04. Problemi etici nel nursing PDF

Title 04. Problemi etici nel nursing
Author Costantino Prestano
Course Patologia generale e fisiopatologia
Institution Università degli Studi di Roma Tor Vergata
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04. Problemi etici nel nursing...


Description

4. Problemi etici nel nursing medico-chirurgico.........................................................................................................................................1 Definizione di termini etici..........................................................................................................................................................................1 Etica e morale..........................................................................................................................................................................................1 Approcci all'etica.....................................................................................................................................................................................2 Situazioni morali......................................................................................................................................................................................2 Teorie etiche classiche.................................................................................................................................................................................3 Teoria teleologica.....................................................................................................................................................................................3 Teoria deontologica.................................................................................................................................................................................3 Non malvagità......................................................................................................................................................................................5 L'obbligo di dire la verità e di non mentire o ingannare gli altri.........................................................................................................5 Etica della virtù........................................................................................................................................................................................6 Pluralismo etico.......................................................................................................................................................................................6 Campo dell'etica infermieristica..............................................................................................................................................................6 Etica preventiva...........................................................................................................................................................................................8 Sommario del capitolo.................................................................................................................................................................................9 Attuazione........................................................................................................................................................................................9 Accertamento.............................................................................................................................................................................10 Valutazione................................................................................................................................................................................10

4. Problemi etici nel nursing medico-chirurgico. In questi ultimi anni vi è stato un crescente interesse per i problemi etici in tutti gli aspetti della vita quotidiana. Nell'ambito dell'assistenza sanitaria, in particolar modo, diversi sono stati i fattori che hanno portato all'aumento dei problemi etici. Fra i pila comuni vi sono l'aumentata sofisticazione tecnologica, l'allungamento della vita, il calo delle risorse e il mutamento del ruolo dell'infermiere professionale. In passato la medicina aveva pochi modi di combattere la malattia, perciò il ruolo dell'infermiere era principalmente un ruolo di sostegno e di aiuto. Oggi la tecnologia sofisticata di cui disponiamo consente spesso di prolungare la vita a tempo indeterminato. Recentemente ci si è posti l'interrogativo se sia sempre giusto utilizzare questa tecnologia. Se non lo è, quali sono le ragioni? Chi dovrebbe prendere questo tipo di decisioni? L'aumentata importanza del contributo tecnologico ha acceso controversie in entrambe le estremità del c ontinuum esistenziale. Tra i benefici vi è una nuova opportunità di sopravvivenza per i neonati prematuri e un allungamento della vita media. Tuttavia la maggiore sofisticazione tecnologica si è rivelata una «fortuna a metà»: se grazie ad essa la qualità della vita è migliorata per molti individui, vi è d'altro canto lo svantaggio del prolungamento del processo di morte con ulteriori sofferenze e ulteriori costi. Attualmente la spesa sanitaria assorbe circa l'8% del prodotto interno lordo (PIL). Con il calo delle risorse la popolazione anziana è stata indicata come il gruppo per il quale la tecnologia avanzata è stata usata in modo inappropriato. Ciò solleva la questione se il razionamento dell'assistenza in base esclusivamente a un criterio di età sia un principio valido. Infine, la definizione ormai ufficiale, a livello internazionale, di nursing stabilisce, per l'infermiere, un nuovo ruolo di difensore dei diritti del malato. La definizione data dall'American Nurses Association nella pubblicazione Nursing. A Social Policy Statement (1980) indica il nursing come "la diagnosi e il trattamento delle risposte umane al problemi di salute effettivi o potenziali". Questa definizione sostiene che l'infermiere deve essere coinvolto attivamente nel processo decisionale di tipo etico in quanto i problemi etici relativi all'assistenza sanitaria sono risposte umane. Tale opinione può, tuttavia, scontrarsi con l'atteggiamento degli amministratori delle strutture sanitarie nelle quali le funzioni tradizionali dell'infermiere vengono contemplate in un contesto burocratico. Le strutture sanitarie in cui l'infermiere è considerato a pieno titolo membro dell'équipe sanitaria promuovono una comunicazione multidisciplinare e spesso danno risalto all’assistenza erogata al paziente. Per operare efficacemente in tali strutture l'infermiere deve essere consapevole delle problematiche etiche e aiutare il paziente a manifestare le proprie preoccupazioni morali. Nelle scuole per infermieri l'etica è materia curricolare; tuttavia nel tempo il suo insegnamento è variato nei metodi e nei contenuti. Dapprima, comprensibilmente, l’infermiere concentra il proprio studio sull'apprendimento delle abilità tecniche necessarie, dopo il conseguimento del diploma, per erogare un'assistenza sicura e competente al paziente. Tuttavia, man mano che egli acquista esperienza, è spesso l'etica piuttosto che la tecnica a creare problemi. Lo scopo principale di questo capitolo è quello di fornire una panoramica degli studi etici; verrà presentata una rassegna delle teorie etiche e della terminologia più comune in modo da offrire una base per eventuali approfondimenti. Comprendere il valore del proprio ruolo nell'assunzione di decisioni etiche aiuterà l'infermiere a utilizzare appropriatamente le fasi del modello decisionale analitico e a esprimere la propria posizione etica. Inizialmente prendere decisioni etiche può sembrare un compito angosciante, poiché comporta l'uso di un «linguaggio» diverso da quello abituale; si deve tuttavia ricordare che questa abilità può essere imparata.

Defi nizione di termini etici Etica e morale Solitamente i termini etica e morale vengono usati con riferimento a una qualche opinione sulla giusta o errata condotta umana e sulle varie norme di comportamento. La parola «etica» viene dal greco, mentre la parola «morale» viene dal latino; non è chiaro se i due significati siano l'uno diverso dall'altro. L'etica si riferisce allo studio filosofico della moralità; per stabilire la «giusta» linea di condotta, ci si basa su teorie, regole, codici di comportamento o principi formali. La moralità, invece, riguarda il proprio impegno personale nei confronti dei valori e tali valori sono spesso influenzati da norme e attese sociali. Per esempio, i bambini imparano dai loro genitori che è sbagliato rubare; la società ha creato la convinzione che il furto sia un comportamento errato, perciò l'individuo probabilmente includerà questo costume sociale nella propria gerarchia di valori. Con un'indagine etica gli individui analizzeranno perché sia sbagliato rubare e forse baseranno la loro argomentazione sul fatto che il furto viola i principi morali fondamentali, quali il rispetto per le persone, la giustizia e la correttezza (mantenimento delle promesse). Perciò una possibile distinzione è quella secondo cui l'etica è un più formale e sistematico studio dette convinzioni morali, mentre la moralità è l'adesione a valori personali informali.

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Poiché la distinzione tra le due definizioni è minima e poiché molti autori interscambiano i due termini, in questo capitolo etica e moralità saranno usati come sinonimi.

Approcci all'etica Per studiare sistematicamente l'etica vi sono di solito quattro modi, classificabili su due gruppi: non normativi e normativi. In un approccio non normativo uno dei sottogruppi è intitolato metaetica. Nella metaetica i filosofi si occupano di concetti di comprensione e di terminologia linguistica: per esempio, che cosa significa essere «buono», «virtuoso» o «giusto»? La descrizione sopracitata delle differenze linguistiche tra morale ed etica è tipica dell'approccio metaetico. Un esempio di metaetica in un contesto sanitario può essere costituito dall'analisi del concetto di «consenso informato»; l'infermiere sa che il paziente deve dare il suo consenso prima di un intervento chirurgico, tuttavia a volte si chiede se il paziente sia veramente informato. Perciò approfondire il concetto di consenso informato costituisce un'indagine metaetica. Un altro sottogruppo di etica non normativa è definito etica descrittiva. In questo caso i filosofi o i ricercatori si prefiggono di identificare vari comportamenti e convinzioni. Non essendovi alcun tentativo di esprimere un giudizio sulle azioni, tale approccio può essere definito eticamente neutro. Esso è spesso usato dagli storici, dagli antropologi o dai sociologi allorché studiano il comportamento di diversi gruppi di individui. Per esempio, in alcuni studi sugli esquimesi americani si è osservato che una pratica comune era quella di mettere gli anziani su zattere di ghiaccio e permetter loro di morire quando per la società essi non erano più membri produttivi. Questo tipo di ricerca non fa alcun tentativo di discutere se tale forma di eutanasia sia moralmente accettabile, invece si limita semplicemente a dire «il modo in cui le cose stanno». Man mano che il campo dell'etica infermieristica si sviluppa, può essere che i ricercatori ricorrano all'etica descrittiva per avere una migliore panoramica delle convinzioni etiche applicate dagli infermieri nella pratica quotidiana. L'etica normativa è la branca della filosofia morale generalmente identificata con l'etica. Quando udiamo l'espressione «si dovrebbe» o «bisognerebbe», essa è usata per designare il tipo di comportamento moralmente corretto, utilizzando un approccio sistematico di teoria e principi morali per rispondere alla domanda normativa: "Che cosa dovrei (dovremmo) fare in questa circostanza?" Quando tale approccio viene utilizzato per problemi globali che trascendono qualsiasi campo, esso è designato come etica normativa generale. Per esempio, in quale modo dovrebbero interagire i governi per ottenere la pace? Questo genere di domande viene solitamente posto all'interno di una determinata disciplina e viene definito con il termine di etica applicata. Varie discipline utilizzano gli schemi delle teorie etiche e dei principi morali generali e li applicano a specifici problemi nel proprio ambito. La bioetica è lo studio dei problemi etici in biologia e in medicina, quantunque venga anche definita come etica medica, clinica o sanitaria. L'etica infermieristica può essere ritenuta ma forma autonoma di etica applicata, in quanto vi sono notte situazioni morali tipiche della professione infermieristica. I problemi etici che possono sorgere all'interno di questa professione possono tuttavia essere talmente vasti la rientrare nel campo dell'etica sanitaria: una linea netta demarcazione tra le due è difficilmente tracciabile. Tuttavia, poiché la professione infermieristica è prevalentemente una professione di «assistenza» più che di «cura», con In suo codice etico professionale, è assolutamente necessario che non si confonda l'etica infermieristica semplicemente con l'etica medica.

Situazioni morali Vi sono molti termini diversi per descrivere una situazione morale; il termine più comune è dilemma. È importante chiarire il significato preciso di questa parola: ciò che può sembrare un dilemma, può non essere, in realtà, un problema morale. Nel caso di un dilemma morale esiste un chiaro conflitto tra due o più principi morali oppure tra asserzioni morali contrastanti. La scelta di un'azione rispetto a un'altra può portare a un risultato sgradito e la persona deve scegliere «il minore tra i due mali». Per esempio, nel caso di un paziente gravemente ammalato, l'adesione al principio che la vita è sacra può imporre il ricorso a un trattamento che prolunghi la vita. D'altro canto si può obiettare che l'attrezzatura per il mantenimento in vita serve soltanto a prolungare le sofferenze. Pertanto entrambe le alternative risultano spiacevoli: la prosecuzione del trattamento con la possibilità di prolungare la sofferenza o l’interruzione del trattamento e la probabile morte del paziente. Questo esempio presenta un vero dilemma morale qualora il paziente sia incapace (non in grado di prendere le proprie decisioni). Tuttavia, se il paziente esprime la propria opinione e fa la seguente affermazione: "Voglio vivere... fate il possibile", il trattamento deve essere continuato, anche se l'infermiere ritiene ciò moralmente sbagliato. Un adulto responsabile ha il diritto di prendere questo tipo di decisione e i suoi desideri hanno la precedenza. Quest'ultima situazione presenta un problema morale piuttosto che un dilemma morale, in quanto non vi è conflitto di principi morali; aderendo al principio del rispetto dell'autonomia, vi è un'unica scelta moralmente corretta: la continuazione del trattamento. Jameton (1984) identificò due altre possibili situazioni morali in cui l'infermiere potrebbe imbattersi nello svolgimento delle sue funzioni. La prima è l'incertezza morale. In tale circostanza non si riesce a definire con precisione quale sia la situazione morale o quali principi morali debbano essere applicati, ma si ha la forte sensazione che qualcosa non sia giusto. Consideriamo l'esempio di una persona anziana che subisce un intervento chirurgico, ma non ha un miglioramento; si può sentire il seguente commento: "L'intervento è perfettamente riuscito, ma siccome lui ha molti altri problemi, non guarisce". Spesso questo tipo di paziente ha bisogno di notevole assistenza infermieristica. La prolungata permanenza a letto può averlo reso dipendente dagli altri per la deambulazione, l'igiene o le altre attività della vita quotidiana. Può essere che in questa fase la sua necessità di assistenza medica sia minima, tuttavia egli non è pronto per la dimissione; gradualmente riceve minor attenzione rispetto agli altri pazienti più ammalati e «più interessanti». L'infermiere è forse consapevole che questo particolare paziente non sta ottenendo l’attenzione necessaria, tuttavia la situazione morale precisa è difficilmente identificabile. La seconda situazione morale identificata da Jameton è l'afflizione psicologica. In tale circostanza l'infermiere sa qual è l'azione corretta, ma le imposizioni istituzionali gli impediscono di compierla. Per esempio, un paziente vuole sapere se ha il cancro e si rivolge all'infermiere. Il chirurgo e i familiari hanno deciso di non comunicare la diagnosi al paziente. Da un punto di vista morale l'individuo dovrebbe essere informato sulla sua diagnosi nel caso in cui ne faccia specifica richiesta. Idealmente tale informazione dovrebbe essere fornita dal medico alla presenza dell'infermiere, il quale aiuterà il paziente a capire la terminologia e osserverà le sue risposte. L'infermiere potrebbe avvertire una sensazione di conflitto interiore di fronte alla percezione della necessità di rivelare la verità al paziente e all'impossibilità di farlo senza o contro il consenso del medico e/o dei familiari. In tutte le situazioni è importante operare una distinzione tra la sfera medica e la sfera morale. Tutti i fatti tipicamente medici dovrebbero essere chiaramente distinti dalle opinioni morali. Nei corsi di medicina l'accento è posto sulla prevenzione e cura della malattia; tale cultura da sola non basta a trasformare il medico in un esperto morale. In egual modo, con un accertamento infermieristico l’infermiere può scoprire diverse sfaccettature dei valori e delle convinzioni del paziente che egli deve separare dai propri valori. È indispensabile che l'infermiere si impegni liberamente in conversazioni relative alle situazioni morali va sottolineato che questo genere di dialogo è difficile per tutte le persone coinvolte. Vi è miglioramento

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nella comunicazione interdisciplinare quando tutti i membri dell'équipe sanitaria possono esprimere le loro idee e giungere alla comprensione della situazione morale. Riassumendo, i termini etici contribuiscono a chiarire la sfera della filosofia morale. Da un punto di vista piuttosto ampio possiamo dire che vi sono approcci diversi allo studio delle problematiche etiche. Allorché si cerca di rispondere a interrogativi riguardo a una determinata scelta d'azione, si opera nell'ambito dell'etica normativa. L'etica applicata utilizza il discorso etico per giungere a una decisione moralmente corretta in una disciplina specifica.

Teori e etiche classiche Quando i filosofi fanno riferimento alla teoria etica, il fine è quello di dar risposta all'interrogativo "Che cosa si dovrebbe fare?", aderendo a specifici schemi etici. Le teorie etiche sono ampi schemi di regole e principi morali. Perciò le teorie etiche servono come base per scelte o giudizi normativi. Vi sono due principali tipi di teoria etica: la teoria teleologica e la teoria deontologica. Diamo, di seguito, una breve preservazione di entrambi i tipi per aiutare l'infermiere a distinguere fra i due schemi utilizzati nel prendere decisioni etiche. Per un più approfondito esame della teoria etica, rimandiamo alla letteratura specifica.

Teoria teleologica Il termine «teleologico» viene dal greco telos che significa «fini». Questa teoria viene comunemente chiamata consequenzialismo; in tal caso, infatti, l'attenzione è prevalentemente concentrata sulle conseguenze o risultati dell’azione. La più famosa formulazione del consequenzialismo vien detta teoria utilitaristica; con riferimento ad essa si sente solitamente questo slogan: "il massimo bene per il maggior numero di individui". Perciò la propria scelta morale è la decisione che massimizza le conseguenze buone rispetto a quelle cattive o comunque cerca di equilibrare le cattive conseguenze. Un forte sostenitore dell'utilitarismo fu il filosofo John Stuart Mill. Nella sua opera egli affermò che il fondamento del giudizio morale è rappresentato dal principio dell’utilità, definito anche «Principio della massima felicità». Secondo Mill "le azioni sono giuste nella misura in cui esse tendono a promuovere la felicità, sono invece sbagliate allorché tendono a produrre il contrario della felicità". I risultati auspicabili sono la libertà e l'assenza di dolore. Questa visione utilitaristica può applicarsi ad atti specifici o norme morali; quando si impiegano le norme morali, si dovrebbe applicare il principio di utilità alle norme che portano alla massima felicità possibile per tutti gli individui. Quantunque la teoria di Mill possa essere inclusa fra le teorie edonistiche, il principio di piacere o utilità probabilmente intende qualcosa di più del significato comunemente...


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