Economia aziendale - fattori produttori, fonti e impieghi ecc... PDF

Title Economia aziendale - fattori produttori, fonti e impieghi ecc...
Course Economia aziendale
Institution Università degli Studi di Macerata
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fattori produttori, fonti e impieghi ecc......


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I fattori produttivi Un fattore produttivo per l'azienda rappresenta un costo, ma anche una risorsa; è un bene o servizio che dev'essere utile ai fini dell'azienda (equilibrio economico). La scelta di approvvigionarsi di un fattore produttivo comporta una privazione di denaro, definito COSTO. Finché non si completa il processo input/output non si ottiene alcun beneficio. Le due grandi categorie di fattori produttivi sono il CAPITALE e il LAVORO; Il CAPITALE deve essere ulteriormente classificato in base: 1. alla fungibilità (sostituibilità): due beni sono più o meno fungibili se sono più o meno sostituibili tra loro in modo indifferente. I fattori produttivi capitale generici sono rappresentati dal DENARO (moneta o mezzi equipollenti); i fattori produttivi capitale specifici sono quei beni o servizi che l'azienda impiega al fine di ottenere prodotti o servizi output. 2. all'utilizzabilità: può essere nel processo produttivo o nel tempo. Si distinguono in:  Fattori produttivi ad utilità pluriennale: Fattori pluriennali destinati ad essere utilizzati dall'azienda per un tempo prolungato; Fattori a fecondità ripetuta, utilizzabili più volte nel processo produttivo; Fattori strutturali nel tempo/processo produttivo. Essi partecipano più volte all'attività produttiva conservando, dopo l'uso, le loro caratteristiche fisicotecniche. Sono tra questi terreni, fabbricati, impianti, macchinari, automezzi, computer, oltre che brevetti, licenze, marchi e software.  Fattori produttivi ad utilità immediata: Fattori correnti, che partecipano solo una volta nell’attività produttiva; Fattori a fecondità semplice, in contrapposizione ai beni a fecondità ripetuta; Fattori di consumo, destinati ad essere consumati nell'ambito dei processi produttivi. Essi partecipano una sola volta all'attività produttiva mantenendo, e perdendo dopo l'uso, le caratteristiche fisico-tecniche. Sono tra questi materie prime, semilavorati, materie access, imballaggi, oltre che trasporti, lavorazioni esterne, consulenze e utenze. L'anno è un ponte temporale convenzionale però quando si parla di breve termine si intende un anno, medio termine fra uno e tre anni, lungo termine 5 e oltre. 3. alla materialità/immaterialità: i fattori produttivi pluriennali possono essere materiali (impianti) o immateriali (marchi) e lo stesso vale per i fattori produttivi correnti (materie prime e servizi), quindi la 2 e la 3 classificazione si intrecciano tra loro. Il sistema delle operazioni aziendali Un'operazione è un fatto economico elementare aziendale, un singolo accadimento gestionale (non necessariamente monetario); ogni singolo fatto preso isolatamente non comunica nulla dell’azienda, per questo bisogna analizzare l’operazione insieme ad altre per ottenere informazioni sull’organizzazione dell’azienda. Non ha nulla a che vedere con il denaro e non coinvolge soggetti esterni. Esempi di operazioni: acquisto, vendita, ottenimento di prestiti, concessione di prestiti, incassi, pagamenti, spostamenti delle materie prime dal magazzino al reparto, controllo delle materie ricevute rispetto ai documenti di trasporto ecc. Le operazioni possono essere aggregate per: Attività; Processi; Funzioni. Le due analisi sono fondamentali e sono spesso alternative tra loro. Un'attività è un insieme (o classi) di operazioni svolte secondo successione, in genere secondo una logica di causa/effetto o fornitore/cliente. Sono accomunate da un unico fine parziale, provvisorio e temporaneo.

Ogni attività è il presupposto necessario alle attività successive, non può esistere l'attività 2 se non è completata l'attività 1 (logica causa effetto). Esempio di acquisizione dei fattori produttivi: 1. analisi fabbisogni materie 2. valutazione fornitori potenziali 3. scelta fornitori (conferma o meno della loro disponibilità) 4. procedura ordini d'acquisto 5. ricevimento materiali I processi sono insiemi ordinati di operazioni della medesima specie e del medesimo oggetto. Questa classificazione è fatta in modo tale da coinvolgere più funzioni. Tutti i processi sono caratterizzati dalla sequenza di più attività. L'ordine del processo può essere: -temporale; -di complementarietà tra le operazioni (più operazioni svolte parallelamente); -di obiettivo da conseguire. Esempi di processo: di finanziamento, di gestione monetaria, di vendita, di approvvigionamento, di produzione, di programmazione e di controllo.

Le funzioni sono aggregazioni di operazioni in base all'omogeneità tecnica: delle risorse assegnate, dei fattori produttivi utilizzati. Questa classificazione è spesso adottata a livelli logistici, perché l'azienda viene suddivisa in zone, e ognuna di queste ha una funzione ben precisa, differente e separata rispetto a tutte le altre. Le funzioni essenziali di un'azienda sono:  Approvvigionamento (comprare, procurarsi) e produzione (utilizzare); sono inglobate in un'unica funzione perché per approvvigionarsi è necessario che chi se ne occupa sappia di che cosa si deve approvvigionare e deve valutare la quantità e il tempo per farlo, con chi si occupa della produzione;  Marketing è l'insieme di attività destinate alla vendita dei prodotti o dei servizi, ha come fine ultimo la collocazione dei suoi prodotti sul mercato. Chi si occupa di marketing può essere fisicamente separato e spesso lo è;  Attività di ricerca e sviluppo, ovvero tutto ciò che riguarda la possibilità di creare nuovi prodotti o nuove modalità di realizzazione di prodotti già esistenti. Tutte le aziende hanno la propria attività di ricerca e sviluppo. Esistono delle tipologie di attività per cui questo aspetto è molto spinto;  Altre funzioni che fanno da contorno all'essenza stessa dell'attività sono:  Attività pianificazione e controllo, ovvero tutte le aziende devono comprare materie, produrle, trasformarle, farle diventare un prodotto finito e poi venderle. Al di sopra abbiamo quelle di pianificazione e controllo, quella  Attività di finanza e amministrazioni, ovvero gestione del denaro e dei documenti (anche contabili);  Organizzazione e gestione del personale (chiamato anche risorse umane). Mentre l'analisi per processi è di tipo trasversale rispetto a quella per funzioni, perché quest'ultima individua le parti dell'azienda fisicamente separabili dalle altre. È difficile individuare i contorni di un processo, invece è molto più semplice individuare le competenze all'interno di un'azienda e quindi la collocazione delle persone e delle risorse. IL CONCETTO DI FONTE E D'IMPIEGO All'interno del sistema dell'azienda abbiamo quello del sottosistema del denaro (denaro e mezzi equipollenti) che permette il funzionamento degli altri sottosistemi. Molto della gestione dell’azienda ruota intorno alla corretta gestione del denaro, che si muove in entrata e in uscita. Non ci interessano solo le quantità, ma anche i tempi di manifestazione delle movimentazioni di denaro. Le fonti costituiscono la provenienza delle risorse monetarie, quindi è ciò che genera guadagno;

gli impieghi sono la destinazione delle risorse monetarie, quindi causano un deflusso di denaro nell’azienda. Esse s’intrecciano con la natura di ogni singola operazione, che ha in sé sia un’anima economica sia una finanziaria. Partita Doppia: analizza entrambe le anime, ovvero le nature e le movimentazioni. La natura ECONOMICA attiene alle movimentazioni reali (in entrata o in uscita) di beni o di servizi. La natura FINANZIARIA attiene alle movimentazioni di denaro o di sostituti del denaro. Se c’è il flusso reale, la movimentazione è economica; se non c’è flusso, la movimentazione è di natura finanziaria. ESEMPIO: compro la materia prima e la pago 100 euro, qual è l’aspetto economico di quest’operazione? La materia prima entra in azienda (anima economica); c’è una movimentazione di pari valore ma di segno opposto (anima finanziaria): non è reale, ma è rappresentato dal denaro. La fonte di finanziamento è la causa di afflusso di denaro o (di capitali monetari) all'azienda. Non è il denaro che entra, ma ciò che causa l'ingresso di denaro (la provenienza di mezzi finanziari). Mezzi monetari: denaro o moneta bancaria Mezzi finanziari: denaro o mezzi monetari, più debiti e crediti (ciò che temporaneamente li sostituisce). Le fonti di finanziamento hanno natura: Economica: ricavi, una fonte di finanziamento, perché attraverso la generazione di ricavi di vendita Contributi Finanziaria: 1. Debiti di funzionamento/regolamento; 2. Debiti di finanziamento (capitale di credito); 3. Capitale proprio (o di rischio) I debiti di funzionamento o regolamento (debiti commerciali) sono debiti che nascono nei confronti dei fornitori, perché permette all’azienda di godere di una determinata somma di denaro di cui non potrebbe godere. I debiti di finanziamento sono debiti che sorgono in conseguenza di un’operazione di finanziamento (capitale di credito dalla banca). Il capitale proprio (o di rischio) è la fonte di finanziamento proveniente dai soci e rischiano di perderlo. Sono fonti di finanziamento perché generano l’ingresso di denaro, hanno natura economica e sono un aumento di: ricavi, capitale e debiti perché attraverso la generazione di ricavi di vendita si ottiene l’ingresso di denaro da parte dei clienti. Ricavi: natura economica Capitale e Debiti: natura finanziaria Gli impieghi sono la causa del deflusso di denaro e sono un aumento di: crediti e costi. Possono avere natura economica e finanziaria. Crediti di funzionamento e di finanziamento: natura finanziaria (quando non pago il fornitore, lui avrà nei confronti della mia azienda un credito) Costi: natura economica (acquisto di fattori produttivi strutturali e correnti) Le classificazioni s’intrecciano Una volta distinta la natura, bisogna tenere sotto controllo la doppia anima dell’azienda e devono essere analizzati congiuntamente i vari aspetti per dire se un’azienda va bene o male.

La natura economica o finanziaria di un’operazione non cambia mai, ma c’è un cambiamento sulla qualificazione come fonte o impiego; la stessa operazione si può qualificare come fonte o impiego a seconda del suo segno, ovvero della sua movimentazione. Un debito è una fonte quando nasce, ma quando diminuisce è un impiego. Un credito è un impiego quando nasce, ma quando diminuisce diventa una fonte. L’individuazione di un’operazione come fonte o impiego cambia a seconda del segno dell’operazione. Si parla di un aumento di fonti/impieghi o riduzione di fonti/impieghi. Un aumento di fonti si verifica quando i ricavi, i debiti o il capitale aumentano. Un aumento di impieghi si verifica quando c’è un aumento di crediti o costi. Una riduzione di fonti si verifica quando ci sono meno debiti, ricavi o capitale, quindi più impeghi. Una riduzione di impieghi si verifica quando ci sono meno crediti o costi, quindi più fonti.

I processi di finanziamento (Fonti di finanziamento e impieghi di finanziamento) (3 fonti di finanziamento) capitale, debiti e ricavo Si può avere un approccio per processi o per concatenazione. La logica raggruppa sulla base di caratteristiche omogenee. Non si riesce a fare una distinzione netta ] Attività che compongono i processi di finanziamento: Pianificazione finanziaria (individua il proprio bisogno di finanziamento, fabbisogno e fonti di finanziamento); Acquisizione dei finanziamenti (denaro di cui l'azienda ha bisogno); Qualificazione dei rapporti; Rimborso dei finanziamenti Dopo che l'azienda si è approvvigionata del denaro di cui ha bisogno, si approvvigiona di tutti i mezzi necessari per la trasformazione Il fabbisogno rappresenta la quantità di cui l'azienda ha bisogno per investire in attività in attesa di realizzo, ovvero attività che l'azienda detiene e che non sono state ancora realizzate, perché non ancora vendute; per un insieme di beni ( le attività sono i beni o i diritti di cui l'azienda ha là disponibilità), vale per un bene materiale, immateriale e per i diritti Gli investimenti nella produzione venduta, investimenti acquisiti da parte dell'azienda e che sono già state transitate e vendute Con queste due categorie si comprendono tutti gli investimenti e sono sinonimo di impieghi, ovvero attività e diritti. Possono essere trasformati e venduti o non ancora venduti perché in fase di realizzo L'azienda ha bisogno di denaro anche per rimborsare i finanziamenti, bancari e non. Un'azienda acquista 5.000 euro di materie, di cui 3.600 vengono realizzate e il corrispettivo della vendita è stato incassato (investimenti nella produzione venduta). 1.400 non sono stati ancora realizzati e venduti (investimenti in attesa di realizzo). In tre anni l'azienda ha ottenuto un finanziamento di 24.000 e bisogna rimborsare il primo anno di attività con una quota nominale. Il rimborso dei finanziamenti deve essere di 8.000 euro. L'azienda dovrà avere un fatturato totale di 13.000 euro. L'andamento del fabbisogno di finanziamento segue alcune regole e può essere scomposto in alcune componenti: In base al segno algebrico In base all'intensità In base alla frequenza Un andamento di un fabbisogno di finanziamento Le fonti di finanziamento sono Il capitale proprio, ovvero di proprietà dell'azienda portato dai soci nel momento della sua creazione; Debiti a breve e a lungo termine; Ricavi di vendita. Le prime due sono fonti di finanziamento esterne, perché l'azienda non produce da sola quel fabbisogno e chiede alle banche oppure ai soci (esterni all'azienda), mentre i ricavi sono interne perché vengono già prodotti all'interno. Sarebbe preferibile finanziarsi esclusivamente con fonti interne, ma questo non sempre accade.

Il fabbisogno di finanziamento è chiamato lordo perché deve essere coperto con tutte e tre le fonti, ovvero fonti esterne ed interne. Se sottraiamo i ricavi di vendita, cioè l'autofinanziamento, otteniamo la parte restante del fabbisogno netto che dovrà essere coperto con il fabbisogno esterno. Il capitale di rischio (i soci che apportano il capitale iniziale rischiano quell'ammontare) tendenzialmente non può essere restituito, ma ci sono due eccezioni, ovvero la fine della vita aziendale, la cessazione o liquidazione e restituzione parziale del capitale per manifesta esuberanza perché il capitale è eccessivo rispetto al necessario (ma corrono un grave rischio qualora l'azienda non riesce a pagare i propri debiti, e va in bancarotta). Tolti questi due casi è vietato restituire il capitale. Invece il capitale di credito deve essere restituito perché previsto a livello giuridico. Il capitale di rischio non ha una scadenza prefissata, mentre il capitale di credito ha una scadenza prefissata. I soggetti finanziatori del capitale di rischio sono i proprietari, mentre per il capitale di credito sono soggetti diversi. La remunerazione per il capitale di rischio è un dividendo, perché è eventuale, mentre per il capitale di credito c'è un interesse previsto. Rischio per il socio è maggiore rispetto a quello della banca ed è l'ultimo ad essere pagato. Per un'azienda è preferibile finanziarsi con capitale, anziché con i debiti perché farebbero maturare degli interessi. Il capitale è l'apporto iniziale, perché l'imprenditore mette a disposizione una quantità di risorse. Il capitale sociale è soggetto a formalità specifiche. I soci apportano il capitale iniziale e diventano ognuno il proprietario di una quota della quota totale del capitale della società. Per l'imprenditore il capitale non è soggetto a controlli, a differenza di quello dei soci. Il capitale è diviso in vario modo: In quote (modo di dividere il capitale per le società di persone e per le s.r.l. In azioni, ovvero titoli di credito, un credito che incorpora un diritto (sono emesse dalla s.p.a. e dalla s.a.p.a.), hanno la velocità di circolazione Il socio ha i diritti amministrativi (possibilità di votare in assemblea, operante secondo la volontà di differenti soci attraverso una votazione e patrimoniali (divisi in diritti di proprietà e alla percezione degli utili). Il capitale proprio, chiamato anche netto, in particolare quando si parla di società e non comprende soltanto il capitale sociale, ma anche: Le riserve di utili, ovvero i mezzi realizzati durante i vari esercizi e non distribuiti; Le riserve di capitale, ovvero i mezzi provenienti da conferimenti dei soci che non vengono formalizzati come capitale sociale. Apporto iniziale Utili distribuiti ma non conseguiti Utili distribuiti Gli utili che non vengono distribuiti non è detto che non possano essere più distribuiti Se c'è una perdita del denaro, il patrimonio della società diminuisce perché l'utile o la perdita rappresentano la creazione di valore dell'azienda. L'emissione di questa maggior ricchezza viene data dal l'utile di questo esercizio; se non si crea ricchezza, il patrimonio diminuirà. Caso più raro ma non rarissimo è quello dei nuovi conferimenti, perché i soci si mettono insieme e costituiscono una società che va bene, ma poi decidono di dotare di nuove risorse apportando ulteriore capitale, comportando un aumento del capitale

La natura dei capitalisti è di due tipi: Il capitalista risparmiatore ha lo scopo alla stabilizzazione dei dividendi e non è interessato alla partecipazione attiva della società ma rischia di perdere il proprio investimento. Non partecipano alla gestione e non si curano delle esigenze della produzione. Egli possiede un capitale controllato. Il capitalista soggetto economico ha una partecipazione significativa a seconda del tipo di azienda, partecipa alla gestione come oggetto volitivo. Il socio decide di darsi delle regole e delle norme, chiamate statuto, in presenza di un notaio e ci sono alcune regole derogabili e non. I soci possono decidere in autonomia come regolarsi a seconda dello statuto, che vincola tutti i soci. Lo statuto è così forte che a volte mette in difficoltà le decisioni dei soci. È interessato allo sviluppo e all'equilibrio aziendale e non tanto alla stabilità della remunerazione. I debiti Possono essere: Di finanziamento, nei confronti di banche, altri soggetti come investitori, soci ecc. Di funzionamento o di regolamento o commerciali o numerali, nei confronti di fornitori I debiti di finanziamento Breve 1 anno Media 2-5 Lunga 5 e oltre Generalmente breve verso fornitori 30-90 giorni ma anche 120 giorni e in tempi di crisi 120 e oltre Il costo nei debiti di finanziamento è un interesse esplicito, ovvero è scritto nel contratto. Se il debito è fruttifero, c'è un interesse nella restituzione del denaro; se è infruttifero, non c'è un interesse e delle volte senza prevedere una scadenza. Nei debiti di regolamento a volte il costo è esplicito, a volte è implicito, ovvero il fornitore dà la possibilità di una dilazione di pagamento dell'interesse, quindi fruttifero, perché le condizioni sono poste in modo tale che si convince il debitore a saldare il debitore il prima possibile senza un aumento di interessi I debiti di finanziamento possono essere distinti rispetto: Alla durata .......

Il costo può essere fisso o variabile, perché il tasso fisso è prefisso nel contratto, quindi è scritto l'ammontare preciso, mentre nel tasso variabile l'interesse cambierà secondo un criterio fisso di determinazione del tasso è in questo si parla di indicizzazione, pari all'indice ISTAT più due punti. Si può scegliere il tipo di finanziamento per la certezza, soprattutto per finanziamenti a lunga durata, perché non si sa come varierà. Il tasso variabile viene scelto per la maggior parte perché c'è maggiore incertezza perché c'è un costo minore iniziale e perché quel parametro varierà in senso favorevole. I tassi sono stati sostanzialmente livellati e soggetti a scarsa volatilità da quando l'Italia è entrata a far parte dell'UE. (Tasso variabile sulla base del tasso EURIBOR) Il finanziamento a tasso fisso viene ottenuta in valuta estera, quindi gli interessi cambieranno nel corso del tempo a causa delle variazioni di cambio delle valute. Gli elementi che determinano il costo del finanziamento sono:

Le condizioni tecnico-economiche dell'azienda; La solidità patrimoniale dell'azienda Le garanzie reali fornite dall'azienda Le garanzie personali fornite dall'azienda ([fideiussione] chiedi un prestito e porti a garanzia un soggetto che potrà coprire il debito in caso di impossibilità) Condizioni del finanziatore Situazione del mercato Fiducia goduta dall'azienda, risultato di una serie di calcoli numerici di molteplici fattori e non più verso l'imprend...


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