Cabanis - riassunto libro PDF

Title Cabanis - riassunto libro
Author daniela peri
Course Storia della Pedagogia
Institution Università degli Studi di Parma
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riassunto libro...


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Biografia Il padre di Cabanis era avvocato e si occupava di agricoltura, di economia rurale e di astronomia. A dieci anni Cabanis fu inviato al collegio di Brive dove passò quattro anni. Mandato a Parigi per terminare i propri studi, coltivò all'iniziò la poesia, si legò a Jean Antoine Roucher e intraprese una traduzione di Omero (Iliade, poesie...) ma non ottenne che una certa stima nei salotti parigini; nel 1773 accompagnò un nobile polacco a Varsavia in qualità di segretario. Dal 1773 al 1775 viaggiò in Germania e in Polonia. Spinto da suo padre a trovare una professione, afflitto da ciò che considerava come uno scacco letterario, scelse la medicina, grazie anche all'incontro col medico Dubreuil, che divenne suo maestro. Cabanis aveva trovato la sua strada e dovette a Dubreuil una profonda riconoscenza. Ammesso nel circolo di Mme Helvétius a Auteuil - vicino Parigi -, vi conobbe Turgot, d'Holbach, Condorcet e altri uomini famosi dell'epoca. Abbracciò caldamente i principi della Rivoluzione francese, si legò strettamente a Mirabeau e gli servì da medico quando fu colpito dalla malattia. Nel 1778 fu iniziato in Massoneria nella celebre Loggia delle "Nove Sorelle", del Grande Oriente di Francia, a Parigi. Cabanis sposò Charlotte de Grouchy, sorella del maresciallo de Grouchy e di Sophie, vedova di Condorcet. Fu eletto all'Académie française nel 1803. Fu professore alla scuola di medicina di Parigi, deputato al Consiglio dei Cinquecento; approvò il colpo di Stato del 18 brumaio e fu nominato senatore con l'avvento del Primo Impero. Con la riorganizzazione delle scuole fu nominato professore di Igiene e poi di Clinica medica alla scuola di medicina, e divenne membro dell'Istituto di Francia fin dalla sua creazione. Otto giorni dopo la sua morte il suo corpo fu trasferito al Panthéon di Parigi dove il suo elogio funebre fu pronunciato da Garat, circondato dai delegati dell'Istituto, del Senato e della Scuola di Medicina.

La sua filosofia Difensore accanito del materialismo nelle discussioni con gli "Ideologi", specialmente con Destutt de Tracy, prese più tardi un'attitudine più spiritualista accordando una finalità alla natura. Cabanis fu fortemente ispirato da John Locke, di cui lesse gli scritti durante gli studi, e che lo mise sulla via della filosofia classica e della filosofia dei suoi tempi, e specialmente del sensismo di Condillac. Il suo apporto originale all'eredità di questi due pensatori fu l'introduzione della fisiologia nella psicologia. Secondo Cabanis, la formazione delle nostre idee è condotta dalla sensibilità organica, che dirige anche l'attività dei nostri organi, e dunque la totalità di ogni essere vivente. Dall'osservazione di stati patologici, o dell'effetto dei narcotici e degli stati psicologici associati, presenta i nostri pensieri come risultati fisiologici di una percezione da parte di un organo appropriato, il cervello. In tal modo Cabanis lega l'istinto alla struttura materiale di ogni essere vivente, così come ogni organo è per sua predisposizione portato a effettuare tale o tal altro compito specifico nell'organismo. Trovando la propria origine sul rigetto dell'innatismo da parte di Locke e nella dicotomia di Condillac tra le sensazioni esterne e le idee riflesse per mezzo del linguaggio, la filosofia di Cabanis costituisce una sorta di ritorno all'innatismo, ma dopo averlo fatto uscire dal dominio spirituale per porlo all'interno del materialismo. Esso forma così un appoggio dell'idealismo nel campo medico che utilizzeranno Schopenhauer nella sua filosofia della volontà e Maine de Biran nella sua psicologia.

Per ciò che concerne le questioni religiose, la filosofia di Cabanis non è ferocemente atea perché essa attacca più le religioni in quanto tali piuttosto che l'idea stessa di Dio. Considerando il fatto che le religioni hanno apportato più mali che benefici, egli deduce che non ce ne si deve interessare. Attribuisce l'origine delle idee religiose a un bisogno naturale dell'homo sapiens, che gli fa adottare le idee che più lo consolano riguardo alla propria essenza. Malgrado i suoi importanti contributi al pensiero occidentale, Cabanis ha sofferto a volte di un'immagine mediocre dipinta dai suoi detrattori, costruita con citazioni piuttosto curiose di Cabanis stesso. È lui che ha detto che «il cervello digerisce i pensieri come lo stomaco digerisce gli alimenti, e opera anche la secrezione del pensiero», e che «il morale non è che il fisico considerato sotto certi punti di vista particolari».

RAPPORTI TRA IL FISICO E IL MORALE DELL’UOMO

: Vi spiega tutto come causato puramente dal

fisico, insegna il materialismo, e arriva a dire che il cervello digerisce le impressioni e secerne i pensieri così come lo stomaco digerisce gli alimenti.

RIASSUNTO. PREFAZIONE Lo studio del fisico e del morale dell’uomo è ugualmente interessante e necessario per il medico che per il moralista. Mentre il medico ricerca lo stato di perfetta sanità, il moralista cerca quelle regole che dirigono la vita e portano alla felicità. Ogni filosofo, nella storia ha fatto la sua teoria sull’uomo; anche chi ha creduto che per spiegare le diverse funzioni dell’uomo si dovessero spiegare i due mondi diversi (il fisico e il morale), è arrivato all’impossibilità di sottrarre le operazioni intellettuali e morali all’impero fisico. Il genere ed il carattere dei movimenti restano sempre subordinati alle leggi dell’organizzazione. Sia il moralista che il medico, quindi vanno nella stessa direzione: 



Vedono l’uomo morale in base a: 1. Circostanze dell’eventualità della vita; 2. Avvenimenti dello stato sociale 3. Diversi governi, leggi ed errori/verità sparse intorno a lui La loro differenza è che lo fanno con differenti mezzi.

Sia il medico che il moralista, hanno ugualmente bisogno di considerare l’uomo sotto il doppio aspetto del fisico e del morale; considerando che lo studio dell’uomo morale, separato da quello fisico, è stato fondato sopra a ipotesi metafisiche, e che quindi non ha basi stabili (così come avveniva prima di Locke). Bisogna quindi ristabilire le scienze morali sulla base della razionalità; così facendo vi guadagneranno anche la scienza sociale, la morale privata e l’educazione. FISICO E MORALE SONO CORPO E MENTE. CENTRALITA’ DELLA RAGIONE NEGLI ANNI IMMEDIATAMENTE SUCCESSIVI ALLA RIVOLUZIONE FRANCESE

MEMORIA I Considerazioni generali sullo studio dell’uomo, e sopra i rapporti della sua organizzazione fisica con le sue facoltà intellettuali e morali. Così come ritenevano gli antichi, scienza e arte sono volte al perfezionamento e alla felicità dell’uomo. Aiutano la conoscenza dell’uomo e della natura (ugualmente necessaria). Vengono considerati i rapporti tra il fisico (sviluppo degli organi) e il morale (sviluppo dei sentimenti e delle passioni). La scienza dell’uomo si scompone in tre parti fondamentali: 1. La fisiologia: si occupa della conoscenza fisica dell’uomo, come base comune; FISIOLOGIA: studio scientifico degli esseri viventi, in condizioni normali (definizione moderna)

2. L’analisi delle idee: per cercare un andamento comune 3. La morale. Partendo da considerazioni generali sulla Grecia (ritenuta dall’autore come base del mondo moderno per via dei primi testi scritti), la medicina viene considerata nelle scienze morali. Attribuisce importanza alla razionalità e alla morale (vista non più come qualcosa di METAFISICO, ma come qualcosa che cambia con l’uomo e con la situazione e quindi con il contesto). L’importanza attribuita alla razionalità risulta essere fondamentale, poiché essa può illuminare il popolo (i più ricchi non possono più utilizzare “storie” per limitare il popolo ignorante, ignaro dell’importanza dell’utilizzo della razionalità); il popolo quindi non deve essere più ingannato con chiacchere (IDEA DI EDUCAZIONE PER IL POPOLO). La Grecia viene vista quindi come la madre di tutte le arti e le libertà, poiché è patria di uomini che si sono impegnati nel miglioramento del destino umano: 1. PITAGORA: inserì il calcolo nello studio dell’uomo; con la dottrina della crisi permise permise la cura di alcune malattie e portò considerazioni sull’igiene e l’educazione fisica de fanciulli. 2. DEMOCRITO: concepì il sistema meccanico del mondo fondato sulle proprietà della materia e le leggi del movimento. Concepì la ragione come mezzo per capire l’incatenazione di fenomeni e quindi, come mezzo per giungere alla verità. Aveva compreso le strette connessioni tra fisico e morale. 3. IPPOCRATE: viaggiò molto, e raccolse testimonianze in tutti i paesi. Il suo scopo era osservare; osservare le malattie per studiarle. Capisce che ogni storia ha un quadro particolare, e divide le malattie stesse in generali e particolari. Aveva, probabilmente individuato i segreti del metodo qualitativo. 4. ARISTOTELE: fa la prima analisi completa e regolare del ragionamento. Aveva quella fermezza di vista, e tutte le nozioni di economia stabilite dalla metafisica e dalla morale 5. EPICURO: sviluppò i principi, le vedute e la morale sopra alla natura fisica dell’uomo A loro seguono: BACONE: crea un quadro dell’intelligenza umana; distingue gli aspetti dell’intelligenza per via delle loro differenze, presenta i punti di comunicazione e le divisioni che metterebbe in luce uno studio più approfondito. I filosofi francesi del XVIII secolo si basano sull’idea di Bacone, hanno riunito i principi, le collezioni dei fatti propri a tutte le scienze e le arti. Anche se si riunisce la scienza in legami comuni, alcune necessiteranno di soccorsi più estesi, e il filosofo non può separare i progressi di essa con quelli delle arti. Per questo motivo, l’istituto rappresenta il punto di partenza, la base comune per la conoscenza fisica dell’uomo.

Bacone ha quindi trovato nuovi modi per sviluppare, fortificare e dirigere l’intendimento umano. Osserva nel dettaglio e comprende direttamente le relazioni tra fisico e morale. Stabilisce e fortifica le sorgenti dei nostri errori e dimostra il perché le forme sillogiche non conducono alla verità. CARTESIO: ritiene che il pensare sia nascosto nell’organizzazione dei nervi del cervello e osò determinare la sede dell’anima. OBBES, allievo di Bacone, ignorava molte parti delle scienze, ma le classificò secondo rapporti e idee apprese da Bacone. LOCKE: si impadronì dell’assioma di Aristotele, del sillogismo di Bacone. Trova l’origine delle idee nelle sensazioni, la sorgente degli errori la trova nell’’utilizzo vizioso delle parole. Rappresenta ciò che ha capito tramite espressioni ben determinate, incatena nel loro ordine naturale il risultato delle sensazioni. Questa è la sua arte di pensare. Ultimo concetto da tenere in considerazione nello studio dei fenomeni della vita è la SENSIBILITA’ FISICA, considera il morale come il fisico visto sotto punti di vista più particolari. Senza la sensibilità non saremmo in grado di percepire niente dall’esterno, nemmeno la nostra stessa esistenza. Non esistono per noi forze superiori di quelle che possono agire sopra i nostri sensi, e qualunque oggetto al quale non sappiamo applicare le nostre facoltà deve essere escluso dalle nostre ricerche. Per avere tutte le conoscenze sull’uomo e per far divenire esse basi per il filosofo, il moralista e il legislatore, bisognerebbe seguire alla lettera un programma basato sulla conoscenza della storia fisiologica delle sensazioni (su cui influenzano: età, sesso, temperamento, malattie, regime e clima) sulla formazione delle idee e affezioni morali (considerando: l’istinto, la simpatia, il sonno e il delirio, influenza o reazione del morale sul fisico ed infine temperamenti acquisiti).

MEMORIA IV Dall’influenza delle età sulle idee, e sulle affezioni morali. Tutto è continuamente in movimento, i corpi sono in continua fluttuazione. Ogni movimento trascina e suppone distrazione e riproduzione, e le condizioni dei corpi si distinguono in ogni istante, ma il grande enigma della loro natura e della loro esistenza forse si troverebbe sciolto quando l’esistenza e la natura dei loro corpi si trovassero coperte da un impenetrabile velo. I.

La durata dell’esistenza di un corpo sotto la propria forma dipende: dai materiali costruttivi; da circostanze che presiedono la formazione di questi corpi; dal proseguimento di queste circostanze. Il vero artifizio della natura è nella maniera con cui questi corpi sono modificati da essa. Le composizioni/decomposizioni dei corpi (chiamate chimiche) si fanno secondo leggi infinitamente meno semplici di quelle che riguardano le attrazioni di grandi corpi. Al vegetabile e all’animale obbediscono forze che non sono né meccaniche né chimiche; e tra esseri simili vi sono caratteristiche che permettono di distinguere l’uno dall’altro. I prodotti vegetabili hanno caratteristiche che non si trovano nel regno minerale, i prodotti minerali si distinguono da quelli delle piante. Si possono quindi distinguere i materiali e i prodotti destinati alle due divisioni di corpi organizzati; ma qualunque idea adottiamo per determinare l’organizzazione dei vegetabili e degli animali, e su qualunque condizione necessaria alla loro produzione ed al loro sviluppo, non possiamo astenerci dall’ammettere un principio, una facoltà che la natura fissa. La materia prolifica che contiene il principio dell’una e dell’altra, nel vegetabile si attacca agli organi poco conosciuti; mentre nell’animale si attacca nel sistema nervoso e quindi influenza tutto il corpo, influenzano funzioni intellettuali e morali.

II.

III.

IV.

V.

Partendo da ciò che abbiamo visto fin ora, tutto sembra potersi ridurre alla determinazione del sistema nervoso e del tessuto cellulare, e nel quadro comparativo, tutto sembra potersi ridurre ad elementi di uguale semplicità. Nell’infanzia delle piante, quasi interamente acquosa, la pianta acquista l’intero suo sviluppo. Negli animali giovani, “la gelatina fibrosa sembra avvicinarsi ancora alla mucilaggine”; gli umori sembrano appartenere allo stato vegetale dal quale sono usciti, e conservano carattere incerto degli esseri dai quali sono stati tratti. Ma subito la vita agisce con forza sempre crescente. Le qualità di ogni specie si pronunciano ogni giorno, fino a che cominciano a produrre contrazioni vive e durevoli. Le condizioni che fanno vivere e sviluppano vegetabile e animale sono legate all’esistenza e al benessere dell’altro. Ma se è vero che le piante rendono più abitabile per gli animali, e gli animali più fertile per le piante, se è vero che presentano nutrimento scambievole, se è certo lo stato dove i corpi non devono andare per la conservazione (l’atmosfera); gli inconvenienti legati al riavvicinamento/intasamento delle specie viventi sono compensati da vantaggi; e queste specie divenendo alimento le une per le altre, producono cambiamenti come per esempio la supremità della specie carnivora I vegetabili, sono un nutrimento molto conveniente, forse il più nutritivo, ma talvolta troppo. Risulta necessario osservare che l’abbondanza di materia glutinosa nei cereali che li rende troppo nutritivi, e che le piante crucifere o tetradiname sono più condimenti e rimedi che alimentari, che facilmente i succhi animali rendono il loro odore ributtante, il loro sapore insopportabile e il loro uso pernicioso. Nel mentre che i cambiamenti descritti nel punto III accadono nell’organo cellulare (gelatina) che può essere considerato come un grande serbatoio; nel sistema nervoso avvengono altri cambiamenti più importanti. Strati del tessuto cellulare si instaurano nel cervello e formano un cranio che gradualmente assume consistenza. Il sistema nervoso agisce progressivamente con più lentezza e regolarità; finché incomincia a diventare più rimarchevole, e quindi presagire la decadenza. In base alla quantità di fluido acquoso che entra nella formazione delle “sterie medullari” diminuisce, il muco animale prende più spazio. Quindi la reazione dei centri di sensibilità su organi motori è meno precipitosa. Queste impressioni saranno le più forti, profonde e durevoli. Ma con l’avanzare delle difficoltà, esse saranno più deboli, confuse ed imbarazzate. A misura del muco animale o la gelatina questo grado di misura degli stimoli incontrano l’azione del sistema sensitivo sulle diverse parti; prova resistenze gradate ed analoghe che la inceppano, disturbano o indeboliscono; e a volte la loro intensità può aumentare fino a ridurre l’energia nervosa all’impotenza (morte data dall’esaltazione diretta delle forze del sistema nervoso). Per applicare questa conoscenza allo studio morale diviene fondamentale per entrare in alcuni dettagli. Due considerazioni sull’organico dei giovani animali (età definisce come età primiera), la cui caratteristica principale è la predominanza del sistema nervoso: 1. Tanti più grande il numero di vasi: fornisce le risposte ai bisogni di questi esseri, prima tra tutte la conoscenza degli oggetti che la circondano. I rapporti diretti con il sentimento ed il movimento, nonostante il sistema celebrale sia il più debole tra tutti, la sua azione è dotata di vivacità, facilità e prontezza; le sue azioni muscolari devono essere nello stato della più grande mobilità. 2. Più considerevole l’irritabilità dei muscoli: i muscoli sono sensibili all’azione delle cause motrici, anche quando questi sono incapaci di compiere movimenti e che questa sensibilità si indebolisce a seconda che essi divengano in grado di compiere movimenti, e ciò dipende dalla PREDOMINANZA DELL’ORGANO CONOSCITIVO E DALLA SUA INFLUENZA TROVATA VIVA E TUMULTUOSA.

Si formano delle ghiandole in tutto l’apparecchio linfatico, che hanno influenza sui solidi e sugli umori. Quando il sistema linfatico comincia a prendere tono, le ghiandole sono soggette a spasmo (orecchioni). Quando le ghiandole si ingorgano, il cervello ne risente. Le disposizioni morbose del cervello, affrettano lo sviluppo morale. VI.

VII.

Il fanciullo corre egualmente verso tutte le impressioni nuove per lui; va verso tutte le attitudini, verso tutti gli oggetti. Impara a servirsi degli strumenti che utilizza e li perfeziona. L’organo cerebrale entra facilmente in attività. Un ruolo centrale ce l’ha tuttavia l’istinto. Dall’altra parte le digestioni si formano con una singolare prontezza. Risultano esserci nuovi umori inerti e mucosi come i precedenti, ugualmente i vasi ed il sistema cerebrale. Ne conseguono impressioni numerose e senza sensibilità; idee rapide, incerte e poco durevoli. Tutto ciò che lo circonda sveglia la sua attenzione; la sua memoria riceve facilmente tutte le impressioni; tanto facili quanto durevoli. È il momento delle abitudini. Si sviluppano anche, a insaputa del fanciullo, le idee e i sentimenti per la natura umana. Il cervello attira il sangue fino a quando non ha preso maggiore consistenza poiché non può resistere all’impulsione del sangue arterioso (periodo delle emorragie nasali). Il periodo delle emorragie nasali può andare da 7-14 anni; intervallo prezioso per l’acquisto delle conoscenze, per la cultura del giudizio; la memoria comincia a essere più sistemica e tenace e l’attenzione comincia ad assumere caratteristiche di concentrazione. Si caratterizzano tra il fanciullo e gli esseri che lo circondano rapporti morali. Abbiamo detto che durante l’infanzia la tendenza genarle degli umori li porta verso la testa. Quando però ci si avvicina all’adolescenza, il petto diviene il termine principale. Gli sforzi della natura, hanno luogo allo stesso tempo in due specie di organi (organi della generazione e quelli del petto). Non si può mettere in dubbio l’influenza della respirazione nella produzione di calore animale. L’esperienza ci insegna che il calore spinge il sangue con maggiore abbondanza verso i polmoni, che il riassorbimento del seme porta nel sangue le cause del nuovo calore. Questi fenomeni intrecciati divengono l’uno dopo l’altro causa ed effetto, senza che sia possibile separare l’uno dall’altro. Quindi, come diceva Ippocrate: la vita è un cerchio, dove non si può trovare né inizio né fine; poiché tutti i punti della circonferenza possono essere fine o concepimento. Le circostanze fisiche particolari dell’adolescenza sono incatenate tra loro; formano un sistema nel quale vengono a rapportarsi taluni fenomeni. La nuova azion...


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