apocalittici e integrati PDF

Title apocalittici e integrati
Course Sociologia della comunicazione
Institution Sapienza - Università di Roma
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Summary

RIASSUNTO APOCALITTICI E INTEGRATI(UMBERTO ECO)Il saggio è una collezione di scritti sull’argomento, i quali variano da analisi socio-psicologiche sulla pubblicità e sul consumo di massa dei prodotti industriali, a severe critiche sul ruolo che l’intellettuale dovrebbe assumere nei confronti dei mas...


Description

RIASSUNTO APOCALITTICI E INTEGRATI (UMBERTO ECO) Il saggio è una collezione di scritti sull’argomento, i quali variano da analisi socio-psicologiche sulla pubblicità e sul consumo di massa dei prodotti industriali, a severe critiche sul ruolo che l’intellettuale dovrebbe assumere nei confronti dei mass-media, passando attraverso le figure e i “personaggi” dell’era della comunicazione di massa tastandone le implicazioni politiche e polemiche. All’avvento della “cultura di massa” gli intellettuali hanno risposto in due maniere divergenti: alcuni come Elèmire Zolla, hanno demonizzato la televisione e i prodotti culturali nati in seno la società dell’immagine (i fumetti, il cinema) e dalla massificazione stratificata della società (la musica leggera, il Kitsch nell’arte), elaborando la teoria che i moderni mezzi di comunicazione di massa “non possono essere strumenti indifferenziati di diverse politiche culturali, ma costituiscono essi stessi una ideologia” > in questo senso nel saggio La struttura del cattivo gusto si fa una riflessione sulla definizione del cattivo gusto e del kitsch in cui l'idea di fondo è che il cattivo gusto compaia qualora venga messa in atto da parte dell'artista una "prefabbricazione e imposizione dell'effetto" che l'opera vuole suscitare nello spettatore, mentre nel saggio La canzone di consumo e La musica e la macchina si esplorano le caratteristiche della musica leggera, ponendosi in particolare il problema di come essa sia influenzata da logiche di mercato anziché da scelte artistiche. In tale contesto essi fanno gioco facile, ritirandosi nel silenzio, o nella critica più feroce, o ancora nel partitismo della televisione, ma sempre “utilizzando” i mezzi di comunicazioni di massa (giornali, riviste, libri) come portavoce delle loro idee. Nell’analisi che ne fa Eco, si prende posizione contro questa corrente avventizia di (critici) apocalittici e (conservatori) integrati mostrando come fra cultura di massa e cultura elitaria si sia stabilito un medium culturale, la midcult. Con questo termine, partendo dalle parole di MacDonald, Eco sottolinea come il livello di classificazione sia fuorviante in quanto i vari registri che compongono i diversi prodotti culturali si interfaccino gli uni agli altri, dando vita a stili e registri differenti. Caso emblematico preso in esame sarebbe il romanzo di Hemingway, Il vecchio e il mare, in cui cultura intellettuale si mischia a trend narrativi commerciali, adatti alla fruizione del grande pubblico. In questa fase è necessario, secondo Eco, distinguere i linguaggi tipici dei mezzi di massa facendo una ricerca tecnicoretorica su di essi e sulle novità formali che essi hanno introdotto. I fumetti, la televisione, i romanzi gialli o di “science fiction” sono solo alcuni esempi di come il prodotto culturale si sia diversificato, ed è necessario, volgere l’attenzione sui prodotti e sulle modalità di fruizione da parte del pubblico. A questa si dovrà, di seguito, svolgere una ricerca di come i linguaggi sia siano diversificati fino ad una commistura in altri linguaggi, da un livello culturale basso ad uno più ampio, tracciando la forma e l’evoluzione di tale fenomeno. Il fenomeno del Kitsch ne è un chiaro segnale: di come la cultura bassa ed alta trovino un loro approdo nella cultura media in cui elementi stilistici ed estetici, figuratisi nel decalogo della cultura alta, vanno irrimediabilmente ad intersecarsi con elementi della cultura bassa. Casi come i fumetti di Steve Canyon, saranno da un lato propagazione di questo nuovo fenomeno, dall’altro saranno mezzi di controllo “occulto” del gusto e dell’opinione pubblica. Che essi servano come contenitore di disagi o come vezzo della distrazione, il loro ruolo, così delineatosi, sarà sempre una scelta reimpostata dall’esterno, dal quale risulta necessario controllare l’effetto emotivo che tali prodotti avranno sul fruitore, calibrandone in maniera imperante le scelte e le visioni. Questo saggio, sia da un punto di vista filosofico, nonché grazie alle spiccate analisi sociologiche culturali, apre una schiera di riflessioni importanti sul percorso che la società dei media ha intrapreso all’inizio del Novecento.

APOCALITTICI VS INTEGRATI Vedi pag 185-203 del libro di Mattioli

ARGOMENTAZIONI PRO E CONTRO LA CULTURA DI MASSA. Nel primo saggio dell’opera vengono esposte una serie di considerazioni contro la cultura di massa. ASPETTI NEGATIVI:  Si cerca di andare incontro al gusto medio evitando l’originalità  La letteratura di massa è caratterizzata dall’omologazione culturale. Opinione che rimanda al concetto formulato da Mc Luhan di villaggio globale dove non esistono più differenziazioni culturali.  Il pubblico è inconscio di sé come gruppo sociale e subisce tale cultura  È presente la tendenza a seguire emozioni già costruite, con funzione provocatrice si danno le emozioni già pronte.  I prodotti mass-mediali sono sottomessi a leggi di mercato, diventando oggetto di persuasione pubblicitaria.  Il percorso è sclerotizzato e costruito da slogan e citazioni  Compresenza di informazioni culturali e gossip  Concezione di visione passiva a acritica del mondo, scoraggiando lo sforzo individuale  Incoraggiamento dell’informazione verso il presente e indifferenza verso il passato  Impegno del tempo libero solo a livello superficiale  Creazione di miti e simboli con tipi che sono facilmente riconoscibili  Il lavoro della mente è rivolto a opinioni comuni: la gente ama il conformismo di costumi, valori e principi sociali.  I mass-media auspicano una società paternalistica e solo superficialmente democratica: i modelli sembrano imposti dal basso ma sono espressione di cultura degradata, pseudo-popolare e imposta dall’alto. ASPETTI POSITIVI:  la cultura di massa non è identificabile con regino capitalistici ma è anche espressione di democrazia popolare  la cultura si apre a categorie sociali alle quali prima non si accedeva  spesso l’informazione è sovrabbondante ma ciò può dare una parvenza di formazione che prima non ne avevano  soddisfa la necessità di intrattenimento  permette la diffusione di opere culturali a prezzi molto bassi  i mass-media sensibilizzano l’uomo nei confronti del mondo: aprono scenari prima negati. Eco cerca di creare positività in un termine spesso usato con accezione negativa. Se siamo inseriti in una società industriale non ci si può staccare dal media. L’industria culturale di per sé non è negata, ma lo è il consumismo, che vede il libro come oggetto di merce: quando però esso veicola dei valori diviene strumento efficace per la sua diffusione....


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