Filosofia del Rinascimento PDF

Title Filosofia del Rinascimento
Author Riccardo De Cesaris
Course Filosofia Quarto Liceo Scientifico
Institution Liceo (Italia)
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IL RINASCIMENTO XV secolo: in Europa si affermano i nuovi regni nazionali  l’Italia è frammentata e divisa in piccoli Stati e principati all’interno dei quali emerge la civiltà urbano-borghese (erede del dinamismo economico e culturale che caratterizzò l’età Comunale). Cultura sempre “più laica” (affrancata dal primato della teologia): diffusa presso fasce di popolazione più ampie e più libera dal controllo della Chiesa  accanto alle Università (roccaforti della ricerca filosofica) sorgono accademie letterarie, filosofiche e scientifiche. La “rinascita” dell’uomo: “Rinascimento” = “rinascita” dell’uomo  rinnovamento esistenziale inteso come un “ritorno al principio”  ritorno a Dio (forma più genuina di cristianità), ritorno alla classicità (dopo i bui secoli del Medievo) e ritorno alla natura (di cui l’essere umano si riconosce come parte inscindibile). Nel Rinascimento:   

Uomo al centro del proprio destino, di cui è responsabile e principale artefice (homo faber fortunae suae). Uomo al centro del proprio rapporto con Dio (che lo ha creato a propria immagine e somiglianza). Uomo al centro del cosmo (uomo = nodo della creazione, sintesi vivente di ogni forma d’essere, dall’angelo alla bestia, da Dio al demonio).

Uomo celebrato nel Rinascimento = persona che si impegna con convinzione nella vita concreta per migliorarla e “darle un senso”  ha acquisito la prospettiva storica: consapevolezza della distanza e peculiarità del proprio tempo e delle proprie idee rispetto al passato. Rapporto Medioevo-Rinascimento: Il dibattito storiografico offre tre posizioni principali:   

Teoria della Frattura (Burckhardt): al trascendentismo, teocentrismo e universalismo del Medioevo si oppone un Rinascimento immanentista, antropocentrico ed individualista. Teoria della Continuità (Burdach): le radici del Rinascimento sono rintracciabili già nel Medioevo. Teoria dell’Originalità nella Continuità (Garin): non è lecito negare il collegamento tra Medioevo e Rinascimento ma nemmeno le tipicità irriducibili del Rinascimento.

Dagli Umanisti Italiani a Montaigne: l’Umanesimo nasce in Italia (Petrarca, Salutati, Valla, Bruni) e si diffonde in tutta Europa, dove assume tratti più stabili e costruttivi. Rinascimento Europeo  figura di Montaigne: riflessioni sulla natura umana, riconoscendole incertezza e instabilità. Montaigne: “la vita umana è un esperimento continuo, un problema sempre aperto che si può affrontare solamente riconoscendo la miserabile condizione dell’uomo di aspirare a una perfezione che però non gli è concessa”. Anche il sapere umano è destinato a non raggiungere alcun punto autenticamente fermo  non occorre lamentarsi di tutto ciò: occorre che l’uomo accetti serenamente e in modo lucido il proprio destino (compresa anche la morte).

Il “Platonismo” Rinascimentale: vera e propria riscoperta di Platone  “platonismo rinascimentale” sviluppato nell’ambito delle accademie (Accademia Fiorentina di Marsilio Ficino, grazie al sostegno di Cosimo de’Medici). Motivi del “ritorno a Platone”:  



Platone = “il più artista” tra i filosofi e la figura più affascinante della classicità Platone = ideale antagonista di Aristotele e dell’aborrita filosofia scolastica  pensatore che grazie al suo filosofare (antitetico a quello di Tommaso) era riuscito a esprimere nel modo più adeguato l’inquietudine dell’uomo e la dinamica complessità del reale. Platone = pensatore più vicino allo spirito religioso del cristianesimo  formulazione rapporto Diomondo (in termini di circolarità ed amore).

Circostanze storiche: Concilio di Firenze (1438-1445, unione Chiesa greca e latina) e caduta di Costantinopoli in mano ai Turchi (1453)  facilitarono l’afflusso in Italia di molti studiosi orientali (esperti di cultura e lingua greca). Medioevo disponeva di pochissime opere di Platone (Menone, Fedone e Timeo)  Rinascimento disponeva della versione completa dei Dialoghi (e possibilità di leggerli in lingua originale)  si diffusero le prime traduzioni degli scritti di Platone (Leonardo Bruni) e in seguito la traduzione delle opere complete (Marsilio Ficino). Platone interpretato in chiave neoplatonica (fino all’Ottocento)  platonismo rinascimentale = insieme complesso e multiforme di elementi disparati: platonici e neoplatonici, orfici, pitagorici, ermetici e cristiani. Rinascimento lontano dalla conoscenza dell’”autentico volto” di Platone  platonismo rinascimentale = forma rielaborata e cristianeggiante del neoplatonismo.

Rinascimento e Politica: esigenza rinnovamento politico  volontà di ritornare alle origini storiche della società e volontà di ritornare al diritto naturale (razionalità originaria delle regole della convivenza civile). Ritorno alle Origini Storiche: Machiavelli (1469-1527) primo esponente  egli sostiene che l’Italia potrà riacquistare unità e libertà solo rifacendosi alle sue origini (Roma Repubblicana)  egli delinea nella figura del “principe” le caratteristiche della virtù politica necessaria per svolgere questo compito. Il Principe non si lascia frenare da preoccupazioni morali e grazie ad un disincantato realismo vince la sorte e riesce nei suoi disegni (che coincidono col bene collettivo) Guicciardini (1483-1540) tende invece a sottolineare la necessità dell’impegno attivo dell’individuo di fronte alla pura casualità degli eventi (pur essendo consapevole che la sorte non si lascia mai piegare del tutto dall’intervento umano, perché risponde ad un disegno imperscrutabile). Tommaso Moro: l’Utopia (1516)  Moro descrive uno Stato Ideale, fondato sull’abolizione della proprietà privata, sulla cultura indirizzata all’utilità comune e sulla tolleranza religiosa  razionalità = base delle leggi che regolano la vita sull’isola di Utopia. Jean Bodin: segue un approccio più realistico rispetto alla visione di Moro  riconosce il carattere fondamentale dello Stato nella sovranità, cioè in un potere assoluto sottoposto solo alle leggi divine e della natura (solo un tale potere è in grado di garantire la vita pacifica della società). Bodin difende la tolleranza religiosa  egli riconosce che tutte le confessioni religiose hanno un comune fondamento razionale in virtù del quale possono coesistere senza contrasti né lotte.

Bodin chiarisce i principi del diritto naturale (norme valide anche se non sancite dalle leggi delle singole comunità) in riferimento alla guerra  la guerra sospende le norme vigenti e gli accordi fra Stati, ma non le leggi fondate sulla natura umana (lo stato di guerra consente quindi di distinguere le leggi umane da quelle naturali). Ugo Grozio: nascita del “giusnaturalismo”  volontà di riportare ogni comunità esistente al diritto naturale (il quale non si coincide con l’ordine del mondo o l’ordine impresso da Dio al creato, ma che si fonda sulla ragione umana). Il diritto della guerra e della pace (1625): identificazione di ciò che è naturale con ciò che è razionale  la natura umana consiste nella razionalità  il diritto naturale (insieme di leggi naturali e razionali che valgono indipendentemente dalle leggi dei singoli Stati, ossia il diritto positivo) è fondato sulla natura razionale dell’uomo. Il diritto positivo è stabilito da chi detiene il potere, ma questo deve sempre rispettare il diritto naturale. Contrattualismo: lo Stato nasce come un patto stipulato tra sudditi e sovrano con la convinzione che (oltre al diritto naturale) esista anche una religione naturale (fondata sulla ragione), comune a tutte le epoche storiche. Quattro Principi della Religione Naturale: 1. 2. 3. 4.

Dio esiste ed è uno. Dio non si identifica con le cose visibili, ma è superiore ad esse. Dio governa e giudica tutte le cose umane. Dio è l’artefice di tutte le cose naturali.

Rinascimento e Natura: nel Rinascimento l’uomo si comprende come parte del mondo naturale  indagine naturalistica = strumento fondamentale per conoscere e dominare il mondo. Magia: la natura è animata e le sue forze si possono controllare tramite incantesimi; Filosofia Naturale: la natura è retta da leggi autonome, indagabili tramite l’esperienza sensibile. Bernardino Telesio (1509-1588): l’uomo è parte della natura e coglie ciò che la natura rivela tramite la sensibilità  il mondo naturale si regge su principi propri  caldo (fuoco, Sole) e freddo (Terra)  caldo e freddo agiscono sulla massa corporea, modellandola e dando origine agli enti. Dio è garante della conservazione di tutti gli esseri e dell’ordine del cosmo  la vita morale dell’uomo deve tendere all’ideale della conservazione dello spirito vitale. Fisica di Telesio: basata su elementi Aristotelici (qualitativi) ma riconosce analisi quantitativa che consente all’uomo di controllare forze naturali. Giordano Bruno (1548-1600): fondatore della “religione della natura”  fedele ai presupposti della magia e legato a visione panteista e panspichista  Bruno descrive la natura come universalmente animata da principio divino immanente (Dio è in ogni costa e la materia è vivificata dal divino)  Universo = immenso organismo e composto da infiniti mondi. Dio è “mente presente in tutte le cose” e “mente al di sopra di tutto”  principio trascendente e causa ineffabile del creato. Bruno afferma che il vero filosofo non deve attenersi all’interpretazione letterale delle sacre scritture (spesso contraria alla ragione e incompatibile con leggi della natura)  egli deve lasciarsi guidare da “eroico furore” cioè cogliere infinita unità della natura ed immedesimarsi in essa.

Tommaso Campanella (1568-1639): ritiene che il mondo sia animato e strutturato finalisticamente  essenza di ogni cosa costituita da tre primalità d’essere (potenza, sapienza, amore)  Dio = fondamento ultimo del tutto  in lui le primalità sono illimitate e perfette. Natura conosciuta attraverso la sensibilità, la quale si radica nella conoscenza innata che ogni creatura ha di se stessa (autocoscienza). L’Autocoscienza è oscurata dalla conoscenza acquisita (prodotta dalle cose esterne)  Campanella studia la natura per arrivare a rinnovamento politico e religioso. La Città del Sole: presentazione dell’ideale di Stato teologico universale  perfetto e razionale  la religione universale coincide col cattolicesimo....


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