Riassunto giapponese 3 letteratura PDF

Title Riassunto giapponese 3 letteratura
Author Dalila Marigliano
Course Letteratura giapponese
Institution Università degli Studi di Napoli L'Orientale
Pages 22
File Size 529.4 KB
File Type PDF
Total Downloads 84
Total Views 130

Summary

riassunto lett giapponese 3...


Description

.Un’epoca di cambiamenti

The coming of the enlightenment Con l’arrivo del commodoro Perry si ruppe l’isolamento del Giappone che si aprì all’influenza occidentale. Questo evento coincise con gravi problemi politici ed economici e al declino della cultura giapponese. Il pericolo di un’invasione straniera era fortemente sentito dal governo. Dal 1853 gli scrittori di gesaku, nonostante il regno di terrore dei primi anni ‘40 fosse terminato ed essi fossero di nuovo in grado di trattare dei quartieri a luci rosse, il loro soggetto preferito, erano caduti ad un livello molto basso poiché essendo stato molto usato, l’argomento non aveva nulla di nuovo da offrire. Continuarono ad apparire storie gesaku di natura più seria (storie di vendette) ma esse erano considerate maggiormente per le illustrazioni che occupavano gran parte di ogni pagina. La storia romantica Shunshoku umegoyomi (I colori della primavera) di Tamenaga Shunsui fu conservata dal suo successore, il samurai Somezaki Nobufasa che adottò il nome di Shunsui II. Shunsui I aveva cominciato un romanzo, Iroha Bunko, che fu poi quasi interamente scritto da Shunsui II ed ebbe molta popolarità fra i contemporanei. Shunsui II fu scelto come successore di Shunsui primo non per la sua vivacità nello scrivere (cosa che trovava peraltro molto difficile) ma per la sua integrità di samurai. Il suo motto era “incoraggiare la virtù e condannare il vizio” e, anche se fu costretto per il suo lavoro di scrittore ad interessarsi ai quartieri a luci rosse, dichiarò di omettere nelle sue opere tutto quello che non seguiva questo principio. Egli fu un disastro come scrittore ma riuscì a trasformare un genere letterario veicolo di fantasie in uno strumento dai nobili propositi. Gli autori di gesaku incapaci di inventare nuove storie attinsero dal kabuki, facendo un melange dei suoi temi. La monotonia della società Tokugawa aveva attecchito anche l’immaginario degli scrittori erano capaci solo di esagerazioni o variazioni dei temi già esistenti. Il fatto che molti scrittori gesaku abbandonarono la loro professione morente e si dedicarono alle traduzione delle letterature occidentali (modo per recuperare il tempo perduto) dimostra quanta mancanza di vitalità ci fosse nel mondo letterario giapponese. L’arrivo degli europei avrebbe dovuto aprire nuove possibilità alla narrativa ma solo i dettagli più esotici e insignificanti attrassero l’attenzione degli scrittori gesaku. Anche quando gli stranieri aumentarono grazie all’apertura dei porti di essi si aveva una rappresentazione grottesca e un’interesse superficiale. (C’è da dire che per la maggior parte erano tutti avventurieri e donne di dubbia reputazione.) La censura intimidì gli scrittori che, per questo e a causa del livello d’istruzione dei loro destinatari, continuavano a scrivere di temi familiari e non di nuovi avvenimenti come l’arrivo degli stranieri. I successivi autori gesaku non ebbero nulla da dire e, con la sola eccezione di Kanagaki Robun e Jono Arindo che presentarono un memoriale sulla storia del gesaku al ministro dell’istruzione per rivendicare un ruolo funzionale nel governo, completarono i lavori cominciati anni prima. Kanagaki Robun era figlio di pescatore che non potendolo mantenere lo inviò come apprendista in un altro negozio. Qui Robun spendeva tutti i suoi soldi in libri e fu notato da Saiki Koi che lo introdusse nel mondo del gesaku, degli haiku e dei quartieri di piacere. La sua prima opera fu un disastro ma si rifece con un articolo giornalistico illustrato da Kawanabe Gyosai che segnò l’inizio della sua carriera da giornalista. I suoi iniziali successi furono Kokkei Fuji mode (Pellegrinaggio divertente sul monte Fuji) dove raccontava l’esperienza delle prime donne in pellegrinnaggio al monte Fuji in modo frivolo e attraverso monologhi (è importante perché per la prima volta si inseriscono temi occidentali anche se considerati accessori come la descrizione di un abbigliamento per metà classico e per metà occidentale) + descrizione di rashamen, prostitute che si vendevano agli stranieri in Yokohama. Nel 1868 l’imperatore Meiji proclamò l’apertura della nazione e fu incoronato un nuovo imperatore, eventi questi, che portarono ad una lotta fra simpatizzanti del bakufu e imperiali. In un clima simile non c’era spazio per il gesakku che cominciò a decadere. Inoltre, il professore dell’accademia confuciana propose e fece una petizione affinché i libri volgari fossero banditi. Ma la petizione non fu accolta. Fukuzawa Yukichi condanna il gesaku come un inutile spreco di tempo perché di basso valore. Nakamura Keiu è conosciuto per Saikoku risshi hen (Storie di successo dell’occidente), traduzione di Self-help di Samuel Smiles. Il libro contiene storie di self made man come Watt che con le loro invenzioni hanno contribuito al benessere mondiale. Nella prefazione Nakamura sostiene che le nazioni occidentali sono forti perché posseggono lo spirito della libertà, il progresso è possibile solo se c’è libertà e democrazia e i testi che traduceva avevano piena libertà d’espressione. Nel 1870 Robun scrive Seiyo dochu hizakurige (A piedi in occidente) rifacendosi ad un’opera di Jippensha Ikku (A piedi lungo il Tokaido). I protagonisti, Yaji e Kita sono i nipoti di quelli di Ikku, i loro avversari sono gli stranieri che incontrano nel viaggio da Yokohama a Londra e il loro interprete , Tsujiro, conosce poco la lingua. Le informazioni sulle nazioni che descrive vengono principalmente dalle opere di Fukuzawa Yukichi, i modi di dire in inglese sono invece opera dell’amico Tomita Saen da poco tornato dall’esposizione di Parigi. I due personaggi vivono molte disavventure a causa della loro ignoranza ma sono anche gli unici esseri pensanti sulla scena, in quanto, i personaggi stranieri non hanno spessore. Robun promette di farli arrivare in America ma arrivato a Malta perde interesse e chiede a un suo discepolo di scrivere la conclusione del viaggio fino a Londra. Visto che lo stile per descrivere i viaggi comici era ben definito è impossibile distinguere le due parti. Aguranabe (Seduti attorno alla pentola dello stufato), opera breve e piena di monologhi (in lingua colloquiale contemporanea) respinge la proibizione buddhista di mangiare animali a quattro zampe come una stupida superstizione e presenta personaggi

tipici del panorama gesaku (geisha e libertini). Nel 1872 il ministro dell’istruzione religiosa (kyobusho), considerando il gesaku troppo attaccato alla tradizione, emana tre proscritti per definire lo scopo della letteratura: 1) dovevano essere rappresentati rispetto per gli dei e amore per la nazione; 2) la via del paradiso, della terra e dell’uomo devono essere chiarite; 3) inculcare obbedienza all’imperatore e al suo volere; che furono poi seguite da altre undici tra cui i soggetti appropriati (patriottismo). Kanagaki Robun e Jono Arindo promisero di cambiare il loro stile e si offrirono come guida per i non educati e si giustificarono dicendo che il gesaku non era indirizzato a uomini colti. Il governo chiese poi al teatro kabuki di accettare le stesse regole. Fu così che nonostante le loro origini umili il gesaku e il kabuki divennero uno strumento di educazione della nuova politica per inculcare il rispetto nel confucianesimo e nei piani del governo. I trovatori di professioni s’impegnarono a trasmette al meglio il passato giapponese. Robun scrisse anche per giornali come il Batavia shinbun che pubblicava traduzioni di articoli olandesi. Nel 1874 si distinsero due tipi di giornale, il koshimbun (piccolo giornale) e il oshimbun (grande giornale). La differenza del nome veniva in un primo momento dalla differenza della grandezza delle pagine ma successivamente si riferì ai contenuti e allo stile. I grandi scrivevano di politica mentre i piccoli parlavano dei quartieri di piacere, dei gossip e degli avvenimenti recenti inoltre, pubblicavano romanzi. I grandi erano scritti in lingua classica mentre i piccoli in lingua colloquiale. Anche gli scrittori si distinguevano, quelli dei grandi erano uomini di cultura mentre quelli dei piccoli erano perlo più poeti e scrittori di gesaku. Il primo piccolo giornale ad apparire fu il Yomiuru shimbun che divenne poco dopo il più letto del Giappone. Il suo proposito era di istruire donne e bambini e presentava uno stile semplice. Successivamente apparvero Hiragana eiri shimbun di Shunsui II (in hiragana e pieno di immagini, nello stile della novella romantica per un pubblico femminile) e Kanaomi shimbun di Kanagaki Robun (nello stile dei kokkeibon, novella umoristica). Questi giornali davano impiego agli scrittori di gesaku ma ne distrussero il genere in quanto offrivano l’umorismo gesaku che non si andava più a ricercare nei libri. Si inaugurò la pubblicazione di romanzi a puntate (tsutsukimono). Kanagaki Robun smise di scrivere gesaku e si dedicò a problemi politici come la ribellione di Satsuma. Nel 1879 tornò al gesaku con l’opera Takahashi Oden yasha monogatari (La storia della diavolessa Takahashi Oden) in cui aggiunge e altera la storia vera per attirare l’interesse letterario. I lavori tipici di Robun sono gli articoli giornalistici sulle geisha e sugli shamisen fatti di gatto. Egli si adattò ai cambiamenti del suo tempo pur di vendere ma il suo desiderio era quello di divertire il pubblico. Non tutti gli scrittori seppero adattarsi al cambiamento ed accusarono quest’ultimo come la distruzione della tradizione giapponese. Il più reazionario fu Mantei Oga (pseudonimo di Hattori Kosaburo) noto per Shaka hasso yamato bunko (Gli otto aspetti di Shakyamuni). Oga espresse apertamente o velatamente la sua opposizione al cambiamento nelle sue opere. Contrariamente ai suo contemporanei non imparò l’inglese lo prese in giro dicendo che non era altro che una pessima forma di giapponese. Tosei riko musume (Le intelligenti ragazze di oggi) fu usata da Oga per rispondere all’opera breve satirica di Fukuzawa Yukichi, Katawa musume (La ragazza deforme). Fukuzawa prendeva in giro il modo di distruggere la naturale bellezza delle donne dopo il matrimonio. La risposta di Oga fu semplice “...non ho mai sentito di donne che sono diventate ciece perché si sono rasate le sopracciglia”. Il conservatorismo di Oga fu attaccato dalla rivista Choya shimbun e tacciato come reazionario perse tutte le sue commissioni. Riuscì a scrivere solo Meryo futabagusa per i nostalgici Tokugawa e fu imprigionato per aver preso in giro l’imperatore. Takabatake Ransen (Ryutei Tanehiko III) fu l’unico autore che tentò di fare un compromesso tra passato e futuro creando romanzi didattici vestiti di vecchi temi ma usati in modo moderno. Lo humour di questi scrittori non era di prima qualità e forse scompare perché la letteratura stessa era diventata mezzo dell’illuminismo. Lo sviluppo di opere educative volute dal governo Meiji servì a ridurre considerevolmente il numero degli analfabeti e a fare degli autori celebrità.

Fukuzawa Yukichi Fukuzawa Yukichi è ricordato per aver introdotto i pensieri e le istituzioni occidentali in Giappone. Egli enfatizzava la rivoluzione spirituale e non una semplice imitazione dell’occidente, per questo vestiva ancora con gli abiti tradizionali. Fukuzawa imparò il tedesco e l’inglese, visitò gli USA e l’Europa. Dopo questi viaggi costituì la sua scuola, la Keio-gijuku, destinata all’insegnamento di materie industriali, politiche e business. Egli pubblicò numerosi opuscoli e libri che venivano usati nelle emergenti scuole moderne. I temi erano nuovi e lo stile rivoluzionario nella sua semplicità. Scrisse articoli di satira sui problemi contemporanei. Egli credeva che il fondamento della società moderna fosse l’indipendenza nazionale e personale, che si poteva raggiungere studiando l’occidente piuttosto che i classici cinesi. Più gli individui sono educati più l’indipendenza della nazione migliora. Realizzò che la tecnologia occidentale era superiore e che i giapponesi avrebbero dovuto prenderla a modello. Fukuzawa nacque nel 1835 ad Osaka da un samurai di basso rango che morì 18 mesi dopo la sua nascita.

La madre crebbe i 5 figli a Nakatsu e riuscì a far istruire il figlio solo all’età di 14 anni. All’epoca esistevano due tipi di scuole elementari, una per i figli dei samurai e una per i figli dei cittadini comuni. I primi avevano un’istruzione basata sui classici cinesi e sul neoconfucianesimo. Le scuole successive invece si svolgevano in ogni dominio ma per il suo grado basso Fukuzawa non riuscì ad entrarvi. Fukuzawa subito dimostrò la sua abilità. Dopo l’arrivo delle navi nere, il fratello, che era succeduto al padre, lo inviò a Nagasaki ad imparare l’olandese per avere modo di appropriarsi di artiglieria occidentale. Fukuzawa divenne uno studente insieme all’erede di Nakatsu che geloso dei suoi progressi con un inganno lo fece tornare al dominio. Ma egli decise di andare ad Edo per continuare gli studi. A Tekijuku frequentò la scuola olandese di Ogata Koan. Dopo la morte di Sannosuke, Fukuzawa dovette succedergli ma decise di continuare gli studi a Tekijuku dove scrisse la sua autobiografia e studiò fisica, chimica e psicologia. Nel 1858 Fukuzawa divenne insegnante di olandese. Dopo l’apertura dei porti nel 1859, visto che non era stato compreso nel porto di Yokohama, decise di studiare l’inglese. Quando lo shogunato decise di inviare spedizioni negli USA Fukuzawa si offrì volontario. Sbarcò a San Francisco dove si procurò il suo primo dizionario. A Washington comprò libri per i suoi studenti. La missione in Europa serviva per posporre l’apertura di altri porti ma fallì. Nonostante ciò egli si ritrovò a visitare le maggiori istituzioni europee che descrisse nel suo libro Seiyo jijo (Cose occidentali) che divenne un bestseller nazionale. Fukuzawa realizzò che il progresso tecnologico aveva contribuito alla prosperità e cominciò ad attuare una rivoluzione in Giappone che non prevedeva l’acquisto di armi e macchinari ma l’istruzione dei giovani. Per questo creò la sua scuola anche se mise in pericolo se stesso e i suoi studenti a causa di fanatici joi ronin che volevano uccidere tutto e tutti quelli che si rifacessero agli ideali occidentali. Fukuzawa rifiutò di far parte del nuovo governo post-Tokugawa e si dedicò solo alla sua scuola. Scrisse Gakumon no susume (Un incoraggiamento all’apprendimento) in cui diceva che gli uomini sono tutti uguali, li differenzia l’educazione, e per questo utilizza i kana e assolda insegnanti stranieri. Fece dibattiti in lingua colloquiale per far esaltare il giapponese. Bunmeiron no gairyaku (Teorie sulla civilizzazione) indirizzato agli intellettuali divisi a metà sull’utilizzo della cultura occidentale. Considerava la virtù come moralità e la conoscenza come intelligenza dividibili entrambe in pubblica e privata. Dopo il 1877 i suoi studenti dimunuirono perché il governo aveva abolito i domini (la maggior parte di loro erano samurai). Per farli tornare Fukuzawa auto sovvenzionò la scuola ma non ottenne sostegno dal governo, solo i suoi insegnanti si abbassarono lo stipendio di ⅔. Jiji-shimpo un giornale che decise di pubblicare da solo (articoli e satira + indipendenza Corea dalla Cina + uguaglianza della donna).

Il confronto con l'«altro» I (Gli studi cinesi)

Gli scrittori Meiji e la Cina Nel periodo Meiji sono introdotte le teorie letterarie occidentali ma rimangono le vecchie concezioni letterarie sulla Cina, imperniate sullo studio dei “Classici” millenari. Nascono anche una serie di studi volti a modificare la visione della Cina, grazie all'apporto degli strumenti filologici occidentali. La succitata tradizione dello studio dei “cinque classici e quattro libri” - cardine dell'istruzione di ogni letterato giapponese e cinese fino a quell'epoca - non è abbastanza per spiegare il rinnovato interesse degli autori Meiji per la letteratura cinese, che infatti attingono anche alla narrativa delle dinastie Ming e Qing ed ai testi teatrali, grazie ai maggiori scambi culturali instauratisi alla fine del periodo Tokugawa. La letteratura moderna giapponese prende vita grazie a 3 autori fondamentali, considerati i “padri” di quest'ambito, essi sono Mori Ogai, Natsume Soseki e Koda Rohan. Nati a cavallo tra la fine del bakufu e la Restaurazione, hanno per base letteraria proprio i nuovi testi letterari importati dalla Cina, cui in seguito si aggiungeranno le esperienze occidentali. Per rintracciare l'eredità che gli studi cinesi hanno esercitato sui tre autori citati bisogna prendere in considerazione il precursore dei moderni studi letterari sinologici, denominato kangaku, una dottrina che verrà appresa e riadattata nella loro maturità. La loro indagine sulla classicità cinese e giapponese mostra una nuova tendenza; quella di fare distinzione tra la Cina reale, contemporanea, e quella ideale evocata dallo studio del Canone confuciano che favorisce un nuovo approccio alla letteratura cinese. L'allentarsi delle restrizioni doganali fanno sì che i grandi romanzi cinesi “in vernacolo” entrassero in Giappone, suscitando interesse in autori come Rohan e Ogai. Dopo il 1899 il Governo giapponese permetterà il libero ingresso dei residenti cinesi in Giappone Ogyu Sorai è il prototipo del moderno sinologo, esponente della scuola kogaku di studi sugli antichi testi ed assertore della necessità di leggere i testi cinesi con la pronuncia originale, astenendosi dalla pratica del kundoku (traduzione letterale), in auge fino ad allora. Dalle sue dottrine emerge la contraddittorietà della figura del kangakusha, a metà tra moderno studioso e

portavoce di un'antica mentalità. Grazie alla scuola kogaku si diffondono in Giappone i grandi romanzi e racconti delle dinastie Ming e Qing e la letteratura popolare in cinese si affianca alle letture clandestine dei gesaku da parte degli intellettuali. Le teorie di Sorai, considerate non ortodosse in epoca Tokugawa, verranno recuperate e rivalutate dai pionieri Meiji. Analizzare l'influsso della Cina sulle opere d'epoca Meiji è problematico, tenendo conto delle complesse relazioni ed implicazioni politiche ed ideologiche che sussistevano a quell'epoca tra i due paesi, il pluralismo di opinioni sull'argomento deve aver certamente influenzato la formazione degli autori e l'adozione di posizioni personali. Ben prima dell'arrivo del Commodoro Perry i giapponesi colti avevano avuto modo di apprendere sull'arrivo degli occidentali in Cina grazie a lavori cinesi importati. Oltre a fornire informazioni cruciali, tali lavori hanno anche favorito la nascita di preconcetti nei confronti dell'Occidente che alimentarono lo stato d'allarme precedente al 1853. Successivamente alla guerra sino-giapponese la situazione sarà invertita, dove la Cina apprenderà dell'occidente attraverso la mediazione giapponese. Nel 1862, con l'arrivo della nave Senzaimaru nel porto di Shanghai si ha la ripresa delle relazioni dirette con la Cina; grazie ai diari dei viaggiatori sulla nave si ha l'inizio di una vasta letteratura di viaggio sul continente. Nel 1871 un trattato sancisce l'inizio delle moderne relazioni diplomatiche tra i due paesi, ma nello stesso anno vi furono anche le prime tensioni sul controllo di Okinawa e Taiwan. La scintilla definitiva che fece esplodere un conflitto fu lo rivolta di Tonghak in Corea, nel 1894, la vittoria giapponese scosse gli intellettuali cinesi dal torpore del loro tradizionale atteggiamento di superiorità culturale. Nel tardo periodo Edo si sostiene la necessità di un'alleanza tra Cina e Giappone volta ad ostacolare l'espansione occidentale in Asia. Sugita Teiichi propone un'alleanza pan-asiatica, fondando anche un istituto di scambi culturali, in seguito però un viaggio metterà in luce la drammatica discrepanza tra l'eredità culturale cinese e l'arretratezza del paese reale. Per questo motivo entrerà nelle file degli intellettuali che invocano il distacco del Giappone dall'Asia (tesi del datsu-A), per la prima volta formulata da Fukuzawa Yukichi. Secono Fukuzawa, Cina e Corea erano accomunate dalla scelta reazionaria di rifiutare ogni modernizzazione, ostacolando il processo di rinnovamento in Giappone. Quest'ultimo pertanto deve distaccarsi da esse e divenire interlocutore diretto delle potenze occidentali. Successivamente lo stesso Fukuzawa tornerà su posizioni più concilianti nei confronti delle nazioni asiatiche. Gli studi cinesi purtroppo si avviano al declino con l'imperialismo giapponese.

Il...


Similar Free PDFs