Rinascimento del Tatuaggio- riassunto PDF

Title Rinascimento del Tatuaggio- riassunto
Course Pedagogia generale
Institution Università del Salento
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Rinascimento del Tatuaggio- riassunto...


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Il Rinascimento del tatuaggio- Tassi Fulvio CAPITOLO 1 LE RAGIONI 1.Atmosfere gotiche della frammentazione 1.1.Il fantasma della paranoia e della dissociazione Negli esseri umani la perdita di contatto con sé stessi può arrivare ad avere conseguenze tangibili e devastanti. Giovannin Senza Paura, di Italo Calvino 1956 è solido nel fronteggiare i problemi posti dal mondo esterno, quanto fragile nel contatto con sé stesso. Egli si introduce in ‘un’atmosfera gotica che costituisce uno dei terreni di cultura fondamentali entro cui s’impianta e sviluppa il tatuaggio contemporaneo. Il genere gotico al pari della psicologia e della psicoanalisi, aiuta a comprendere percorsi mentali ed emozionali che segnano la crisi del Sé, e le ragioni del tatuaggio quale tramite per riconoscere questo stato di crisi e dargli una qualche risposta. • Una delle dimensioni portanti del gotico è la paranoia, una condizione psicologica in cui si è presi dal soffocante sospetto che tutto e tutti siano pronti ad azioni ostili contro di noi. La progressione verso la paranoia è la progressione verso la pazzia. Nella paranoia trionfa l’instabile relativismo della soggettività che fa sì che si perdano ogni punto di riferimento e ogni base sicura, poiché tutto diviene irrale, ingannevole e alienante. Nel romanzo gotico l’alternanza della notte e del giorno è metafora di questo scardinamento della psiche. La realtà si scinde in due tempi: da un lato, il carattere misterioso, paranormale e terrificante evocato dalla notte; dall’altro, il giorno, in cui tutto sembra normale e tranquillo. Ma è soltanto un “sembra”, perché il ricordo sconvolgente e l’attesa della notte fanno apparire la tranquillità del giorno come una patina irreale. • Lo scenario mentale della paranoia è il palcoscenico su cui gioca e si sviluppa il secondo asse portante del gotico, costituito dalla dissociazione. In una situazione paranoica lesiva del Sé la risposta in fondo più naturale è quella di dissociarsi dalla stessa realtà. Il corpo rimane nel mondo oggettivo. Il meccanismo della dissociazione è il di sovrani dell’universo gotico: i “non morti” come il fantasma, lo zombie e il vampiro. • Prima però della paranoia e della dissociazione, vi è il trauma. La minaccia suscita la paura e questa assume poi la consistenza di un trauma, di una minaccia che coglie impreparati e impotenti, fino a compromettere la possibilità di mantenere il contatto con la realtà estera e interna. Il trauma collega le più disparate narrative gotiche. (Amleto, Batman, dottor Jekyll, Harry Potter, Chica Vampira). 1.2.I nuovi “goti” della sopravvivenza e della fuga A metà Settecento, mentre veniva pubblicata l’Encyclopedie di Diderot e d’Alambert e qualche decennio dopo, mentre si ponevano le basi per la Rivoluzione francese, nasceva il romanzo gotico, che ai lumi della ragione contrapponeva il mistero delle tenebre. Questo sentimento di non-controllo della realtà si diffonde maggiormente a partire dagli ultimi decenni del Novecento. Negli anni Settanta del Novecento l’Occidente entra in una nuova era, quella “postmoderna”, su cui gravano ombre come il “nichilismo”, la “depressione”, l’”alienazione”. Il sorgere di questa nuova età è caratterizzato, da un lato, dalla presenza di tanti intellettuali, in gran parte progressisti e di sinistra e dall’altro dal ritorno dei ‘goti’. Il gotico si concretizza ora in giovani che lo vivono nella vita reale. Il tatuaggio si ripropone come marcatore della distinzione tra civile e barbaro, tra ordine e caos, tra armonia e frastuono. I nuovi goti irrompono nel Regno Unito, in cui è nato il romanzo gotico nel 1977 il 27 maggio, con la canzone dei Sex Pistols Good save the Queen e alla fine anzi che dire forever more dicono 9 volte no future, che è emblema del movimento punk. L’urlo di battaglia è Anarchia. •

I punk parlano di una cultura della sopravvivenza che procede sull’orlo del nichilismo in cui mancano sicurezza e progettualità. Le cause sono il collasso nucleare ed ecologico, declino economico, collasso dei valori e delle forme del vivere civile. L’Io (che nel sogno illuminista della modernità appariva esteso verso l’infinito) diventa ora un “Io minimo”, posto in una drammatica condizione di assedio, costretto all’essenziale sempre a rischio di essere travolto da condizioni estenuanti o da un irrefrenabile scoppio di violenza. L’adesione a un atteggiamento anarchico, sacrilego e trasgressivo di ogni tabù normativo si fa espressione di un’esistenza, vitale e creativa che permette di mantenere un contatto stretto e intenso con la cruda realtà. L’aggressività è ciò che viene celebrato nel rock dei punk. Il look è quello di un guerriero pronto a seminare paura e distruzione: colore di base nero, con ornamenti dell’orrore e della decadenza quali la svastica e il teschio; ornamenti in metallo; riferimenti alla guerra

con stivali militari e borchie su indumenti di pelle che rievocano le armature barbariche del Medioevo; strappi, lacerazioni dei vestiti.; capelli che rievocano le tribù dei nativi nord-America. L’azione distruttiva rivolta all’esterno trova estensione all’interno, verso il corpo (abbigliamento, piercing). Praticano il sadomaso, fanno riferimenti espliciti al sesso: usano nel look manette, frustini, lacci e maschere. Nasce in tale contesto il piercing. E’ proprio in questa propensione gotica ad abbattere il tabù della normativa del corpo, che negli anni Settanta il tatuaggio trova un’ampia porta d’ingresso per entrare in scena nel mondo giovanile, emancipandosi via via dal suo status di stigma, connesso a detenuti e bande criminali. Dopo che si è acquisita la libertà di bucare e tagliere il corpo, ora si apre la possibilità anche di trattarlo come una preziosissima tela su cui imprimere con libertà positiva il senso della propria identità. •

Nei punk il piercing predomina sul tatuaggio, nei gotici dark la relazione s’inverte e il tatuaggio viene riconosciuto come mezzo per esprimere tutta una serie di sfumature di significato. Si ha la musica gotica dark che sviluppa una riflessione attorno al sentimento di un Sé sofferente

Le due anime storiche del movimento oscuro sono costituite dal metal e dal darkwave. •

Nei metal in primo piano si pone lo scontro tra il Bene e il Male. Il metal presenta un’iconografia ricca e suggestiva che ispira tutto un mondo di tatuaggi (il serpente, il drago). Uno dei più antiche simboli di riferimento è quello dei due serpenti di Mercurio, gemelli ma contrari, che in maniera metaforica parlano dell’opposizione non solo tra la terra e l’aria, ma anche tra il demone e l’angelo. La simbologia metal arriva a sovrapporsi a quella del satanismo; il tatuaggio più rappresentativo è quello della stella a cinque punte capovolta, con inscritta l’effigie di un caprone rappresentante il demonio. L’iconografia dei metal si arricchisce in misura significativa con l’acquisizione dei repertori simbolici e grafici giapponesi. Una declinazione notevole del metal è costituita dall’epic metal segnato dall’intreccio col patrimonio mitologico del passato, ma soprattutto con gli scenari e la narrativa del recente filone fantasy.



A pochi anni di distanza dal metal si sviluppa il darkwave con la musica new wave. Qui si coltiva la sensibilità alla morte e all’inconsistenza della realtà che vengono riconosciute come elementi sottostanti ad ogni cosa. Gli scenari gotici classici sono ricchi di straordinari castelli, ma si tratta sempre di castelli diroccati. Analogamente, sulla scia del genere darkwave prende vita un look fatto di contrasti. Figura di riferimento è il vampiro e lo psicopatico che mostra la sua fragilità radicata in traumi del passato. Questo disagio del Sé in senso depressivo è ricco di attualizzazioni nel versante del tatuaggio, con immagini tombali e lugubri che esprimono il senso del disfacimento e dell’inconsistenza della vita, ma anche con un gusto per il contrasto tra la vita e la morte, come nella rosa rossa con quella nera. Una rilevanza del tutto speciale è assunta dal teschio, simbolo di morte e decadenza, nelle sue molteplici grafiche, tra cui quelle ispirate al teschio messicano, in cui l’allegria delle decorazioni si sovrappone alla cruda e fredda realtà della morte. Questa sensibilità per lo smascheramento delle apparenze, del senso di vuoto e di perdita di ogni punto di riferimento, si traduce in innumerevoli altre immagini come il Bianconiglio, il Cappellaio Matto e lo Stregatto. Il tatuaggio più inquietante che si ricollega al darkwave è quello di Teddy Bear con gli occhi cuciti, simbolo di un’infanzia accecata.



Per i goths la concezione della vita è marchiata da un forte pessimismo e da un malessere generale nei confronti del mondo; l’uso del colore nero esprime l’attrazione per il lato oscuro della vita. Nel mondo del gotico si ha un forte senso di impotenza, di dover fronteggiare un mondo che non può essere governato con la ragione e che quindi richiede forme di conoscenza e di azione alternative, come l’alchimia, la magia nera, la chiromanzia, l’astrologia e le pseudoscienze in generale. I nuovi goti parlano di un mondo magico con tatuaggi che raffigurano bambole woodoo o simboli astrologici.

2.un rinascimento tatuato In una condizione di crisi del Sé, in cui è forte il sentimento di una realtà aliena, ostile e incontrollabile, il corpo si pone come il punto di partenza di ogni Rinascimento-rinascita. Attraverso il tatuaggio si imprime il sigillo della propria volontà. Tattoo Reinessance è proprio l’espressione con cui, in ambito sociologico e

antropologico, è denominata la fortunata stagione attuale del tatuaggio, iniziata appunto negli anni Settanta. Il termine “Rinascimento” pone in risalto la qualità estetica del tatuaggio; il mondo dei tatuatori si popola di persone dotate di una specifica vocazione e formazione artistiche. L’aspetto maggiormente rivoluzionario e peculiare del Rinascimento del tatuaggio è che questo sviluppo estetico viene posto al servizio dell’individualità. L’esigenza di esprimere la propria individualità è direttamente proporzionale al sentimento di crisi di essa stessa, all’avvertire che occorre farsi avanti per rivendicare il diritto di essere appieno se stessi. Il tatuaggio costituisce una condizione essenziale per sfogare, contenere, controllare o sublimare esperienze vissute come fortemente negative. Poe è uno degli scrittori gotici che narra di orrore, incubo e fragilità della mente umana, la causa del suo cattivo funzionamento e adattamento alla realtà. Il sentire oscuro, occulto, pauroso, orribile e grandioso di queste persona che si ritrova nelle canzoni, cover, cd, tatuaggi è parte di una tensione creativa volta a rispecchiare se stessi e a ritrovarsi. Il Rinascimento del tatuaggio costituisce un fenomeno di ampie proporzioni perché interessa tensioni culturali diverse, sebbene accomunate dall’esigenza di fronteggiare un mondo che in modo vario pone l’integrità del Sé in una condizione di assedio. Accanto al variegato universo in continua espansione dei filoni gotici, se ne configurano altri due non meno significativi: quello dei primitivi moderni e quello del new age. Si tratta di movimenti che in vario modo hanno a che fare col corpo e che in misura consistente hanno contribuito alla progressiva diffusione del tatuaggio presso la normalità statistica, emancipandolo dalla condizione di segno d’appartenenza a gruppi devianti o criminali. •

I primitivi moderni guardano con forte interesse alle modificazioni del corpo in generale e al tatuaggio in particolare, un tatuaggio in grado di ricreare in maniera incisiva un’identità primitiva, in netto contrasto con quella moderna. A partire dagli anni ’70 il Far-west da grande mito dell’espansione della modernità passa a vergogna di un mondo che nel procedere verso il proprio sviluppo opera genocidi, è devastatrice di ogni ordine sociale (film d’esempio sono Soldato Blu e Il piccolo grande uomo, Balla coi lupi e l’Ultimo samurai del 1970)S. i radica nella cultura popolare l’idea che i primitivi costituiscano dei modelli di riferimento e che debbano essere riconosciuti come coloro che hanno impiantato una civiltà dal volto umano. Alla crisi della modernità si risponde col ‘tornare’ a sentire l’intensità dell’essere al mondo mediante la concretezza e l’immediatezza del corpo. Al sentimento di vivere in un mondo ostile corrisponde l’esigenza di esercitare un controllo sulla realtà e si usa così il corpo sul quale si ‘controlla’ il dolore. Il primitivo moderno il dramma della storia passata si ripresenta nel proiettarsi verso il futuro dove il collasso del mondo moderno seguirebbe (come ha preconizzato Einstein) il ritorno a una condizione primitiva nella quale l’elemento centrale è la sussistenza giornaliera. Gli scenari gotici lasciano così il posto a città fantasma avvolte nell’inquinamento che rende precaria ogni forma di vita. Il primitivo moderno si pone come colui che deve ricreare le condizioni di vita in un mondo distrutto dalla stessa modernità come quando l’arcaico doveva lottare per conquistarsi un proprio spazio di vita nello scenario di una natura selvaggia. Il tatuaggio prima e ora è un modello costitutivo dell’identità. I primitivi moderni aprono la strada per arricchire il panorama del tatuaggio contemporaneo. La riscoperta dei motivi simbolici e ornamentali del mondo arcaico si traduce nello stile tribal.



L’altro movimento è quello new ave che fa riferimento all’avvento di una nuova era, quella dell’Acquario. Segnerà la fine di un mondo e l’avvio di una nuova età caratterizzata da una netta rinascita spirituale che porterà sia all’espansione degli orizzonti soggettivi, fino a comprendere l’intero universo, sia a superare l’opposizione tra spirito e materia. Il soggetto, unità invisibile di anima e corpo, arriverebbe ad essere il microcosmo che contiene e rispecchia in sé il macrocosmo dell’universo. Tutta questa fede nell’avvento di traduce in un modo completamente diverso di curare sé stessi, di conoscere ed entrare in relazione con la realtà. La scienza tradizionale è vista come inadeguata a comprendere il funzionamento della realtà. In questo movimento si ha l’omeopatia, lo yoga, come vera via per conoscere la sostanza delle cose, di se stessi e dell’universo, nei loro flussi energetici primari atti a rendere materiale lo spirito e spirituale la materia. Il new age è un movimento fortemente orientato in senso spirituale, ma la materialità della realtà è il termine di riferimento per entrare in contatto con lo Spirito del mondo. Il corpo si pone come il santuario in cui celebrare l’integrazione fra spirito e materia. E come un santuario può essere arricchito di simboli sacri, dipinti. Il new age, a parte l’islamismo, attraversa molte religioni e mescola diversi percorsi simbolici risultando come una varietà enorme di simboli connessi alla ricerca di una condizione di integrazione ed equilibrio fra tutti

gli elementi, pure antitetici, che interagiscono nella dinamica dell’universo, nel microcosmo e macrocosmo. Il new age sebbene guardi all’evoluzione del cosmo mette in risalto la dimensione della soggettività e dell’individualità che si traduce in modi personali e diversificati di muovere verso la perfezione. Simboli del tatuaggio sono: l’Occhio di Osiride, la chiave della vita egizia, simboli astrologici, dell’alchimia, fior di loto, mandala, divinità induiste, Om, Yin, Yiang, capre giapponesi, cabala e tarocchi. QUINDI: 1. I nuovi goti si esprimono in prevalenza attraverso gli scenari del terrore. 2. I primitivi moderni attraverso quelli del mondo arcaico. Essi rappresentano la punta del diamante del rinascimento del tatuaggio insieme al mondo gotico. 3. Il sentire new age trova invece il suo più ricorrente e significativo punto di riferimento culturale nelle antiche civiltà del passato (Atlantide, antichi egizi, i Maya e in filosofie come buddismo e tantrismo). 3.Il corpo, il sangue e il dolore Il Rinascimento del tatuaggio mette insieme tante persone diverse, tante tensioni identitarie, protese a realizzare un senso di coesione e di autenticità. Una caratteristica fondamentale del tatuaggio è inerente alla sua collocazione, che è sul corpo ed è permanente. Lo spazio è limitato, è il corpo. Il modo in cui il tatuaggio viene fatto, provocando sangue e dolore, secondo una prospettiva psichiatrica italiana (padre→ Cesare Lombroso) classica (ormai data), il tatuaggio costituirebbe un’azione aggressiva rivolta verso sé stessi, un vero e proprio atto di autolesionismo. Il tatuaggio contemporaneo è un parente assai lontano del tatuaggio arcaico. Per l’esecuzione del tatuaggio arcaico, in genere si faceva uso di un osso appuntito intinto nell’inchiostro. L’uso attuale della macchinetta elettrica ha ridotto enormemente la componente dolorifica e sanguinolente della tatuazione. Non ha subito modifiche però il significato simbolico e psicologico dei suoi elementi intrinseci, il sangue e il dolore. Si potrebbe dire che sangue e dolore sono così costitutivi del tatuaggio. Il dolore lo si vorrebbe neutralizzare ma a lungo termine il ricordo di quel momento ha connotazioni positive, è sentito come il dolore causato da un evento creaturale come ogni nuova nascita. A cosa serve il tatuaggio? Com’è possibile che un’azione aggressiva rivolta verso il proprio corpo possa fondare il rinascimento della persona? Nella dinamica della tatuazione sangue e dolore si legano ed entrano in sintonia con 3 dimensioni favorevoli al senso dell’esistenza: 1. il sentimento di potenza 2. l’intensità delle emozioni 3. il sentimento di venire alla luce il tatuaggio nasce da un sentimento di impotenza, da un senso di minaccia e di perdita di una base sicura che mette in crisi il senso del Sé. Il corpo è il fulcro di ogni azione sulla realtà: si controlla la realtà tramite il controllo del proprio corpo. Il limite del controllo del proprio corpo è il dolore. Chi ha paura del dolore è debole nella possibilità di fronteggiare ogni situazione avversa al Sé. La natura sanguinolenta e dolorosa del tatuaggio entra in gioco come parte costitutiva del Rinascimento della persona. Questa filosofia del dolore assume proporzioni grandiosi e altamente spettacolari in un rituale arcaico che è una vera e propria icona per i primitivi moderni: si tratta della Danza del Sole. Il momento culminante della danza del sole è dato dalla sospensione della persona con corde fissate a due ossa di bisonte, che in profondità attraversano i fasci destro e sinistro dei muscoli pettorali. Nell’età postmoderna, Fakir Musafar, l’ideatore dell’ossimoro primitivi moderni, riproponeva fin dagli anni Settanta questa incredibile sospensione del corpo in spettacolare performances a San Francisco in California. La sospensione del corpo con ganci di metallo che attraversano petto, addome, braccia e gambe si staglia come il marchio d’eccellenza e di garanzia dei locali gotici più genuini ed esclusivi. Ad essere celebrato è il corpo tribale. Il dolore nobilita il tatuaggio non solo perché si collega a un sentimento di potenziamento dell’agentività del Sé, ma anche perché è il segno distintivo di chi è in grado di stare in intenso contatto con la vita. Quando si sente di avere le spalle al muro, di non disporre più di vie di uscita, la risposta maggiormente istintuale e per certi versi più facile è quella di fuggire via dal corpo, rendendo la psiche libera da ogni costrizione. In psicologia si chiama “dissociazione” e costituisce la più importante delle cosiddette “difese primarie”. Essa costituisce un passo che segna la scissione della mente dal corpo. Le stazioni di questo viaggio verso l’alienazione e la follia sono due: una intermedia che si chiama borderline e l’altra finale schizofrenia in cui il collegamento tra psiche e corpo si fa incerto e ridotto da determinare una condizione di alienazione mentale che non permette più di sentire la vita e priva la vita stessa di ogni senso e valore. Un’idea comune è che la malattia psichica sia strettamente connessa alla sofferenza e al dolore. Non sempre è così,

soprattutto quando ad ammalarsi è il Sé, ovvero quando il Sé, pervaso dall’esperienza traumatica, procede verso la frammentazione e la dissociazione. In un mondo percepito come ostile e traumatico, che rischia di trasformare la persona in un morto vivente, sentire...


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