1. Che cos\'è la cultura, la nascita del concetto scientifico PDF

Title 1. Che cos\'è la cultura, la nascita del concetto scientifico
Author Chiara Rosati
Course Sociologia dei processi culturali
Institution Sapienza - Università di Roma
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argomento della prima parte del corso di Sociologia dei Processi Culturali del professor Parziale, corso di Comunicazione pubblica e d'Impresa, Università la Sapienza...


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1.Che cos’è la cultura? La nascita del concetto scientifico La cultura è un concetto che, scientificamente, è stato definito per la prima volta tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento prima nell’ambito antropologico e, successivamente, in quello sociologico. Tuttavia, la cultura in quanto termine non scientifico ha origini ben più lontane e assume due significati differenti: 1. cultura come elevazione intellettuale e dello spirito, attraverso attività legate alla formazione e l’educazione; 2. cultura come tradizione, rappresentazione del folklore e delle usanze di determinati territori che possono essere sia intesi in ambito regionale sia in ambito nazionale o sovrannazionale. Tuttavia, spesso, nel linguaggio comune queste due concezioni vengono accoppiate e intese sotto un'unica accezione anche se, in realtà, presentano delle caratteristiche completamente opposte: 

nel primo caso, si tratta di una cultura espressa in termini universali e che vale per l’essere umano in generale, al di là del luogo in cui vive;



nel secondo, invece, si parla di una cultura molto più specifica e identificativa.

Le origini e la storia del termine “cultura” Storicamente, possiamo distinguere le due concezioni di cultura con i termini:  

concezione umanistica o classica, che riguarda l’idea di cultura come elevazione intellettuale; concezione antropologica o moderna, che corrisponde alla cultura delle tradizioni locali.

La parola cultura proviene dal verbo latino colere che significa coltivare e che veniva utilizzato sia in senso letterale, indicando lavoro delle terre, la coltivazione dei campi, sia in senso metaforico, alludendo alla coltivazione dell’essere umano attraverso l’educazione e la filosofia rendendolo, quindi, da incolto a colto, come si fa con i campi. Successivamente, la parola cultura ha continuato ad assumere un significato importante durante i periodi del Rinascimento , dell’Umanesimo e, soprattutto, nel XVIII secolo, dell’Illuminismo, in cui è stata associata all’idea di progresso ed interpretata come il mezzo attraverso il quale l’intelletto può purificarsi. Con il tempo, e con l’avvicinarsi dell’Ottocento, la forte eccitazione per il progresso provocata dall’industrializzazione, è andata scemando in quanto iniziavano a sorgere i primi aspetti negativi di questo cambiamento sociale e, in particolar modo, si è iniziato a notare il fatto che il fenomeno dell’Industrializzazione avesse portato allo sviluppo di una società monotona, che procede “in serie” e che non lascia più spazio alla creatività e all’espressione del singolo. È a questo punto che, come afferma l’intellettuale Matthew Arnold, la cultura si trasforma in un mezzo attraverso il quale mantenere l’umanità all’interno di una società prettamente industriale , uno strumento che Arnold definisce come “quanto di meglio è stato pensato e conosciuto”. In seguito, con la nascita di pratiche culturali , nel senso classico del termine, anche all’interno delle classi sociali meno agiate, si è arrivati ad una differenziazione che ha portato alla separazione della cultura in: cultura alta, che rappresenta la cultura per come era sempre stata intesa, quindi la cultura d’élite; cultura popolare, quindi, la cultura del popolo che si manifesta attraverso musica folk, fumetti e letteratura rosa.

 

Inoltre, nello stesso momento, quindi nel XIX secolo, sorge una differente concezione di cultura che nasce grazie agli intellettuali tedeschi, paladini del pensiero romantico, che esaltando la particolarità e l’unicità della cultura dei singoli popoli, hanno introdotto l’idea della cultura come espressione dello spirito nazionale.

Il dibattito franco-tedesco Quindi, dal punto di vista storico, possiamo tradurre la distinzione tra cultura classica e cultura moderna in un dibattito tra la concezione di cultura francese e quella tedesca. Volendo approfondire, per tentare di comprendere il motivo per cui ci ritroviamo di fronte a due concezioni così diverse, possiamo affermare che: 

in Francia, l’Illuminismo, legato maggiormente all’idea di cultura alta, quindi un concetto di intellettualità d’élite, tende a vedere la cultura attraverso una concezione più universale che arriva quasi a combaciare con

il termine civilisation, quindi con un’idea di cultura che è uguale per tutti , una stessa cultura che deve diffondersi ed imporsi. in Germania, invece, il Romanticismo, come già specificato, tende a porre l’accento sull’individualità e, di conseguenza, sulla particolarità e l’unicità delle diverse culture e tradizioni dei vari popoli che portano alla nascita di una concezione più nazionalista della cultura che viene indicata con il termine kultur.



Successivamente, vedremo come, queste due concezioni, a causa dell’avvento del fenomeno della globalizzazione, finiranno per rappresentare un’idea unica di cultura che è: 

sia universalista in quanto sussiste l’idea dell’uomo come cittadino del mondo,



sia nazionalista in quanto, in ogni caso, permane la volontà dell’uomo di identificarsi e di mantenere una propria identità nazionale.

La nascita della concezione scientifica della cultura: dall’antropologia alla sociologia La concezione scientifica della cultura nasce a partire dall’Ottocento, ovvero, quando, grazie alla nuova idea di cultura presentata dal romanticismo tedesco, la cultura non viene intesa soltanto sul piano individuale, quindi come mezzo di crescita individuale, ma come espressione di una collettività che condivide delle tradizioni e dei costumi. Infatti, vediamo che, a partire da questo momento, nascono le prime scienze sociali che improntano i loro studi proprio sulla cultura nel senso collettivo del termine. Prima tra queste è l’antropologia, ovvero, la scienza che studia i tipi e gli aspetti umani.

I caratteri della cultura in antropologia In antropologia, possiamo individuare una prima definizione di cultura all’interno degli scritti di Edward Burnett Tylor, considerato uno dei fondatori della disciplina, che afferma che la cultura è: “quell’insieme complesso che include la conoscenza, le credenze, l’arte, la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall’uomo come membro della società.” Inoltre, mostrano il loro contribuito anche Kroeber e Kluckhohn i quali sostengono che la cultura influisce su due differenti dimensioni:  

la dimensione soggettiva, ovvero, influisce sulla formazione personale dell’individuo; la dimensione oggettiva, ovvero, la cultura costituisce una memoria collettiva che rappresenta l’intera società e che si è sviluppata nel corso del tempo.

Infine, bisogna citare anche un altro antropologo che è intervenuto teoricamente analizzando il campo d’azione della materia: Clifford Geertz, il quale ha affermato che bisogna dare importanza anche i simboli significativi attraverso i quali l’uomo ha la capacità di comunicare, in quanto, questi simboli non sono soltanto espressione della nostra esistenza ma, allo stesso tempo sono anche i suoi prerequisiti. In poche parole, Geertz apre lo sguardo all’idea che, oltre a considerare il fatto che senza uomini non esisterebbe la cultura, bisogna soffermarsi sul fatto che, allo stesso tempo, senza cultura non esisterebbero gli uomini.

I caratteri della cultura in sociologia: le differenze con l’antropologia Finora abbiamo visto la concezione della cultura secondo gli antropologi che, ripetiamo, la definiscono un insieme di usanze, abitudini e costumi che si sono sviluppate per soddisfare bisogni di sopravvivenza (Tylor). Quindi, possiamo dedure e affermare che tutti i caratteri che compongono la cultura vengono considerati dagli antropologi corrispondenti alla totalità sociale , quindi, come se la cultura corrispondesse interamente alla società. In sociologia, nonostante gli oggetti di studio siano simili e, di conseguenza molte delle caratteristiche siano simili a quelle dell’antropologia, ci sono delle profonde differenze: 

mentre gli antropologi fanno combaciare la società con la cultura, i sociologi analizzano cultura e società come due dimensioni separabili che sono in relazione tra loro;



mentre l’antropologia si limita ad analizzare le interazioni tra gli individui, la sociologia le analizza e studia il loro rapporto con il sistema sociale (sistema sociale-interazioni)....


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