Filosofia DEL Diritto-prof Corrado Roversi PDF

Title Filosofia DEL Diritto-prof Corrado Roversi
Course Filosofia del diritto
Institution Università di Bologna
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Appunti delle lezioni di filosofia del diritto e riassunti di alcune parti del libro....


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FILOSOFIA DEL DIRITTO Che cos’è la filosofia? UNA ATTIVITÀ, una ricerca su un particolare tipo di domande. Alcune scienza sono nate dalla filosofia e poi si sono staccate: psicologia, sociologia, fisica che utilizzano metodi matematici o empirici per giungere alla verità. La filosofia no. Il metodo della filosofia è il RAGIONAMENTO, il PERCHÈ, il discutere razionalmente e il argomentare. La filosofia da più risposte che sono il frutto di un lavoro di riflessione di persone che hanno riflettuto su tematiche di base proponendo idee ai posteri utili per dare opinioni, per argomentare. La filosofia del diritto è lo studio dei problemi fondamentali basici delle strutture di base del sistema giuridico→ cos’è una norma? La filosofia ci permette di avere un atteggiamento critico e fondato. 1. CASO COLLEFERRO Avevano gli aggressori il dovere di trattenersi dall aggredire? Si il loro era sia un dovere morale o etico che un dovere giuridico in quanto uccidere è legalmente sbagliato. 2. VIGILE Ha il vigile il dovere di non farmi una multa per un divieto di sorpasso? In questo caso il vigile ha un dovere giuridico che prevale su quello morale. 3. CECCHINO NAZISTA Ha il cecchino nazista il dovere di sparare e uccidere durante la battaglia? Si perchè ha il dovere di obbedire all’ordine dei superiori, ma no perchè va contro ogni dovere morale, civile, etico. C’è un conflitto tra dovere morale e dovere giuridico come nella BANALITÀ DEL MALE. SE CI FOSSE UNA RIVOLUZIONE IN ITALIA E LE FORZE DELL’ORDINE NON RIUSCISSERO AD ARRIVARE…. 1. I RAGAZZI AVREBBERO ANCORA IL DOVERE DI TRATTENERSI DALL AGGREDIRE 2. IL VIGILE FORSE NON AVREBBE IL DOVERE DI FARE LA MULTA 3. IL CECCHINO NON L'AVREBBE PIÙ

IL DOVERE NON È UN FATTO, È UN’ENTITÀ GIURIDICA ● GIUSTIZIA→ CONFORMITÀ AD UN SISTEMA DI VALORI O NORME MORALI ● EFFICACIA→CONSISTE NEL FATTO SE UN DIRITTO VIENE APPLICATO OPPURE NO ● VALIDITÀ→CONSISTE NELLA SUA ESISTENZA COME TALE, NEL SUO ESSERE IN VIGORE 1. GIUSNATURALISMO→ una norma giuridica è valida se è conforme a diritto naturale Ovvero se è giusta se è giusta e anche valida. il giusnaturalismo fa coincidere la validità di una norma con la sua giustizia. DIRITTO NATURALE= DIRITTO GIUSTO La validità dipende dalla giustizia dal diritto morale. 2. GIUSPOSITIVISMO→Una norma giuridica è valida se appartiene ad un ordinamento giuridico cioè se l'autorità', lo Stato l’ha posta allora è valida o in vigore 3. GIUSREALISMO→Una norma giuridica è valida se essa è seguita o applicata se essa è efficace. Fa coincidere la validità di una norma con la sua efficacia.

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo come prevede l'articolo 2. Viene usato il verbo riconoscere Perché i diritti hanno una loro sussistenza. La libertà individuale è un diritto individuale che la Repubblica riconosce come dice l'articolo 13 ed è un diritto di natura per gli uomini. Come si giustificano tali diritti? IDEA DI NATURA COMUNE ● Esempio dell'Orsa che ha ferito un uomo. Non è giusto uccidere l'Orsa perché l'Orsa ha visto nell'uomo un pericolo per i suoi cuccioli e inoltre l'Orsa non ha la capacità di riflettere sulle conseguenze delle proprie azioni come l'uomo. L'Orsa agisce seguendo i propri istinti e non la ragione. ● Supponiamo che un fulmine uccida un uomo in quel caso è giusto? Qui la giustizia non c'entra perché è un fatto naturale. NATURA≠ GIUSTIZIA Per noi c’è qualcosa di naturale. Distinguiamo tra 2 domini: quello del fulmine che è un dominio di necessità naturale(mussen), quello dell’orsa è un dominio di (sollen). I presocratici cercavano i principi fondamentali del mondo naturale e non riuscivano a distinguere tra natura e giustizia mussen e sollen si sovrappongono. Nel mondo naturale vedeva nel principio di giustizia Ciò che avviene necessariamente era regolato dalla giustizia e allora è questo presupposto che ci porta ancora oggi all'opinione che i diritti siano natura per l'uomo che la libertà sia un diritto di natura per l'uomo. Se qualcosa è necessariamente in questo modo, allora deve andare così è giusto che vada così. Se vengo colpito da un fulmine per i presocratici è giusto perché forse è un segno un simbolo che mi mandano gli dèi forse sono responsabili gli dei. Avviene una sorta di divinizzazione della natura: la giustizia regola il passaggio tra vita e morte o tra giorno e notte. Nel giusnaturalismo originariamente esisteva una connessione ed una commistione dei piani della natura e della Giustizia. da un lato c'era la fisica che rappresentava un ordine naturale che si può conoscere se si conoscono le leggi. In questo modo veniva “legalizzata” la natura perché gli ordini naturali venivano regolati dalla giustizia, idee che ci sono ancora leggi in

natura. Questa idea veniva rappresentato dal KOSMOS ovvero l'ordine naturale. L'attività' fisica presuppone che l'universo sia ordinato. Dall'altro lato c’erano le regole naturali giuste per natura. In questo modo “naturalizziamo” il diritto. Ci sono leggi naturali stabilite da una stessa entità che stabilisce poi la fisica. Tale pensiero viene rappresentato dalla DIKE cioè la giustizia. GIUSNATURALISMO VOLONTARISTICO→Idea che la giustizia che il diritto naturale sia voluto dagli dei. GIUSNATURALISMO→teoria della giustizia, di ciò che è moralmente giusto: la giustizia è diritto naturale, nella natura è iscritto ciò che è giusto, è una teoria del diritto. Da un lato nella natura è possibile riconoscere la giustizia: GIUSTIZIA NATURALE, dall’altro qualsiasi diritto posto dall’uomo deve essere coerente con il diritto naturale. I Sofisti erano filosofi che lavoravano nell'Atene del quinto secolo e insegnavano agli altri come argomentare, cercavano Infatti più di convincere o argomentare piuttosto che cercare la verità. Callicle per esempio distingueva tra ciò che era giusto secondo natura e ciò che era giusto secondo la legge(convenzione). Secondo la legge è più brutto Fare ingiustizia che è una convenzione fatta dai deboli perché se si è forte e se si riceve ingiustizia si reagisce quindi i deboli creano queste leggi a proprio vantaggio. Secondo natura è più brutto tutto ciò che anche peggiore quindi subire o patire ingiustizia. Nella natura i più forti ottengono più Dei più deboli, mentre nella convenzione sono i deboli che creano le leggi a proprio vantaggio. Quindi per natura gli uomini sono diseguali, mentre per convenzione diventano eguali perché le leggi appianano le differenza perchè create dai deboli. Ippia invece diceva che uomini erano consanguinei familiari e concittadini per natura mentre per legge sono disuguali. Antifonte dice che per natura siamo tutti uguali, è necessario giusto che siamo fatti così. Gli uomini sono eguali fisiologicamente Cioè per natura e quindi sono uguali anche per la legge, c'è una sorta di eguaglianza per natura che si contrappone ad una eguaglianza normativa. Il giusnaturalismo di Callicle è un giusnaturalismo naturalistico della legge animale cioè dobbiamo basarci sulla legge bruta della natura che dice che gli uomini sono diversi e che il più forte vince sul più debole. Il giusnaturalismo di Ippia e Antifonte è un giorno naturalismo razionalistico che cioè si basa sull' eguaglianza degli uomini perché razionali. Gli esseri umani sono uguali per natura e la natura del diritto deve essere fatta derivare dalla natura umana. Cicerone nel De Legibus dice che l'uomo tra tutti gli animali è partecipe della ragione del pensiero del senno Mentre gli altri animali ne sono privi. Da come siamo costruiti e da come siamo razionali deriva l'uguaglianza tra gli uomini. Siamo uguali perché siamo capaci di pensare di scegliere di riflettere, Cicerone dice che gli uomini sono peculiari e speciali perché capaci di ragionare Per questo gli esseri umani generano giustizia perché gli uomini sono razionali in una certa privilegiata condizione. Un'altra posizione è quella dello STOICISMO.Vi è un principio razionale, una legge unica, eterna, immutabile che governa tutto il mondo il Logos, la razionalità del mondo e noi esseri umani siamo peculiari perché unici animali a capire la razionalità del mondo. Abbiamo nella razionalità un'idea un'immagine divina, la natura razionale dell’uomo è DIVINA e per la nostra razionalità dobbiamo essere trattati egualmente davanti alla giustizia. Perché noi abbiamo diritti degli altri esseri viventi non li hanno? perché noi siamo razionali e “divini” e

perché possiamo riflettere la razionalità del mondo come uno specchio. Chi non coglie la razionalità del mondo tradisce se stesso, viene meno alla natura umana, diviene animale. Il diritto deriva da un fenomeno razionale; dunque l'idea di uguaglianza e di giustizia non può non passare attraverso il principio di razionalità. Cicerone fornisce 2 argomenti a favore del giusnaturalismo: 1. Se la giustizia non fosse per natura, ma per utilità allora tutte le volte in cui consideriamo i criteri di giustizia noi li misureremo con criteri di utilità . I criteri di utilità possono non coincidere e a quel punto noi saremmo portati a ad usare dei criteri utili dal nostro punto di vista individuale. Se la giustizia è utilità allora dall’utilità verrebbe sradicata la giustizia perché noi seguiremo ciò che è utile per noi. Collegare giustizia ad utilità significherebbe eliminare la giustizia. Secondo Cicerone non esiste una concezione utilitaristica della giustizia perché ognuno giudica l’utile sulla base del proprio utile e la giustizia si dissolve perché ognuno ha la propria. Ognuno metterà a confronto la propria utilità con l’utilità sociale. UNA GIUSTIZIA CONVENZIONALE SI AUTODISTRUGGE 2. Il diritto deve conformarsi al diritto naturale perché se il diritto naturale fosse solo quello definito dalle autorità, dallo stato o dai decreti allora tutto diventerebbe diritto, allora era diritto anche il diritto nazista o lo sterminio sistematico. Cicerone dice:”potrebbe essere diritto anche rubare commettere adulterio falsificare testamenti”. Noi uomini Dobbiamo distinguere tra buona e cattiva legge con un criterio esterno Chi è il diritto naturale. Se valutiamo cosa è bene e cosa è male realizziamo anche il nostro potenziale divino Se non lo facciamo dice sempre Cicerone non siamo nemmeno degli esseri umani. UN DIRITTO CONVENZIONALE NON PUÒ CHE ESSERE VALUTATO SE NON CON UN METRO DI GIUSTIZIA NON CONVENZIONALE E NATURALE.

CRISTIANESIMO(momento di rottura) L'estendersi del Cristianesimo nei territori ellenistici Romani favorire assimilazione da parte Cristiana della cultura greco-romana. Questo da un lato favorì il radicarsi del Cristianesimo dall'altro comportò un travisamento della autentico messaggio cristiano. Al Cristianesimo delle origini l'idea del diritto è del tutto estranea: il Vangelo chiama gli uomini all'unità Mistica con Dio e il regno di Dio non ha bisogno di istituzioni giuridiche. La parola giustizia non ha mai significato di virtù regolatrice dei rapporti sociali ma esprime la perfezione religiosa di chi è redento dal peccato. L'aspetto spirituale si conforma con l'aspetto il razionale perché la giustizia è qualcosa di interiore→Tutti gli esseri umani possono accedere alla giustizia grazie all'adesione emozionale e all'amore quindi non si parla più di razionalità. La mediazione tra uomini e il concetto di giustizia non passa più attraverso una legge o un codice ma attraverso una legge emotiva. Il cristianesimo modifica la cultura ebraica legalistica attraverso un fenomeno irrazionale come l'amore e la rende sentimentale.

San Paolo polemizza contro il legalismo dicendo che la legge è il segno del Peccato del mondo e che si è resi Giusti non dalla dalla legge ma dalla grazia di Dio grazie alla redenzione e coloro che vivono secondo lo spirito non hanno bisogno di leggi. Uguaglianza di irrazionalità: adesione alla fede tramite l’amore verso se stessi, dio e gli altri. ● ●

Nel cristianesimo la giustizia era intesa come connessione con Dio. Ma già alla fine del primo secolo dopo Cristo e all’inizio del secondo secolo dopo Cristo il messaggio di irrazionalità e di adesione emotiva si mescola con la concezione greco-romana. Il Vangelo secondo Giovanni, tra i Vangeli il più tardo risentiva del messaggio classico che dominava il mondo e viene recuperato l'ordine razionale: l'uomo può conoscere ciò che è giusto tramite ragione.L’uomo è capace tramite ragione di raggiungere virtù e evitare il vizio. Giovanni Infatti usa la parola verbo che la si può paragonare al Logos stoico.Si mescola quindi la razionalità dello stoicismo e il messaggio di speranza irrazionale e d'amore. SANT’AGOSTINO



Dopo quattro secoli Sant'Agostino nel sesto secolo dopo Cristo eredita una doppia visione inizialmente la sua visione è classica-razionalistica e rappresenta la sua giovinezza e adolescenza; successivamente si converte nel cristianesimo e si trasferisce in Italia arrivando alla conclusione che la razionalità dello stoicismo e l'irrazionalità dell’ l'amore si mescolano. Secondo Sant'Agostino vi è una legge Suprema, la legge naturale cioè ragione suprema alla quale la legge temporale positiva civile si deve conformare per essere valida; questa legge è evidentemente eterna ed immutabile è una legge che l'uomo turba perché è un peccatore. Questa prima parte del suo pensiero fa riferimento al giusnaturalismo stoico. Successivamente però il suo pensiero cambia. Nella lettera contro i manichei afferma che la legge eterna è la ragione Divina o la volontà di Dio. Nella lettera contro i pelagiani che erano degli eretici afferma che la giustizia della legge si adempie secondo la giustizia che sta nello spirito della Grazia Quindi aderendo pienamente al messaggio cristiano. Giustizia della legge è comandare ciò che piace a Dio e vietare ciò che gli dispiace. All'inizio sembra quindi uno stoico classico per cui vi è una legge classica che è Suprema che è la ragione Poi però in opere più tarde La giustizia è Grazia e volontà di Dio, un Dio onnisciente al quale gli uomini devono obbedire. Quindi nella prima parte prevale la razionalità nella seconda parte prevale la Fede e la grazia l'adesione degli uomini a Dio. Nell’opera di Sant’Agostino e dei Padri della Chiesa si delinea un motivo ricorrente del Medioevo: il contrasto tra intellettualisti, coloro che sostengono che la legge naturale derivi dalla ragione e antintellettualisti, coloro che sostengono che la legge naturale derivi da volontà divina. I pelagiani potevano comprendere il bene e il male perché non erano stati macchiati dal peccato originale Agostino però si scaglia contro di loro perché per la visione classica il mondo dovrebbe essere perfetto ma non lo è se lo fosse stato non avrebbe dovuto morire il figlio di Dio. La giustizia non può più essere legge eterna ma deve passare attraverso la grazia; all'interno del paradigma del Cristianesimo non era possibile rendere conto del razionalismo corrente: se la giustizia è ragione Allora

l'uomo troverebbe giustizia e salvezza da solo ma allora Dio cosa è venuto a fare sul mondo? è venuto perché la giustizia deve passare attraverso la grazia Divina. Secondo la concezione volontaristica per cui la giustizia è volontà di Dio allora i Giuristi sono i sacerdoti i teologi e le decisioni giuridiche devono essere sentite non giustificate.(ESITO DI TIPO TEOLOGICO).

SAN TOMMASO ●

Noi non abbiamo avuto questo tipo di esito perché 9 secoli dopo Agostino nel XIII secolo viene effettuata la sintesi del pensiero Cristiano e del pensiero greco e classico da Tommaso D'Aquino attraverso una serie di leggi scritte nella Summa Theologiae: 1. LEGGE DIVINA→ha a che fare con la Fede, con la volontà di Dio, è la direzione Che Dio ci ha indicato per raggiungere la grazia e la salvezza dell'anima, è superiore a tutte.ò 2. LEGGE ETERNA→ è il pensiero di Dio è la ragione di Dio; L'aspetto della beatitudine Della salvezza è governato da un comando Divino ma tutto l'universo è governato da un pensiero di Dio che è razionale dalla ragione Divina Quindi tutte le cose del mondo partecipano alla ragione(STOICISMO). 3. LEGGE NATURALE→è la partecipazione della creatura razionale alla legge eterna, è una legge razionale è dalla parte della legge eterna che gli esseri umani possono comprendere tramite la ragione, è la parte della ragione di Dio che noi possiamo comprendere tramite ragione, è la giustizia anche se per Tommaso poteva rientrare anche la fisica. Secondo tale legge gli uomini sono peculiari e la peculiarità dell'essere umano risiede nella razionalità perché siamo uguali a Dio e ragionevoli perché siamo Divini e diversi, nella nostra razionalità siamo uguali a Dio, sappiamo cioè riflettere sul tenere a bada gli istinti possiamo comprendere autonomamente tale legge perché abbiamo la ragione. (STOICISMO INSCRITTO SU IDEA CRISTIANA). La legge naturale introduce anche i concetti di 1.AUTONOMIA ed 2.ETERONOMIA. 1. La creatura ragionevole provveda se stessa perché ha un'inclinazione naturale verso la giustizia perché possiede la ragione perché sa riflettere perché gli uomini sono liberi e consapevoli dei loro impulsi, se l’impulso è inconsapevole schiavizza, sono coscienti di ciò che stanno facendo, sanno capire a quale legge conformarsi e sono capaci di dare a se stessi leggi proprie. 2. Qualcos'altro o qualcun altro mi dà la legge che sia un'autorità o una legge degli istinti. Anche se la legge divina è superiore a tutte, attribuisce alla legge naturale una sua legittimità che le deriva dall’essere posta dalla ragione. 4. LEGGE UMANA→Legge positiva, civile istituita dall’uomo che deve essere coerente con la legge naturale se non lo è va cambiata. Deriva da quella naturale o per deduzione di principi o per specificazione di norme più generali. Una legge positiva che differisca in qualche modo da una legge naturale non sarebbe più una legge, ma una corruzione di legge, tuttavia pur

negando ad essa un valore morale riconosce validità giuridica al fine di evitare turbative sociali. Solo alla legge contraria alla legge divina si deve disobbedire.

↓ FEDE E RAGIONE LAVORANO INSIEME Secondo il principio di rete naturale bisogna fare il bene ed evitare il male. L'uomo ha una tendenza a muoversi verso il bene e ad evitare il male. Da questo ne derivano quattro valori costituzionali che stanno alla base del diritto, i quali vengono considerati dall'uomo razionalmente giusti: 1. Valore della vita 2. Valore della conoscenza 3. Valore della unione tra uomo e donna e dell'Educazione dei figli 4. Valore della Cooperazione della convivenza con gli altri→ la cooperazione è il mezzo attraverso cui gli esseri umani sopravvivranno. L’uomo è un animale sociale che evolve se coopera, senza la società non potrebbe mai sopravvivere. L'approccio tomistico è l'approccio filosofico per un cattolico. Guglielmo da Ockham un empirista aveva un atteggiamento antirazionalista. Elogiava di più l'intuizione e l'esperienza secondo lui il contatto più diretto per la giustizia era la fede. Abbracciava quindi una concezione volontaristica estrema: diceva che lo stupro la rapina potevano essere giusti se solo Dio li volesse, quel Dio che è l'unica fonte di giustizia. La sua idea poteva portare a forme di assolutismo teocratico. Gregorio da Rimini un suo allievo che vive nel periodo della fine della Scolastica fa un'osservazione importante sul peccato e dice che ci sono peccati contro ragione e si chiede il perché di questo. La sua risposta è che se anche Dio non esistesse sarebbero peccati comunque. Viene introdotta la tesi dell’indipendenza della legge morale non solo dalla volontà, ma dall’esistenza di Dio, tesi che ritroviamo in Grozio. CONCETTO DI AUTORITÁ Con l'avvento del Rinascimento e il XVI secolo assistiamo a un periodo di rottura di tutto ciò che esisteva prima. 1492 viene scoperta l'America quindi il Centro europeo non è più il Mediterraneo ma si sposta sulla parte oceanica →Frattura delle coordinate geografiche. La scoperta dell'America destabilizza anche dal punto di vista mentale e quindi siano anche delle frammentazioni spirituali che vengono portate avanti anche dalla riforma protestante: l'idea delle autorità unica del papà si spezza viene contestata Dai luterani Dai calvinisti nasce il dubbio che la Chiesa di Roma possa fornire l'ultima parola sulla comprensione dei

Vangeli. Anche l'unità religiosa viene meno e la religione diventa causa di contras...


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