Rose-montmasson - tratti salienti della biografia di una delle più significative figure femminili PDF

Title Rose-montmasson - tratti salienti della biografia di una delle più significative figure femminili
Course Storia contemporanea
Institution Università degli Studi Gabriele d'Annunzio - Chieti e Pescara
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tratti salienti della biografia di una delle più significative figure femminili del Risorgimento italiano...


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Rose Montmasson

Testo di Elena Bevini

Rose Montmasson, detta Rosalie o Rosalia (Saint-Jorioz, 12 gennaio 1823 – Roma 10 novembre 1904) era la moglie di Francesco Crispi e fu ufficialmente l’unica donna a partecipare alla spedizione dei Mille di Garibaldi. La sua attività principale fu quella di corriere ed emissaria per gli esuli italiani drante l’occupazione austriaca.

Patriota italiana, è nata in una famiglia umile e cresciuta in un clima liberale tipico della sua terra anche all’interno della sua famiglia; lei, infatti, sapeva leggere e scrivere, i suoi genitori non facevano distinzioni tra l’educazione dei figli maschi e quella delle figlie femmine.

All’età di 20 anni circa, spinta da un bisogno di indipendenza che la riscattasse dal destino di semplice moglie devota, si trasferì a Marsiglia dove si manteneva facendo la guardarobiera e la stiratrice. Mentre si costruiva la sua vita da donna indipendente a Marsiglia, Francesco Crispi, il suo futuro marito, era impegnato ad organizzare i moti rivoluzionari del 1848.

L’incontro con Francesco Crispi. L’anno dopo (quando? Nel 1944?) si incontrarono proprio a Marsiglia dove Crispi fu esiliato con altri patrioti italiani. Non si conoscono i particolari del loro incontro, però da quello che racconta una delle autrici del libro Le Donne del Risorgimento Claudia Galimberti, è chiaro che: “la passione che li unisce diviene lo specchio di altre passioni, di amor patrio, di liberazione dallo straniero, di dedizione alla causa dell’unità nazionale.[...]Crispi trovava in questa donna, attraente e leale, il sostegno emotivo che gli mancava e che la passione politica non poteva dargli. Rose era attratta dalla fierezza del’uomo, dalla sua cultura, dalla sua educazione”. ¹

Nel 1849 i due amanti si trasferirono a Torino raggiungendo gli altri esuli italiani accolti dal Re Carlo Alberto. Crispi trovò lavoro presso un giornale, Rosalie invece, mentre la sua formazione politica si arricchiva di giorno in giorno, continuò a lavorare come stiratrice, occupazione più redditizia dei pochi articoli che scriveva Francesco. Nella casa di Torino nel 1850 arrivò anche il

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figlio di Francesco, Tommaso, un bambino di 9 anni bisognoso di cure. Rosalie, presa di mille impegni quotidiani, accettò di prendersi cura di lui e lo fece in modo eccellente, fino a quando la sua vera madre arrivò a Torino e se lo portò via. Nel frattempo partecipava alle riunioni, a volte faceva da palo a quelle più importanti, portava messaggi o documenti agli altri esuli.

L’esilio a Malta, Parigi e Londra. Il matrimonio. Nel 1853, dopo l’insurrezione mazziniana a Milano, il governo piemontese decise di colpire l’estremismo politico e Crispi fu arrestato ed esiliato a Malta. Rosalie quindi cercò di procurarsi i soldi per raggiungerlo e trovando un lavoro come lavandaia riuscì a mantenere entrambi essendo portatrice dell’unica fonte di reddito oltre a riuscire a mantenere la casa in cui vivevano in condizioni accettabili. Crispi in seguito fu chiamato a dirigere un giornale, pubblicò editoriali di stampo democratico che inneggiavano alla rivoluzione; per questo motivo fu costretto a lasciare Malta per trasferirsi in Inghilterra con Rosalie. Poco prima di partire, nel 1854, i due si sposarono, matrimonio sconsigliato dagli amici di Crispi che notavano la forte disparità di educazione e cultura che c’era tra i due amanti; nonostante Rosalie da giovane avesse frequentato la scuola, la sua cultura non si equiparava alla preparazione scolastica che l'abbiente famiglia Crispi garantì a Francesco. A Londra rimasero un anno, poi nel 1856 partirono per Parigi, città in cui strinsero rapporti con la borghesia parigina e in cui Crispi trovò lavoro come corrispondente d’affari tra la città francese e Londra. Anche da Parigi però partì un decreto di espulsione con effetto immediato per Crispi. Il motivo fu che Rosalie, assieme a Francesco, aiutò economicamente un mazziniano arrestato con l’accusa di complottare contro Napoleone III. La coppia fu costretta a tornare a Londra città in cui, con la collaborazione di Mazzini, partì il progetto di insurrezione in Sicilia e si ottenne il coinvolgimento di Garibaldi.

Il coinvolgimento nell’insurrezione siciliana. Nel 1860 Rosalie venne coinvolta in prima persona nei progetti di rivoluzione: le fu affidato il compito di partire per la Sicilia e consegnare una lettera al rivoluzionario Giacomo Agresta contenente le istruzioni per l’insurrezione. In seguito si sarebbe recata a Malta per informare il generale Nicola Fabrizi e per poter organizzare gli uomini armati. Nonostante le problematiche che incontrò, non si tirò indietro e non disattese gli ordini degli esuli italiani. Infine andò a Genova con le lettere dei liberali di Sicilia e Malta. Un giornalista che assistette all'unificazione italiana, Giacomo Oddo, ricordò così il suo impegno: “Per lei si potettero rannodare in unità d’azione Genova, la Scilia e Malta; per lei i disegni, le aspirazioni, la rivoluzione, volarono dalle spiagge della Liguria a quelle della Trinacria” ¹ .

Compiuto il suo lavoro, non le rimase che chiedere il permesso a Garibaldi di partecipare alla spedizione dei Mille. Lui accettò, nonostante fino a quel momento avesse negato il permesso

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ad altre donne. “Venite dunque se così vi piace; ma ricordatevi che vi esponete a grave rischio e pericolo e che io non posso risponder di nulla”.¹

Fu così che partecipò alla spedizione dei Mille. Combatteva di giorno e di notte si prendeva cura dei feriti.

La separazione dal marito. Dopo il 1861 l’Italia si unì e Crispi fu eletto deputato. Rosalie lo seguì prima a Torino poi a Firenze. A poco a poco la loro relazione si ruppe, soprattutto da quando si trasferirono a Roma. La mancanza di istruzione di Rosalie si fece sentire in un ambiente fatto di gente ricca e culturalmente superiore, proveniente da famiglie illustri, e abituale di continui ricevimenti.

Così Rosalie decise di lasciare il tetto coniugale il 27 dicembre 1875 lasciata sola da tutti, nel silenzio.

Il suo nome comparve sui giornali qualche tempo dopo in occasione del matrimonio di Francesco con Lina Barbagallo, figlia di un magistrato. Fu uno scandalo perchè si aprì un processo per bigamia per l’allora Ministro dell’Interno. Egli però riuscì a dimostrare che il matrimonio tra lui e Rosalie a Malta non aveva valore legale perchè non era stato trascritto, era stato solo una “messa in scena per accontentare Rosalie”¹.

Rose Montmasson morì il 10 novembre del 1904, la sua lapide si trova tutt’ora nel Cimitero monumentale di Roma.

Fonti: - ¹E.Doni, C.Galimberti, M.Grosso, L.Levi, D.Maraini, M.S.Palmieri, L.Rotondo, F.Sancin, M.Serri, F.Tagliaventi, S.Tagliaventi, C.Valentini, Le donne del Risorgimento, il Mulino, 2011

- ²Wikipedia, Voce: Rosalia Montmasson

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