Che cos\'è una serie tv PDF

Title Che cos\'è una serie tv
Author martina rossi
Course Storia della serialità
Institution Università di Bologna
Pages 9
File Size 155.7 KB
File Type PDF
Total Downloads 108
Total Views 155

Summary

Riassunto libro Che cos'è una serie televisiva...


Description

CHE COS’E’ UNA SERIE TELEVISIVA 1.LE FORME DELLA SERIE TELEVISIVA 1.1 La fortuna della narrazione seriale Uno dei prodotti di maggior successo è quello della serie televisiva (Dr.House, C.s.i, Desperate Housewives etc.). Nel contesto culturale contemporaneo le serie televisive sono diventate più importanti del cinema e della letteratura nel fornire narrazioni. La narrazione è una pratica sociale in cui due o più persone mettono in comune una storia ed ha delle funzioni culturali:    

Organizzare le esperienze o il vissuto (raccontare storie su noi e sugli altri); Fornirci una concezione del tempo (ricostruiamo la nostra percezione dello scorrere del tempo); Elaborare il “senso della fine” (allontanano dalla nostra mente il senso della fine della nostra esistenza); Trasmettere le autorappresentazioni di una cultura

La serialità narrativa ha un’origine molto antica e ne possiamo trovare la manifestazione anche nei cicli omerici. Ma cerchiamo di isolar ei caratteri comuni di una serie o ciclo narrativo:   

Un ciclo narrativo prevede la ricorrenza di eventi simili; Si basa sulla similarità tra le parti; La ciclicità è incentrata sul ritorno del già noto.

Il concetto di serialità ha subito una trasformazione a partire dal XIX secolo, nella moderna società industriale, con l’avvento della cultura di massa e dei relativi mezzi di comunicazione. Nasce il prodotto culturale seriale. La serialità della narrazione diventa una produzione industriale in cui la ripetitività e la ciclicità sono il frutto della standardizzazione. Come nel caso di altri prodotti seriali, i prodotti culturale è soggetto a una forma di produzione seriale, ma è anche legato alla necessità commerciali di garantirsi un pubblico fedele. Ora al centro dell’attenzione c’è l’esigenza di conquistare un pubblico che nel tempo fruisca delle forme di narrazione proposte dall’industria culturale. Questo porta a nuove e a più complesse forme della narrazione seriale. La serialità sembra essere fondata su due diverse logiche fondamentali: 1. una basata sulla frammentazione della linearità, estesa e continua 2. un’altra ripete un medesimo schema narrativo che struttura ogni singolo episodio raccontato In un caso ho una trama lunga e complessa, da segmentare in puntate, nel secondo ho uno schema narrativo da ripetere per un certo numero di episodi. Una duplicità che resterà tale anche nella serialità televisiva. Ad accomunare questi due modelli resta il fatto che si origina un numero molto elevato di episodi. [La serializzazione delle opere letterarie nasce in Inghilterra nei primi dell’800 con il Circolo pickwick di Dikens edito in venti fascicoli mensili che lasciavano in sospeso il lettore fino alla pubblicazione del fascicolo successivo. In Francia alcuni giornali iniziarono a sfruttare lo spazio che solitamente veniva dedicato alla cultura e alla critica letteraria per pubblicare le prime novelle come I tre moschettieri di Dumas. In Italia, seguendo l’esempio della Francia, con po' di ritardo nasce il romanzo d’appendice. Le opera letterali seriali italiane, rispetto alle francesi, sembrano però preferire il genere sentimentale e amoroso. Negli anni 30 nasce il cineromanzo.]

Negli ultimi decenni la tv è diventata la nostra principale fonte di racconti, un cantastorie (storyteller). Anche le due macroaree più serie sono legate al modello narrativo: la proposta e la costruzione della notizia nei telegiornali segue una scansione narrativa; lo stesso vale per gli audiovisivi pubblicitari, costruiti come brevi episodi narrativi che spesso assumono anche una forma seriale. All’interno dell’intrattenimento esiste una vasta area di produzioni televisive che vengono classificate come fiction. In Italia è invalso l’uso di indicare con questo termine la sola fiction televisiva, vale a dire quei prodotti televisivi legati alla creazione di una storia di fantasia da parte di un autore. In realtà, la fiction televisiva dovrebbe comprendere anche il passaggio in televisione del prodotto cinematografico. Il cinema per la televisione è invece identificato con il termine tv movie, appunto film prodotti per la tv. 1.2 I generi e le forme della serialità televisiva Per telefilm o serie televisiva si intende un prodotto di fiction concepito per la tv, articolato in episodi o puntate, vale a dire formato da segmenti di racconto in sé conclusi o collegati tra loro, a formare cicli stagionali che presentano personaggi fissi invariabili, caratteri strutturali costanti e un’ambientazione caratteristica e per lo più invariante. La parola telefilm è in uso solo in Italia, nei paesi anglofoni viene usata l’espressione tv series. La serialità televisiva è stata genericamente suddivisa in due macrocategorie: 



Serial: definito come un prodotto articolato in segmenti narrativi in continuità e consequenzialità tra d loro dette puntate; in sostanza possiamo vederla come una trama potenzialmente continua che viene divisa e ripartita in segmento. Il formato serial rappresenta lo svolgersi delle vicende relative a un gruppo fisso di personaggi, secondo uno sviluppo cronologico lineare (Beautiful). Serie: si basa sulla discontinuità e non consequenzialità tra i segmenti narrativi che la compongono, detti in questo caso episodi. Per questo motivo la serie è stata anche definita come una forma di serialità “priva di memoria”, in quanto, all’interno di ogni episodio, la storia riprende come se il tempo del mondo narrativo fosse stato azzerato. I personaggi sono sempre uguali a sé stessi (La signora in giallo).

Tra questi due poli però possiamo identificare tutte le diverse tipologie di gradazione della serialità narrativa televisiva. 1.3 Classificazioni della serie televisiva Le modalità di classificazione delle serie possono tenere conto di diversi aspetti o caratteristiche. In primo luogo, le serie possono essere classificate in base al loro formato o struttura narrativa complessiva. In tal caso si terrà conto: del numero dei segmenti che compongono la serie, la morfologia del singolo segmento, la struttura temporale, la durata del segmento narrativo. una seconda possibilità è quella di considerare il tono discorsivo del racconto: vale a dire se il modo in cui viene narrata la storia sia comico o tragico. Una terza possibilità è quella di tenere conto del mondo narrativo rappresentato nella serie, di fare riferimento al contesto spaizo-temporale in cui si svolgono le vicende narrate. Nessuno spettatore televisivo confonderebbe infatti un western con un poliziesco o medical: gli bastano poche scene per identificare il genere del telefilm che sta guardando.

1.3.1 I formati Vediamo alcuni formati: 











Serie antologica: formato in cui gli episodi della serie presentano ogni volta personaggi e contesti diversi, ma che vengono tenuti insieme e “antologizzati” attraverso il comune genere narrativo. Si tratta di un formato oggi poco utilizzato per gli alti costi e per la difficoltà di gestione produttiva (es. Alfred Hitchcock presenta: il vero collante è Alfred che apriva ogni episodio con un breve prologo). Serie classica o a episodi: ogni episodio è in questo caso autosufficiente dal punto di vista narrativo e cronologico, in quanto non esiste un progresso temporale di episodio in episodio. A differenza della serie antologica, qui i luoghi, le situazioni e i personaggi si ripetono ciclicamente e in maniera costante. Il collante di questo formato è quindi molto forte, in quanto è rappresentato dal ripetersi del piccolo mondo narrativo costruito dagli autori senza significative variazioni, almeno nel corso delle singole stagioni (es. La signora in giallo o Colombo). Serie a narrativa cumulativa: struttura in modo canonico, per episodi in sé conclusi, ma in cui gli autori lasciano tracce di legami e riferimenti ad altri episodi (es. C.S.I). Non esiste una vera e propria linea di continuità tra un episodio e l’altro della serie che ci esponga gli aspetti psicologici, ma esiste solo un accumulo di dati sparsi in alcuni particolari episodi che permettono di costruire una specifica caratterizzazione del personaggio. Serie serializzata: si tratta di una struttura in cui ogni segmento contiene una linea narrativa che trova conclusione nel singolo episodio (anthology plot), ma presenta anche un’alta linea narrativa che determina una continuità interepisodica, dotata di una propria evoluzione cronologica, e relativa conclusione, nell’arco di più episodi o dell’intera stagione della serie (running plot). In alcuni casi vengono utilizzate più linee narrative episodiche, che vengono sviluppare nel corso del singolo segmento narrativo in parallelo, tecnica detta multistandard (es. E.R:). In sostanza, la serie serializzata, con il suo duplice binario narrativo, permette agli autori di attivare diverse chiavi interpretative del medesimo ambiente rappresentato. Serie serializzata in Italia: al formato della serie serializzata appartiene anche quella che è stata da alcuni definita come “serie all’ita-liana”: incentrata sulla figura forte di un protagonista, la cui dimensione privata e passionale fornisce la linea di continuità orizzontale tra le puntate, mentre i casi episodici sono legati alla sfera professionale o all’ambiente di lavoro in cui si svolge l’azione (es. Provaci ancora Prof). Serie serializzata o serial?: alcune serie televisive statunitensi hanno manifestato una tendenza a portare alle estreme conseguenze gli sviluppi seriali della serie serializzata: Desperate housewives, America Horror Story etc. In questo formato, il caso episodico diventa secondario per far emergere la forte continuità cronologica tra le puntate determinata dalla trama orizzontale (running plot). A questo punto non si può più parlare di veri e propri episodi, in quanto non vi è conclusione di alcun genere al termine di ogni singolo segmento, anzi spesso viene lasciata in sospeso la linea narrativa in un momento particolare tensione (tecnica detta cliffhanger o della sospensione strategica). Altra caratteristica è l’uso particolare del multistandard, vale a dire dell’utilizzo della compresenza in sviluppo parallelo di diverse trame narrative sull’arco di più puntate. Il formato di queste serie è di fatto quindi molto vicino alla struttura dei formati della lunga serialità ma da cui si distingue per il numero dei segmenti narrativi a stagione (da 22 a 24) e per la struttura del cosiddetto myth arc. La serie Desperate Housewives descrive la vita di un immaginario sobborgo







residenziale in cui seguiamo le vicende di 4 figure femminili. La struttura della serie è evidentemente un tipico esempio di multistandard, le vicende personali delle quattro casalinghe si intrecciano a loro volta con la linea narrativa del mystery. Lo stesso meccanismo per Lost. Serie antologica (stagionale): si tratta di un nuovo formato ibrido, in cui ogni stagione della serie si apre un nuovo arco narrativo. a ogni nuova stagione, la storia narrata cambia completamente; unici elementi che permettono di conservare la continuità da una stagione all’altra sono il comune riferimento delle storie stagionali a un genere narrativo specifico: American Horror Story. La miniserie: si tratta di una struttura ibrida, che può essere definita come un serial continuo di poche puntate. Derivata dalla tradizione dello sceneggiato televisivo dei primi decenni della televisione italiana (romanzo, sceneggiato), formato analogo al costume drama inglese, la miniserie è una fiction televisiva di poche puntate (da due a sei), di taglio cinematografico (da 90 minuti), come I promessi sposi o Guerra e pace. Tv movie in serie: dal punto di vista produttivo sono più simili a singoli tv movie che diventano seriali. Ad esempio il Commissario Montalbano formalmente presenta 10 stagioni ma ciascuna di esse è costituita da due, massimo tre episodi. Di fatto avviene una sorta di antologizzazione seriale dei singoli Tv. Per questo prodotti televisivi si usa la denominazione di serie, pur essendo difficile una loro collocazione in ragione del formato, sono delle miniserie episodiche.

1.3.2 Il tono della narrazione: sit-com vs. drama Per definire la distinzione tra il tono comico e il tono drammatico della narrazione, devono essere tenute in considerazione anche altre categorie: in primo luogo, lo stile o il registro linguistico del testo scelto dall’autore può cambiare il tono di una stessa trama narrativa; il richiamo più o meno forte a sentimenti ed emozioni può mutare il tono di un testo da comico a tragico e viceversa. Il genere comico per eccellenza nell’ambito della serie è identificabile nella situation comedy o sitcom. La sit-com è una tradizionale serie a episodi (composta da segmenti narrativi cronologicamente in sé conclusi della durata lorda di 30 minuti) in cui un personaggio protagonista si trova di fronte in ogni episodio a situazioni problematiche che innescano una serie di eventi comici e umoristici. La struttura della narrazione si basa quindi sulla ricorrenza dell’ambientazione e del gruppo di personaggi caratterizzanti la serie, ma con la variazione di episodio in episodio introdotta dalla situazione problematica. La sit-com statunitense, manifesta una particolarità strutturale che consiste nella chiusura “a morale”. Le peripezie comiche dei protagonisti vengono fatte convergere verso una conclusione funzionale a un insegnamento morale. La sit-com italiana, invece, manifesta una propria peculiarità legata a un intento prevalentemente ludico (Casa Vianello). Esemplare sit-com statunitense è I Robinson. Friends ha avuto un vasto successo grazie alla sua descrizione di un microcosmo e di situazioni ormai generalizzate e riconducibili al modello di una vasta americanizzazione del mondo giovanile. La serie propone attraverso situazioni comiche il percorso di formazione dei personaggi protagonisti delle vicende. Una forma matura della sit-com è quella dei Cesaroni. 1.3.3 Il mondo narrativo: i generi delle drama series Fondamentali per comprendere le diversità tra i generi sono le differenti convenzioni che nella letteratura di genere risultano essere particolarmente rigide ed evidenti.

       

Giallo classico o “a enigma”: legato alla corrispondente tradizione letteraria, si tratta di un mystery (La signora in giallo). Poliziesco o giallo d’azione: come Starsky e Hutch. Legal: i protagonisti sono in questo caso avvocati (The good wife). Western: legato al genere avventura della letteratura popolare (Bonanza). Fantascienza: Star Trek Fantastico/horror: genere legato alle tematiche del soprannaturale (AHS) Medical o hospital: Grey’s Anatomy Teen: genere di serie televisiva fondato sul racconto di un percorso di formazione (The O.C)

1.3.4 Le ibridazioni Molte delle serie che vediamo sono in realtà il frutto di un meccanismo di ibridazione tra i diversi toni e/o i diversi generi narrativi. Ad esempio drama + commedia = dramedy. Le ibridazioni possono avere come obbiettivo anche quello di unire generi o mondi narrativi legati a un medesimo target di spettatori. È il caso di Buffy, che unisce il genere teen a quello horror, facendo in tal modo leva sul target adolescenziale attraverso due generi tradizionalmente a esso graditi. Il procedural e il paradigma indiziario Le procedural series sono così definite perché la loro struttura narrativa è incentrata su un procedimento razionale di scoperta o di raggiungimento della soluzione di un caso problematico. Si parte dalla presenza di un problema, viene svolta una ricerca a partire da indizi, viene trovata una soluzione. Il procedural sembra fare riferimento a quel modello di base della ricerca che è stato definito d Carlo Ginzburg “paradigma indiziario”. A questo macro-genere non appartengono solo i generi legati al crimine ma anche tutte le serie in cui sia previsto un procedimento di ricerca razionale di una soluzione, quindi molti medical (Dr. House), serie fantastiche (Ghost Whisperer), medical thriller (C.S.I). 1.4 Conclusioni Emergono altri possibili parametri di classificazione, non più legati alle sole logiche narrative ma al loro rapporto con le logiche produttive e di programmazione in palinsesto. Ad esempio quotidiana vs. settimanale.

3. LA PRODUZIONE DI UNA SERIE 3.1 Ideare o acquistare? Decidere se e quale serie televisiva produrre è il risultato finale di un processo complesso e articolato. La prima valutazione che viene compiuta riguarda l’impostazione pluriennale che si vuole dare a una rete televisiva in termini di linea editoriale, di obiettivi di ascolto e di budget da destinare al palinsesto. Questi tre elementi (qualità, quantità e risorse) sono strettamente interconnessi e si influenzano reciprocamente. 3.2 Produrre o acquistare nella televisione italiana La serialità rappresenta un formidabile strumento per fidelizzare il pubblico, in particolare i giovani e le donne, nelle fasce orarie diurne (il day time) attraverso la programmazione “a striscia”. Nei primi anni 80 così immessi nel mercato italiano moltissimi prodotti seriali, programmati rispetto alla loro destinazione originale con cadenza quotidiana: sit-com. Inoltre, con l’importazione di soap opera e telenovela, si introducono in Italia le long running serie, all’estero già da molti anni pilastri dei palinsesti day time delle reti televisive. Solo nella seconda metà degli anni 90 il panorama muta, quando si verificano contemporaneamente due fenomeni, uno legato alla domanda e uno legato all’offerta: la domanda di prodotto d’acquisto si contrae a seguito di una certa saturazione indotta dalla massiccia programmazione degli anni precedenti; contemporaneamente l’offerta proveniente dagli USA muta, in quanto l’orientamento editoria della produzione americana si sposta per cercare di raggiungere un target di pubblico sempre più giovane, in quanto troppo stretto numericamente per soddisfare le esigenze di un mercato pubblicitario come quello italiano. Si inizia a porre l’alternativa tra fondare i palinsesti sull’acquisto di diritti di film e telefilm e l’autoproduzione. L’acquisto dei programmi televisivi All’interno dei grandi network l’acquisto dei programmi televisivi è svolto da apposite strutture, che hanno il compito di negoziare con i venditori internazionali dei diritti le licenze di trasmissione. La scelta dei prodotti da acquistare è invece assegnata alle strutture che nel network devono assemblare l’offerta complessiva. Tra i mercati più importanti ricordiamo quelli che si svolgono in primavera e autunno a Cannes e negli USA. 3.3 Il processo decisionale Diventa sempre più complessa la scelta di quali serie produrre: si stanno mettendo in opera diverse azioni per riuscire a mantenere una presenza forte del prodotto fiction nei palinsesti. Tra le azioni adottate ricordiamo: la ricerca di formati a lunga serialità, che consentono di ottimizzar ei costi di produzione, la riduzione della durata unitaria degli episodi di alcune serie, la scelta di storie e ambientazioni e formule produttive pensate per mantenere più bassi i costi. La valutazione economica è un elemento sempre più preponderante all’interno del processo decisionale. 3.4 Le fasi dello sviluppo 3.4.1 La scelta dei progetti La prima delle fasi del processo di scelta dei prodotti da sviluppare è quella di individuazione dei soggetti più adatti alle esigenze di qualità, quantità, e costo. I responsabili fiction dei broadcaster possono agire in diversi modi: raccogliere le proposte che arrivano dall’esterno, proporre

direttamente idee di storie da sceneggiare. Quello che spesso convince o scoraggia è il concept, quelle poche righe che danno l’idea dell’originalità, della forza e della ricchezza di un’idea. Nell’elaborazione del concept o del soggetto di serie, è buona norma puntare su un inizio il più possibile coinvolgente. Altrettanto importante è la serializzabilità di un’idea: a differenza dei film per la televisione, una serie tv deve durare molto a lungo e deve quindi basarsi su un tipo di racconto che si fondi su questa caratteristica. In altri casi ancora, si può decidere di acquistare un format preesistente dall’estero e adattarlo al contesto italiano. 3.4.2 La scrittura Una volta che il soggetto di serie è stato valu...


Similar Free PDFs