Title | Schema sul Verismo |
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Author | Giulia Mancosu |
Course | Letteratura italiana |
Institution | Università degli Studi di Cagliari |
Pages | 10 |
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Schema sul Verismo ...
IL VERISMO
Alle nuove proposte
reagiscono vivacemente
positivistiche e scientifiche
gli ambienti culturali italiani degli ultimi
al Naturalismo e al romanzo sperimentale
decenni dell’ '800
determinando la nascita di una nuova corrente letteraria
il VERISMO
ricerca di nuove, più moderne, forme di letteratura nazionale
fondate
sul Vero
in accordo con
sullo studio della
le condizioni
vita contemporanea
i problemi storici e sociali della realtà italiana
sotto lo stimolo
contemporanea
del Positivismo e del Naturalismo
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staccandosi dal Naturalismo francese, che aveva come campo di osservazione: Parigi oggetto di rappresentazione: la vita della metropoli
Pertanto
aderendo alla realtà storica del tempo
il Verismo italiano
è paesano
infatti in Italia
nonostante l’unità politica
permanevano le varietà regionali
appena raggiunta
emergeva la questione sociale assieme ad una delle sue più dolorose articolazioni, la questione meridionale
la miseria delle plebi meridionali
Materia per
la corruzione delle classi privilegiate
i romanzi e le novelle veriste
le difficoltà o le colpevoli inefficienze del nuovo parlamento italiano
che era anche del Naturalismo francese L’interesse per le classi subalterne
in Italia fu alimentato
non solo dall’intento di denunciare e conoscere
ma soprattutto da motivazioni stilistiche
meglio la realtà sociale del paese
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Nella riflessione
il Verismo, cioè
di Verga e di Capuana
la rappresentazione “dal vero” della realtà
è ben radicata l’idea che
fatta con scrupolo
implica
senza l’interferenza delle
uno stile
opinioni o dei sentimenti
un linguaggio
dell’artista
una forma narrativa
diversi dai modelli elaborati dalla tradizione e ancora tutti da inventare
perciò, come disse Capuana a Verga, per costruire questi nuovi strumenti è necessario cominciare col rappresentare la realtà più semplice ed elementare per poi accostarsi gradualmente alle realtà più complesse
sentimenti, cultura, forme di vita delle classi più umili Per Capuana e Verga
realtà più semplice ed elementare rispetto ai sentimenti, cultura, forme di vita delle classi elevate
dunque la ricerca verista dovrà partire da quelle e gradualmente arrivare a queste, secondo la progressione indicata da Verga nella Prefazione al Ciclo del vinti
Questa opinione
nel dibattere le teorie evoluzionistiche 3
si spiega con il
si passava con disinvolta analogia
fatto che
dagli organismi viventi all’organismo sociale
i livelli della gerarchia sociale
designati come inferiori o superiori in virtù della quantità di potere e ricchezze detenute
si coloravano del concetto di inferiorità o superiorità darwiniana, determinata su una scala di maggiore o minore complessità biologica
Sebbene la teorizzazione
fosse stata elaborata nel centro culturale
del Verismo
più vivace di quel periodo: l’ambiente milanese
a questa corrente
il catanese L. Capuana, considerato il
aderirono prevalentem.
teorico del Verismo
autori meridionali il suo romanzo "Giacinta" vero e proprio manifesto programmatico della nuova poetica
il catanese G. Verga, con cui la Poetica del Verismo raggiunse i risultati artisticamente più alti
con i romanzi:
con le raccolte di novelle
I Malavoglia
Vita dei campi
Mastro Don Gesualdo
Novelle rusticane
anche i napoletani
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All’esperienza
F. De Roberto con il romanzo I vicerè
del Verismo
Matilde Serao: giornalista e autrice copiosa di
si rifecero
romanzi e racconti, tra cui si deve ricordare Il ventre di Napoli
nonché, se pure con toni molto personali, la sarda Grazia Deledda con vari romanzi, di cui si terrà presente in particolare Canne al vento
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I CANONI DEL VERISMO
L'artista deve ispirarsi unicamente al vero, cioè deve desumere la materia della propria opera da avvenimenti realmente accaduti e, preferibilmente, contemporanei.
Il metodo seguito dallo scrittore è quello dell’osservazione scientifica: lo scrittore cerca di scoprire le leggi che regolano la società umana, muovendo dalle forme sociali più basse verso quelle più alte, come fa lo scienziato in laboratorio quando cerca di scoprire le leggi fisiche che stanno alla base di un fenomeno.
La "scientificità" non deve consistere nel trasformare la narrazione in esperimento per dimostrare le tesi scientifiche, ma nella tecnica con cui lo scrittore rappresenta i fatti. La scientificità insomma si manifesta solo nella forma artistica, nella maniera con cui l'artista crea le sue figure e organizza i suoi materiali espressivi.
Il punto su cui i Veristi si distaccano di più da Zola è proprio la fiducia del francese nell’utilità del romanzo come diagnosi sociale che può favorire interventi di riforma al contrario Capuana insiste sul significato esclusivamente artistico dell’opera narrativa
manca ai Veristi la fiducia positivista nel progresso
N.B. 6
Quasi tutti i meridionali rappresentano la realtà delle loro regioni come fatta di
costumi arcaici
secolare oppressione sociale
il meccanismo dei fattori ereditari e ambientali per loro
non è un meccanismo evolutivo
ma riproduce situazioni tragicamente immobili
La loro opera esprime
la delusione di quei patrioti meridionali che, come loro,
avevano sperato che
e dovevano constatare che
il rivolgimento politico unitario
in realtà aveva solo
portasse un rinnovamento
scalfito in superficie l’immobilità della società meridionale e dato esca al trasformismo della sua classe dirigente
Obiettivo della perfetta opera d’arte: perfetta impersonalità
La mano dell’artista deve essere invisibile: la personalità dello scrittore deve restare in ombra, così come i suoi sentimenti, le sue convinzioni, i suoi giudizi
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L’opera d’arte deve sembrare “essersi fatta da sè”
Il narratore deve raccogliere il fremito delle passioni, delle sofferenze
e
lo deve
rivelare,
impassibile, senza
biasimi
o
esaltazioni, mettendosi da parte per lasciar parlare l'evidenza dei fatti, la logica delle cose
La lingua e lo stile devono essere aderenti ai personaggi, agli ambienti, attingendo possibilmente alle risorse dei dialetti regionali. Il linguaggio è liberato da ogni raffinatezza teorica e accademica.
La narrativa
ispirata al
decisa ad immettere nel
presupposto rigoroso del Vero
romanzo le classi subalterne
doveva affrontare il problema della lingua
Come far parlare personaggi che nella realtà si esprimevano solo nel dialetto locale?
E come dissimulare la presenza del narratore, con la sua palese superiorità culturale
rispetto
ai
personaggi,
per
ottenere
l’effetto
dell’opera
“documento”, dell’opera “fatta da sè”?
Non esisteva
la soluzione manzoniana, con il suo
una lingua parlata e popolare
carattere rigidamente unitario, non si prestava ad una 8
caratterizzazione regionale
come scrisse Capuana “Quella prosa moderna, quel dialogo moderno, bisognava, insomma, inventarlo di sana pianta”
Originale
Il narratore si mette nella pelle dei suoi
la soluzione
personaggi, guarda la realtà con i loro occhi
adottata da Verga
e la esprime con le loro parole
assume un punto di vista interno al racconto, anche se a focalizzazione variabile
cioè legato al punto di vista dei vari personaggi, che sui fatti hanno opinioni diverse
uno stile stringato La storia raccontata così si caratterizza
una sintassi semplice e disadorna
per una lingua paesana e viva continuamente intercalata da espressioni popolaresche e proverbiali fatti luoghi
descritti e valutati secondo
personaggi le conoscenze
le categorie mentali
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dei protagonisti stessi
Il narratore
si eclissa dietro le voci dei personaggi
regredisce, assumendo i tratti di una mentalità primitiva
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