Riassunto CAP 5 Percezione Psicologia Generale - Girotto e Zorzi PDF

Title Riassunto CAP 5 Percezione Psicologia Generale - Girotto e Zorzi
Course Memoria E Percezione
Institution Università degli Studi di Trieste
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Summary

riassunto del quinto capitolo del libro "fondamenti di psicologia generale"...


Description

CAP 5: SPAZIO E AZIONE Nella quotidianità usiamo la percezione, per usare i sensi monitorando l’ambiente (conoscenza del mondo, anche se non è completa), e l’azione, ovvero comportamenti di adattamento ad esso. Una stessa rappresentazione visiva si formerebbe nel nostro cervello quando vediamo e riconosciamo un oggetto → le neuroscienze li hanno definiti: percezione per il riconoscimento e percezione per l’azione.

DUE SISTEMI VISIVI ❖ Più della metà della corteccia cerebrale dei primati è dedicata all’elaborazione delle info visive. Sono state identificate 30 aree diverse suddivise in (negli anni ’20 da dei neuroscienziati): Intanto, analizzano caratteristiche diverse dello stimolo visivo → determinando dove e cosa sono •

VIA VISIVA DORSALE (dal lobo occipitale a quello parietale) = dedicata alla percezione della posizione degli oggetti nello spazio → guida le info del tutto inconsapevole e le interazioni motorie con gli oggetti. ❖ Si attiva significativamente prima della ventrale in risposta a stimoli visivi. ❖ Nelle varie aree si formano a cascata una molteplicità di rappresentazioni della posizione dell’oggetto. ❖ Atassia ottica: causata da lesioni della porzione superiore della corteccia parietale, si compiono errori di direzione quando si muovono arti superiori e gli occhi sul campo visivo (non è un problema visivo o disordine motorio). Infatti riescono a riconoscere e descrivere l’aspetto e la posizione degli oggetti → deficit visuo-motorio che emerge solo quando l’info deve essere trasformata per il diretto controllo dell’azione. ➔ Media il controllo visivo delle azioni senza avere accesso alla coscienza. ❖ Proprietà funzionali: appare costituita da un mosaico di aree corticali, ognuno specializzato per la codifica di specifici attributi e categorie di oggetti. − I diversi circuiti analizzano diversi tipi di info sensoriali per il controllo motorio e la coordinazione di specifici organi effettori (occhi, mano, braccio, bocca) → ogni organo, modulo diverso − Riconoscere un oggetto: trasformare lo stimolo sensoriale per creare rappresentazioni più stabili, indipendenti dalla posizione, dal grado di illuminazione e ostacoli. → poi queste rappresentazioni entrano in contatto con quelle analoghe nella MLT (categorizzare: corrispondenza tra stimolo visivo e quelli precedenti). − Interazione: l’info visiva deve essere trasformata in comandi motori (necessità di costruire rappresentazioni pragmatiche, in cui siano resi espliciti gli attribuiti dell’oggetto per il controllo dell’azione). − La rappresentazione dell’oggetto deve tenere conto dello specifico organo effettore.



VIA VISIVA VENTRALE (dal lobo occipitale e quello temporale) = responsabile dell’analisi degli attributi visivi intrinseci di un oggetto (forma, dimensione, orientamento) utili per il riconoscimento → genera rappresentazione visiva su cui è fondata l’esperienza consapevole del mondo visivo. − Si attiva dopo la via dorsale in risposta a stimoli visivi. − Studi neuropsicologici: A volte il danno cerebrale può produrre un deficit in uno dei due sistemi visivi. − Agnosia visiva: lesione alla via visiva ventrale, incapacità di riconoscere volti familiari e discriminare forme, dimensioni e orientamento di semplici figure geometriche. ➔ Quindi la via ventrale svolge un ruolo chiave nella percezione consapevole dell’identità degli oggetti e della loro configurazione spaziale

Illusione di Titchner (cerchi circondati da altri cerchi): insorga dal tentativo del sistema percettivo di applicare le regole della costante di grandezza: un oggetto che si allontana viene percepito dalla stessa grandezza nonostante il fatto che l’immagine che proietti sulla retina diventi progressivamente più piccola → la percezione di un oggetto dipende dalle dimensione dell’immagine retinica e dagli indizi della distanza. Ciò che vediamo non è uguale a ciò che guida i nostri movimenti (es movimento): prima reagiamo ad un movimento poi ne diventiamo consapevoli (dipendono da diversa durata indipendentemente tra loro).

Trasformazioni di coordinate La posizione dello stimolo e la posizione della mano sono codificate secondo diversi sistemi di coordinate e quindi non confrontabili: (in matematica è il sistema di assi che si intersecano all’origine) consente di descrivere la posizione di un oggetto tramite numeri e coordinate indicanti la posizione dell’oggetto rispetto a ciascun asse. ❖ Propriorecettori: recettori presenti nei muscoli e nelle articolazioni che informano la postura e la posizione degli arti del corpo + localizzazione della posizione della mano. ❖ Sistema di coordinate del cervello retinocentrico: entrano le info legate alla posizione dello stimolo visivo (ma limitatamente), che è originario dal centro della retina (la forvea) → le coordinate retiniche devono essere congruenti con l’organo effettore. ➔ Tutti questi sistemi sono egocentrici, quindi rappresentano l’oggetto dal punto di vista dell’osservatore. ❖ Diversamente i sistemi allocentrici sono centrati sull’oggetto e sono utili per il loro riconoscimento indipendentemente dalla posizione dell’osservatore.

Rappresentazioni spaziali multiple La psicologia e le neuroscienze cognitive hanno dimostrato che lo spazio è analizzato secondo una varietà di moduli funzionali che interagiscono tra loro. Negligenza spaziale unilaterale (neglect): disturbo dell’attenzione e rappresentazione dello spazio opposto alla sede della lesione parietale → ha avuto un ruolo nel dimostrato la natura modulare della rappresentazione mentale dello spazio. Il neglect colpisce simultaneamente diversi sistemi di riferimento → rappresentazione sull’occhio separata da altre Lo studio del neglect ha contribuito nella distinzione tra: • spazio vicino o peripersonale: spazio immediatamente intorno al corpo, raggiungibile dal braccio → movimento di raggiungimento e attenzione e azione però operano prensione → spazio sensomotorio (oggetti sensoriali convertiti in diversamente nei due spazi programmi motori). • spazio lontano o extrapersonale: spazio in cui si muove il corpo prima di interagire con gli oggetti In alcuni esperimenti è stato dimostrato che i distrattori producevano maggiore interferenza quando erano vicini alla posizione della mano. Il confine tra spazio vicino e lontano è dinamico a seconda degli attrezzi utilizzati (stimoli visivi percepiti come lontani vengono trattati come vicini) In conclusione la rappresentazione dello spazio esterno ha un’organizzazione modulare e il cervello ha diverse mappe spaziali che utilizza coordinate differenti (specifico effettore motorio in ogni settore spaziale).

Oggetti visivi e codifica automatica delle azioni La rappresentazione mentale degli oggetti include anche le info relative all’uso, analizzate parallelamente dai sistemi funzionali separati (via ventrale e dorsale) → attivazione indipendente l’uno dall’altro: via ventrale -> priming semantico; via dorsale -> priming visuo-motorio → ma non necessariamente esecuzione della risposta motoria. Quindi la visione degli oggetti potenzia automaticamente le azioni appropriate, anche in assenza di esplicite intenzioni di usarlo (neuroimmagine e attivazione di aree corticali)....


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