Buffalmacco e il trionfo della morte, Luciano Bellosi PDF

Title Buffalmacco e il trionfo della morte, Luciano Bellosi
Course Storia dell'Arte Medioevale
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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E’ essenziale la ricerca sul periodo artistico ‘’primitivo’’, che molto spesso è stato poco considerato e si sono accettate risposte non certe. La loro influenza ha determinato le sorti della civiltà figurativa europea! Affreschi CAMPO SANTO Importanza dell’intervento di Ghiberti  fonte considerata attendibile dal ‘300 stesso. Importanza delle esigenze dalla Moda e dell’estetica del tempo (‘400 Radersi la fronte). Rielaborazione di una conferenza tenuta da Luciano Bellosi a Firenze, Istituto Germanico di Storia dell’arte, Giugno del 1971. Concentrato su un’indagine di tipo stilistico. Approccio da conoscitore dell’opera. Soppesare a fondo le attribuzioni del Ghiberti che era inserito in quelle strutture artistiche. Prodotto di un’artista era opera della bottega. Avrebbe potuto firmare l’opera? La ricerca artistica deve partire prima di tutto dall’opera d’arte prima di indagare il suo significato, il mondo culturale, economico e sociale che c’è dietro: in quest’ultimo modo infatti si tenderebbe a fare attribuzioni superficiali e apriori. La cosa più importante è la delineazione dell’identità di un’artista che era profondamente diverso dalla cultura figurativa toscana che si stava affermando nella prima metà del ‘300, identità che viene disegnata da Sacchetti, Boccaccio e Ghiberti (disegnato come un burlone)  Un pittore GIROVAGO, LAICO, GHIBELLINO, sradicato culturalmente da una Firenze che emargina ogni tipo di approccio irrazionalistico; un’artista SENZA SCUOLA. Pellegrino tra Toscana ed Emilia (influenzerà sicuramente il panorama bolognese, profondamente antigiottesco).

-Affreschi del Campo Santo di Pisa sono stati irreparabilmente rovinati da un incendio causato da un bombardamento durante la seconda guerra mondiale, non si conosce con certezza né l’autore né la data di esecuzione. La critica ha sempre sostenuto due posizioni distinte: da una parte datata 1350 realizzata da un pittore pisano, Francesco Traini, dall’altra realizzata 1360 da pittore Emiliano (Bolognese). Tutti concordi però del fatto che al ‘’Maestro del trionfo della morte’’ siano attribuiti gli altri affreschi presenti sulle pareti sud/est del Campo, come ‘’Inferno’’, ‘’Giudizio Universale’’, ‘’Tebaide’’, ed alcune Storie di Cristo, come la Resurrezione, ma anche in due affreschi del Battistero di Parma, Santa Caterina e San Giorgio che uccide il drago. -Affreschi del campo santo sono disorganizzati, irrazionali, impaginati in modo molto narrativo ma poco organizzato razionalmente, che oltretutto si contrappone totalmente alla tendenza giottesca che si stava imponendo in toscana, una resa molto più giocosa. Contrasti tra Gaudenti e morti ammassati, eremiti e cavalieri, angeli e demoni. Grossi contorni e colori sgargianti e contrastanti. Anche negli altri affreschi emergono questi elementi, ma soprattutto la bidimensionalità. Il ‘’Giudizio Universale’’ così disposto e con queste peculiari caratteristiche ha tuttavia trovato echi in Michelangelo ed in Beato Angelico. Vivacità espressiva dei singoli bravi es. Tebaide. Questo elemento, con l’accentuazione del chiaro scuro e l’interesse della costruzione prospettica architettonica suggeriscono invece un approccio più contemporaneo, protogiottesco.  Seppur questa attenzione espressiva, spesso i personaggi sono caricati in modo grottesco a tal punto da avere una resa quasi comica, ironica: gli eremiti vengono dipinti come degli studiosi brontoloni. Richiami evidenti ad echi danteschi nella resa, diavoli che si azzuffano e si danno nomi grotteschi. -MODA: Personaggi sulla destra, giovani gaudenti, sono rappresentati con una certa ‘’massa’’, sono in carne. Gusto dell’epoca evidentissimo nelle opere toscane due-trecentesche, a partire da Pisano ed Arnolfo fino ai Lorenzetti (amore per la rappresentazione delle mode, vestiti), ed OSTENTANO un divertimento LAICO proprio di quel periodo. Perfino nel giudizio finale, gli uomini mostrano i loro abiti alla moda. I santi, gli apostoli, vengono CARICATI IN MODO GROTTESCO alla pari dei DANNATI e dei DIAVOLI!  Diversa connotazione hanno invece i giovani gaudenti, che sono rappresentati in tutta la loro bellezza del tempo. E’ difficile che ci si potesse commuovere di fronte a certe figure di santi ed eremiti, sono vere e proprie parodie, il che si distacca decisamente dalla resa comune del tempo.

CARATTERISTICHE PRINCIPALI -RAPPORTO TESTA-COLLO-SPALLE: Collo molto tozzo e corto, spalle incassate. BUSTO ROBUSTISSIMO, Angeli MANESCHI E ROBUSTI, quasi guardie del corpo. -LUNGHE CAPIGLIATURE, DIETRO L’ORECCHIO -VISI SPESSO POSTI DI ¾ E DEFORMATI QUASI IN MODO CUBISTA: come se fossero tirati da un filo, in su, in dentro, in giù. GUANCIA SPIANATA E MASCELLE BEN DEFINITE. -OMBREGGIATURA INTORNO AGLI OCCHI CONTRASTO CON BIANCO PALLIDO DEL CORPO.  Resa più espressiva. A volte accentuato anche se non ce ne era bisogno, sembra che le figure siano state picchiate. -TRATTO RAPIDISSIMO, LINEE MOLTO GROSSE CHE DEFINISCONO CONTORNI. -Nei personaggi maschili PELURIA ACCENTATA con OMBREGGIATURE O righe decise per baffi. -PANNEGGI MOLTO DRITTI, RIGIDI. -DITA DEI PIEDI CHE ESCONO DAI PANNEGGI ARCUATE, quasi ARTIGLI.

FRANCESCO TRAINI Per il modo rapido e grossolano attribuito erroneamente a Traini (Sant’anna metterza)  Ma il tratto di Francesco è decisamente più ‘’elegante’’ c’è chi dice che sia da identificare in lui ma che la resa su tavola e su affresco sia diversa; assurdo! Metti in dubbio le capacità di resa del pittore?  Le radici della pittura di Francesco Trani sono posate sulla cultura SENESE e in particolare si avvicinano a SIMONE MARTINI; linea artistica con cui gli affreschi del campo santo non hanno nulla a che fare. (es. GAMMA CROMATICA, resa della PELURIA, RESA RUGHE). Però, all’interno del Camposanto, è presente una Crocifissione di Traini o comunque della sua scuola, dal quale oltretutto emerge chiaramente la distanza con il ciclo del Trionfo della Morte.

-LA CRITICA E LE ATTRIBUZIONI: Fino all’ottocento si credeva sostanzialmente alle attribuzione del VASARI: -Andrea Orgagna per Trionfo e Giudizio Universale - Pietro Lorenzet per Tebaide - Buffalmacco per Storie di Cristo - Nardo fratello di Orgagna per Inferno. Metà ‘800  Con FORSTER e CAVALCASELLE cambiano! FORSTER  NO ORGAGNA E NO LORENZETTI. Intravede invece rapporti fra tutti e 4 gli affreschi. CAVALCASELLE  Riconosce UN SOLO PITTORE per tutti. Ipotizza Lorenzetti. Dopo questo, problema fu: CHI E’ QUESTO PITTORE? Risposta logica che fu perseguita da Meiss e accolta da grande parte della critica: TRAINI, Pittore più grande del ‘300 pisano.  Ma alla luce di una riscoperta della pittura bolognese, con il quale il camposanto e il battistero di parma presentano vicinanze, Longhi ipotizza l’attribuzione ad un pittore BOLOGNESE.

DUOMO DI AREZZO: Aperta una parentesi da saggio (di Donati, 1967) su un affresco presente nel duomo di Arezzo, una cappella intitolata al Battesimo. Vasari nella vita di Buffalmacco parla di una cappella del battesimo decorata da lui. Un documento che dice che due pittore aretini devono seguire esempio della cappella di Buffalmacco. L’autore di questi affreschi è un Buffalmacco in un momento artistico precedente a Pisa (più dolce). -Accentuazione occhi con ombreggiatura. Volto tondeggiante con mandibola tondeggiante. Rotondità scollatura. Corposità. Resa grottesca. Modo di fare la peluria, scene che sono quasi sovrapponibili  Confronto con affreschi Ripa d’arno. -Ad Arezzo a metà del trecento troviamo una tendenza grottesca ed espressiva che ha gli stessi tratti degli affreschi del campo santo. Es. Madonna a Pergognano, stesso collo con linee per accentuare il grasso, linee decise, scollo. E’ evidente quindi che l’artista che ha lavorato sul campo santo abbia lavorato ad Arezzo. GHIBERTI: attribuisce nei commentari ‘’moltissime istorie’’ di Pisa a Buffalmacco, ed è da lui che VASARI prende la notizia. Ma non si è mai dato peso a Ghiberti, critica ormai aveva già le sue idee. Ma comunque, resterebbe da definire quali delle storie avrebbe affrescato. -ALCUNE FONTI DEL ‘600 ci dicono addirittura che gli affreschi di buffalmacco sono stati smantellati, perché erano in pessime condizioni e ridipinti. Ma non è così. E’ vero che il ciclo è stato continuamente restaurato negli anni, ma con grande attenzione e cercando di mantenerlo il più possibile com’era. Pareti nord e sud soprattutto integre fino a seconda guerra mondiale. Est e ovest interventi che possono aver sostituito decorazioni antiche, ma comunque non erano lì gli affreschi di buffalmacco. -TESTIMONE PISANO DEL 400, MICHELANGELO DA VOLTERRA racconta le raffigurazioni del camposanto, e i soggetti appaiono essere esattamente quelli prima della guerra. Quindi resta solo da escludere quali storie siano state fatte da altri, di cui si citano i nomi, e quali da buffalmacco. Traini non viene citato, difficile che si è dimenticato di citarlo, da escludere allora? Dobbiamo ovviamente escludere le storie dipinte da artisti contemporanei di Ghiberti, quindi ad esclusione arriviamo alle storie realizzate da Buffalmacco  Trionfo, Giudizio, Inferno, Tebaide, Resurrezione, Verifica stigmate, Ascensione. -Perché credere a ghiberti? Si è condotta statistica confrontando sue notizie con opere e dati certi: nel 79% dei casi tutto vero, 21 % vero in parte, ma 0% notizie false. -ALTRE NOTIZIE CHE CI DA GHIBERTI CHE ACCRESCONO LE IPOTESI DI IDENTITA’ DI BUFFALMACCO: dice che 1) Dipinse anche San Paolo a Ripa d’Arno, che noi abbiamo visto nelle decorazioni essere stilisticamente affine. 2) Ebbe un soggiorno Emiliano (questo spiegherebbe gli Affreschi stilisticamente affini a Trionfo nel BATTISTERO DI PARMA). PROBLEMI DI DATAZIONE: Sui problemi di Datazione si sono aperte molte ipotesi. Termini crologici di Buffalmacco: morto prima del 1348, se ne parla nel Decameron come di un personaggio passato: la critica ha sempre datato 1350/60 Camposanto. Come è possibile? Sono state avanzate alcune ipotesi: come Meiss che ha trovato la stessa iconografia in un’Ospedale della misericordia a Prato, datato 1345. Antecedente a questo? Ma chi ci dice che non è stato invece il contrario, cioè che il maestro del trionfo non ha preso l’iconografia da prato? -DATAZIONE ATTRAVERSO LA MODA: Vistosa esibizione di abiti alla moda, scena caratterizzata in senso profano e laico. Nell’arte gotica ci si distacca dagli ideali canonici per cui certe scene ‘’sacre’’ dovevano essere dipinte con abiti consueti, toghe romane ed architettura classica. TUTTO DIVENTA PIU’ MODERNO.  Si rappresentano magari fatti ANTICHI (Storie di santi) ma in chiave CORTESE, VESTITI IN MODO MODERNO. RESA ANACRONISTICA.

 CAMPOSANTO vs MODA ANNI 60: Cappelli fantasiosi e vari vs unico cappello molto aderente alla testa,cappuccio, fascia. Maschi: Tonaca vs gonna con calze a maglia attillate. Donne: Vestito a tonaca vs Vestito molto aderente in vita, scollo a quadro, cintura, maniche larghe e lunghe  IDEA DI DIFFERENZA DI VESTITI IN BASE AL SESSO, E VESTITI CHE MOSTRASSERO LE DIFFERENZE DI SESSO. Addirittura nel 1373 in un comento alla divina commedia di BOCCACCIO rimprovera il modo succinto di vestire dei giovani maschi che sottolinea gli attributi maschili. Anche il Villani e L’anonimo Romano parlano di questo mutamento, e siamo nel 1340. Quindi questo è il termine ante quem del passaggio e quindi degli affreschi. -Detto questo, tornando a guardare la moda dell’Ospedale di Prato, possiamo datarlo dopo questa data per la moda, e quindi definire che è lui che ha preso iconografia da Camposanto. -DEFINIAMO PIU’ PRECISAMENTE. MODA DEI CAPPELLI VARI: anni ’20/anni ’40. Moda dei Manicotti, tipo di manicotto particolare anni ’30. SCOLLI sempre più aperti, nel 1335/6 scolli veri e propri. -CONFRONTO CON IL CICLO DI AFFRESCHI DI AMBROGIO LORENZETTI NELL PALAZZO PUBBLICO DI SIENA 1338/40: Richiami evidentissimi abiti, che sono ancora lunghi e con scolli leggermente più ambi, varietà di cappelli. Ci sono parti in cui emergono abiti moderni, aderenti, ma recentemente si è riscontrato che si tratta di un’opera di restauro da parte di artista relativo alla seconda metà del trecento. LA DATAZIONE è DUNQUE RELATIVA ad una data POCO PRECEDENTE A PALAZZO PUBBLICO, QUINDI prima 1338/40.( Abbiamo un documento del 1336 che ricorda la presenza a Pisa di Buonamico, che alloggiava oltretutto proprio dove alloggiavano i maestri in opera alla cattedrale, nonché annessa al camposanto....


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