Riassunto libro \"L\'epoca tardoantica\" PDF

Title Riassunto libro \"L\'epoca tardoantica\"
Author Giulia Mora
Course Civiltà del mondo antico
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
Pages 11
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Summary

Il periodo tra Antichità e Medioevo, ormai comunemente denominata Tardoantico, gode oggi negli studi di una particolare fortuna. Considerato tradizionalmente un periodo di decadenza, l'epoca cosiddetta "tardoantica" ha ormai acquisito una propria dignità in quanto sostrato dell'Europa moderna. Il vo...


Description

RIASSUNTO: “L’EPOCA TARDOANTICA” (Hartwin Brandt) INTRODUZIONE: “TRA FINE E PRINCIPIO” Ci sono dei dibattiti per quanto riguarda la definizione del termine ‘tardoantico’. -La1^definizione come ‘fine di un’epoca’ è di Burckhardt nel suo libro Età di Costantino il Grande. -Gli studiosi dell’800 fanno riferimento a Diocleziano,che rompe con le tradizioni romane e fonda un dominio assolutista, nel quale si pone nella posizione di un Dio. I suoi successori vissero tanto sfarzosamente a corte che si allontanarono dalla vita dello Stato. Inoltre si assiste ad una crescente burocratizzazione e irrigidimento con conseguente indebolimento militare e di reazione, che portarono alla caduta dell’impero . -Oggi, è invece considerata un’epoca con una propria dignità, da un lato con caratteri antichi, dall’altro che crea i presupposti per la nascita del Medioevo(nascita del Cristianesimo e cristianizzazione della vita culturale e sociale). si sottolinea il carattere di transizione: il simbolo di quest’età è il Giano bifronte (scompaiono alcuni elementi, altri mutano e ne emergono nuovi), la fine dell’antichità è quindi un nuovo inizio.

CAPITOLO 1: DIOCLEZIANO E LA TETRARCHIA (284-305). “UN NUOVO INIZIO” Diocleziano, originario della Dalmazia, comandante della guardia imperiale, fu acclamato imperatore il 20.11.284. Non aveva figli così nominò Cesare Massimiano e lo elevò al rango di Augusto (come lui). In seguito, nel 293, trasformò questa diarchia in tetrarchia: proclamando per ognuno dei due Augusti un partner subordinato più giovane (Cesare); - Massimiano: il Cesare  Costanzo I; - Diocleziano: il Cesare  Galerio. Questa forma di governo (non più basata sui figli) mirava a efficienza e lealtà; l’idea della concordia tra gli imperatori doveva essere rafforzata da legami di adozione e matrimoni: i Cesari furono adottati dagli Augusti e sposarono le loro figlie. I Cesari dovevano mettere alla prova le loro qualità per 10 anni, e quindi avrebbero assunto i ruoli di Augusti (e i precedenti Augusti avrebbero abdicato); nel 305, gli Augusti Diocleziano e Massimiano abdicarono dopo 20 anni, e i nuovi Cesari diventarono: Severo e Massimino Daia. Il 284 è un anno di cesura: le riforme garantiscono che il gruppo al potere lotta per una nuova stabilità per conferire forza allo stato romano. - Riorganizzazione militare: o Diocleziano: Oriente o Massimiano: Africa, Italia, Spagna e provincie occidentali dell’aria danubiano o Costanzo I: Gallia e Britannia o Galerio: Grecia e Medio corso del Danubio  Riducendo le unità esistenti aumenta leggermente il numero di soldati(da 400.000 a 500.000), ma i carichi fiscali rimangono comunque accettabili(popolazione di 50 milioni) - Nuovo ordinamento dell’amministrazione provinciale: o Divisione delle 50 provincie esistenti prima della tetrarchia o Raddoppiamento del numero delle provincie o Creazione di 2 nuove istanze superiori (le12diocesi->ai vicari, le 3/4 prefetture->al pretorio). - La separazione tra amministrazione militare e civile: o Vantaggi alla popolazione:  Nuovo sistema: collegava la tassa fondiaria all’imposta procapite, per una maggiore equità fiscale. 1



A intervalli regolari, ogni 5 anni poi ogni 15, avveniva un nuovo accertamento dell’imponibile, differenziato a seconda:  Forza lavoro (CAPITATIO)  Proprietà fondaria (IUGATIO)  Il sistema capitatio-iugatio garantiva di considerare tutti i mutamenti avvenuti nei rapporti di proprietà - Riforma fiscale: o Sistema monetale nuovo: coniazione di una nuova moneta (follis di rame); o Rivalutate le monete d’argento e fissati i prezzi massimi di merci e servizi  aumento dei guadagni per vasti strati delle popolazione  guadagno per il fisco, grazie all’aumento delle riserve d’argento o Editto dei prezzi massimi : 301  garantire la prosperità e prendere provvedimenti per il mondo intero. Il dominio tetrarchico fu caratterizzato da stabilità e perciò Diocleziano e i suoi co-reggenti si considerano favoriti dalla divinità o superuomini con doti divine. Diocleziano inizia ad esigere la genuflessione, questa creò una frattura tra: dominato e principato. I cristiani si rifiutavano di seguire i culti dell’imperatore, in quanto legati ad un autoesaltazione e ad un forte legame ideologico con gli antichi dei romani, perciò Diocleziano, con un editto, iniziò la persecuzione dei cristiani. 3 teorie sul perché emanò questo editto solo dopo 20 anni di governo: 1. Teoria di Lattanzio: fu convinto da Galerio, il vero iniziatore; 2. Diocleziano era molto riservato e voleva evitare inutili rischi; 3. La più plausibile->nel 303 cadeva la celebrazione del 20^anniversario di Regno dei 2 Augusti che avrebbero poi dovuto essere sostituiti dai Cesari, proprio questo passaggio sarebbe stato la prova della stabilità della tetrarchia; perciò gli imperatori iniziarono la persecuzione per porre fine ad una religione pericolosa per lo stato, che non credeva alle antiche divinità romane. La persecuzione consisteva in: chiusura della chiesa, divieto di praticare il culto e sacrifici, arresto e tortura; ci si poteva sottrarre rinnegando la propria religione e compiendo gli atti del culto imperiale. L’editto del 303 fu applicato diversamente dagli imperatori (Costanzo I->solo chiusura delle chiese, Africa ed Egitto->martirii, Oriente->morti). Nel 311 con l’editto di tolleranza di Galerio, si mise fine a tutto ciò poiché l’obiettivo non fu raggiunto, dato che molti cristiani non rinnegarono la propria religione. Non fu però il fallimento nella politica religiosa la causa dell’impossibilità di riaffermare questo modello diverso dalle tradizionali strutture dinastiche, ma, la difficoltà dell’escludere dal potere i propri figli naturali->anche i soldati acclamavano come sovrano il primo figlio maschio dell’imperatore defunto. 305 a NICOMEDIA avvenne il passaggio alla2^tetrarchia: i nuovi Augusti: Costanzo I e Galerio ed i nuovi Cesari furono: Severo e Massimino Daia , con grande stupore di Costantino, figlio di Costanzo I, che si sentiva scavalcato, gettando i presupposti per nuovi conflitti futuri.

CAPITOLO 2: COSTANTINO IL GRANDE (306-337): “UNA CESURA” Costantino era originario dei Balcani, la madre era di umili origini, si presume non fosse sposata regolarmente con Costanzo I, quindi Costantino fu “figlio illegittimo”, ma lui la fece celebrare e onorare pubblicamente. Molti storici,tracciano un profilo di Costantino come un sovrano guidato dalla fede, battaglie contro il paganesimo,che decise di privilegiare la religione cristiana. Nel 306 le truppe acclamarono Costantino Augusto, come successore del padre Costanzo I, e la tetrarchia ebbe una profonda crisi, Galerio si astenne dall’intervenire e si evitò così lo scontro militare. 2

Infatti Galerio nominò Costantino , cesare d’occidente e Severo, augusto. Massenzio, figlio di Massiminiano, tentò di rivendicare il proprio potere ma i tetrarchi risposero con la forza, Severo morì. Massiminiano si allea con Costantino dandogli in sposa la figlia e promuovendolo Augusto nel 307. Diocleziano interviene attivamente nella politica per ristabilire i valori fondamentali della tetrarchia, e con la conferenza a Carnutum viene fondata la 4^, ultima tetrarchia: Augusti Galerio e Licinio ed i Cesari Costantino e Massimino Daia. In un primo momento Costantino appoggia la tetrarchia e le sue basi ideologiche, ma già nel 310 la trova inutile e si svincola, da qui il fallimento della tetrarchia. I 2 Cesari avevano ottenuto il titolo di Augusti e quindi vi erano4Augusti legittimi, più gli usurpatori; Costantino costrinse il suocero al suicidio, inoltre volendosi mostrare slegato dagli altri tetrarchi, fece credere di discendere da Claudio II Gotico, mostrò inclinazione verso le divinità solari-> “la visione pagana di Costantino”. Galerio muore nel 311, dopo aver emanato l’editto contro la persecuzione ai cristiani, riconoscendo il cristianesimo come religio licita (pari diritti). Il 28 ottobre 312 si svolse la battaglia di ponte Milvio a Roma contro Massenzio, vinse Costantino, questa battaglia fu importante perché gli aprì la strada verso la monarchia e perché viene considerato uno dei momenti fondamentali della sua conversione: prima della battaglia ebbe una visione (fece mettere gli scudi a croce e scese in campo invocando il dio cristiano, al quale avrebbe dovuto il suo trionfo). si limitò ad un sostegno della Chiesa cristiana e dei suoi chierici e non prese mai le distanze dai culti e dagli dèi tradizionali, era pontifex maximus: responsabile dei culti e continuò a propagandare la devozione per Sol Invictus. La sua politica religiosa è dunque ambivalente. - 313: a Milano, accordi tra i due imperatori Costantino e Licinio a favore del cristianesimo: Costantino apparì come il difensore dei cristiani. - 316: battaglia di Cibalae: Costantino vincitore; poco dopo, scontro ulteriore a Adrianopoli: Licinio deve cedere quasi tutto il suo territorio europeo. - 324 luglio: Adrianopoli: scontro decisivo, 324 mila soldati morti; il figlio di Costantino: insegue Licinio e annienta la sua flotta. - 324 settembre: ultima sconfitta a Crisopoli: Licinio viene mandato in “pensione”. - 325: per ordine di Costantino viene ucciso Licinio e viene ricostituita la monarchia - 326:Costantino fa uccidere il figlio di Licinio,la propria moglie e il figlio. Secondo uno storico, Costantino si avvicina al Cristianesimo perché perdona delitti di tale ferocia. Dal 324-337 fase monarchica dell’impero di Costantino: successi nella politica estera e molte attività riformistiche. I goti rimangono un nemico pericoloso e nel 332 scoppia una nuova guerra, conclusa con un accordo (non chiaro se Costantino concesse loro alcune zone dell’Impero in cui insediarsi, garantendo l’autonomia o se li pagò per evitare ulteriori attacchi). Nel 330 viene fondata Costantinopoli,come monumento di vittoria, per mostrare la grandezza dell’imperatore. Questa città mescola elementi pagani (inaugurata secondo riti tradizionali,2 templi agli dèi,al centro del foro una colonna con il proprio ritratto, raffigurato come il dio sole) e cristiani (la chiesa degli Apostoli, dove si fece seppellire come tredicesimo apostolo). Fonda un nuovo sistema amministrativo: un proprio senato, un consiglio di corte e della corona che circondava l’Imperatore, numerosi responsabili degli uffici di corte. Nel il settore militare: separa l’organizzazione civile da quella militare e fa riscuotere tasse con provvigioni x l’esercito. nuove figure magistri militum->che divennero detentori del potere. Nella politica finanziaria, creò il solidus = valuta aurea dal titolo stabile e attorno a questo organizza tutto il sistema monetale. Nella politica ecclesiastica, Costantino si fece promotore delle assemblee dei vescovi e dei concili. Partecipò alla2^controversia interna ai cristiani: la differenza tra l’essenza di Dio e l’essenza del figlio, Gesù. Convoca il 1^ Concilio ecumenico di Nicea: viene scelta una fede cristiana antiariana, 3

ossia la tesi che il figlio di Dio abbia la sua stessa essenza. Ario venne punito con la scomunica ma negli anni successivi, grazie ai seguaci,venne riammesso nella chiesa. Costantino venne battezzato poco prima della sua morte nel 337. Lasciò ai successori due compiti: - spedizione persiana - repressione dei conflitti tra pagani e cristiani, e tra cristiani stessi l’Imperatore aveva previsto che dovessero regnare i due Augusti (suoi figli: Costanzo II e Costantino II) e due Cesari (figlio Costante e nipote Flavio Delmazio).

CAPITOLO 3: I FIGLI DI COSTANTINO (337-361): “UN PASSO INDIETRO” 1. la creazione di diverse prefetture del pretorio crea una regionalizzazione dell’Impero (diverse aree vengono attribuite al governo dei coreggenti); 2. il fallimento del sistema di Diocleziano fa capire che l’esclusione dei figli degli imperatori crea problemi di stabilità; 3. un solo imperatore non sarebbe riuscito a difendere i confini dell’Impero (troppo vasti). Soluzione a tutto ciò: compresenza di più Imperatori, ciò presuppone capacità di concordia e collaborazione, cosa che mancava tra i figli di Costantino. Dopo la morte di Costantino, nessuno dei 4 Cesari assume il titolo di Augusto; i soldati di Costanzo 2°compiono un bagno di sangue che porta alla morte di Cesare Delmazio. ->i 3 figli si fanno proclamare Augusti, ma non c’è una gestione collegiale dell’Impero. ->340: Costantino 2° attacca Costante ma viene ucciso  Rimangono 2 Augusti: Costante e Costanzo 2 L’Impero viene minacciato da attacchi esterne: o Costante: debole politica interna, antiariano(si distanzia dal fratello e crea disordini), aumenta le TASSE e nel 350 viene ucciso da Magnenzio o Costanzo 2 attacca Magnenzio,che aveva preso l’impero e nomina Cesare: Gallo o 351, Gallo vince una battaglia contro Magnenzio che si suicida nel 353 o Costanzo 2° ristabilisce la monarchia, rafforza il confine orientale, contro i Persiani, e nel 360 vince una battaglia contro il re persiano. Per quanto riguarda la politica interna e religiosa, sostiene le tesi ariane; nei Concili di Arles e Milano condanna un importante attivista cattolico, da ciò parte una forte cristianizzazione delle popolazioni esterne. Nel 351-355 gli Alamanni attaccano molte città e Costanzo 2 li ferma con un trattato che però li rese ricchi. Nel 351 Gallo supera i limiti di autorità concessi nell’amministrazione dell’oriente e viene fatto uccidere dall’Imperatore, così il nuovo Cesare è Giuliano, con il compito di riconquistare i territori perduti, nel 357 viene acclamato come Augusto dalle truppe a Parigi. L’Impero subì diverse usurpazioni nel tempo e la fine di Costanzo 2 segnò la debolezza strutturale del regno. (sul fronte persiano, egli richiamò le truppe dalla Gallia, ma l’esercito si rifiuta di andare in Oriente, perciò i 2 Augusti marciano uno contro l’altro, il 3 novembre 361 a Cecilia, muore). Ammiano Marcellino descrive le opere di Costanzo 2, chiarendone i lati positivi e negativi: - positivamente: separazione del civile dal militare->valorizza la prefettura del pretorio e crea nuove posizioni di governo; - negativamente: sovrano molto crudele, estorsione delle tasse alle provincie e valorizzazione del cristianesimo  accrescono i conflitti

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Queste sue tesi sono avvalorate da altre fonti: Codex Theodosianus (leggi di Costanzo 2): divieto di compiere sacrifici e la distruzione dei templi crearono molti disordini, ma lui mitigò questa politica solo nel 357. Egli visita Roma raramente; Ammiano lo descrive come: “bigotto” e “freddo” alla vista delle bellezze di Roma: autorizza i giochi dei gladiatori e dona un ob elisco al circo massimo, lascia veramente poco a Roma. Mentre ebbe un enorme influenza su Costantinopoli, trasformandola da “2^Roma” a “nuova Roma”: - creò delle prefetture urbane - adegua la titolatura e le competenza dei membri del Senato - avvia costruzioni civili (complesso termale) e cristiane (Chiesa costantiniana degli Apostoli) - coniò monete che rappresentavano le 2 città affiancate: simboli della gloria dello Stato Sul fronte interno: usurpazioni e disintegrazione dell’autorità imperiale, ma la colpa non era unica di Costanzo, ma anche di Costantino il Grande, che rifiutò gli antichi dei.

CAPITOLO 4: GIULIANO (361-363): “ UN GRANDIOSO FALLIMENTO” Giuliano era figlio di Giulio Costanzo, fratellastro di Costantino il Grande. Nacque nel 331 a Costantinopoli, dove seguì studi filosofici e retorici e insegnamenti del Cristianesimo ariano. Proprio nel periodo di studi filosofici iniziò a convertirsi al paganesimo, in una lettera del 362 invitava gli abitanti cristiani di Alessandria a prenderlo come modello. Si convertì a Saulo, ma di nascosto, fino alla morte di Costanzo 2, quando si professò pubblicamente. 361, diventa unico Augusto, ciò lo fece sentire più libero da una religione che sentiva come un errore. Credeva che gli dei gli avessero dato il compito di riportare il mondo nella giusta direzione; tramite il dio Sol Invictus, giunse al Dio cristiano; Giuliano percorse il sentiero dell’illuminazione al contrario; per lui però era impossibile tornare indietro (e annullare in poco tempo le conseguenze della svolta precedente) e sarebbe stato difficile restaurare l’Impero perché era impegnato nella guerra contro i persiani. Compì la sua attività di riforma mentre era in viaggio: a Costantinopoli fece divinizzare Costanzo 2, che iniziata la spedizione in Persia fu ferito e morì. Tenta di mettere in pratica il suo ampio disegno riformistico nei primi 4 mesi del suo dominio (tributi lievi, cancellazione debiti, restituzione tributi e debiti…). Egli voleva dare un nuovo impulso all’antica civiltà greca della polis, ma la sua politica riformista era fortemente influenzata da quella religiosa: restauro dei luoghi di culto per gli antichi dèi, abrogò i privilegi ai cristiani e proibì di costruire nuove Chiese. Si instaurò così un clima sociale di dissenso tra le due religioni che portò a gravi atti di violenza. Il suo arrivò ad Antiochia (città cristiana) fu caratterizzato da entusiasmo, che poi si trasformò in derisione e rifiuto aperto. Giuliano rispose con il Misopogon (=colui che odiala barba), uno scritto polemico per gli antiocheni: i cittadini erano contro il suo aspetto e comportamento(mancanza di realismo) e non contro i provvedimenti concreti. Nel 362 emanò l’editto dei retori: gli insegnanti dovevano avere un permesso di insegnamento, che doveva essere ratificato dall’Imperatore (essi non dovevano rinnegare gli dèi). Nel 363 continua la guerra persiana e alla notizia della sua morte, i cittadini esultarono.

CAPITOLO 5: VALENTINIANO I E VALENTE (364-378): “TRASFORMAZIONE E TRACOLLO” La morte inattesa di Giuliano colse l’Impero impreparato, la guerra persiana andava proseguita, ma non erano stati designati coreggenti o successori. Venne scelto il cristiano 5

Gioviano, imperatore di transizione ma non si sapeva se l’esercito sarebbe stato in grado di affrontare altre battaglie, perciò decide di accetta re un trattato di tregua trentennale con cedimenti territoriali offerto dai. Il popolo romano vedeva il suo esercito come infallibile e questa mossa era vista come segno di debolezza, perciò la reputazione di Gioviano è negativa. Nel 364 muore e gli succede Valentiniano 1, uf ficiale della guardia del corpo, che nomina Augusto suo fratello minore. Si dividono l’esercito ma r aramente riuscirono a collaborare strettamente, perché erano trattenuti nelle zone di confine dei loro territori a causa della “migrazione di popoli” (migratio gentium). Gli Unni migrano verso occidente spingendo: alani, sarmati, ostrogoti e visigoti contro il limes romano: - Valentiniano 1 vince e stabilizza il confine con nuove fortificazioni. Venne definito “aeternus defensor” dell’impero. Egli si distinse per la libertà religiosa personale - Valente si trovò ad affrontare nuovamente lo scontro chiesa contro ariani; i visigoti chiesero di essere accolti, promettendo di vivere in pace, Valente accettò ma in poco tempo le grandi quantità di Visigoti e Ostrogoti, portarono a difficoltà di approvvigionamento e scontri con i provinciali romani. I Goti, iniziarono a percorrere la Tracia: razziando e saccheggiando; Valente anche con l’aiuto di Graziano, cadde, e la sconfitta accentuò i dissensi. Nonostante tutto si iniziò a pensare che anche con i goti l’Impero si sarebbe potuto riprendere. Lo storico della chiesa Rufino: “questa battaglia fu l’inizio dei mali per l’impero romano allora e per i tempi a venire” (e colse la gravità della situazione).

CAPITOLO 6: TEODOSIO IL GRANDE (379-395): “LA FINE DELL’UNITA’?” Con la morte di Valente rimasero due Augusti: Graziano e Valentiniano 2 (entrambi figli illegittimi di Valentiniano 1). Quest’ultimo fu uno dei primo “imperatori fanciulli”, aveva 4 anni, perciò fu nominato coreggente di Teodosio, nominato dai Cristiani: il “Grande”. Diventò quindi Augusto, egli mirava a risolvere i problemi nell’area balcanica reintegrazione dei contingenti dell’esercito, dal Codex Theodosianus emergono le difficoltà di questo compito: i proprietari terrieri avevano il compito di fornire all’esercito la “forza lavoro inutile”, perciò spesso capitava che i contadini si mutilassero per non entrare nell’esercito. Quindi l’Imperatore istituì l’obbligo fiscale della fornitura reclute (soldi da parte dei proprietari terrieri per creare l’esercito). Il servizio...


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