ETA- Evolutiva - riassunto insegnamento intero PDF

Title ETA- Evolutiva - riassunto insegnamento intero
Author Fabio Cafiero
Course TTD ATTIVITÀ MOTORIA DELL'ETÀ EVOLUTIVA
Institution Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
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riassunto insegnamento intero...


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ALTRO LINGUAGGIO LA RIFORMA DELLA SCUOLA PRIMARIA RIFORMA MORATTI: - Regola il nuovo sistema scolastico, è aperta alla tradizione e al novum, per introdurre nuovi modi di pensare: o Centralità della persona o Libertà: costruire indipendenza e padronanza di sé in relazione agli altri. Con la riforma Moratti, Nella scuola primaria è prevista l'iscrizione di un bambino a partire dai 5 anni e mesi 4 compiuti. Fino dal primo anno è previsto l'insegnamento dell'inglese e dell'uso del computer e di una valutazione biennale. Abolizione dell'esame di 5ª elementare. I programmi ministeriali hanno subito un cambiamento drastico per quanto riguarda lo studio delle materie storia, geografia, scienze. legge n°59 del 1997 autonomia organizzativa, didattica, finanziaria e di ricerca del sistema scolastico italiano. TEMI DELLA RIFORMA - PERSONALIZZAZIONE Legge delega n°53 del 2003 o Moratti il sistema scolastico favorisce crescita e valorizzazione della persona nel rispetto di crescite a ritmi differenti, identità di ciascuno e scelte della famiglia per quanto riguarda la coopera azione tra scuola e genitori. Per rendere efficace Il percorso educativo: o Fornire a tutti le stesse opportunità di apprendimento o Contenere il rischio di insuccesso scolastico o Sviluppare capacità di autoapprendimento o Elevare standard di apprendimento o Consentire l’approccio con il mondo del lavoro

Si raggiungono medesimi obiettivi con itinerari diversi: si passa da obiettivi generali a specifici. P.O.F piano dell’offerta formativa, progetto di “differenzazione didattica” e modalità d’insegnamento in varie forme. - COMPETENZE: insieme di capacità potenziali Asse educativo = conoscenze + abilità = competenze Conoscenze insieme di info, nozioni, dati e regole di comportamento . Possono essere di natura: o Semantica (sapere significato) o Dichiarativa (sapere che cosa) o Procedurale (sapere come) o Condizionale (sapere dove, quando e perche) Abilitàoperazioni e procedure per ottenere risultati, sapendo le “ragioni del fare” Lo scopo dell’istruzione è l’acquisizione di competenze nelle discipline di studio. L’azione formativa tende a far raggiungere una macrocompetenza a lungo termine interdisciplinare. Accertamenti tramite: test, prove oggettive, interrogazioni, valutazioni con agenti esterni, autovalutazione. Successivamente si ha un certificazione. LA NORMATIVA Legge 53/03 o morattidelega al governo la definizione di norme generali sull’istruzione e quella dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale, in un quadro formativo. Inoltre favorisce la crescita e la valorizzazione della persona umana nel rispetto dei ritmi dell’età evolutiva, differenze e identità di ognuno. Legge 59/97 impianto generale dell’autonomia scolastica e didattica DPR 275/99regolamento con norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche (POF, flessibilità..)

Il quadro normativo è completato da: Decreto attuativo n°59 febb 2004 4 capi dedicati alla scuola dell’infanzia e al 1 ciclo di istruzione (scuola primaria e secondaria di primo grado). I suoi 4 allegati, A,B,C e D, danno indicazioni nazionali per piani personalizzati delle attività educative nella scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo grado e nella fine del primo ciclo d’istruzione (6-14 anni) Decreto legislativo n°286 novembre 2004 istruzione del servizio di valutazione del sistema educativo e Formazione INVALSI Circolare ministeriale 10 novembre 2005 n°48 definisce una linea guida e impiego del portfolio nelle scuole dell’infanzia e primo ciclo d’istruzione. DOCUMENTI DELLA RIFORMA Relativi alla scuola primaria, dell’infanzia e secondaria di primo grado 1. DOCUMENTI NAZIONALI ELABORATI DALLO STATO - Profilo educativo culturale e professionale dello studente (PEUP) alla fine del primo e del secondo ciclo - Indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati 2. DOCUMENTI ELABORATI DALLA SCUOLA AUTONOMA - P.O.F. - Piani di studio personalizzati - Portfolio DOCUMENTI NAZIONALI: PECUP(alla fine del primo ciclo) - Orienta le scelte educative autonome di ogni istituzione scolastica - Traccia il profilo dellO studente rispetto alla maturazione alla fine di ogni ciclo Indica ciò che uno studente a 14 anni dovrebbe saper fare per essere cittadino e cosa ci si aspetta dalla sua crescita, e mostra come conoscenze e abilità apprese dalla scuola siano state formative come competenze personali. Il PECUP ha carattere: educativo (sapere essere), culturale (sapere e saper fare) e professionale (delinea attitudini e competenze per la scelta futura) È articolato in: identità (conoscenza di sé, relazione con gli altri, orientamento), strumenti culturali( principali campi del sapere e saper fare); gli OSA contenuti

precisano gli strumenti da usare in ogni scuola), convivenza civile ( sollecitazione da parte degli insegnati sui vari tipi di educazione) Sintesi dei traguardi appresi alla fine del ciclo di istruzione INDICAZIONI NAZIONALI PER I PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI Presentano obiettivi generali del processo formativo e specifici di apprendimento Legge 53/2003riforma ordinamenti scolasticiindividua il nucleo dei piani di studio scolastici = indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati Piani di studio personalizzati tengono conto dell’autonomia scolastica e lasciano lo spazio all’azione delle scuole autonome, indicando solo gli obiettivi generali formativi e specifici di apprendimento SCUOLA DELL’INFANZIA luogo d’incontro e cooperazione delle famiglie Obiettivi generali del percorso formativo (OGPF): - Maturazione identità personale - Conquista dell’autonomia - Sviluppo delle competenze Obiettivi specifici di apprendimento (OSA) indicano i livelli di prestazione che le scuole sono tenute ad assicurare: - Il sé e l’altro - Corpo, movimento e salute - Ricezione e produzione di messaggi - Esplorare, conoscere, progettare SCUOLA PRIMARIAambiente nel quale matura l’autonomia, relazioni e riflessioni logico-critiche - Promuove l’acquisizione di tutti i tipi di linguaggio e un primo livello di padronanza delle conoscenze e abilità - La conoscenza viene creata con l’esperienza: si passa dal sapere, al saper fare all’agire - Assicura delle condizioni culturali, relazionali per il pieno sviluppo della persona, indipendentemente da sesso, razza …

- Crea le basi per l’adozioni di valori a livello sociale e nazionale - Pone le basi per un immagine positiva di sé OGPF (obiettivi generali del processo formativo) - Valorizzare l’esperienza del bimbo: apprezzare il patrimonio comportamentale ereditato e dedicare attenzione alla sue discussioni. - Corporeità come valore: avvalorare l’espressione corporea come risultato di dimensioni relazionali, affettive, sociali e operative. - Esplicitare idee e valori presenti nell’esperienza - Dalle categorie empiriche a quelle formali - Confronto interpersonale - Diversità di persone e culture come ricchezza - Praticare impegno personale e solidarietà sociale

OSA (Obiettivi specifici di apprendimento ) Ordine di 3 consapevolezze: - Ordine epistemologico di presentazione delle conoscenze e abilità che costituiscono specifici obiettivi non va confuso con il loro ordine di svolgimento didattico - Gli osa indicati per le varie discipline obbediscono al principio di sintesi e dell’ologramma: uno rimanda all’altro. - Vengono indicati i livelli essenziali di prestazione che le scuole devono assicurare. Ogni suola organizza gli osa dei vari obiettivi formativi delle varie unità di apprendimento. OGPFtraguardi attesi a livello nazionale, ma riferiti al termine di ogni segmento scolastico. OSAconoscenze e abilità garantite ad ogni bimbo (ridefiniti in base all’allievo) POFdichiarazione di ciò che la scuola intende fare per svolgere al meglio la sua funzione istituzionale (scelte educative e didattiche).

Il POF illustra l’identità della scuola, i percorsi comuni adottati, le scelte didattiche, le modalità di uso delle risorse disponibili e i criteri di valutazione e autovalutazione. Il POF deve essere coerente con obiettivi generali e specifici a livello nazionale; deve prevedere una quota oraria riservata alla determinazione delle regioni; deve definire piani di studio personalizzati. PSP piano di studio personalizzato, insieme delle unità d’apprendimento interdisciplinari e disciplinari con un carattere flessibile ad eventuali differenzazioni Le indicazioni nazionali propongono obiettivi generali, specifici. Le scuole rendono operativi gli obiettivi specifici come obiettivi formativi, quest’ultimi, dopo verifica, diventano competenze, queste strutture progettuali sono le unità di apprendimento (UDA) il cui complesso da origine al PSP( funzione d’integrazione) + OBIETTIVI FORMATIVI = + UNITA’ DI APPRENDIMENTO = PIANO DI STUDIO ………………………………………………………………………………………… PERSONALIZZATO

OF (obiettivi formativi) Azione progettuale richiesta dai docenti, sono degli OSA contestualizzati, cioè riferiti ad una classe o a un gruppo di alunni. OF sono percepiti dagli allievi come traguardi per la maturazione e mirano ala formazione integrale della persona. La sua identificazione può scaturire da: - Esperienza dell’alunno: per formulare obiettivi formativi da raggiungere, coerenti a e OSA - Documenti prescrittivi = PECUP + OSA; POF + PSP + PORTFOLIO - Obiettivi formativi del primo biennio: si pare dall’esperienza diretta dei bimbi con attività motivanti - Obiettivi formativi del secondo biennio: organizzare singole attività per discipline PORTFOLIO DELLE COMPETENZE INDIVIDUALI

Documento che consente di conoscere attitudini e competenze coinvolgendo allievo e famiglia. Ha come finalità la presentazione dell’alunno con la descrizione dei percorsi seguiti, continuità tra ordini di scuola, orientamento e valutazione. È compilato dall’insegnate tutor in collaborazione con i colleghi Organizzazione didatticadue modalità di lavoro: - Curricolo obbligatorioattività svolte in un gruppo classe omogeneo - Curricolo opzionale(3h sett) attività di laboratorio con gruppo di livello Il “collegio” scolastico sceglie il “modello didattico organizzativo” sulla base dei bisogni territoriali, ispirazione culturale, risorse. Si definisce una “quota obbligatoria” destina alle discipline Formazione di classe o gruppi di alunni Assegnazione dei docenti alle classi e ai laboratori TEMPI DELLA DIDATTICA La qualità dei processi d’insegnamento è connessa dai tempi usati. Possono essere: - Formalifissati a livello naz. e differenziati in base al livello scolastico - Sostanziali stabiliti dalle scuole TEMPO SCUOLA - Tempo diatticorealizzazione curricolo e PSP - Tempo educativointervalli = gioco NOVITA’ della RIFORMAuna parte del tempo didattico è deciso dai genitori ATTIVITA’ MOTORIA NELLA SCUOLA PRIMARIA COMUNICAZIONE E SOCIETA’ La comunicazione è la base di ogni interazione tra gli essere viventi. La comunicazione è mettere in comune stati d’animo attraverso un sistema di segnali, “mezzo simbolico”mezzo di forze espressive, sistema di segni(rimandano a un riferimento concreto) e simboli (significati non subito desumibili es. patria). È impossibile non comunicare poiché ogni comportamento è comunicazione. Per “meta comunicazione” intendiamo quando più persone si scambiano info sul loro modo di comunicare (implicito o esplicito).

La punteggiatura determina il senso della comunicazione. Gli esseri umani comunicano in modo digitale e analogico con sistemi precisi (neurologico) con messaggeri del nostro organismo(ormoni) che trasmettono emozioni. Ogni interazione è simmetrica o complementare, la relazione si fonda sul riconoscimento dei ruoli e dei compiti. La società è un insieme di elementi talmente in interazione, che la modifica di uno porta la modifica di tutti gli altri,società viene vista come un “sistema”. FUNZIONE COMUNICATIVA NELLA SOCIETA’ - Referenzialescambio di info - Meta comunicazionein relazione tra i partecipanti - Espressivaidentità personale e sociale, emozioni e rapporti con gli altri - Regolazione e coordinazioneregole condivise tra interlocutori Per atto comunicativo s’intende uno scambio di messaggi e modelli personali e necessità di regole che comprendono: - Abilità linguistiche e grammaticali: produrre e interpretare frasi - Abilità sociali:adeguare il messaggio a situazioni specifiche - Semiotiche: saper usare codici Intelligenza emotivacapacità di osservare le proprie e le altrui emozioni, pensare i sentimenti e regolare le emozioni, distinguere le varie sensazioni dal tono e dalla gestualità. L’intelligenza emotiva si divide in competenza personale (controllo di noi) e competenza sociale (empatia) Intelligenza interpersonale-capacità di comprendere gli altri, rispondere in modo appropriato agli stati d’animo e desideri altrui. La comunicazione è composta da: emittente, codice, messaggio, contesto, canale, ricevente. EVENTO COMUNICATIVO - Emittentestruttura i messaggi, sceglie un codice(insieme di segnali) comprensibile dal ricevente e un canale di trasmissione del messaggio - Riceventepercepisce il messaggio, decodifica e interpreta il messaggio per ricodificarne uno nuovo da inviare

Si parla di feedback o retrocomuicazione dove il ricevente diventa emittente e viceversa, in una relazione bilaterale e reversibile. Per fare in modo che ci sia un evento comunicativo il ricevente deve interpretare e comprendere il messaggio, modificando, accettando o respingendo il contenuto; il messaggio di ritorno deve essere codificato. ASPETTI DELLA COMUNICAZIONE - Flessibilità comunicativacapacità o volontà di adattarsi al contesto e situazione in cui avviene la comunicazione e di adattarsi all’interlocutore. - Flessibilità semanticapermette di interpretare i diversi significati che una parola o un espressione possono avere - Flessibilità di riferimentoadattare la comunicazione ai vari contesti -

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Intenzionalità  guida l’atto comunicativo, riguardo al contenuto comunicativo, alla riverenza delle info che si trasmettono. Saper ascoltare dare la possibilità all’altro di esprimersi sentendosi compreso, capendo i bisogni, le idee, i dubbi e dirigendo la comunicazione verso obiettivi preposti

L’evento comunicativo può avvenire attraverso codice numerico (parola) o codice analogico(movimenti, tono,ritmo, cadenza…) Con il codice numerico si trasmettono info, con il codice analogico si staurano relazioni. La comunicazione può essere verbale e non verbale, una integra l’altra. Il modo in cui viene fornita un info da indicazioni sull’info e sull’interlocutore. COMUNICAZIONE VERBALE La lingua è un sistema costituito da unità dette “fonemi”, la cui comprensione genera unità più grandi con significato “parole”, la cui combinazione genera “frasi” -

Foneticasuoni prodotti dalla voce umana Semanticaprocessi implicati nella determinazione di un significato Grammaticaregole che danno delle combinazioni per produrre frasi. È data dalla “morfologia”, forma delle parole e dalla “sintassi”, determina la funzione delle parole nelle frasi.

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Pragmatica meccanismi e rappresentazioni mentali che permettono di interpretare il linguaggio verbale e non.

Il linguaggio ha funzione di regolamentazione sociale, infatti osservando una situazione posso comprendere la natura dell’incontro, il rapporto tra interlocutori e il loro status-culturale. il linguaggio verbale è distinto in: informale e formale. LINGUAGGIO PARLATO E SCRITTO I testi si trasmettono a 2 livelli: - Contenutoinfo esplicita che viene comunicata - Formastile(dipende da scrivente e a chi è rivolto) e mezzo di scrittura usati LINGUAGGIO DEL CORPO La CNV ha funzione: - Individuale espressivaper soddisfare esigenze affettive interiori - Conoscitivaper relazionare il soggetto con il mondo esterno - Psicologico - evolutivaper costruire autonomia e consapevolezza dell’individuo in relazione al mondo - Culturale - sociale per trasmettere cultura e storia di una società È usata per: - Stabilire rapporti inter-personali - Manifestare la personalità - Sostenere i linguaggio verbale - Esprimere emozioni COMUNICARE + ESPRIMERSI = LINGUAGGIO DEL corpo Il corpo è l’espressione globale del oggetto e comunica a volte senza intenzionalità: “spontaneità” quando produce messaggi inconsapevolmente e “ ambiguità” quando recita, quindi appare ciò che non si vuole in realtà comunicare. Il corpo non ha sintassi precisa, ogni gesto ha uno significato che non è uguale per tutte le culture.

Per interpretare bene un messaggio occorre saper leggere il canale NV e confrontarlo con quello verbale, se vi è corrispondenza, la comunicazione è congrua, sennò incongrua. -

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movimento  permette di agire con il mondo e cambiarlo col proprio corpo mimicamira a concretizzare i sentimenti e oggetti rendendoli leggibili o comprendibili. Il viso è la parte più coinvolta. Gesti  qualunque azione che invia un segnale visivo ad uno spettatore. Il movimento è gesto quando è visto da un altro. L’espressione gestuale è immediata, con un unico gesto invio molte info , ma anche incisiva, serve poco tempo per mandare info. Spesso il gesto viene accompagnato al CV per migliorare la memoria.

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Postura posizione che il corpo assume durante un interazione. È il modo di porsi nel mondo e di presentarsi nelle varie situazioni. È determinata da: o Componente psichicadinamiche emotive o Componente anatomicaconformazione e/o patologie o Capacità propriocettivepercezione di sé statica e dinamica Prossemicacomportamento spaziale, collocarsi e muoversi nello spazio. Il modo di porsi nello spazio rivela diversi aspetti della comunicazione e relazione tra interlocutori. Lo spazio si divide in: intimo, personale, sociale o pubblico. Altro aspetto importante è l’orientamento: frontale, di fianco che si assume.

ESPRESSIVITA’ CORPOREA E BAMBINO - Espressione rivelare se stessi agli altri, aprirsi verso l’esterno con segnali fisici: posizione, movimento ecc… - Corpopresenza nel mondo che il corpo di ognuno esercita. È il risultato del funzionamento del SNC che organizza funzioni psichiche, psicomotorie, cognitive che esprime con la relazione col mondo L’espressività corporea riflette la vita interiore e quelle esteriore. Esprimere: - Forze dentro di noi, che stanno per uscire - Mondo percepito verso l’esterno - Corpologo in cui pressioni interiori e stimoli esterni si incontrano

È fondamentale che il bimbo acquisisca la coscienza della possibilità di movimento del corpo nello spazio. ESPRESSIVITA’ CORPORE NELLA SCUOLA PRIMARIA Prevede sviluppo mimico gestuale per acquisire competenze. L’espressività è lo strumento per stimolare curiosità verso l’apprendimento; è necessario favorire fin dai primi anni di vita una percezione e conoscenza del corpo. Di fronte ad una richiesta motoria il bimbo è spesso portato ad una risposta imitativa. Non è fondamentale la precisione del movimento, ma ciò che è in grado di suscitare. Il movimento in se è sterile e astratto. Bisogna istaurare un buon rapporto insegnante-alunno. L’insegnante non deve soffocare la creatività dell’allievo. È fondamentale favorire il passaggio dall’espressività spontanea alla comunicazione gestuale intenzionale. IPOTESI DI ITINERARIO DIDATTICO DEL LINGUAGGIO GESTUALE Antecedenti percorsi didattici avranno portato il bimbo alla conoscenza del proprio corpo, controllo alla contrazione e alle decontrazione, ampiezza, velocità ritmo,, posture e dello schema corporeo globale Percorso didattico: - Sviluppo del linguaggio gestuale - Sviluppo comunicazione gestuale - Sviluppo dell’espressione spontanea a passaggio all’improvvisazione - Espressione spontanea su fabulazione - Animazione corporea - Imitazione gestuale e mimo - Drammatizzazione Elementi gestuali: - armonizzare l’azione del corpo e il singolo gesto espressivo - armonia generale del movimento - controllare spazi e tempi - collegamento con l’altro (ogni azione viene rapportata a quella dell’altro) - collegamento con la scenografia INTEGRAZIONE SCOLASTICA

ALUNNI DISABILI L’essere umano si realizza nel rapporto con gli altri. Per integrazione s’intende la capacità di vivere in maniera collaborativa nell’ambiente scolastico. Quando si parla d’inte...


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