Appunti, lezione 4 - cervelletto - anatomia II - prof. Di Meglio - a.a. 2015/2016 PDF

Title Appunti, lezione 4 - cervelletto - anatomia II - prof. Di Meglio - a.a. 2015/2016
Course Anatomia
Institution Università degli Studi di Napoli Federico II
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Summary

Il cervellettosvolge funzioni integrative su vari tipidi afferenze che gli provengonodal midollo spinale,dal tronco encefalico,dal telencefalo;con i suoi impulsi efferenti agiscesull’equilibrio,sul tono muscolare,sulla coordinazione delle attivitàmotrici somatiche volontarie einvolontarie Peduncoli...


Description

Il cervelletto svolge funzioni integrative su vari tipi di afferenze che gli provengono dal midollo spinale, dal tronco encefalico, dal telencefalo; con i suoi impulsi efferenti agisce sull’equilibrio, sul tono muscolare, sulla coordinazione delle attività motrici somatiche volontarie e involontarie



Peduncoli cerebellari superiori:  collegati tra loro dal velo midollare superiore di sostanza bianca  connessione al mesencefalo  fibre efferenti, che originano nei nuclei cerebellari e raggiungono il tronco encefalico (nucleo rosso) e il diencefalo (talamo) 

fibre afferenti al cervelletto (fascio spinocerebellare ventrale, rubrocerebellare)



Peduncoli cerebellari medi:  connessione al ponte  fibre dai nuclei basilari del ponte che a loro volta ricevono stimoli dalla corteccia cerebrale (fasci cortico-ponto-cerebellari)



Peduncoli cerebellari inferiori:  connessione al bulbo  fibre afferenti dal bulbo (fibre olivocerebellari) e dal midollo spinale (fascio spinocerebellare dorsale), connessioni reciproche con i nuclei vestibolari

Il cervelletto è formato da un mantello grigio superficiale

la corteccia cerebellare, da una massa interna di sostanza bianca

il corpo midollare, e da quattro coppie di nuclei profondi

i nuclei intrinseci cerebellari

Il cervelletto è suddiviso in una porzione mediana verme e in due lobi laterali emisferi







Archicerebellum:  Lobo flocculo-nodulare e lingula  Nuclei del tetto  Connesso principalmente con i nuclei vestibolari (vestibolocerebello)  Mantenimento dell’equilibrio del tronco, della postura e del tono muscolare

Paleocerebellum:  Lobo anteriore, piramide e uvula del verme  Nuclei globosi ed emboliformi  Connesso principalmente con il midollo spinale (spinocerebello)  Regolazione dell’equilibrio, della postura e del tono muscolare, principalmente per gli arti inferiori

Neocerebellum:  Aree del verme e degli emisferi tra le scissure primaria e posterolaterale (lobo posteriore)  Nuclei dentati  Connesso principalmente con la corteccia telencefalica (pontocerebello, corticocerebello)  Coordinazione degli arti superiori e inferiori durante i movimenti iniziati a livello corticale

Archicerebellum

Paleocerebellum

Neocerebellum

Archicerebellum

CORTECCIA CEREBELLARE Struttura uniforme in tutti i suoi territori

 3 strati  strato molecolare  cellule dei canestri, cellule stellate, cellule fusiformi  dendriti (a spalliera ) delle cellule del Purkinje, assoni dei piccoli granuli ( fibre parallele )

 strato gangliare  unica fila di corpi delle voluminose cellule piriformi (cellule del Purkinje)

 strato dei granuli  piccoli granuli, grandi granuli (cellule del Golgi) e interneuroni

GABA

fibra muscoide

Strato gangliare

Fibre afferenti

 Fibre rampicanti  

assoni di cellule del nucleo olivare inferiore (nell’oliva bulbare) risalgono allo strato molecolare dove entrano in sinapsi con i dendriti delle cellule del Purkinje

 Fibre muscoidi 

rappresentano la maggior parte delle afferenze alla corteccia cerebellare  provengono da neuroni del midollo spinale e da neuroni dei nuclei del tronco encefalico (ponte)



penetrano nello strato dei granuli ed entrano in sinapsi con i dendriti dei piccoli granuli (glomeruli cerebellari)

ai nuclei intrinseci

Strato gangliare

Tutti gli impulsi in arrivo alla corteccia cerebellare si scaricano sulle cellule del Purkinje  Fibre rampicanti 

trasmettono gli impulsi direttamente ai dendriti delle cellule del Purkinje

ai nuclei intrinseci

 Fibre muscoidi 



si arrestano nello strato dei granuli, entrando in sinapsi con i dendriti dei piccoli granuli nella compagine dei glomeruli cerebellari ⇨ modulazione degli impulsi in arrivo gli assoni dei piccoli granuli passano nello strato molecolare e trasmettono gli impulsi sui dendriti delle cellule del Purkinje

Gli assoni delle cellule del Purkinje passano nel corpo midollare del cervelletto e formano sinapsi con i neuroni nei nuclei intrinseci

NUCLEI INTRINSECI DEL CERVELLETTO (del fastigio) (insieme - nucleo interposito)

cellule del Purkinje nucleo olivare inferiore nuclei vestibolari







cellule del Purkinje nucleo olivare inferiore nucleo rosso

cellule del Purkinje nucleo olivare inferiore nucleo rosso

archicerebellum

paleocerebellum

corpo midollare

neocerebellum

CONNESSIONI DEL CERVELLETTO VESTIBOLARE (vestibolocerebello) Fascio vestibolo-cerebellare 

origina nel ganglio vestibolare del n.VIII



entra nel cervelletto attraverso i peduncoli cerebellari inferiori raggiunge la corteccia del lobo flocculo-nodulare (archicerebelum)







alcune fibre originano dai nuclei vestibolari

un contingente delle fibre raggiunge i nuclei del tetto

Fascio cerebello-vestibolare   



le fibre originate dalla corteccia dell’archicerebellum formano le sinapsi nel nucleo del tetto dal nucleo del tetto partono le fibre dirette ai nuclei vestibolari del bulbo (attraverso il peduncolo cerebellare inferiore) la prima tappa della via cerebello-vestibolo-spinale, mediante la quale il cervelletto controlla le attività che consentono il mantenimento dell’equilibrio durante la stazione eretta e la deambulazione controllo dell’attività dei nuclei dei nn. III, IV, VI e quindi coordinazione dei movimenti della testa con quelli degli occhi

CONNESSIONI DEL CERVELLETTO SPINALE (spinocerebello) Fascio spino-cerebellare dorsale  sensibilità propriocettiva incosciente  gli impulsi arrivano al midollo spinale con le fibre delle cellule gangliari  origina dai neuroni funicolari del nucleo dorsale di Clarke nei neuromeri C8-L3 del midollo spinale  raggiunge la corteccia del verme e la porzione mediale degli emisferi cerebellari (paleocerebellum e neocerebellum) attraverso il peduncolo cerebellare inferiore

Fasci rubro-(reticolo)-spinali 



dal nucleo globoso e emboliforme le fibre raggiungono il nucleo rosso (porzione magnicellulare) controlaterale e nei nuclei reticolari da qui originano i fasci che si dirigono verso i motoneuroni del midollo spinale

Fascio spino-cerebellare ventrale  sensibilità propriocettiva incosciente  origina dai neuroni funicolari del nucleo intermediomediale del midollo spinale  le fibre si incrociano a livello del neuromero d’origine  raggiungono la corteccia del lobo anteriore del cervelletto attraverso il peduncolo cerebellare superiore

CONNESSIONI DEL CERVELLETTO CEREBRALE (pontocerebello, cerebrocerebello) Via cortico-ponto-cerebellare  origine diffusa dalla corteccia frontale (motoria), parietale (sensitiva), temporale (area acustica) e occipitale (area visiva)  le fibre si arrestano nei nuclei basilari del ponte  gli assoni ponto-cerebellari formano i peduncoli cerebellari medi e fanno sinapsi con i neuroni del nucleo dentato e si distribuiscono alla corteccia laterale degli emisferi cerebellari del lobo posteriore

Via dento-(rubro)-talamico-corticale  dalla corteccia del pontocerebello le fibre raggiungono il nucleo dentato  le fibre attraversano il peduncolo cerebellare superiore e si proiettano al nucleo rosso (porzione parvicellulare) e al talamo (nucleo ventrale laterale)  raggiungono la corteccia telencefalica motoria e premotoria

Il cervelletto:  svolge un ruolo determinante nella programmazione, nell’esecuzione e nella coordinazione del movimento, modulandolo in rapporto alle informazioni che gli giungono dall’apparato locomotore 



assicura che la contrazione di determinati muscoli si verifichi al momento appropriato e con la giusta forza partecipa ai processi di apprendimento dell’attività neuronale necessari allo svolgimento dei movimenti

 controlla il sistema nervoso vegetativo  modula le afferenze acustiche e visive  interviene nell’ideazione, comprensione e produzione del linguaggio  interviene nei processi di memorizzazione e apprendimento

Concetti chiave • Le principali regioni della corteccia cerebellare sono gli emisferi, il verme, il flocculo, il nodulo e la tonsilla • Le fibre afferenti terminano nella corteccia cerebllare (composta da tre strati). Gli assoni delle cellule del Purkinje terminano nei nuclei cerebellari • I nuclei del tetto, globoso, emboliforme e dentato ricevono collaterali da tutte le fibre afferenti al cervelletto e le fibre efferenti dalla corteccia cerebellare, e inviano le fibre cerebellari efferenti • Il sistema vestibolare è connesso omolateralmente con il vestibolocerebello, che comprende ill lobo flocculonodulare e il nucleo del tetto. Tale nucleo proietta ai nuclei vestibolari omolaterali e alla formazione reticolare • Impulsi propriocettivi vengono trasportati allo spinocerebello omolaterale, che consiste del verme, della corteccia paravermiana e dei nuclei globoso ed embolliforme. I nuclei proiettano al nucleo rosso controlaterale e al nucleo ventrale posterolaterale del talamo controlaterale, che a sua volta proietta alla corteccia motoria • Tutte le regioni della corteccia cerebrale e il tetto influenzano l’emisfero cerebellare controlaterale e il nucleo dentato (pontocerebello) tramite le connessioni nei nuclei pontini. Il nucleo dentato proietta al nucleo ventrale posterolaterale del talamo. • Il cervelletto apprende ed esegue istruzioni motorie, assicurando la coordinazione della forza, del grado e della durata delle contrazioni muscolari • Il pontocerebello partecipa anche a funzioni non-motorie...


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