Economia Aziendale Schemi PDF

Title Economia Aziendale Schemi
Author Alessia Gadda
Course Economia aziendale
Institution Università degli Studi di Milano-Bicocca
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ECONOMIA AZIENDALE La centralità della persona e delle società umane La centralità riconosce la persona come punto di riferimento delle società umane e tiene conto che le persone perseguono degli obiettivi, e che ciò porta loro a produrre e consumare dei beni economici. Bisogno = esigenza (senso di mancanza) di un bene Ogni teoria economica si fonda su una teoria dei bisogni, che possiamo dividere in più categorie 1. Bisogni naturali: fanno capo al singolo individuo 2. Bisogni sociali/etici/estetici/religiosi : bisogni che riguardano la società 3. Bisogni essenziali (primari) 4. Bisogni voluttuari (secondari) I bisogni si presentano in modo dinamico (gusti e preferenze) e si evolvono col tempo, ed è importante per chi lavora nel campo economico stare a contatto con i bisogni che necessitano i consumatori. I beni economici sono merci e servizi utili per soddisfare i bisogni e scarsi rispetto alle esigenze delle persone. I beni non economici o beni liberi, non sono scarsi, sono liberamente disponibili in quantità e qualità sufficienti per tutti. Classificazione beni:  Primari (pane, latte..) e voluttuari (caviale, tartufo…)  Complementari (carta + penna), fungibili (penna vs matita)  Differenziabili (vestiti, formaggi), non differenziabili (commodity, carbone, energia elettrica)  Di consumo (quotidiani), strumentali (macchinari…)  Ad utilizzo singolo (caffè…), durevoli (casa…)  A consumo individuale (vestiti, cibo…), a consumo collettivo (giardini pubblici…)  Privati (prodotti da privati), pubblici (servizi prodotti dallo stato, sanità…) Limitazioni poste sulla disponibilità dei beni o sulla loro fruizione: le modalità di comportamento di alcuni beni possono essere soggetti a vincoli dovuti a problematiche. L’attività economica (produzione e consumo di beni economici) si svolge mediante varie classi di operazioni: 1. Operazioni di trasformazione tecnica: produzione di beni, di conoscenze, di servizi, delle materie prime, degli impianti… 2. Operazioni di negoziazione di (rapporti tra i soggetti) - beni privati e pubblici - lavoro - capitali - coperture di rischi 1. Operazioni di configurazione e di governo degli istituto - configurazione dell’assetto istituzionale - organizzazione - rivelazione e informazione  La produzione economica: le operazioni tipiche delle varie classi di imprese

Produzione di merci (imprese manifatturiere) Produzione di servizi (trasporti, scuole, università) Svolgimenti di negozianti di beni(imprese commerciali), di capitali (banche, altri intermediari finanziari), di rischi (compagnie di assicurazione) Il fine delle imprese: la produzione di remunerazioni  Le persone costituiscono e partecipano alle imprese per ottenere remunerazioni (remunerazioni del lavoro e del capitale proprio  La produzione economica (produzioni di merci e servizi, svolgimento di classi di negozianti) è il mezzo  La produzione di remunerazioni è il fine   



REMUNERAZIONE: Ricompensa adeguata; quanto viene dato in ricompensa.

L’attività economica ha bisogno di una serie di fattori di produzione:  Materie prime, componenti, servizi forniti da terzi…  Immobili, impianti, macchinari, attrezzi  Lavoro  Terra  Beni pubblici  Beni liberi Due condizioni di produzione sono qualificabili come primarie: Il lavoro e il capitale risparmio, che si interfacciano l’uno con l’altro in modo più o meno conflittuale. Le teorie economiche sono caratterizzate dalle ipotesi formulate in merito alle persone, ai gruppi di persone e ai loro comportamenti. La teoria economica parte dal riassunto che i soggetti devono rispondere alle seguenti caratteristiche (homo oeconomicus): autonomo, egoista, motivato solo da redditi e ricchezza, in grado dii valutare tutto secondo razionalità. La persona umana invece è vista come membri di più società umane, svolge l’attività economica come mezzo e non come fine, opera secondo razionalità ma limitata, da valore a solidarietà, lealtà e progresso. Le persone agiscono in modo tale da massimizzare il propri benessere individuale (non è solo benessere materiale). Il loro comportamento è coerente nel tempo, è intenzionalmente razionale. Le scelte delle persone sono influenzate sia dalle proprie esperienze passate, i consumi passati, le abitudini, le dipendenze individuali (capitale personale), che dalle caratteristiche delle persone con le quali si interagisce, inclusa la cultura (capitale sociale). LE DECISIONI INDIVIDUALI: 1. Razionalità assoluta (economia politica)  Problema e obiettivi perfettamente chiari  Tutte le informazioni disponibili immediatamente in modo gratuito  Futuri stati del mondo perfettamente conosciuti  Alternative tutte chiare  Decisore unico e isolato  Il decisore sceglie l’alternativa migliore

1. Razionalità limitata (Simon)  Il decisore parte da attese iniziali, una prima ricerca esplorativa porta a prime alternative  Il decisore valuta una prima alternativa, la analizza  Valuta altre alternative  Ricerca e valuta altre alternative tramite questa perlustrazione  Sceglie la soluzione soddisfacente. GRUPPI SOCIALI, NORME E LUOGHI  Le persone per perseguire i loro fini interagiscono tra di loro occasionalmente, in pianta stabile e formano le società umane.  Il comportamento delle singole persone è fortemente influenzato dalla loro appartenenza a gruppi sociali e a collettività umane.  Quando si fa parte di un gruppo, i propri comportamenti ne sono influenzati: i membri dei gruppi sociali devono rispettare le regole di comportamento.  Attorno ad ogni persona che occupa una certa posizione in una collettività umana si forma un sistema di attese di comportamento, che si definisce come ruolo. Il comportamento di ogni persona è influenzato da questo sistema di attese.  Il gruppo è in equilibrio se i ruoli sono coerenti fra loro. Processi decisionali collettivi Garbage can model: le persone sono i soggetti che hanno dei poteri decisionali e che possono attribuire loro una maggior/minor criticità o urgenza andando a sviluppare delle soluzioni che li portano a prendere decisioni nell’ambito in cui loro operano.

COOPERAZIONE, OPPORTUNISMO, FIDUCIA, ALTRUISMO… La cooperazione porta benefici a tutti all’interno della società, porta una rendita amministrativa a tutti quelli che hanno cooperato tra di loro. La mancanza di chiarezza, di condivisione di obiettivi e comportamenti, danno vita a dei comportamenti opportunistici che saranno poi causa della sfiducia negli altri. La fiducia è un bene fondamentale che nasce da ripetuti comportamenti leali, cooperative e altruistici. I comportamenti altruistici sono funzionali alla massimizzazione del benessere personale, buone relazioni sociali, bassi costi di transazione, realizzazione di idea, di giustizia, equità e progresso. LE PROFEZIE AUTOVERIFICANTI (McGregor) Due ipotesi in merito alla modalità di approccio al lavoro.  Teoria X: >>> Ipotesi negativa sulla natura umana “X” >>> organizzazioni prescrittive e coercitive >>> comportamenti realmente restrittivi e opportunistici >>> conferma e rinforzo della ipotesi “X”>>>  Teoria Y: >>> Ipotesi positive sulla natura umana “Y” >>> organizzazioni responsabilizzanti >>> Comportamenti realmente leali e operativi>>> Conferma e rinforzo della ipotesi “Y” >>>

Principi generali economia aziendale: 1. Complementare all’economia politica. 2. Orientata al cambiamento, alla ricerca di modalità migliori di svolgimento dell’attività economica, andando oltre il mero progresso tecnico. 3. Vuole combinare l’innovazione tecnologica con l’innovazione economica. 4. Vuole contribuire al progresso economico come strumento di processo civile. 5. Adotta il principio di unitarietà nello studio dei fenomeni aziendali o Tutti i tipi di istituti: famiglie, imprese, stato, istituti non profit o 3 grandi aggregati: gestione + organizzazione + rilevazione o Contemperamento degli interessi.

GLI ISTITUTI, LE AZIENTE, LA SOCIETA’ UMANA Ciascuna persona partecipa a più società umane:  Famiglie  Stato, istituti pubblici  Chiesa  Imprese  Partiti politici  Sindacati dei lavoratori  Associazioni di beneficenza Ogni società umana opera nell’interesse dei suoi membri e del loro bene Le istituzioni sono il risultato dei comportamenti e delle regole che le collettività umane si sono date per interagire al loro interno. Gli istituti sono le società umane che assumono caratteri di istituzioni (famiglie, imprese, partiti.) … Essi sono duraturi, dinamici, unitari, autonomi e perseguono il bene comune. Famiglie = società umane naturali Organizzazioni = società umane progettate A livello di istituti si manifestano due fenomeni: 1. La rendita organizzativa: il frutto della cooperazione intelligente di più persone volte allo stesso fine; il vantaggio economico ottenuto con l’azione organizzata rispetto all’azione isolata e opportunistica; – in linea di principio, la rendita organizzativa, frutto della cooperazione, deve essere ripartita tra tutti coloro che hanno cooperato perché questo possa durare nel tempo. 2. Il risultato residuale: frutto della cooperazione e dell ’ incertezza; è quanto residua ex-post dopo aver remunerato tutti sulla base dei patti ex-ante; – a chi spetta il risultato residuale (che può essere positivo o negativo)? Sono possibili varie soluzioni: la risposta influenza direttamente la struttura di governo dell’istituto. GLI ISTITUTI E LE AZIENDE L’economia aziendale si occupa delle quattro classi istituti nei quali si svolge rilevante attività economica:  le famiglie  le imprese  lo Stato e gli istituti pubblici



gli istituti non-profit

In particolare, studia l’ordine strettamente economico degli istituti, ossia le aziende:  l’azienda di consumo e di gestione patrimoniale familiare  l’azienda di produzione  l’azienda composta pubblica  l’azienda non-profit Ai fini dell’analisi economica, le varie classi di istituti si distinguono per i seguenti caratteri essenziali:  le finalità dominanti, di ordine economico e non economico  il fine economico immediato  i portatori degli interessi economici istituzionali, ossia degli interessi economici primari  i portatori degli interessi economici non istituzionali  i processi economici  caratteristici

LA DIFFERENZIAZIONE DEGLI ISTITUTI L’attività economica si svolge in istituti di natura molto varia, fortemente differenziati (le famiglie, le imprese grandi e piccole, le imprese pubbliche e private, gli istituti pubblici di ogni specie, le associazioni, ecc.) QUATTRO MODELLI DI SISTEMI ECONOMICI

1. Il modello dell’autoconsumo: modello delle economie primitive, dove ci sono gruppi primari di famiglie che svolgono tutto al loro interno, sono autosufficienti 2. Il modello atomistico di mercato, modello astratto dove esistono singole persone che svolgono in autonomia le attività. È astratto perché è un modello che non si è realizzato ma pone in evidenza la presenza di un coordinamento tra persone che però non riescono a mettere a fattore comune l’opportunità di integrazione 3. Il modello della gerarchia totale: modello di economia centralizzata come quello dell’URSS di una volta. C’è un bene comune al centro, una distribuzione dei compiti e dei risultati. Poco efficiente. 4. Il modello della pluralità di istituti specializzati: modello dove famiglie, imprese, istituti pubblici e istituti no profit coesistono e all’interno delle imprese si lavora e ci si specializza in modo unico per cogliere le possibili offerte. Questi quattro modelli ci sono utili per capire come può essere articolato un sistema economico e per capire l’evoluzione del sistema economico a livello mondiale. UN FENOMENO PERVASIVO: LA SPECIALIZZAZIONE ECONOMICA  Molte caratteristiche dei sistemi economici moderni sono frutto della specializzazione economica.  Un fenomeno pervasivo che si manifesta in tutte le attività umane a vari livelli: – specializzazione delle macroclassi di istituti (famiglia vs PA vs altre) – specializzazione tra gli istituti di ciascuna macroclasse (imprese e istituti pubblici) – specializzazione all’interno di ciascun istituto

LE ECONOMIE DI SPECIALIZZAZIONE  La specializzazione produce vantaggi (denominati “economie di specializzazione”) esprimibili in termini di: – riduzione dei tempi, degli sforzi e dei costi richiesti per lo svolgimento dell’attività economica – miglioramento della qualità degli output dell’attività economica  Le economie di specializzazione hanno varie origini, denominate “fonti delle economie di specializzazione”  La specializzazione può indurre anche svantaggi (diseconomie di specializzazione)

LE FONTI DELLE ECONOMIE DI SPECIALIZZAZIONE • L’apprendimento da ripetizione (destrezza, scoperta, repertorio di soluzioni)  L’impiego “ottimale” delle limitate e disomogenee competenze individuali  La differenziazione degli orientamenti manageriali e tecnici in relazione ad attività disomogenee  La riduzione dei costi di apprestamento e di passaggio tra le fasi  Le migliori performance degli impianti specializzati  La motivazione da identificazione GLI SVANTAGGI DELLA SPECIALIZZAZIONE  I maggiori costi di coordinamento  La rigidità degli investimenti specifici / specializzati



La demotivazione da parcellizzazione

SPECIALIZZAZIONE E DIMENSIONI COVENIENTI  Quanto più grandi sono le unità produttive (stabilimenti, laboratori, punti di vendita, ecc.) tanto maggiori sono le possibilità di specializzare l’attività, il lavoro, gli impianti, ecc.  Gli istituti (in particolare le imprese) tendono a crescere dimensionalmente per poter realizzare grandi economie di specializzazione (che sono un sottoinsieme delle economie di scala) SPECIALIZZAZIONE E AMPIEZZA DEI MERCATI E DELLE CONOSCENZE  Gli spazi di possibile specializzazione crescono al crescere dei mercati (perché le imprese possono diventare più grandi e specializzarsi maggiormente al proprio interno) e della ricchezza della conoscenza (che può essere maggiormente articolata in parti specialistiche).  Quanto maggiori sono le previste dimensioni del mercato, tanto maggiori sono gli incentivi per gli investimenti in ricerca e sviluppo; si arricchiscono le conoscenze; si ampliano le possibilità di specializzazione.

LE COMBINAZIONI ECONOMICHE DI ISTITUTO IL SISTEMA DEGLI ACCADIMENTI  L’economia aziendale (analizza i fenomeni nelle aziende e nel loro ambiente) si occupa, in generale, delle azioni e dei fenomeni che si manifestano nell’azienda e nel suo ambiente (le attività interne di produzione e di vendita, i comportamenti dei clienti e dei fornitori, le variazioni della normativa economica, ecc. ecc.).  Sono azioni e fenomeni – economici e non economici - avvinti a sistema da relazioni molteplici; si usa l’espressione “sistema degli accadimenti”. LE COMBINAZIONI ECONOMICHE GENERALI = tutte le operazioni di carattere economico che le persone che operano all’interno di un istituto svolgono  Nell’ambito del sistema degli accadimenti di ciascun istituto una posizione centrale è occupata dalle combinazioni economiche generali.

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Le combinazioni economiche generali sono date dall’insieme complessivo delle operazioni economiche svolte dalle persone all’interno di un istituto. Per poter capire l’economia degli istituti (come si formano i costi e i ricavi; perché e come si hanno utili o perdite; perché ci si deve indebitare oppure no; ecc.) è essenziale saper analizzare l’articolazione (ossia la struttura) delle combinazioni economiche che in essi si svolgono.

LE COMBINAZIONI ECONOMICHE GENERALI  Il caso Barilla  https://www.barillagroup.com/it – – – – –

Vision e Mission Le nostre storie I nostri marchi: noi parliamo di Barilla, ma esistono molti altri marchi Dentro la notizia Principali risultati:  Fatturato per aree geografiche  Fatturato per aree di business Numero dipendenti – Barilla nel mondo – L’archivio storico Barilla non è solo Italia ma è mondo.

LE CATEGORIE DI ANALISI DELLE COMBINAZIONI ECONOMICHE Per analizzare l’articolazione delle combinazioni economiche si ricorre ad alcuni concetti chiave: - Le coordinazioni economiche parziali (dette anche “funzioni”): funzione acquisrt, vendita, marketing. Hanno in comune una omogeneità nei loro contenuti. Insieme di processi che caratterizzano una specie di funzioni. Le combinazioni economiche parziali ed elementari (dette anche, nelle imprese, “aree di affari”): aggregati di attività che hanno in comune un prodotto di riferimento. Le negoziazioni LE COORDINAZIONI PARZIALI DELLE IMPRESE  Le coordinazioni economiche parziali sono insiemi di processi caratterizzati da una funzione e da un insieme di competenze specialistiche applicate allo svolgimento della stessa. Esse sono chiamate funzioni.  Ad esempio, la coordinazione parziale “ricerca e sviluppo”:  è l’insieme delle attività che hanno la funzione di ideare e di sviluppare nuovi prodotti e nuovi processi produttivi  e si svolge utilizzando particolari competenze di progettazione, di calcolo, di prova, e così via  Correntemente le coordinazioni parziali sono chiamate “funzioni” (funzione ricerca, funzione vendite, funzione marketing, ecc.) LE GRANDI CLASSI DI COORDINAZIONI PARZIALI D’IMPRESA Le coordinazioni parziali di tutte le imprese sono riconducibili alle seguenti classi e sottoclassi:  Progettazione (configurazione) dell’assetto istituzionale (PAI)  Gestione (G): le attività dell’azienda

Gestione caratteristica (nelle imprese manifatturiere: ricerca e sviluppo, acquisti, fabbricazione, vendita, logistica): include acquisti, produzione, logistica… o Gestione finanziaria: reperimento delle risorse finanziarie o Gestione patrimoniale: impiego delle disponibilità liquide o Gestione tributaria: rapporti con il fisco o Gestione assicurativa: copertura dei rischi  Organizzazione (O): riguarda con le persone e i sistemi  Rilevazione (R): riguarda i numeri e i risultati o

L’interdipendenza: quando in un’azienda tocchiamo un pezzo, andiamo ad avere dei riflessi anche sugli altri

LE ATTIVITA' DELL'ASSETTO ISTITUZIONALE  Sono le operazioni che determinano la nascita, il disegno di base, le trasformazioni e la cessazione dell’istituto: – la costituzione dell’istituto – la compagine iniziale dei “soci” e le successive trasformazioni – la prima scelta e le trasformazioni di forma giuridica – la configurazione degli organi di governo – le acquisizioni, fusioni, scissioni – la stipulazione di alleanze – la liquidazione dell’istituto  Tutte le altre classi di operazioni (gestione, organizzazione, rilevazione) sono fortemente influenzate dalle scelte di configurazione dell’assetto istituzionale (che è fondamentale cerchi da esso derivano molte conseguenze)

LA GESTIONE

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La gestione è l’insieme delle operazioni attraverso le quali l’impresa attua direttamente la propria produzione economica (progetta, acquista, trasforma, vende). La gestione è utilmente scomponibile in cinque insiemi di attività: o Gestione caratteristica GC o Gestione finanziaria GF o Gestione patrimoniale GP o Gestione tributaria GT o Gestione assicurativa GA

LA GESTIONE CARATTERISTICA È l’insieme delle operazioni di gestione che: 1. identificano la “funzione economico-tecnica” tipica di ciascuna impresa; 2. suscitano la gran parte dei costi e dei ricavi dell’impresa. – per le imprese agricole, estrattive e manifatturiere: acquisto di impianti e di materie prime, trasformazione tecnica, vendita; – per le imprese commerciali: negoziazioni di acquisto e di vendita di beni privati, operazioni di trasporto e di immagazzinamento; – per le banche: negoziazioni di credito di prestito in raccolta e in impiego; – per le imprese di assicurazione: assunzione di rischi specifici, investimento dei mezzi disponibili, liquidazione dei sinistri. La gestione caratteristica è una gestione “attiva”; quando ben condotta produce un risultato reddituale positivo: il reddito operativo della gestione caratteristica. LA GESTIONE CARATTERISTICA DELLE IMPRESE MANIFATTURIERE  Nelle imprese manifatturiere la gestione caratteristica si articola nei seguenti insiemi di operazioni  Ricerca e sviluppo  Acquisto di merci e di servizi destinati alla produzione  Fabbricazione  Commercializzazione  Logistic...


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