Riassunto - Capp. 1-2 - libro \"Nuovi Media e il web 2.0\" - Mizzella Stefano PDF

Title Riassunto - Capp. 1-2 - libro \"Nuovi Media e il web 2.0\" - Mizzella Stefano
Author Samuele Marco Gargantini
Course Teoria e tecnica dei nuovi media
Institution Università degli Studi di Milano-Bicocca
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I NUOVI MEDIA E IL WEB 2.0 P. Ferri, S. Mizzella, F. Scenini CAPITOLO 1 Forme e concetti della comunicazione: un'introduzione 1. La comunicazione come necessità sociale, processi interpretativi, adattativi, evolutivi: dal testo all'ipertesto Fin dalle sue origini l'uomo ha usato strumenti in grado di ordinare e trasmettere informazione e la condivisione e diffusione della conoscenza ha preso il nome di comunicazione. Per gli individui della nostra specie il progressivo acquisire di informazioni connesse tra loro e la crescente comprensione della loro connessione si traducono nella consapevolezza di sé e nel progressivo arricchimento del senso dell'esperienza individuale. La comunicazione a base linguistica tra esseri umani richiede la condivisione di due elementi: codice e contesto. Il codice è il sistema di correlazione tra il sistema delle unità significanti (espressione) e significate (contenuto), che si articolano a loro volta in forma e sostanza. La forma dell'espressione è la sintassi mentre la forma del contenuto definisce le unità semantiche. Halliday identifica 3 macro-funzioni della lingua: ideativa, interpersonale e testuale; mentre Jakobson addirittura 6: espressiva, conativa, fatica, referenziale, metalinguistica e poetica. Dall'oralità al codice medievale La prima fase è caratterizzata dall'espressione fonico-acustica del pensiero. La prima grande rivoluzione è data dalla scrittura ossia la codifica di un linguaggio in un sistema di segni trasmesso su supporti fisici. La scrittura nasce in area mesopotamica intorno al 3000 a.C. Alle prime tecniche di scrittura logografica se ne aggiungono altre che prendono sempre più le distanze dalle strutture comunicative dell'oralità primaria come la scrittura sillabica e alfabetica. Tra le forme che si sono succedute le più antiche sono rilievi su pietra e incisioni su tavolette di argilla essiccata, rotoli di papiro e pennelli on gli egizi, codex con i greci (fogli di papiro cuciti insieme). Dal V al XII secolo si diffonde la pergamena in forma di codex e non di rotolo. La galassia Gutenberg Il mondo occidentale, dopo la copiosa produzione di testi in età classica, vede un periodo, quello dell'alto medioevo, in cui la scrittura è appannaggio dell'elite religiosa. La rielaborazione operata dai monaci è esempio di un sapere cumulativo e intertestuale. La stratificazione dei codici e la composizione della pagina su una struttura a più livelli con testi illuminati da glosse e immagini è archetipo dell'ipertesto multimediale. Un sapere simile al modello contemporaneo di libera diffusione della conoscenza si oppone a modelli restrittivi di copyright e alla concezione esclusiva dell'authorship. La svolta che segnò l'umanesimo e il rinascimento fu l'invenzione nel XV secolo della stampa a caratteri mobili. La produzione chirografica dei testi è soppiantata dalla veloce e copiosa produzione a stampa. La nascita della stampa fa sì che nasca il problema della rivendicazione dell'originalità che prevale sul valore sociale della riproduzione. Da un modello uno a uno si passa ad un modello centro-periferia dove il flusso informativo assume una modalità gerarchica muovendosi in modo fisso e unidirezionale tra due poli: autore e pubblico. La copia a stampa perde il carattere di testo aperto e diventa sempre più legata all'autore che ne firma la copertina. La definizione del concetto di authorship è un punto di rottura evidente con il sistema della cultura orale. L'attribuzione di originalità creativa dipende dall'idea che un'opera non avrebbe esistenza se non grazie all'apporto individuale della mente creativa che ne è l'origine. L'originalità come principio di differenziazione può essere definita in due modi:  l'originalità nell'opera stessa: per essere coperta da copyright dovrà dimostrare una variazione distinguibile che risulti da uno sforzo individuale dell'autore



originalità come relazione causale tra un autore e la forma materiale in cui un'opera è incorporata.

La nascente industria del libro: l'affermarsi del copyright Il concetto di tutela del diritto d'autore nasce quando si compie la separazione tra il testo e il soggetto che se ne appropria. Si sviluppa così l'esigenza di attribuire l'autjhorship in modo puntuale e individuale. Nel diritti anglosassone troviamo:  1695 licensing act: editori hanno monopolio di stampa  1710 diritto di copia per 21 anni Il copyright è tipico degli ordinamenti di common-law e nasce con lo scopo di incentivare la commercializzazione delle opere d'ingegno. Negli ordinamenti a civil-law invece il diritto d'autore è codificato in modo da focalizzarsi sulla figura del creatore dell'opera a cui si attribuiscono diritti morali irrinunciabili. 2. Dal libro a stampa al libro digitale Analogico e digitale: dalla tarda età della stampa ai nuovi media Il libro che con la rivoluzione della stampa si qualifica come primo mass media viene affiancato da dispositivi che si basano su tecnologia, testualità e concezione spazio-tempo differenti. I nuovi media garantiscono velocità di comunicazione a distanza, potenziale portata geografica e demografica, enorme capacità di memoria, accuratezza informazione trasmessa e selettività dei messaggi (Van Dijk). La letterarietà secondaria Il processo di scrittura si sposta sempre più sui media digitali. Fiormonte riconosce 3 fasi dell'uso del computer nelle pratiche di scrittura: 1. anni '70-'80 sostituto della macchina da scrivere. La continua revisione del testo induce una scrittura irriflessiva. 2. Anni '80-'90 macchina editoriale 3. Oggi computer come nodo di rete tecnologica, sociale e nascita dell'opera multimediale. Secondo Moulthorp è l'ipertesto lo strumento che potrebbe portare la rinascita post-letteraria della testualità. L'industria culturale nella società informazionale La società informazionale fonda la produttività e giustifica il potere sul possesso e la capacità di processare informazione e diffondere conoscenza. L'economia odierna si basa sui flussi globali. Il controllo dei flussi informazionali è controllo del sistema sociale. L'industria culturale si trova a dover affrontare la rivoluzione digitale che incide profondamente in meccanismi sedimentati da decenni. La riorganizzazione tuttavia è indispensabile. La disintermediazione implica:  eliminazione punti di mediazione rispetto all'utenza  con la trasformazione dei canali distributivi  con il declino dei supporti tradizionali dell'informazione Motore dell'economia informazionale sono le idee. A differenza dei beni materiali le idee non rispondono alla legge dei rendimenti decrescenti ma ad una nuova teoria della crescita che vuole che all'aumento dei fattori di produzione si abbiano rendimenti crescenti a costi calanti. La nuova società e i nuovi media hanno portato ad un nuovo modello giuridico riguardante i diritti d'autore ossia il copyleft. Il copyleft esprime l'incontro della volontà di due parti dette licenziante e licenziatario. Dà all'autore la facoltà di scegliere quali dei propri diritti mantenere o cedere agli utenti e garantisce più ampie libertà e maggiori diritti al fruitore. Accanto ad esso si sono sviluppati anche il concetto di open content che si ispira alla volontà di rendere disponibili, liberamente protetti da licenze copyleft o meno, contenuti editoriali artistici-espressivi e il movimento Open Access che promuove forma alternative di comunicazione scientifica. 3. La nascita e l'evoluzione del web La storia del web Il primo progetti di rete di computer chiamata Arpanet nasce allo scopo di creare un sistema di comunicazione il più possibile stabile e difficile da bloccare (esigenze militari). Fra il 1991 e il 1993 Tim

Berners Lee crea il World Wide Web, rete acefala con struttura grafica congruente a quella di un network. Per il WWW viene utilizzato inoltre un protocollo di comunicazione a pacchetti TCP/IP e viene codificato un linguaggio di programmazione semplice basato sulla struttura ipertestuale, ovvero HTML (HyperText Markup Language). Lee non brevetta le sue creazioni e il WWW anche grazie al continuo supporto e sviluppo degli utenti si distende a innervare il globo. Internet si configura come un medium informazionale con caratteristiche nuove riuscendo nella modalità uno-a-uno, uno-a-molti e molti-a-molti. Il web 1.0 rappresenta la prima fase di diffusione e utilizzo di questa tecnologia. Fino agli anni '90 non è alla portata di tutti. Nel 1993 Justin Hall mette in rete il primo weblog, spazio in rete organizzato come un diario secondo un criterio post-centric. Oltre ai blog, nascono gli RSS (Really Simple Syndacation), strumenti che consentono di selezionare, diffondere e archiviare informazioni. Particolare successo ha avuto anche il server-programme Wiki: chiunque può editare una pagina di questo tipo di siti tenendo traccia di tutte le modifiche avvenute. Il web 2.0 vede l'utente direttamente coinvolto nel processo di produzione dei contenuti. Il consumer diventa prosumer, centro propulsore dell'industria culturale. Da una modalità di consumo culturale push si passa ad una modalità pull. La rete come metafora viva della società informazionale: opportunità e criticità La tecnologia rappresenta una metafora molto efficace della società informazionale. La rete realizza un sistema di organizzazione sociale decentrato e ad alto feedback opposto al modello di flusso centro-periferia. Al suo interno i flussi si organizzano in uno spazio-tempo articolato in 3 livelli: 1. supporto materiale 2. nodi di rete e snodi 3. capacità di gestione dei flussi da parte di chi possiede i codici culturali tramite cui esercitare il controllo sociale. Il problema dell'accessibilità Il divide tecnologico coinvolge diverse dimensioni tra cui le differenze fisiche e cognitive degli utenti che interferiscono nell'utilizzo delle risorse della rete da valutare attentamente nella realizzazione del prodotto digitale. Per accessibilità di un sito web si intende la possibilità di fruizione da parte di qualsiasi utente utilizzando qualsiasi browser. Il concetto di accessibilità è connesso a quello di usabilità, ossia la capacità di un sito di venire incontro alle esigenze di chi lo consulta. All'aumentare dell'accessibilità aumenta anche l'usabilità ma non sempre è vero il contrario. Digital natives e digital immigrants I digital natives secondo Mark Prensky si riconoscono da una serie di attitudini e caratteristiche cognitive: ricevono velocemente informazioni, procedono in parallelo, agiscono in multitasking... A differenza dei digital immigrants, nati in epoca pre-digitale, che si sono trovati a dover imparare i codici e a seguire lo sviluppo dei nuovi media, le generazioni successive vedono le tecnologie digitali come parti integranti delle loro abitudini quotidiane. Questo divide generazionale mostra i suoi primi effetti in ambito educativo, familiare e scolastico. I fattori di criticità del digitale Gli artefatti odierni incorporano una grande quantità di sapere complesso non immediatamente accessibile a tutti. Il rischio è che diventino opachi e l'intervento discrezionale e interpretativo dell'utente finale sia sempre minore. La tecnologia è luogo di conflitto etico: il soggetto non riesce ad avere il controllo del flusso informazionale ma il sistema pensa per lui. Definire a arginare il digital divide è indispensabile al progresso sociale e al benessere collettivo. 4. Dalla teoria alla comunicazione in rete: ipertesti e oltre Espressione tipica della letterarietà secondaria emergente è l'ipertesto o ipermedia, un testo organizzato come struttura di unità di significato disposte secondo criteri logici per una lettura multisequenziale. La struttura ipertestuale realizza l'apertura del testo costituendolo come rete di rimandi e come oggetto di

interpretazioni multiple. Tempo e spazio nell'ipertesto I ponti logici che connettono le diverse lessìe diventano i link, composti da due parti: una subito visibile e cliccabile e una invisibile, presente nel codice sorgente della pagina. Gli ipertesti fondano una nuova modalità della mimesis che affida la costruzione della fabula a più codici mediali. Spazio e tempo nella narrazione digitale sono definiti secondo Bolter e Grusin dalla tensione esistente tra immediacy (immersione), cioè la restituzione in forma non mediata della realtà e hypermediacy (emersione), cioè i segni evidenti della mediazione. Iperautore, iperlettore e social networking L'informatica e le tecniche ipertestuali modificano il ruolo del pubblico che si interpone come presenza forte tra l'autore e l'opera. L'autore dell'intreccio negli ipermedia diventa iper-autore: si occupa della predisposizione di molteplici possibili percorsi di lettura da affidare poi alla scelta del lettore o inter-attore. L'autore da un lato cede al lettore parte della propria sovranità rinunciando a proporre una narrazione fissa e univoca dall'altro invece organizza potenzialmente tutti gli infiniti mondi narrativi e rafforza la propria posizione di controllo sul testo. La frammentazione dell'ipertesto modifica l'esperienza di lettura facilitando una riorganizzazione personale delle informazioni. Il ruolo del lettore si amplia e diventa più impegnativo a livello cognitivo. L'ipertesto moltiplica i percorsi di lettura e la quantità di informazioni veicolate e può essere prodotto e fonte di infinite derivazioni e stimolo inesauribile di riflessione. Il lettore dovrà essere impegnato in modo critico e consapevole nella ricezione e trasmissione del flusso di comunicazione. La lettura si configura come un processo di problem solving dal valore formativo insostituibile. Ipertesto come strumento di letteratura opensource e scrittura collaborativa Lo spazio della scrittura digitale favorisce progetti di scrittura collaborativa e esperienze di letteratura open source, ossia forme di narrazione il cui codice sorgente sia aperto. Il testo elettronico è fluido, aperto a continua ridefinizione e ampliamento. Con l'ipertesto la pianificazione si fa dinamica e continua e gli autori riconoscono e delegano contributi ad altre persone: il testo si evolve così per accumulazione di parti. Intervento attivo del lettore: il prosumer Ogni utente accede alla rete con un'identità precisa simile a quella reale. Il termine prosumer coniato da Toffler nel 1980 come risultato della coniazione tra producer e consumer pone enfasi sul coinvolgimento dell'utente nella produzione dei contenuti culturali in epoca digitale. I contenuti prodotti dagli utenti (UCG) sono considerati delle sub-culture strumenti di democratizzazione dell'informazione prodotta dal basso e diffusa nel network, mentre diventano centro dei nuovi modelli di business per l'industria culturale. L'OECD li ha definiti in base a 3 requisiti: 1. pubblicazione in rete accessibile a tutti 2. sforzo creativo nella rielaborazione dei dati 3. produzione al di fuori di pratiche professionali

CAPITOLO 2 Computer, mente, coscienza e individuo: la metafisica di sfondo del web 2.0 1. I nuovi media e le teorie della mente: un esempio di coevoluzione La metafora della rete non solo è metafora viva della società informazionale ma incarna anche ad un livello ancora più profondo il modo stesso in cui ora rappresentiamo e modellizziamo le nostre facoltà di apprendimento, il modo in cui oggi ci rappresentiamo la mente. La metafisica di sfondo che sorreggeva gli studi sul calcolo elettronico e sulla cibernetica si fondavano sul modello della “mente computazionale”, modello opposto a quello di una mente plastica e reticolare. La rete web è un artefatto tecnologico che tende a riprodurre il funzionamento di un eco-sistema tecnoumano. Ciò richiama il termine exaptations ossia la cooptazione di una caratteristica biologica prodotta

originariamente per una qualche funzione primaria in un certo contesto per un utilizzo evolutivo in un altro contesto. Nel caso della rete web pare essere avvenuta una serie di incredibili exaptations successive con l'affermarsi del web 2.0 e di 3 fattori sviluppatisi indipendentemente: 1. sviluppi tecnologici e diffusione sociale/produttiva/personale dei PC 2. sviluppi delle reti di comunicazione, in particolare WWW e HTTP 3. digitalizzazione delle informazioni E' come se il casuale convergere di questi 3 fattori abbia dato luogo ad una riorganizzazione opportunistica e a un utilizzo evolutivo differente di queste 3 forme di tecnologia. Il paradigma cibernetico-cognitivista Il paradigma di ricerca computazionale costituì una vera rivoluzione in particolare: 1. applicato alla logica matematica, permise di comprendere il funzionamento del sistema nervoso 2. grazie al calcolo automatico portò all'apertura degli studi sull'intelligenza artificiale e all'ideazione e produzione di macchine calcolatrici digitali. 3. Contribuì alla formazione della teoria dei sistemi che costituì il frame per lo sviluppo di innumerevoli discipline scientifiche: ingegneria, biologia... 4. influenzò la teoria dell'informazione, in particolare i segnali di trasmissione e i canali di diffusione 5. primi studi auto-poietici (sistemi ricorsivi) I limiti del paradigma cibernetico-cognitivista Searle ha dimostrato che le macchine per l'IA basata sul programma computazionale siano di fatto macchine non cognitive che tuttavia sono in grado di manipolare meccanicamente i significati. I primi calcolatori di Von Neumann funzionavano in maniera seriale: ogni calcolo veniva processato in serie una alla volta. Ciò rendeva necessarie potenze di calcolo molto elevate. Dal cognitivismo al connettivismo Nel campo delle teorie della mente si è assistito ad un progressivo spostato da un'impostazione di natura funzionalista e cognitivista ad una posizione connettivista o emergentista Il modello connettivista o emergentista Mentre l'IA forte puntava su di un modello top down (dall'alto al basso) per generare l'intelligenza, il modello emergentista si fonda su di un approccio bottom up, che parte da elementi semplici e fa crescere ed evolvere l'IA sulla base delle interazioni che si realizzano tra questi ultimi. . 2. La società delle menti connesse Dalla società della mente alla mente biotecnologica e sociale Per Minsky la mente deve essere considerata come una società, ossia come un aggregato o una progressiva costruzione di abilità e facoltà a partire da agenti semplici. Principio di Papert: alcuni tra gli stadi più cruciali sullo sviluppo mentale sono basati non sulla semplice acquisizione di nuove abilità ma sull'acquisizione di nuovi metodi di amministrazione per usare ciò che già si conosce. Minsky integra una prospettiva emergentista con alcune componenti derivate dal paradigma computazione che però restano a livello simbolico: le operazioni degli agenti prese singolarmente non determinano in alcun modo il senso dell'azione ma questo viene chiarito solo a livello dell'insieme emergente di interazioni tra le singole operazioni compiute dagli agenti.

CAPITOLO 4 Il web 2.0 e la società informazionale 1. Economia, tecnologia e società Manuel Castells individua nel network la forma organizzativa dell'età dell'informazione. Alla base della Social Network Theory vi è la possibilità di studiare un sistema sociale attraverso la rete di relazioni di cui

quel sistema sociale è composto. Il valore di una rete sociale viene dunque stabilito non tanto dall'estensione della sua ramificazione ma dal modo in cui l'interazione tra più individui riesce a plasmare o modificare la relazione e il loro comportamento. Il networking diventa elemento caratteristico di una forma specifica di organizzazione sociale dove la velocità di informazione, calcolo e trasmissione, diventa la risorsa fondamentale per favorire produttività e potere. L'operatività di un network è condivisa attraverso processi di varia natura che coinvolgono secondo uno schema interattiva i vari nodi (ties) del network. Internet è la trama delle nostre vite; come una rete elettrica o un motore elettrico. Jenkins considera la convergenza tra nuovi e vecchi media come unica chiave interpretativa possibile dello scenario mediatico contemporaneo. La convergenza tra mezzi di comunicazione è dunque molto più che un semplice cambiamento tecnologico: è un processo non un punto di arrivo. Capitalismo informazionale e capitalismo culturale Si sta definendo una nuova forma di organizzazione produttiva e sociale legata all'economia delle reti digitali di comunicazione...


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