Tesi gioco d\'azzardo PDF

Title Tesi gioco d\'azzardo
Course Sociologia generale
Institution Università degli Studi di Torino
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Summary

breve tesi sul gioco d'azzardo con bibliografia...


Description

Indice

Introduzione

1

Pag. 2

Il gioco d’azzardo patologico

Pag. 2

1.1 Che cos’è il GAP

Pag. 3

1.2 Manifestazione della patologia nel gioco d’azzardo

Pag. 4

2

Dati statistici del fenomeno

Pag. 4

3

Diffusione del gioco d’azzardo patologico tra i giovani

Pag. 5

Bibliografia e Sitografia

Pag. 5

Introduzione I giochi d’azzardo sono tutti quelli nei quali si gioca per vincere denaro e nei quali il risultato del gioco dipende, del tutto o in parte, dal caso piuttosto che dall’abilità del giocatore. I giochi d’azzardo più diffusi sono: le videolottery e le slot machine (spesso chiamate ancora videopoker), i gratta e vinci, il lotto e il superenalotto, i giochi al casinò, il "Win for life", le scommesse sportive o ippiche, il bingo, i giochi on line con vincite in denaro (ad esempio poker online). Il gioco d’azzardo può rimanere nella dimensione ludica senza diventare patologico, molte persone infatti giocano in modo responsabile. Altre persone con il tempo sviluppano comportamenti compulsivi nel gioco molto simili a quelli che si manifestano con la dipendenza da sostanze, infatti il gioco d’azzardo patologico è attualmente catalogato nel DSM IV come dipendenza comportamentale. Il numero di persone che giocano d'azzardo cresce di anno in anno interessando anche i più giovani, ma aumentano anche i giocatori per i quali il gioco diventa patologico: si tratta di una vera e propria forma di dipendenza, con conseguenze spesso gravi.

1 Il gioco d’azzardo patologico 1.1

Che cos’è il gioco d’azzardo patologico(Gap)

Quando si parla di "gioco d’azzardo patologico", si fa riferimento a quello che in inglese è definito "Gambling", ovvero un gioco in cui troviamo i concetti di ricompensa e di caso caratterizzato da aspetti compulsivi,distorsioni cognitive e “onnipotenza narcisistica”( Pani, Biolcati, 2006). Il gioco d’azzardo viene considerato un problema sotto l’ aspetto sociale quando il giocatore rimane coinvolto in

problemi

economici, sociali, familiari, lavorativi e isolamento sociale (Croce, 2001).

1.2

Manifestazione della patologia nel gioco d’azzardo

Robert Custer e Henri Leusier (1984) hanno teorizzato le fasi che portano alla dipendenza nel gioco d’azzardo. Nella prima fase del percorso ,denominata vincente, il gioco è occasionale ed è caratterizzato dal desiderio di divertirsi,distrarsi, vincere, e trascorrere il tempo. Durante questa fase le vincite sembrano al giocatore frequenti e le perdite irrilevanti. Si manifesta l’eccitazione legata al gioco e la sensazione di poterlo controllare. Dopo questa fase subentra una fase perdente in cui il giocatore è sempre più solitario e gli episodi di perdite sono sempre più rilevanti. E’ in questa fase che si rischia di ricorrere a prestiti a tasso di usura per potere fare fronte alla necessità di giocare e si mente ai propri cari innescando il meccanismo di dipendenza. Laddove il giocatore non è in grado di risarcire i debiti contratti si innesca la fase della rincorsa della perdita dove il ricorso al gioco si giustifica con la necessità di poter riguadagnare il denaro perso. Il rischio di escalation può essere pericolosamente aumentato da tanti fattori tra i quali, ad esempio, la sensazione di “avvicinarsi” alla vincita. A questa fase segue quella della disperazione in cui il giocatore ricorre a metodi illegali e assume comportamenti incompatibili con i precedenti valori morali per procurarsi il denaro necessario a risarcire i debiti. La solitudine e la disperazione caratterizzano la fase successiva della perdita della speranza.

Dati statistici sul gioco d’azzardo patologico Secondo i dati rilevati dal rapporto ‘Consumi d’azzardo 2017’ del Reparto di epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc-Cnr), sono

in aumento i giocatori d’azzardo nella popolazione adulta (15-64 anni). Nel corso del 2017 hanno giocato almeno una volta oltre 17 milioni di italiani (42,8%), contro i 10 milioni del 2014 (27,9%). Tra i giocatori aumentano i problematici, quadruplicati negli ultimi 10 anni, dai 100.000 (0,6% dei giocatori) stimati nel 2007 ai 400.000 stimati nel 2017 (2,4% dei giocatori). La quota dei giocatori con profilo “a rischio severo” è in costante aumento dal 2007 tra questi una netta maggioranza di riferisce di giocare online, in sale scommesse, sale bingo, sale giochi dedicate e casinò. Sempre nella stessa categoria, solo il 2% ha dichiarato di aver chiesto aiuto per smettere di giocare, il 9,5% di aver praticato giochi illegali, il 62% di essere in rosso tra somme giocate e somme vinte. Infine, l’89% dei giocatori che rispondono a questo profilo dichiarano un reddito lordo personale annuale fino a 36mila euro, con una preponderanza (47%) nella fascia da 15 a 36mila euro. Gli uomini (51,1%) giocano più delle donne (34,4%).

Diffusione del gioco d’azzardo patologico giovanile Nella nostra società il limite anagrafico dell’adolescenza è sempre più spostato e l’età adulta di conseguenza sembra eternamente rimandata. “La ricerca del rischio per molti può allora essere l’occasione per provare non solo se si è forti,se si riescono a superare determinati ostacoli e limiti, ma anche e soprattutto se si è degni e se vale la pena di vivere (Croce,2000)”. La diffusione del gioco d’azzardo tra gli italiani coinvolge anche i giovani e i giovanissimi. Riprendendo Ferland , Ladouceur , Vitaro (2002), Daniela Capitanucci(2012) afferma che i primi contatti con il gioco d’azzardo avvengono sin dalle scuole primarie e l’abitudine al giocare d’azzardo è già ben consolidata in tarda adolescenza. Quanto prima una persona inizia a giocare quanto più è a rischio di sviluppare un problema di gioco d’azzardo patologico in età adulta. Come emerge dalla ricerca realizzata dall’osservatorio Young Millenials Monitor:giovani e gioco d’azzardo Nomisma-Unipol nel 2016 in collaborazione con l’Università di Bologna (Dipartimenti di Scienze Economiche Sociologia e Diritto dell'Economia e Scienze Mediche e Chirurgiche) che ha coinvolto un ampio campione di scuole secondarie di secondo grado italiane con la partecipazione di circa 11.000 ragazzi dai 14 ai 19 anni, il 32 % degli studenti percepisce il gioco come una perdita di denaro mentre il 22% vi aggiunge le componenti di dipendenza o rischio e solo il 19% lo percepisce come un divertimento ed un passatempo. Fra i giovani giocatori i ragazzi sono la maggioranza(58% contro il 38% delle ragazze) e il gioco è più diffuso nel Sud e nelle Isole rispetto al Nord. L’indagine Nomisma-Unipol evidenzia, inoltre, che il rischio di sviluppare pratiche di gioco problematiche è maggiore tra gli studenti degli istituti tecnici e professionali (rispettivamente il 15% e l’11% dei giocatori frequentanti tali istituti contro l’8% dei licei)ed è fortemente associato con bassi rendimenti scolastici(21%

tra chi ha un rendimento insufficiente contro il 7% di chi ha rendimento superiore a 8/10) e, più in generale, con un’esperienza scolastica negativa.

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Riferimenti bibliografici e sitografici

‘Consumi d’azzardo 2017’ del Reparto di epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc-Cnr)2017 www.epid.ifc.cnr.it Daniela Capitanucci (2012)Strategie di prevenzione del gioco d’azzardo patologico tra gli adolescenti in Italia. L’utilizzo di strumenti evidence-based per distinguere tra promozione e prevenzione in AND-Azzardo e Nuove Dipendenze italian journal of addiction 2012 www.academia.edu Henry R. Lesieur, Robert L. Custer (1984 )Pathological Gambling: Roots, Phases, and Treatment in “The annals of the american academy july 1984” www.researchgate.net M. Croce (2000) Risico ergo sum in “Animazione Sociale, 2000” - webdiocesi.chiesacattolica.it M. Croce (2001) Il caso del gioco d'azzardo: una droga che non esiste, dei danni che esistono in “Personalità/dipendenze, 2001” – www.andinrete.it Maria Adelaide Gallina (2013) Dalla debolezza alla dipendenza. Comportamenti a rischio e uso di sostanze tra adolescenti e non solo, Carocci editore Roma Osservatorio “Young Millenials Monitor:giovani e gioco d’azzardo”Nomisma-Unipol in collaborazione con l’Università di Bologna (Dipartimenti di Scienze Economiche Sociologia e Diritto dell'Economia e Scienze Mediche e Chirurgiche)2016 www.nomisma.it Pani R., Biolcati R. (2006) Le dipendenze senza droghe. Lo shopping compulsivo,internet e il gioco d’azzardo. Utet,Torino www.centrostudigruppoabele.org www.gambling.it www.wikipedia.it

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