Arabia pre-islamica, Maometto e fonti biografia: Sira e Sunna del profeta PDF

Title Arabia pre-islamica, Maometto e fonti biografia: Sira e Sunna del profeta
Author Maria Grazia Tuccitto
Course Islamistica
Institution Università degli Studi di Catania
Pages 3
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Summary

Introduzione al contesto sociale in cui si sviluppa l'islam e la nuova comunità islamica, biografia del Profeta Maometto e fonti biografiche: Sira, Sunna e ʾaḥādīth....


Description

ARABIA PRE-ISLAMICA Il contesto storico-culturale in cui nacque il profeta Maometto e di conseguenza l’Islam è l’Arabia del VI secolo. All’epoca vi era una netta distinzione tra l’Arabia meridionale ed il resto della penisola. L’Arabia meridionale era molto popolata, fertile e con uno sviluppo elevato; il resto della penisola consisteva in vaste aree desertiche e oasi e dove per sussistenza si praticavano la pastorizia di cammelli e la coltivazione della palma da dattero. Non vi era un governo centralizzato, l’organizzazione era piuttosto di tipo tribale. Le pratiche di culto beduine consistevano nell’adorazione di idoli, pietre, alberi, spazi sacri, alcuni amministrati da élite religiose ereditarie, come la tribù Quraysh alla Mecca, e divinità pagane, come il dio Hubal e tre dee, Al-Lat, Al-Uzza e Manat. Dal VI secolo ebraismo e cristianesimo erano penetrati in Arabia. Monoteisti non associati ad ebraismo e cristianesimo erano i hanif, che praticavano “la pura religione di Abramo”, il padre degli Arabi, fondatore del santuario della Ka’ba della Mecca. MAOMETTO In questo contesto, alla Mecca, nel 570 circa, nacque il profeta Maometto, membro dei Banu Hashim - clan minore della tribù dominante dei Quraysh - che rimase orfano in tenera età e fu cresciuto dapprima dal nonno e poi dallo zio Abu Ṭālib; in età adulta divenne mercante al servizio di una ricca vedova, Khadija, che sposò e dalla quale ebbe sei figli: due maschi, morti prematuramente, e quattro femmine - la più famosa è Fatima, moglie di Alì. Le prime sequenze rivelatorie risalgono al 610; Maometto avrebbe iniziato a diffonderle dal 613 fino alla sua morte, nel 632. Egli avrebbe ricevuto la prima rivelazione quando era in meditazione sul monte Hira; l'angelo Gabriele gli avrebbe detto:

“Grida, in nome del tuo Signore, che ha creato, ha creato l'uomo da un grumo di sangue! Grida! Ché il tuo Signore è il Generosissimo. Colui che ha insegnato l'uso del calamo, ha insegnato all'uomo ciò che non sapeva” Questi cinque versetti, i primi della Sura 96 del Corano, la Sura del grumo di sangue, contengono le idee di base della nuova religione monoteista: Dio è il creatore di tutte le cose, tra cui l’uomo, verso cui è generoso e a cui dona il proprio insegnamento. Il monoteismo all’inizio ha incontrato ostacoli per lo più politici ed economici poiché mettere in discussione il culto delle divinità locali minacciava la principale fonte di reddito rappresentata dai pellegrinaggi, facendo venire meno di conseguenza il potere dei custodi dei luoghi sacri. I credenti della nuova religione furono oggetto di persecuzioni ma Maometto continuò a predicare, protetto da suo zio Abu Ṭālib, alla cui morte il clan dei Banu Hashim lo abbandonò. Il profeta avrebbe potuto continuare a professare alla Mecca ma in una società tribale senza un clan che lo supportava non poteva imporsi. Decise quindi di emigrare a Yathrib, rinominata successivamente Medina – la città del Profeta - dove giunse il 24 settembre 622, con un gruppo di fedeli meccani, i muhājirūn, con i quali, insieme ai nuovi adepti medinesi, gli ansar, costituì la umma, la comunità musulmana. Con il tempo egli, oltre che essere Profeta di Dio, divenne anche capo di stato, legislatore e capo militare. Alla nuova comunità, Maometto associò le comunità locali ebree, cristiane e pagane stabilendo forme di solidarietà che trascendevano gli ordini tribali. Con la “Costituzione di Medina”, sostituì l’organizzazione tribale con lo Stato, fondato sull’appartenenza territoriale. Nel frattempo, le rivelazioni continuarono: i capitoli medinesi si pronunciano sulla condotta dei musulmani nella loro vita individuale e sociale. Si procedette quindi alla fissazione dei doveri rituali dell'Islam: la preghiera rituale, salat, non più rivolta verso Gerusalemme ma verso la Mecca, la purificazione mediante l’elemosina, zakat, il digiuno nel mese del Ramadan, ṣawm, ed il pellegrinaggio, hajj. Per garantire vita economica allo stato si intrapresero una serie di battaglie, jihad (guerra santa), basate sulla razzìa a scopo di saccheggio.

Nel 624 Maometto assunse personalmente il comando di una truppa e scatenò una battaglia a Badr, la prima condotta dai musulmani, contro una carovana meccana. Un anno dopo ci fu la battaglia di U ḥud, scatenata dai meccani per vendicarsi della sconfitta, che si rivelò una disfatta per i musulmani. Nel 627 i meccani attaccarono ancora Medina e Maometto fece costruire una trincea dove appostare le sue truppe, riuscendo a cacciare le truppe meccane. Nel 628 Maometto siglò con i meccani la tregua di Ḥudaybiyya, della durata di dieci anni. Nonostante la tregua, l’anno successivo, quando Maometto si recò alla Mecca per compiere il pellegrinaggio minore, i meccani presero le armi, deponendole dopo un’amnistia. Nel 630 Maometto riuscì ad entrare alla Mecca e, quasi senza opposizione, a sottometterla, distruggendo gli idoli pagani intorno alla Ka’ba. Nel 632 il Profeta compì il pellegrinaggio islamico, il cosiddetto “Pellegrinaggio dell’Addio” e tutti i rituali compiuti in quell’occasione divennero il modello della futura pratica islamica. Dopo la sua morte nel 632, alcune tribù ruppero il giuramento di fedeltà al suo successore, Abu Bakr. Questa secessione fu chiamata ridda – apostasia -. Abu Bakr ricondusse le popolazioni ribelli sotto la sua guida con la forza e proseguì l’opera del profeta, incrementando le conquiste al di fuori dell’Arabia. Maometto si inserisce nella serie di tutti i profeti che Dio ha inviato agli uomini (Adamo, Abramo, Mosè, Gesù...) per chiudere il ciclo della profezia quale “Suggello dei Profeti” per garantire l’avvento dell’Islam, preceduto dalla jāhiliyya, un periodo corrotto, uno stato di ignoranza caratterizzato da influenze monoteiste giudaiche, ebree, cristiane ed hanif. La rivelazione segue quindi questo momento buio, dopo il quale comincia l’età dell'oro, divisibile in tre fasi: 1. fase del governo di Maometto a Medina fino al 632; 2. fase del califfato dei quattro “ben guidati” Abu Bakr, Umar, ‘Uthman, Ali fino al 661; 3. fase dei salaf, i pii antenati, compagni del profeta e le loro due successive generazioni. L’immagine di Maometto che emerge dal Corano è quella di una figura profondamente umana: egli non è dipinto come il figlio di Dio o come un essere senza peccato, anzi è un uomo con difetti e sentimenti umani che si affida all’aiuto divino. Egli è però celebrato nel mondo musulmano al di sopra di ogni altro essere umano. Infatti, ben presto la vita di Maometto, le sue parole e azioni divennero modello per l’intera comunità musulmana. Divenne quindi necessario ricostruire la storia sacra della vita del Profeta. Per avere notizie significative sulla vita di Maometto bisogna attingere a corpus di scritti quali: - la Sira, i racconti di vita; la più antica è la Vita del Messaggero di Dio di Ibn Ishaq; - la Sunna, l’insieme di fatti e detti; nella Sunna sono dettagliati tutti quei precetti che il Corano non specifica. Essa assunse particolare importanza in ambito giuridico, quando i primi giuristi creatori del fiqh, il diritto islamico, cominciarono ad associare il Corano e la Sunna per stilare le norme islamiche. Quando però, tra l'VIII e il IX secolo, la proliferazione di ahadith portò anche all'ampliamento della Sunna, alcuni finirono col non dare più credito agli ahadith. Ibn Sirin coniò il termine Ahl Al-Sunna, difensori della Sunna, che rappresentavano coloro che continuavano ad affidarsi alla vera Sunna del profeta. A partire dalla metà dell'Ottocento, i difensori della sunna costituirono la corrente maggioritaria tra i musulmani, identificandosi come sunniti, l'ortodossia islamica. - gli ahadith, che costituiscono la Sira e la Sunna del Profeta. Prima dell’avvento dell’Islam, gli ahadith erano racconti che alimentavano la memoria di tribù nomadi; dopo il periodo di formazione dell’Islam, i racconti si incentrarono sul Profeta e dopo la sua morte i suoi compagni trasmisero racconti su ciò che il profeta aveva fatto o detto. Il hadith profetico si compone di due parti: la catena di trasmissione, isnad, e il testo, matn. Gli ahadith furono presto messi per iscritto a fronte del loro crescente numero, cosa che fece sospettare che buona parte di essi fossero stati inventati. I muhaddith, i trasmettitori, iniziarono quindi ad interrogarsi su come operare una cernita di racconti. Furono stabilite delle categorie di autenticità dei ahadith, basate sulla isnad: ricorrente, raro, buono, debole, ecc.;

- i maghazi, che riguardano i suoi successi nelle campagne militari. Essi contengono anche poesie, lettere, trattati, racconti leggendari, documenti storici, ecc....


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