Ecateo di Mileto PDF

Title Ecateo di Mileto
Author Francesca Furini
Course Storia Greca
Institution Università di Bologna
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Summary

Riassunto vita e opere di Ecateo di Mileto...


Description

ECATEO di MILETO (VI - V sec. a.C.) Rappresentante della metodologia storica; primo autore di scritti di storia e geografia in prosa del mondo greco. È il primo a esercitare una certa critica sui dati tradizionali della mitologia e della storia, attraverso la sua opera genealogica, dove tenta un’interpretazione razionalistica dei miti, tradizioni e credenze che, nella forma in cui sono narrati dai Greci, appaiono a suo giudizio risibili (Razionalismo ecataico). Inizio/ proemio delle sue Genealogie, in cui esalta il proprio sapere: “Ecateo di Mileto così racconta (Mhitos1): scrivo queste cose come a me sembrano vere2. Infatti i racconti dei greci, come mi si presentano, sono molteplici e ridicoli3” (FGrH 1/F1a) Egli inizia, dunque, con la “firma”, il “sigillo” costituito dal nome più l’etnonimo (che indica la provenienza geografica), a rivendicare la paternità dell’opera, che esce in questo modo, per la prima volta, dall’anonimato che era stato proprio della poesia epica. Il verbo ha vari significati: “parola”, “racconto”, “mito”, “favola”. Subito dopo troviamo il verbo scrivere che perde il significato omerico di “tracciare un segno”, “disegnare”, per acquisire quello, che conserverà definitivamente, di “scrivere in prosa”. Ma ciò che lo storico ha deciso di scrivere è ciò che a lui “pare veritiero”: non esiste per lui una verità apparente che si contrappone ad una verità assoluta e reale, ma una verità che è tale sulla base di un criterio soggettivo. Egli sottopone al vaglio critico della ragione la tradizione mitica greca e, su questa base, sceglie ciò che è vero distinguendolo da ciò che è falso: l’aggettivo indica “ciò che non è nascosto, che è scoperto/evidente” e quindi “vero”. Di racconti dei Greci esistono differenti varianti di uno stesso mito, che quindi si contraddicono a vicenda, ma alcuni miti altro non sono che la trasfigurazione di elementi razionalmente spiegabili. Tra il VI e V secolo, la spinta innovativa è data da intellettuali che possono godere dell’autorevolezza del saggio, ma che, in quanto innovatori culturali, rimangono isolati. Gli storici si fanno conoscere come indagatori imparziali del passato: vogliono risalire al vero senza farsi condizionare da opinioni altrui; sono osservatori solitari del presente. I primi storici sono consapevoli sia del loro isolamento nella cultura contemporanea, sia del desiderio di trovare un pubblico cui rivolgersi. Vogliono offrire la propria opera al pubblico e per raggiungere questo scopo, è essenziale competere con il modello di memoria “storica” che si voleva integrare; per fare ciò, è necessario assumerne modalità di comunicazione e trasmissione, tramite l’uso della Performance. SPIE: i primi storici sono portatori di un sapere non istituzionale e aspirano a un ruolo più definito. Questo modello ambivalente è verificabile nei testi grazie alle spie della “dinamica soggettiva” della comunicazione, ovvero la maniera in cui gli storici concepiscono il proprio rapporto col pubblico. Le spie sono riconoscibili già nei Proemi, questi, infatti, sono la parte delle opere più esposta al destinatario che salda l’impulso del lettore di entrare o meno nel racconto. A differenza dei poeti epici, Ecateo esordisce con il proprio nome, accompagnato dalla provenienza geografica: si presenta come un individuo che si rivolge a un pubblico panellenico (specificare l’origine ha senso solo se si parla per un destinatario non locale ma genericamente greco). La Periegesi e la carta geografica testimoniano gli interessi geografici di Ecateo, precedenti a quelli genealogici.

1 Simile a “Logos” (= parola); racconto oggettivo, descrive solo ciò che è certo e documentato. 2 Verità: elemento di validazione; 1° volta scritta; dichiara che si è fatto tutto il possibile per scriverla (Dichiarazione di limite: si è lavorato più degli altri). 3 Ridere, nel mondo antico, era un segno disdicevole....


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