U. Avalle, E. Cassola, M. Maranzana, Cultura pedagogica. La storia. Autori PDF

Title U. Avalle, E. Cassola, M. Maranzana, Cultura pedagogica. La storia. Autori
Author Andreina Pagano
Course Storia dell'educazione
Institution Università di Bologna
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Summary

Appunti schematizzati dei seguenti autori:
Locke, Rousseau, Pestalozzi, Owen, Aporti, Fröbel, le sorelle Agazzi, Montessori,
Baden Powell, Dewey, Freinet, Don Milani, Freire...


Description

LOCKE E LA FORMAZIONE DEL GENTLEMAN (p.201-222) - 1632 nasce in Inghilterra da una famiglia puritana - No università, svolge missione diplomatica nel Brandeburgo - Esilio olandese è un periodo fecondo per la sua formazione filosofico-politica - Opere: EPISTOLA SULLA TOLLERANZA (1689) / PENSIERI SULL’EDUCAZIONE (1693) CONTINUITA’ FRA NATURA, SOCIETA’, POLITICA Afferma che lo stato di natura è governato dalle leggi della ragione quindi l’interesse della società coincide con l’ordine naturale. Individuo diviene il cardine dell’ordine e del progresso. La società può essere conforme a natura nella misura in cui le leggi sono coerenti con il diritto naturale e il sistema educativo rispetta l’individualità dell’allievo. SIGNIFICATO DELL’EDUCAZIONE: FORMAZIONE INDIVIDUALE E SOCIALE - L’uomo è quel che è per effetto della sua educazione, nasce con diritti e potenzialità naturali, ma solo l’educazione ne permetterà il godimento. - Educazione non deve fornire solo conoscenze e norme, ma occorre libertà, far sì che l’allievo acquisisca per conto proprio una qualsiasi conoscenza. - Educazione individuale e sociale: formare un individuo che sappia governare i cambiamenti sociali e vivere con gli altri. EDUCAZIONE FRA INTELIGGENZA E ESPERIENZA Nella sua opera “L’INTELETTO UMANO” afferma che le idee derivano dall’esperienza. - Solo un buon uso della ragione, guidato dall’educazione, permette l’accrescersi della conoscenza. PENSIERI SULL’EDUCAZIONE (RACCOLTA) - Nasce durante l’esilio olandese - Frutto di una riflessione sull’esperienza - Raccolta di lettere scritte all’amico per dargli consigli su come educare il figlio - Usa una pedagogia di gusto empirico e orientata a risolvere il problema dell’educazione in formule pratiche. - Dà una serie di proposte sulla formazione del gentleman (individuo cella classe sociale/ dirigente) OSSERVAZIONE PSICOLOGICA E EDUCAZIONE INDIVIDUALIZZATA L’educazione che vuole essere davvero concreta, deve basarsi su dati precisi forniti da un’attenta osservazione. Deve valorizzare le differenze. Garantire l’espressione delle potenzialità e esaltare l’individuo. ADATTARE L’EDUCAZIONE ALL’ALLIEVO Fanciullo: osservato quando non ne è consapevole, come nelle attività di gioco (x riconoscere aspetti del comportamento come naturalezza, desiderio di libertà e dominio, curiosità). LOCKE ritiene che un buon educatore deve saper adattare il programma alle caratteristiche psicologiche individuali dell’allievo. IL PRECETTORE: ANALISI PSICOLOGICA, AUTORITA’ E DIALOGO EDUCATIVO Educazione del gentleman avviene all’interno della famiglia sotto la guida del padre e di un precettore privato (in questo modo sarà possibile un’educazione individualizzata). - Precettore= colui che conosce il mondo attraverso l’esperienza, visato e conosciuto luoghi sociali diversi; è saggio colto e capace di comprendere psicologicamente l’allievo osservandolo e per poi adeguare l’educazione alle sue caratteristiche. - AUTORITA’: allievo deve sottomettere la propria volontà x saper poi obbedire liberamente alle leggi della società

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DIALOGO: precettore deve comandare l’alunno per guidarlo alla libertà, far evolvere la sua personalità. Deve far risvegliare la sua razionalità e capacità di autovalutazione mediante il dialogo. Precettore deve adattare il proprio linguaggio, spiegare con chiarezza e semplicità + soddisfare curiosità.

LE FINALITA' DELL'EDUCAZIONE: LIBERTA' RAGIONE E AUTOCONTROLLO Riconoscere e tutelare peculiarità allievo, no limiti SCUOLA: non solo preparazione alla vita, ma richiede un "Open educationn : EDUCAZIONE APERTA che valorizzi libertà e creatività "Self-control": resistere ai propri desideri, buone abitudini razionali FORMAZIONE MORALE Fine ultimo: VIRTU' --> Capacità di operare in sede morale e conoscitiva con un retto uso della propria ragione. La virtù come autocontrollo e razionalità. Questo fine si esprime nelle 3 dimensioni: Civiltà: inteso come corretto comportamento esteriore Saggezza: abilità e accortezza di regolare i propri affari nel mondo Cultura: mediante cui ci vengono offerti contenuti necessari a migliorare noi stessi e il nostro rapporto con il mondo L’ONORE È il principio dell'azione pedagogica/ metodo educativo fondamentale. Si collega al concetto di rispettabilità. Il gentleman deve mirare ad avere la stima e il rispetto degli altri, che si costruiscono su una buona reputazione. METODO: ORDINE E INTERIORIZZAZIONE Il metodo attraverso cui il precettore provvederà alla formazione NON sarà organizzato intorno alla visione tradizionale dei PREMI/CASTIGHI (punizioni corporali e umiliazioni pubbliche generano solo un carattere da schiavo) PERCIO’, il vero stimolo del giovane dovranno essere AMORE PER LA STIMA e TIMORE DELLA VERGOGNA →cioè l’interiorizzazione dei premi e dei castighi.

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Del resto tutto il modello educativo di Locke è incentrato sull’interiorizzazione e per far sì che essa si produca, è necessario che il giovane eserciti fin dall’infanzia le sue potenzialità.

ESPERIENZA ED ABITUDINE Formazione del carattere passa attraverso l'esperienza, lo sviluppo dell’interiorità attraverso l’esercizio dell’esteriorità. Esercizio costante --> produce abitudine --> si acquisisce abilità e senso di responsabilità. INTERESSE: apprendimento incentrato su ricerca, curiosità stimolata, sforzo adeguato. Il precettore deve rispettare la libertà d'iniziativa e le modalità conoscitive.

DAI METODI AI CONTENUTI: GIOCO E LAVORO COME ATTIVITA’ EDUCATIVE - Intesi come espressione della libera attività pratica, creatività - MATERIALI DI GIOCO: costituiti da piccole cose della vita quotidiana mediante i quali i bambini -

possono esprimere la loro creatività e impegnarsi in attività che passano dal gioco al lavoro. Lavoro: utile, rafforza l'esercizio e la salute. Giardinaggio → non un semplice hobby poiché attraverso la fatica e lo sforzo acquisisce abilità e competenza.  Educazione fisica: robusta costituzione/ igiene alimentare/ vita all’aria aperta/ libertà di movimento →elementi necessari per un carattere saldo

 Valore del viaggio: metodo di apprendimento poiché oltre a favorire l’apprendimento di lingue, e nuove conoscenze, aiutano a sviluppare saggezza e prudenza.  Educazione dell’anima: abbiamo già visto che l’educazione è formazione alla virtù come razionalità ed autocontrollo che si raggiunge solo se l’educatore è in grado, fin dalla prima infanzia, di distinguere i bisogni naturali da quelli immaginari che portano al vizio.  Infine pone la CULTURA come ultimo elemento essenziale per il percorso formativo. Bisogna imparare facendo→ apprendere dall’esperienza. Lettura →promuove riflessione. Dedicare spazio alla geografia, matematica diritto civile e pubblico.

ROUSSEAU (Ginevra 1712-1778) LA CONTRAPPOSIZIONE NATURA, SOCIETA’ ED EDUCAZIONE l’intera opera di Rousseau mette in evidenza la natura dell’uomo e il suo degradarsi attraverso l’azione sociale evidenziando quelli che posso essere considerati i rimedi. La società illuminati di cui vanno orgogliosi i pensatori del suo tempo non è altro che artificio e corruzione, l’unica possibilità per la società è tornare alla riscoperta dell’originaria bontà umana (“tutto è buono quando esce dalle mani dell’Autore delle cose, tutto degenera nelle mani dell’uomo”). Da qui la necessità di un’educazione nuova che formi l’uomo nuovo e che rispecchi le leggi della natura puntando così alla giustizia e all’uguaglianza. SIGNIFICATO E FINI DELL’EDUCAZIONE: LA NATURALITA’ Educare secondo natura significa partire dal fanciullo, dalla sua naturalità, rispettando le sue fasi di sviluppo psicologico, adattandovi contenuti e metodi, rispondendo altresì ai suoi bisogni, ai suoi interessi ed inclinazioni salvaguardando infine la sua individualità e libertà. LA GRANDE TEORIA PEDAGOGICA DI ROUSSEAU RACCHIUSA NELL’ “EMILIO” (1762) - 1. Prefazione: il fanciullo, psicologia evolutiva e puerocentrismo. Secondo R. l’infanzia non è conosciuta in quanto si cerca l’uomo nel fanciullo prima che l’uomo esista. Quindi divide lo sviluppo umano in fasi anticipando la psicologia evolutiva. L’educazione va modulata in base all’età dell’allievo, adattandosi alle sue logiche e ai suoi linguaggi rendendolo protagonista dell’educazione. - 2. Libro I: “il gran principio” e le educazioni. Il “gran principio” sta nella bontà originaria dell’uomo. Quello che l’uomo è viene impartito dall’educazione di 3 grandi maestri: la “natura” che provvede allo sviluppo interno delle facoltà e degli organi; gli “uomini” provvedono all’uso che ne facciamo e le “cose” legate alle acquisizioni attraverso le esperienze e gli oggetti. Importanza per lo sviluppo e l’educazione dell’uomo che questi 3 fattori educativi siano in armonia tra di loro, se si contraddicono l’uomo sarà educato male. Non si può educare insieme l’uomo e il cittadino, conviene educare secondo natura quindi scegliendo di costruire l’uomo nella sua condizione umana autentica, questo alla fine farà di lui anche un essere capace di fondare una società giusta. - 3. La famiglia come ambiente educativo. L’educazione naturale dura 25 anni e inizia dalla nascita. Il primo allevamento e cura sarà compito della madre. Presto verrà dato ad un precettore per non farne un essere “molle”; il vero precettore, colui che crescerà il fanciullo non per denaro, è il padre. - 4. Emilio, l’allievo ideale: ricco e nobile (quindi + bisognoso di educazione), orfano (deve rispondere solo al precettore), europeo (francese, quindi + adattabile), indole normale e intelligenza media, ma sano e robusto. - 5. Il luogo dell’educazione è la campagna in quanto l’educazione naturale va fatta in mezzo alla natura.

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6. Le modalità dell’apprendimento e i primi interventi educativi (0-3 anni) il bambino impara dall’esperienza senso-motoria, l’educatore deve evitare che non prenda abitudini che lo limitino e che non abbia paura dell’ignoto (per questo gli presenta da lontano gradualmente cose brutte!). E’ importante favorire il movimento del bambino e il suo toccare le cose per scoprirle. Inoltre si deve opporre la calma alla sua tendenza alla prepotenza perché non si abitui al comando!!!! Quando vuole una cosa si deve portare il bambino verso essa e non il contrario (oggi si direbbe per smentire il suo egocentrismo). 7. L’apprendimento del linguaggio. R. afferma che il b. parla prima di saper parlare dando tanta importanza alla comunicazione non verbale. Gli adulti devono rispettare i tempi di questo sviluppo e aiutare cominciando fornendo poche parole, ben pronunciate e supportate da oggetti presenti nell’esperienza del bambino. 8. Libro II: la seconda età educativa (3-12 anni): l’educazione intelligente dei sensi e la libera attività. In questa fase Emilio imparerà a muoversi, a parlare, ad acquisera coscienza di sé ed autonomia, a ricordare e ad essere felice. Vita all’aria aperta, libero esercizio nel gioco e piccoli lavori manuali; le lezioni non devono basarsi sul verbale in quanto non è in grado di ragionare in astratto. Favole o libri non gli servono, la lettura sarà fatta su foglietti misteriosi lasciati dal precettore. 9. Educazione naturale: il ruolo del precettore fra autorità e libertà. L’unico modo per favorire la felicità dell’alunno consiste nell’educarlo a misurare i suoi desideri con le sue possibilità. Il metodo del precettore deve essere inattivo e la sua educazione negativa: ossia non deve fornire precetti, ma togliere le cattive influenze. Il giovane apprenderà dalle esperienze e dalle situazioni concrete accuratamente predisposte dal precettore stesso. Il maestro farà tutto senza che l’allievo se ne accorga, imparando facendo. Nasce il problema della libertà a cui R. risponde dicendo che se la libertà è assenza di condizionamenti non può esistere in quanto ognuno è comunque condizionato dalla propria natura.

10. Libro III: la terza età educativa (12-15 anni); istruzione ed utilità. Questo è il periodo più prezioso dal punto di vista educativo dove si assiste al passaggio dalle conoscenze sensibili a quelle intellettuali: attraverso l’attento esame della realtà Emilio si concentrerà a capire il perché delle cose. Ciò deve avvenire senza l’intervento dell’educatore che spiega, ma da una comprensione autonoma (oggi si direbbe che attraverso il problem solving si mira alla competenza, non alla conoscenza). 11. Il valore educativo del lavoro. La lettura non verrà ancora incoraggiata (unico libro che verrà fatto leggere è “Robinson Crusoe”). Emilio verrà indirizzato a fare il falegname.

12. Libro IV: la “seconda nascita” e l’educazione delle passioni” (15-20 anni). Qui inizia l’educazione sentimentale, sociale, morale, religiosa ed estetica di Emilio, che impara a ragionare in modo astratto. 13. L’educazione sessuale ed affettiva. Il precettore sarà molto attento a non favorire in Emilio l’insorgere precoce e incontrollato delle passioni evitando le situazioni che potrebbero indurlo e fornendogli nel caso se ne verificasse il bisogno le informazioni adeguate, chiamando le cose con il loro nome (Calderoni), parlandogli di tutto in modo che non pensi che gli si nascondano delle cose. Poi il precettore per prepararlo alla vita amorosa inizierà a descrivergli le caratteristiche che dovrà avere la sua compagna ideale, non senza difetti, ma a lui complementare. 14. Le passioni sociali, l’ordine morale e il gusto. Emilio imparerà guardando le sofferenze altrui la pietà e l’altruismo. Questo avverrà attraverso i libri che narrano di esperienze umane, per non sottoporlo ad eccessivi rischi. Inoltre ciò lo educherà anche al senso estetico.

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15. La religione. Bisogna attendere per parlare di Dio altrimenti c’è il rischio dell’idolatria. Sono 3 i principi religiosi a cui è bene educare con gradualità: Dio esiste, l’anima è immortale e l’uomo è libero.

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16. Libro V: Sofia o l’educazione femminile. Sofia sarà la compagna ideale di Emilio. Per R. la donna è naturalmente passiva e debole, destinata ad essere soggiogata dall’uomo e la sua educazione deve essere finalizzata al matrimonio e alla procreazione (quindi preparata alle cure della casa, ad un po’ di cultura per essere interessante per l’uomo e alla religione e morale; scienze matematica e filosofia sono al di sopra delle sue capacità). 17. Viaggio come esperienza educativa. Viaggiare è considerato da R. fonte di istruzione, mentre la lettura crea individui presuntuosi. 18. L’educazione politica come coronamento del percorso formativo. L’educazione di Emilio ha prodotto l’uomo rinnovato, quello che può cambiare la società dal suo interno. Ad Emilio verranno presentati i principi di un sistema politico democratico e non verrà accostato alle classi dirigenti cittadine, ma parteciperà alla vita della povera gente di campagna. 19. Finale dell’Emilio. Emilio si sposerà con Sofia, vivrà nella propria patria, sarà benefattore e modello per i suoi concittadini. Il precettore lo lascerà in conseguenza del matrimonio e solo dopo avergli fornito consigli su di esso. Ma ora sarà Emilio a diventare il precettore del figlio che nascerà.

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FROBEL E LA SCOPERTA DELL’INFANZIA -

Orfano di madre, affidato poi ad un ispettore forestale (deriva il primo contatto profondo con quella natura che è al centro della sua visone del mondo)

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Elemento + significativo della opera consiste nella realizzazione di istituzioni per la 1infanzia.

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1816 fonda l’istituto tedesco d’educazione generale.

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Rielaborazione della teoria del gioco.

Psicologia, educazione e sviluppo: la CONTINUITA' Teoria dello sviluppo: rispettare l'interiorità del bambino che risulta inespressa ma sussiste come potenzialità, ma, allo stesso tempo, prestare attenzione alle manifestazioni esteriori. Importanza della Continuità: ogni fase successiva si costruisce su quanto appreso nella precedente; evitare cesure tra le fasi, ma rispettare le caratteristiche peculiari di ognuna. Le 3 frasi dello sviluppo: Lattante ---> sviluppo corporeo, periodo dell'allevamento Infanzia ---> sviluppo del linguaggio, periodo dell'educazione (esteriorizzante) Fanciullezza ---> periodo dell'istruzione, apprendimento (interiorizzante) LINGUAGGIO E GIOCO: linguaggio è innanzitutto espressione e trova nel gioco un correlato di estrema importanza, poiché esso è l’elemento con cui si esprime il bambino, genera gioia, libertà, soddisfazione, riposo, pace con l’universo.

La figura e i compiti dell'educatore: a madre e la maestra giardiniera

L'educazione si fonda sull'interiorità del soggetto e deve quindi condurlo a cogliere dentro di sè l'Unità del tutto. L'educatore non si impone, ma "lascia fare", aiuta il bambino a scoprire la propria legge interiore.  Madre: svolge un ruolo fondamentale nell'allevamento, ma è anche la prima educatrice. Semplicità, gioiosità e attenzione al bambino. 

Maestra giardiniera: seguire il principio di continuità. Attenzione affettiva e individualizzata grazie alla conoscenza psicologica dell'alunno. Guidare la libera espressione dell'alunno.

Luoghi e ambienti dell'educazione: il giardino d'infanzia come scuola serena -

1° luogo →FAMIGLIA: fanciullo cresce in essa.

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2° luogo→ SCUOLA: si deve allacciare al primo, deve presentare delle peculiarità che oltre a conservare, oltrepassano quelle dell’educazione famigliare, vi aggiunge materiali.

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La scuola giardino è l'ambiente dove il bambino è paragonato ad una pianta e può crescere liberamente secondo natura.

Il metodo per la prima educazione: espressività e gioco Ogni persona deve autodeterminarsi con libera scelta, l'educatore non deve ostacolare la spontaneità del bambino. La prima educazione (periodo infantile) è un periodo centrifugo, caratterizzato dall'espressione esterna dell'interiorità.

GIOCO: con esso il bambino rappresenta il proprio mondo interiore, rivela le più intime tendenze. Per questo motivo va assecondato e favorito. Per il bambino rappresenta un vero e proprio lavoro, dotato di significato profondo. Con esso si sviluppano linguaggio, disegno, produttività e attività logico-matematica. La fanciullezza tra apprendimento e intuizione Periodo dell'interiorizzazione, dell’istruzione. Il bambino deve poter cogliere l'unità tra persona, Dio e natura; cogliere l'unità di tutto il creato in Dio attraverso il materiale didattico dei doni: i doni sono una serie di giochi presentati metodicamente al bambino con un ordine ispirato alla teoria dello sviluppo progressivo e continuo della psiche infantile. Primo dono: palla, simbolo dell'infinito, rappresenta l'unità e, se unita ad altre, la molteplicità Secondo dono: sfera (unità e movimento), cubo (molteplicità tridimensionale e riposo) e cilindro (sintesi tra sfera e cubo) Il bambino impara a conoscere i contrasti. Terzo dono: cubo suddiviso in 8 cubetti. Serve a far acquisire il rapporto fra le parti e il tutto Quarto dono: cubo diviso in 8 mattoncini. Quinto dono: cubo diviso in 27 cubetti, di cui alcuni ulteriormente divisi per le diagonali Sesto dono: cubo diviso in 27 mattoncini, di cui alcuni ulteriormente suddivisi per altezza o larghezza. Seguiranno ancora doni derivati dalla scomposizione del solido in superfici. I doni attuano una progressione nella conoscenza del reale, che dall'unità e dalla semplicità passa alla molteplicità e alla complessità, arricchendo nel contempo le possibilità combinatorie e l'abilità manuale del bambino in attività creative.

PESTALOZZI (VITA E OPERE) Nasce a Zurigo nel 1746, da una famiglia di origine italiana. La sua vita si può dividere in 4 periodi: Neuhof 1768-1779: Impegno socio-educativo nella colonia agricola di Neuhof. All'inizio era il terreno per migliorare le condizioni dei lavoratori attraverso una riforma agricola; fallito, decide di trasformarla in una campagna agricola per orfani e trovatelli. Ventennio di riflessione 1780-1897: Impegno socio-politico; "Leonardo e Geltrude" e "Sulla legislazione e sull'infanticidio". Quest'ultimo è un'accusa contro l'indifferenza delle...


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