LE Caratteristiche DEL Diritto E LE Fonti PDF

Title LE Caratteristiche DEL Diritto E LE Fonti
Course Diritto privato comparato
Institution Università degli Studi Suor Orsola Benincasa
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Appunti sulle caratteristiche del diritto privato e le fonti di esso...


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Le caratteristiche del diritto Alterità, subiettività e interrelazione fra soggetti: tutte le relazioni tra soggetti regolate dal diritto sono definite rapporti giuridici (azione di vita legata al diritto). Statualità: è lo Stato che adotta le norme vincolanti per i consociati e l'ordinamento non si limita a creare le norme giuridiche ma garantisce l'osservanza delle norme perché sarebbe inutile prevedere delle regole senza garantirle. Ogni ordinamento prevede la sanzione nell'ipotesi della violazione della norma. Il principio di legalità nacque storicamente quando si avvertì l'esigenza di evitare che il soggetto che poneva le regole fosse lo stesso che le applicasse e lo stesso che lo giudicasse. Questo rappresenta il passaggio tra le monarchie assolute e le forme di stato liberale con la separazione dei poteri. Una delle caratteristiche degli Stati moderni è quella di attribuire tali poteri a soggetti diversi; poteri che conosciamo come potere legislativo, potere esecutivo e giudiziario. Il principio di legalità è quel principio in base al quale l'attività degli organi amministrativi e giudiziari si svolge nel rispetto della legge. Poi c'è una accezione più particolare del principio di legalità e cioè che nessun cittadino può essere punito per un fatto che non costituisce reato. Obbligatorietà: la violazione della norma giuridica comporta la sanzione anche con il ricorso alla forza. I cittadini non possono farsi giustizia da soli. L'uso della forza spetta solo all'ordinamento giuridico. Altri due caratteri sono la generalità e l'astrattezza che solitamente rappresentano concetti affini. Le norme giuridiche hanno portata generale e cioè non sono dirette a singoli individui ma ad una serie indeterminata di soggetti. L'astrattezza vuol dire che la norma giuridica non regola un caso concreto ma disciplina una serie indefinita di casi che presentano determinate caratteristiche. Fattispecie astratta e concreta La fattispecie astratta è l'ipotesi costituita dall'insieme delle condizioni necessarie all'applicazione della norma giuridica ad esempio l'atto della compravendita. La fattispecie concreta è il fatto, il caso, il rapporto che si verifica nella realtà e che viene ricondotto alla fattispecie astratta. L'attività principale degli interpreti della legge è quello di riportare la fattispecie concreta a quella astratta. Diritto pubblico e diritto privato: differenze Il diritto pubblico regola l'organizzazione tra Stato ed enti pubblici, regola i loro rapporti e regola il rapporto tra Stato ed enti pubblici da una parte e cittadini dall'altra. Il diritto privato regola le relazioni reciproche tra i soggetti fissando presupposti e limiti agli interessi dei singoli. Il diritto privato è più complesso di quello pubblico perché ha una storia più antica. Negli antichi ordinamenti il diritto pubblico si riduceva a poche regole, infatti non esistevano enti pubblici o un'amministrazione ma tutto veniva ricondotto alla relazione che sussisteva tra il capo e la comunità (tribù). Esisteva invece il diritto privato perché sicuramente esistevano le famiglie e il diritto privato regolava tali rapporti; pensiamo ad esempio anche al diritto di proprietà (delle capanne e dei terreni).

Molte di quelle regole e norme sono ancora oggi presenti nel nostro ordinamento. Sicuramente noi oggi applichiamo ancora regole del diritto romano. Classificazione delle norme Norme cogenti ( o imperative o assolute o in ordine pubblico) e norme relative. La norma imperativa è una norma la cui applicazione si impone in ogni caso (ad esempio pensiamo alla donazione: un soggetto trasferisce un bene ad un altro soggetto per spirito di liberalità; in questo caso esiste una regola imperativa nel codice civile che prevede una condizione di forma: ovvero prevede la presenza di due testimoni nella stesura dell'atto pubblico). Le norme relative sono invece derogabili cioè sono le norme che dettano una regola ma consentono ai privati di dettare una regola diversa. (queste a loro volta si distinguono in suppletive e dispositive ma su questa distinzione non ci soffermeremo) Ad esempio l'articolo 1282 del codice civile si riferisce agli interessi secondo il senso economico. L'interesse economico è una somma di denaro percentuale rispetto a un credito che si chiama capitale. L'interesse spetta a chi ha il diritto alla restituzione del capitale. La regola prevede che il capitale produca interessi a meno che i soggetti non prevedano diversamente. Norme primarie e norme secondarie Questa distinzione si fonda sulla sanzione. Le norme primarie sono quelle che impongono la regola. Le norme secondarie sono quelle che stabiliscono la sanzione per la violazione della regola. Ad esempio il contratto deve contenere dei particolari requisiti e l'articolo 1325 del codice civile stabilisce che i requisiti siano: accordo delle parti, causa, oggetto e forma. Questa è una norma primaria. Se manca uno di questi elementi, a quale norma dobbiamo fare riferimento? Dobbiamo individuare una norma secondaria da applicare per la violazione dell'articolo 1325. L'Articolo 1418 2° comma stabilisce che producono nullità del contratto la mancanza di uno degli elementi previsti dall'articolo 1325. Norme perfette e norme imperfette Le norme perfette sono le norme che prevedono la sanzione in caso di violazione. Le norme imperfette sono le norme che individuano un modello di comportamento senza prevedere una sanzione. Ad esempio se guardiamo al diritto di famiglia l'articolo 315 bis (prima della riforma) prevede che i figli debbano rispettare i genitori. Questo modello di comportamento non prevede sanzione quindi siamo di fronte ad una norma imperfetta. Esistono poi le norme Minus quam perfectae. Tali norme sono munite di una sanzione e di un modello di comportamento ma la sanzione non è adeguata. Ad esempio l'articolo 89 stabilisce che non può sposarsi la donna se non dopo 300 giorni dallo scioglimento del precedente matrimonio (per problematiche sul riconoscimento dei figli futuri). L'articolo 140 stabilisce che la donna che viola l'articolo 89 deve pagare un'ammenda compresa tra i 20€ e gli 82€. Diritto comune e diritto speciale Il diritto comune contiene le norme dettate in generale per tutti i rapporti di un determinato tipo. Il diritto speciale forma un insieme proprio di norme che soddisfa particolari esigenze legate a particolari tipi di rapporto. Ad esempio il mutuo: il diritto comune si applica a tutti i rapporti che riguardano il mutuo se il

mutuo però viene prestato da una banca, e cioè un particolare soggetto, allora si farà riferimento al diritto speciale. Diritto normale e diritto eccezionale Il diritto normale è l'insieme di regole che si applicano generalmente alle fattispecie che presentino determinate caratteristiche. Il diritto eccezionale è l'insieme di norme che traggono la propria ragione di essere in fatti specifici che si sono verificati o episodi contingenti o istanze particolari e tutte queste circostanze allontanano queste norme dai principi generali della materia. Ad esempio il contratto di locazione: dopo il terremoto degli anni 80 si verificò uno di quegli episodi contingenti che spinse il legislatore ad allontanarsi dalla materia generale, infatti alcune norme imperative imposero un canone diverso. Il confine tra norma speciale ed eccezionale è soggetto a interpretazione. Le norme eccezionali non possono essere estese analogicamente. Fonti di produzione e cognizione Le fonti di cognizione sono i testi che raccolgono le fonti di produzione ad esempio la gazzetta ufficiale. Le fonti del diritto o fonti di produzione sono i fatti e gli atti dai quali traggono esistenza alle norme giuridiche. Il sistema delle norme giuridiche prendi il nome gerarchia delle fonti. Il principio di gerarchia delle fonti del diritto crea un ordine delle categorie normative in base alla loro prevalenza. Questo criterio è sancito dall'articolo 1 delle disposizioni sulle leggi in generale o preleggi. L'articolo 1 enuncia l'ordine e cioè: 1) le leggi 2) i regolamenti 3) le norme corporative 4) gli usi. Le norme corporative sono state abrogate. La legge è la fonte preminente dell'ordinamento giuridico e consiste in un progetto emanato dallo Stato nel formale esercizio della potestà legislativa. Il codice civile è entrato in vigore nel 42 e cioè prima della Costituzione. Dovendo collocare la Costituzione all'interno del sistema potremmo dire che questa è una legge, ma una legge particolare perché storicamente la Costituzione enuncia le basilari scelte politiche dei principi fondamentali dell'ordinamento. Quello che dà la forza alla Costituzione è l'articolo 138 il quale prevede un particolare meccanismo di maggioranze rafforzate per le revisioni costituzionali. Proprio in virtù di questa forza la Costituzione rappresenta un limite alla legge ordinaria. La Corte costituzionale giudica la legittimità costituzionale della legge. Rapporto tra diritto pubblico e diritto privato - Le norme costituzionali rappresentano un limite per le norme ordinarie; - le norme costituzionali indirizzano le norme e l'attività dell'interprete. La legge ordinaria è la legge dello Stato. Tra le leggi ordinarie distinguiamo i codici e le leggi speciali. Il codice ha la pretesa di esaurire un'intera disciplina di determinati rapporti ma non sempre ci riesce perchè il diritto è qualcosa di fluido in continuo divenire....


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