Filosofia, rinascimento e naturalismo (Telesio e Bruno) PDF

Title Filosofia, rinascimento e naturalismo (Telesio e Bruno)
Author Enrico Anziani
Course Storia Della Filosofia
Institution Università degli Studi di Cagliari
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Summary

Riassunti di filosofia del periodo del rinascimento e del naturalismo
Analisi degli aspetti principali delle dottrine filosofiche di Telesio e Bruno...


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FILOSOFIA-RINASCIMENTO E NATURALISMO L'interesse per la naturaLa rinascita dell'uomo, è anche la rinascita dell'uomo nel mondo:l'uomo infatti si considera parte integrante di esso. Questo è il tema dell'uomo come natura media, che esprime la consapevolezza di essere inserito nel mondo in modo esistenziale e la decisione di servirsi della propria posizione privilegiata per fare di esso il proprio regno. L'indagine naturale comincia ad apparire come uno strumento indispensabile per raggiungere i fini umani. In questa indagine si possono distinguere due aspetti: la magia e la filosofia della natura. La magia rinascimentale è caratterizzata da due presupposti: 1)L'universale animazione della natura, mossa da forze simili a quelle che agiscono sull'uomo; 2)la possibilità che si dà all'uomo di controllare la natura tramite incantesimi. Per questi presupposti la magia va in cerca di formule e di procedimenti miracolosi che donano all'uomo potere sulla natura. La filosofia naturale, che si afferma con Telesio, considera la natura retta da dei principi, scoperti grazie alla filosofia e si legano i misteri naturali, in modo tale da rompere i ponti con la magia e con l'aristotelismo e si interpreta la natura con la natura,eliminando ipotesi fittizie. TELESIOI princìpi generali della naturaBernardino Telesio nacque a Cosenza nel 1509 e si laureò a Padova nel 1535. A Napoli pubblicò la sua opera La natura secondo i propri principi e morì a Cosenza nel 1588. Telesio considera la natura come un mondo che si regge su principi propri e che puo' essere spiegato solo in base a questi ultimi, escludendo ogni forza metafisica. Per conoscere la natura, l'uomo si deve solo affidare ai sensi. La sensibilità non è altro che l'autorivelazione della natura a quella parte di sé che è l'uomo. Telesio ritiene che la natura debba essere spiegata mediante le due forze principali che agiscono su di essa: il caldo e il freddo. Esse sono forze incorporee che hanno bisogno di una massa corporea che possa subire la loro azione: questa massa, provvista di inerzia, è il terzo principio naturale. Affinchè il caldo e il freddo lottino tra loro è necessario che l'uno percepisca l'effetto dell'altro, cioè che siano dotati di sensibilità. La sensibilità quindi risiede nei principi agenti. La fisica di Telesio si mantiene sul piano qualitativo, tuttavia considera anche il piano quantitativo, necessario per determinare la quantità di calore sufficiente a produrre i singoli effetti naturali e puo' dare all'uomo il controllo sulla natura. Contro la teoria di Aristotele, che spiega il ruolo di Dio in quanto motore immobile, Telesio afferma che Dio è il principio della conservazione di tutti gli esseri e agisce per tramite di tutte le forze naturali, che senza di esso si distruggerebbero a vicenda.

BRUNOL'opera di Giordano Bruno mostra intenti molto diversi da quelli di Telesio ed è caratterizzata da dal recupero di elementi di neoplatonismo e della magia. Il naturalismo di Bruno si impone come religione della natura o dell'infinità della natura. Nacque nel 1548 a Nola e crebbe come un ragazzo prodigio grazie alle sue eccezionali capacità di memoria e ingegno, presso il convento di Napoli. Ma a 18 anni i primi dubbi sulla verità delle affermazioni cristiane lo misero in cattivi rapporti con l'ambiente in cui era cresciuto e in seguito si affermò come maestro dell'arte lulliana della memoria. Da Parigi passò in Inghilterra, dove insegnò ad Oxford ed entrò in rapporti con la corte della regina. A questo periodo appartengono i dialoghi italiani e anche alcuni dei poemi latini, che terminò in Germania. Scappò dall'Inghilterra poiché aveva attaccato gli ambienti aristotelici. Trovò rifugio presso la mansione del patrizio veneziano Giovanni Mocenigo, ma venne denunciato

proprio da quest'ultimo e fu arrestato nel 1592. L'amore per la vita e la religione della naturaTutti gli scritti di Bruno presentano una nota fondamentale comune: l'amore per la vita nella sua potenza dionisiaca, nella sua infinita passione. Egli condannava i pedenti, i creduloni e gli imbroglioni, tramite un compiacimento esasperato, di fronte a quello spettacolo di trivialità e miseria morale. Dall'amore per la vita scaturì infine l'interesse per la natura, che in Bruno non sfociò, come in Telesio, in un pacato naturalismo, ma si esaltò in un impeto lirico e religioso, che trovò spesso espressione nella forma poetica. Bruno volle e considerò la natura tutta viva, tutta animata, e nell'intendere quest'universale animazione, nel proiettare la vita nell'infinità dell'universo, egli pose il termine più alto del proprio filosofare. Di qui la predilezione per la magia, che si fonda sul presupposto di un panpsichismo(tutto ha una personalità e un carattere) universale e che vuole conquistare d'assalto la natura. Di qui la rinuncia all'indagine naturalistica ( prospettata da Telesio). Ancora, la predilezione della mnemotecnica, ossia una metodologia che permette il rigido apprendimento di concetti complessi. Il naturalismo di Bruno è quindi una religione della natura, che segna una battuta d'arresto nello sviluppo del naturalismo scientifico, ma esprime un immenso amore per la natura. Bruno considera la religione come un insieme di credenze ripugnante e assurdo, creato per istruire rozzi popoli. É un insieme di superstizioni direttamente contrarie alla ragione e alla natura. (fa credere il contrario rispetto a quello che percepisce la ragione) In alcune sue opere compie anche una feroce satira anticristiana parlando però di un'altra religiosità, ovvero quella teologica, Bruno ne condivide le teorie e la considera com un insieme di dottrine filosofiche greche, orientali e cristiane. La natura e l'infinitoBruno parla di Dio come mente al di sopra di tutto (mens super omnia) e come mente presente in tutte le cose (mens insita omnibus). Per il primo aspetto, Dio è al di fuori del cosmo e della concezione razionale umana. Utilizzando il principio neoplatonico della trascendenza, incoscienza e ineffabilità di Dio, Bruno tenta di risalire alla natura mediante il suo creatore. In quanto sostanza trascendente, Dio è oggetto di fede....


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