riassunto di alcuni capitoli di Didattica universitaria e sviluppo delle soft skills PDF

Title riassunto di alcuni capitoli di Didattica universitaria e sviluppo delle soft skills
Author Giulia Citt
Course Tecnol. didat. per la scuola primaria e dell'infanzia e laboratorio
Institution Università degli Studi di Palermo
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Summary

Riassunto utile per le prove strutturate dalla professoressa La Marca. Affronta i temi e le nozioni principali da conoscere per rispondere adeguatamente alle domande proposte....


Description

Imparando a conoscere e controllare i propri processi cognitivi, volitivi ed affettivo - motivazionali, si acquisiscono anche gli elementi di base per orientarsi nella complessità del mondo attuale. Diventare capace di formulare il proprio progetto personale di vita e di portarlo a termine con sicurezza, dignità, coscienza e libertà. DIDATTICA UNIVERSITARIA CAPITOLO 1 Soft skills e didattica metacognitiva (sviluppo e autoefficacia) –cosa sono le soft skills? Le soft skills sono competenze trasversali alle diverse discipline, abilità che si evolvono nel tempo che aiutano lo studente ad una formazione generale e al successo nella vita. Servono ad elaborare un percorso di acquisizione della propria identità e di un personale progetto di vita e quindi di conseguenza a prendere decisioni e fare delle scelte libere e responsabili che rendono una persona saggia e prudente, capace cioè di giudicare situazioni e affrontare problemi. Le soft skills sono una combinazione dinamica di abilità cognitive, metacognitive e pratiche che aiutano ad affrontare le sfide della vita quotidiana e professionale Si sviluppano nel momento in cui la persona è coinvolta, individualmente e collettivamente, nell’affrontare situazioni che implicano l’attivazione e il coordinamento operativo di quanto sa, sa fare, sa essere. Inoltre si devono promuovere le skills of life in quanto sono competenze sociali e relazionali indispensabili per gestire positivamente il rapporto tra il singolo e gli altri soggetti e per rapportarsi con autostima a se stessi e con fiducia agli altri. Le SOFT SKILLS sono alla base della capacità di orientare se stessi (l'orientamento inteso come capacità di auto-dirigere se stessi nello studio e nel lavoro, in tutto il corso della propria vita) che implica l'autoregolazione e l'autodeterminazione. La sfida rivolta all'università è quella di promuovere nello studente che vuole diventare insegnante capacità personali che vanno oltre il semplice possesso di tecniche (hard skills). Dall’analisi condotta nei diversi Paesi le competenze ‘soft’ più comuni sono: il lavoro di squadra, capacità di adattamento-flessibilità, leadership, creatività-innovazione, capacità di comunicazione, capacità di problem-solving, gestione dei conflitti, negoziazione, imparare ad imparare. Abilità che interessano le componenti sociali, comunicative, di cooperazione e di autocontrollo Heckman definisce le soft skills CHARACTER SKILLS(personali) perché non sono abilità innate, ma sono competenze sviluppabili e modificabili nel corso della vita. La crescita delle skills dipende dagli investimenti genitoriali, sociali e scolastici fatti durante il periodo formativo dell’individuo. Infatti definisce come CAPITALE UMANO l’insieme delle conoscenze, abilità, competenze e altri attributi degli individui che facilitano la creazione di benessere personale. Se riesco a fronteggiare una situazione atipica sto bene con me stessa, e riesco a costruire impalcatura per nuove competenze. (pag 25-26) L’OMS pubblica il documento “Life Skills Education In School” = elenco delle abilità personali e relazionali che permettono di affrontare in modo efficace le varie situazioni, di rapportarsi con autostima a se stessi, con fiducia agli altri->Decision making, Porblem solving, Pensiero creativo (capacità di esplorare alternative possibili- molto flessbile), Pensiero critico, Comunicazione efficace, sostegno sociale(capacità di relazioni interpersonali), autoconsapevolezza, empatia, gestione delle emozioni e gestione dello stress.

2. L’esercizio per lo sviluppo delle soft skills Servono opportuni esercizi per trasformare le potenzialità umane in effettive disposizioni stabili della persona-> mettere gli studenti di fronte a un compito globale-> Solo così L ’essere umano che possiede in sé le potenzialità richieste per sviluppare molteplici qualità, attraverso un patrimonio conoscitivo congruente e mettendole in pratica in maniera ripetuta, potrà trasformarle in abilità pratiche consolidate, che gli permetteranno di interpretare correttamente le esigenze delle varie situazioni della vita. Pag 28 Lo sviluppo delle competenze può essere letto riprendendo il concetto di «abito» come DISPOSIZIONE INTERNA STABILE; Secondo Aristotele, il concetto di abito si fonda intorno all’idea di una qualità propria della persona acquisita attraverso l’esercizio, distinta però dalla sua messa in pratica. Il concetto di habitus è stato ripreso da Tommaso D’Aquino per sviluppare quello di virtù, considerata qualità dell’animo umano che orienta stabilmente la persona ad agire secondo una specifica modalità pratica: habitus operandi Una persona è definita competente quando svolge delle attività orientate verso un fine di cui è consapevole e quindi è opportuno che il processo di formazione di una competenza inizi non tanto con l’esercitazione ripetitiva di operazioni parziali ma presentando allo studente una presentazione complessiva e globale di una situazione, significativa (anche la figura dell’insegnante) per lo studente, ma che egli ancora non è in grado di affrontare adeguatamente. Proprio perché è una situazione nuova ci permette di sviluppare/formare una competenza. È probabile che in questa prima tappa non riusciranno a svolgere il compito, ma è proprio questa percezione che permetterà di vedere lo SCOPO dell’apprendimento e quindi il SENSO degli esercizi parziali che dovranno fare. Quando si esegue un esercizio è importante la capacità della persona di individuare gli aspetti salienti, cruciali, fondamentali sia degli stimoli che deve elaborare sia del lavoro mentale che su questi deve compiere Per consolidare o verificare il suo apprendimento, l’esercizio è costituito da un insieme di azioni realizzate per il conseguimento di una di queste 3 FINALITA’ DIDATTICHE: 1) All’inizio di un’attività formativa: esercizio esplorativo: Si offre l’occasione di studiare una situazione problematica per conoscere quali risorse si possiedono per affrontarla 2) Durante un’attività formativa: esercizio di ripetizione: Si replica, con modalità differenti, per verificare le conoscenze acquisite 3) Alla fine di un’attività formativa: esercizio di verifica: Si utilizzano le abilità consolidate lungo il percorso per certificare il livello di competenza raggiunto. (pag 29-30) Il termine esercizio deriva dalla parola ascesi che indica uno sforzo per acquisire una competenza specifica di cui già ho conoscenza, il provare e riprovare movimenti e gesti per poter pervenire a prestazioni elevate, migliori. L’esercizio metodico è una particolare situazione programmata che mira alla massima attuazione di tutte le potenzialità della persona. Il mantenersi efficienti con la pratica facilita indubbiamente l’apprendimento. Non sappiamo quali abilità possediamo solo trovandoci in situazioni incerte le scopriamo. La persona:  che è motivata alla riuscita di un esercizio,  che utilizza delle strategie per realizzarlo,

 che controlla la sua attività per poter misurarne l’efficacia non si limita a valutare il risultato raggiunto al termine, bensì ESERCITA un AUTOVALUTAZIONE DINAMICA delle sue potenzialità, della sua capacità di apprendimento e delle competenze acquisite (come ci sono arrivata?). Perché un esercizio sia pedagogicamente valido, chi lo segue dovrà essere consapevole che il compito che deve svolgere è dello stesso genere di altri svolti in precedenza o che la strategia impiegata sia analoga a quelle utilizzate in altre situazioni. Pag 31 RIPENSARE IL MODO DI FARE DIDATTICA UNIVERSITARIA-> come? Fondando il proprio insegnamento su esperienze significative che mettono in gioco procedure che consentono di IMPARARE FACENDO. Rendendo l’alunno protagonista ai fini dello sviluppo personale, coinvolgendolo, favorendo la presenza di un ambiente sicuro e collaborativo, che dovrebbe assumere le caratteristiche di un laboratorio nel quale si lavora in gruppo o individualmente al fine di acquisire e controllare le qualità delle conoscenze, mentre se ne verifica la spendibilità nell'affrontare esercizi e problemi sotto la guida di un docente. È necessario utilizzare metodi che coinvolgono attivamente gli studenti. Come può un docente incrementare la qualità e l’efficacia della formazione universitaria? il docente: deve interrogarsi sulle possibilità/limiti esistenti, offrire agli studenti stimoli intellettuali ed esperienze operative e significative, fornire esperienze vicarie (messe in atto da altri) per valorizzare circostanze simili. Un insegnante saggio e responsabile è colui che, nonostante le difficoltà che uno studente può incontrare lungo il suo percorso impedendogli il conseguimento dell’autonomia individuale, preferisce lasciare aperta la porta ad eventuali opportunità di crescita-sfida. Questo continuo mutamento della realtà crea senza dubbio una percezione di smarrimento da parte degli studenti che se si sentono poco accompagnati/supportati nelle loro esperienze di vita INCAPACITA’ DI FARE PROGETTI -

SAPERE INERTE, IMPERSONALE E SLEGATO

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PAURA DELL’AUTONOMIA

Al fine di ripensare il modello tradizionale di insegnamento in aula con i propri studenti motivazione ad apprendere la flipped rappresenta un valido strumento per migliorare il rapporto tra studenti e docenti. Si tratta di un apprendimento rovesciato e viene impiegato per "sbloccare" lo stato di passività tramite incoraggiamento e approccio didattico in grado di coinvolgere tutti gli studenti. Le attività didattiche proposte in modalità flipped sono state progettate per sostenere la percezione di autodeterminazione (il senso di essere all'origine delle proprie scelte la

consapevolezza di avere risorse interne necessarie al conseguimento degli obiettivi desiderati, senso di progresso, capire che attraverso l'impegno si può migliorare) e di autoregolazione (modifica del metodo di studio, capacità critica, apprendimento cooperativo). Atteggiamento PROATTIVO Sviluppo armonico della nostra esistenza 3. L’esercizio del pensiero riflessivo e autoregolazione dell’apprendimento Si devono sviluppare negli studenti delle strategie riflessive che permettano di acquisire competenze per scegliere ed essere responsabili. Questo approccio motivante, stimola appunto l’esercizio del pensiero riflessivo: tutto ciò è in linea con i principi della didattica metacognitiva. Negli esercizi il docente deve formulare domande in modo da stimolare i processi di pensiero complessi, i processi metacognitivi che riguardano: la valutazione della semplicità dell’esercizio, la stima del tempo, dell’impegno, dello sforzo mentale richiesto per l’elaborazione cognitiva, il riconoscimento delle possibili difficoltà e errori, capacità di prevedere i risultati dei processi cognitivi. L’apprendimento autoregolato riguarda il modo in cui una persona regola le sue emozioni, cognizioni, comportamenti e altri aspetti nel corso di un’esperienza di apprendimento. Solo sforzandomi riesco a percepire il senso di progresso personale grazie alla componente volitiva ed emozionale dell’azione. (pag 34-35-36-37) Secondo Zimmerman l’apprendimento autoregolato implica non solo la conoscenza approfondita di una competenza, ma coinvolge anche la consapevolezza di sé, la motivazione tesa alla riuscita di un compito. Mentre le matricole si basano sul feedback e confrontano le loro prestazioni con quelle degli altri, attribuendo spesso i loro insuccessi a carenze irrimediabili, gli studenti più esperti, che sanno gestire il loro apprendimento, riconoscono quando hanno sbagliato concentrandosi su come risolvere ciò che è andato storto. L’apprendimento autoregolato consiste nel definire degli obiettivi, selezionare strategie per raggiungerli, monitorare i progressi, ristrutturarli se non raggiunti, utilizzando il tempo in modo efficiente, autovalutando i metodi scelti e adattando i metodi futuri sulla base di quanto appreso in questa occasione. Senso di autoefficacia: regolatore del sé non si tratta di una generica fiducia in se stessi né di una misura delle competenze possedute ma della convinzione di poter affrontare efficacemente determinate prove, di essere all'altezza di determinati eventi, di essere in grado di cimentarsi in alcune attività o di affrontare specifici compiti. influenzano l’impegno e lo sforzo da investire la scelta degli obiettivi la perseveranza e la costanza nel raggiungimento dell’obiettivo. Le persone che hanno un alto senso di autoefficacia: •Affrontano i compiti difficili come sfide da vincere piuttosto che come pericoli da evitare •Si pongono obiettivi più ambiziosi e restano fortemente impegnate nel loro raggiungimento •Intensificano e mantengono costante il proprio impegno di fronte alle difficoltà •Attribuiscono l’insuccesso ad un impegno insufficiente, o alla mancanza di conoscenze e abilità, che ritengono comunque di poter acquisire •Affrontano le situazioni minacciose con la sicurezza di poter esercitare un controllo su di esse •Conseguono più successi personali e sono meno soggetti a stress e depressione 4. Didattica metacognitiva e personalizzazione

Uno studente quando studia dovrebbe essere in grado di: o selezionare gli elementi più importanti che vanno ricordati o riutilizzare le competenze acquisite in un contesto diverso o conoscere le strategie per memorizzare in fretta o riflettere sulla consegna per svolgere e portare a termine il compito assegnato o

Individuare problemi e prospettare soluzioni

ASSUMERSI LA RESPOSABILITA’ di programmare e svolgere le attività più convenienti

Nel contesto della personalizzazione dei processi di apprendimento è stato scoperto il valore della metacognizione sia come metaconoscenza sia come controllo dei processi metacognitivi. Le metaconoscenze sono acquisite e impiegate per comprendere il sapere. Secondo Mierieu le metaconoscenze sono la chiave per la personalizzazione dell’apprendimento nel senso che gli apprendimenti sono facilitati e più intensi quando il soggetto è in grado di gestire egli stesso ciò che ha appreso. I processi metacognitivi contribuiscono nella costruzione dell’immagine di sé e nella percezione delle proprie capacità. L’idea fondamentale dell’approccio metacognitivo è che la persona è direttamente responsabile del proprio processo di apprendimento a livello metacognitivo, motivazionale, comportamentale. Quindi diventa centrale l’impegno personale dello studente che non si limita a detenere il bagaglio di conoscenza ma deve proporsi di acquisirle e quindi compiere scelte e mettere in atto le strategie. Si giunge quindi all’autoregolazione dell’apprendimento. Il docente per promuovere lo sviluppo delle competenze metacognitive deve erogare una didattica metacognitiva ponendo l’attenzione sulle caratteristiche personali di ogni soggetto e applicando metodologie che stimolino l’iniziativa personale, la cooperazione, l’esercizio della creatività, il problem solving. È un’educazione che consiste nell’avere consapevolezza di sé stessi e nella formazione dell’identità dello studente. DETERMINISMO RECIPROCO il docente e lo studente che si impegnano per costruire l’impalcatura professionale e personale concorrono a determinare il successo scolastico.

5. Competenze metacognitive e processi di autoregolazione dell’apprendimento nella didattica universitaria

La capacità di autoregolazione risulta evidente se lo studente non si rifiuta di affrontare un compito difficile e lo porta comunque a termine. Il processo di autoregolazione è influenzato da diversi fattori come autostima, autoefficacia e attribuzioni causali. Percepire se stessi come capaci di controllare e comprendere le proprie conoscenze è uno stimolo di apprendimento. L’acquisizione di strategie di apprendimento conduce lo studente a raggiungere un senso di responsabilità nei confronti della sua formazione: questi studenti mossi da un forte senso dell'impegno e perseveranza riescono nello studio e nelle loro attività professionali. Come favorire negli studenti l’acquisizione di una competenza metacognitiva:

 Potenziare l’impegno motivato Con l’espressione “impegno motivato” si indica la capacità di controllare la propria volontà per portare a termine un lavoro con perseveranza e superando la frustrazione davanti alla difficoltà. La mancanza dell’esercizio della volontà fa sì che cresca l’avversione all’impegno e che lo studente non sia in grado di affrontare i problemi. È importante far scoprire all'alunno il valore dell'autodominio, dell'autodisciplina intese come mezzo per la libertà. Nulla si realizza se non a poco a poco con perseveranza.  Promuovere l’autoefficacia Anche all’università è necessario promuovere l’autostima degli studenti: riconoscendo la qualità del lavoro svolto incrementa la disponibilità a fare meglio un compito infatti il senso di autoefficacia e di autostima che gli studenti hanno di se stessi influenza sensibilmente le prestazioni. Se i suoi sforzi vengono riconosciuti e incoraggiati, gli viene fornita una soddisfazione per il proprio lavoro e la sperimentazione del senso di autoefficacia: infatti sembra che la fiducia in noi stessi sia legata alla fiducia che gli altri hanno avuto in noi.  Suscitare l’interesse per la conoscenza. È necessario risvegliare negli studenti dei motivi attraenti, validi e duraturi che li porti ad uno studio appassionante. Studiare con passione induce a tentare di raggiungere mete difficili, ma possibili. L’interesse specifico per lo studio nasce dalla percezione di esso come un’attività adatta a soddisfare delle esigenze personali. Lo studente dovrebbe essere aiutato a riflettere sul fatto che lo studio è il suo attuale lavoro e che imparando a studiare si impara a lavorare.  Fomentare la soddisfazione per il lavoro ben fatto Una motivazione fondamentale è portare a termine un lavoro per vederne i risultati. Quando questo bisogno è soddisfatto nella persona scaturiscono la soddisfazione e la gioia per il lavoro ben fatto= successo interiore. Compito del docente è appunto stimolare gli interessi allo studio delle diverse discipline facendone cogliere la più profonda connessione.  La ricerca di aiuto La ricerca di aiuto negli altri è una pratica abbastanza diffusa all’università, ma spesso si riduce ad uno scambio di informazioni su programmi e strategie di studio. La richiesta di aiuto dovrebbe avvenire quando c’è un reale bisogno e dopo essersi resi conto di non riuscire ad affrontare da soli il problema. I docenti dovrebbero incoraggiare gli studenti a studiare con altri per abituarsi ad esporsi. Gli studenti con un basso autoconcetto (l’idea che abbiamo di noi stessi) però evitano di consultare compagni o docenti per paura di manifestare la propria ignoranza. Saper richiedere aiuto vuol dire cogliere il valore della cooperazione. Pag 54-55-56 ciò che spingerà gli studenti a studiare con impegno e passione= esempio di passione nei propri docenti per il loro lavoro. CAPITOLO 2 La capacità decisionale e la formazione alla responsabilità Lo studente universitario ha bisogno di qualcuno che lo aiuti a riflettere prima di agire. Perché le scelte risultino buone occorre una maturità sufficiente per farle. La paura di scegliere vuol dire rimandare le scelte e può tradursi nell’indifferenza fino al rifiuto di compiere scelte, segno di un’identità troppo debole. Gli studenti però nello stesso tempo capiscono l’importanza delle scelte per collocarsi in un futuro. Gli studenti vanno alla ricerca di consenso sociale e di conferme e hanno necessità di un successo immediato. Questa cultura dell’istante implica la rottura della relazione che c’è tra passato, presente e futuro perché ciò che importa veramente è l’istante. Se

tutto è ridotto all’istante dunque reprime la capacità di scegliere definitivamente. Si sente disorientato e ciò porta al senso di vuoto. Il docente è come una bussola perché ci insegna a conoscere i nostri punti cardinali per orientarci nel mondo. Deve rendere gli studenti responsabili e padroni di se 1.L’esercizio della capacità decisionale Per orientare i giovani nelle scelte bisogna predisporre dei percorsi formativi all’interno dei corsi universitari che promuovano lo sviluppo di un progetto personale basato sulla conoscenza del proprio se, sulla scoperta di significati e di valori che diano senso alla propria esistenza. L’università è il banco di prova per la costruzione di sé, del...


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