Infermieristica Preventiva E DI ComunitÀ PDF

Title Infermieristica Preventiva E DI ComunitÀ
Author Lorenzo Fiorentino
Course Infermieristica preventiva e di comunità
Institution Università Politecnica delle Marche
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riassunti...


Description

INFERMIERISTICA PREVENTIVA E DI COMUNITÀ PREMESSA = l’infermiere è il responsabile dell’assistenza infermieristica in ambiti riabilitativi, sanitari, sociali, preventivi e palliativi. L’ASSISTENZA è composta in due parti : » TECNICA = il saper fare » CONOSCENZA = saper essere, sapere teorico, relazionale e educativo. L’infermiere agisce sia individualmente che in collaborazione con altri professionisti. Una parte molto importante nell’attività dell’infermiere è la PREVENZIONE, che comprende : 1. PROMOZIONE DELLA SALUTE 2. SALUTE PER TUTTI 3. SALUTE PUBBLICA 4. ASSISTENZA SANITARIA DI BASE 5. PREVENZIONE DELLE MALATTIE 6. EDUCAZIONE ALLA SALUTE 1.PROMOZIONE DELLA SALUTE = processo che consente alle persone di acquisire un maggior controllo della propria salute e migliorarla. 2.SALUTE PER TUTTI = raggiungimento da parte di tutte le persone del mondo di un livello di salute che consenta una vita produttiva sotto il profilo sociale ed economico. 3.SALUTE PUBBLICA = è una scienza che si occupa della prevenzione di malattie, e cerca di prolungare la vita tramite sforzi della società. Si occupa dell’igiene degli ambienti, e cose simili. 4.ASSISTENZA SANITARIA DI BASE = è il sistema sanitario nazionale che conosciamo. 5.PREVENZIONE DELLE MALATTIE = prevenire l’insorgenza della malattia, riducendo i fattori di rischio e fermandone l’evoluzione e riducendo le conseguenze una volta insorta la malattia. 6.EDUCAZIONE ALLA SALUTE = migliorare le condizioni e sviluppare le capacità di vita che contribuiscono alla salute del singolo e della comunità. La comunità è l’insieme di persone, il contesto in cui viviamo. Appartenere a una comunità con idee e pensieri propri, incide molto sulle determinanti di salute. Il concetto di comunità è molto flessibile. L’INFERMIERE DI COMUNITÀ fornisce assistenza a un gruppo di popolazione specifica della comunità. In realtà non è mai esistita questa figura, ma è colui che lavora in piccole comunità (disabili, ecc.), ed ha una particolare funzione educativa. È a stretto contatto con i problemi e le realtà della comunità, quindi si prende carico della salute della gente a 360°, come intesa dall’OMS. L’assistenza infermieristica può essere di 3 livelli: » PRIMARIA (pre) = promozione della salute, educazione, ecc. dovrebbe evitare che la persona sana si ammali. » SECONDARIA (mentre) = emergenze, acuzie, trattamenti in ospedale. » TERZIARIA (post) = riabilitazione, assistenza a lungodegenti, hospice.

L’ASSISTENZA INFERMIERISTICA DI COMUNITÀ ha due focus : l’ospedale e il territorio. Due grossi problemi dell’assistenza sanitaria sono: » FRAMMENTAZIONE DEI SERVIZI SANITARI = Manca il concetto di rete, tra tutti i servizi (polizia, sistema giudiziario, sistema sanitario). Il sistema sociale e sanitario devono lavorare insieme per ottenere i migliori risultati per la persona. »

QUALITÀ DELL’ASSISTENZA = esistono due leggi che regolano questo problema: ≈ Licenza accreditamento certificazione ≈ Legge regionale 20/2000, per la regione marche, che ha sancito e ha dato AUTORIZZAZIONE e ACCREDITAMENTO, dando delle regole strutturali e organizzative. Si parla del POSSESSO DEI REQUISITI MINIMI = sono stati introdotti i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), quelli che vanno garantiti per legge, e i NON LEA, quelle prestazioni che posso decidere di non dare, o di darle a pagamento. La QUALITÀ DELL’ASSISTENZA ha 3 dimensioni : ≈ PERCEPITA = dall’utente, sarebbe la qualità dell’ambiente, della pulizia, accoglienza, ecc. ≈ EROGATA = certificata dall’ente, in base alle cure date. ≈ ORGANIZZATIVA = dimostrata tramite protocolli o procedure.

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CURA DI SÉ = viene a mancare a causa dei problemi economici sia del sistema che del singolo. L’infermiere assume una posizione centrale.

»

CONTINUITÀ DELL’ASSISTENZA = erogazione di servizi senza interruzioni, nonostante eventuali trasferimenti da un reparto all’altro. Per garantire la continuità dell’assistenza bisogna pianificare la dimissione CON il paziente già da quando viene ricoverato (DIMISSIONE PROTETTA) elementi per la pianificazione della dimissione : ≈ COORDINAMENTO = programmare e dirigere. Coordinamento tra operatori e famiglia. L’assistenza deve essere personalizzata. Ci deve essere una persona che coordina tutti gli operatori sanitari. ≈ FACILITAZIONI = eliminare problemi e barriere, come il trasporto a casa per le persone in carrozzina. ≈ NEGOZIAZIONI = concordare gli obiettivi con il paziente. Bisogna capire cosa vuole il paziente, e come ottenerlo nel migliore dei modi. ≈ DIMISSIONE = può essere - di base : cerca di anticipare i problemi tramite educazione, istruzioni sui farmaci. - semplice : invio a strutture poliambulatoriali - complesso : invio in équipe multiprofessionali (RSA, hospice).

Il distretto è un organo sanitario che si occupa non delle acuzie ma delle cronicità. Il suo compito è garantire assistenza di prevenzione, ambulatoriale, consultoria, assistenza domiciliare e palliativa. Per garantire l’assistenza domiciliare, è fondamentale la collaborazione multidisciplinare. Occorre la presenza di infermieri con esperienza. L’obbiettivo principale è l’assistenza terziaria.

EDUCAZIONE SANITARIA È caratterizzata dalla progettualità : è fondamentale possedere un metodo per garantire l’efficacia dell’intervento. L’educazione sanitaria di svolge in 4 fasi: 1. Analisi dei bisogni educativi 2. Progettazione 3. Attuazione 4. Valutazione Tutte le fasi si sviluppano nelle diverse aree della persona : cognitiva, gestuale e comportamentale. 1. ANALISI DEI BISOGNI EDUCATIVI Bisogna capire la realtà in cui vive il paziente, indagando in diverse aree (socio anagrafica, concezione di salute, confronto con la malattia, livello di apprendimento, livello di responsabilizzazione). È importante capire come il paziente affronta la malattia, cosa fa per risolvere il problema, cosa conosce della malattia, e in che modo è disponibile al cambiamento per guarire. Non va considerata la TEORIA DELLO SCARTO (cosa manca al paziente), ma soprattutto le sue POTENZIALITÀ. 2.PROGETTAZIONE DELL’ATTIVITÀ EDUCATIVA L’importante è definire gli obiettivi educativi, identificare i contenuti, scegliere le metodologie, e definire le condizioni operative. Gli obiettivi educativi devono essere: » Pertinenti » Logici » Precisi » Realizzabili » Osservabili » Misurabili » Accettabili È importante definire gli obiettivi nelle diverse aree di apprendimento per scegliere il metodo educativo più idoneo alla situazione del paziente. Un obiettivo per essere efficace deve avere 3 caratteristiche: 1. PERFORMANCE = quello che l’utente deve essere in grado di fare 2. CONDIZIONI = vincoli entro i quali va realizzata la performance 3. CRITERIO DI ACCETTABILITÀ = come e in quanto tempo compiere la performance (è importante, nella formulazione dell’obiettivo, utilizzare verbi di azione, come : risolvere, elaborare, scrivere) Bisogna poi motivare l’utente e concordare con lui gli obiettivi, definendo delle condizioni comuni, le responsabilità reciproche e gli impegni. Per concordare gli obiettivi, van no sempre valutate le risorse disponibili, come strutture, gruppi di supporto, personale, ecc. Va definito infine che COSA si vuole imparare e COME, quindi la metodologia.

3.ATTUAZIONE DEL PROGETTO

Questa fase si sviluppa in 3 campi: campo intellettivo, campo ei gesti e campo della relazione. - Campo intellettivo = è fondamentalmente un trapasso nozioni, svolto tramite incontri informativi e lezioni partecipate, supportate da elaborazioni scritte, come opuscoli informativi. L’incontro informativo è la modalità più usata, ma anche la più rischiosa, perché l’utente potrebbe non ascoltare e quindi non recepire l’informazione. I fattori chiave sono il TEMPO da dedicare alla discussione, la scelta del MOMENTO GIUSTO, e la VULNERABILITÀ del paziente in certi momenti. - Campo dei gesti = è un addestramento, una serie di lezioni pratiche e di dimostrazioni, con lo scopo di acquisire le competenze necessarie. Gli atti per le abilità gestuali possono essere di tipo semplice, complesso, o per chi ha già esperienza. - Campo della relazione = si basa soprattutto sul COUNSELING, un dialogo tra professionista sanitario e paziente, in cui si cerca di risolvere tutti i problemi che ostacolano la giusta guarigione del paziente, di eliminare ansie e paure, chiarire tutti i dubbi e le preoccupazioni, e potenziare le risorse del paziente. Però non è sufficiente avere le informazioni necessarie per applicarle, esistono dei fattori motivazionali che impediscono o consentono al paziente di cambiare in meglio il proprio stile di vita. Il cambiamento dipende da due fattori chiave : l’IMPORTANZA che si da al cambiamento, e la FIDUCIA nelle proprie capacità. Gli elementi chiave del counseling sono: o Scambio di informazioni, tra professionista e paziente, serve a far capire bene la situazione al paziente e chiarire tutti i dubbi. o Riduzione delle resistenze, affronta le perplessità del paziente verso il cambiamento. 4.VALUTAZIONE DELL’EDUCAZIONE TERAPEUTICA Serve a valutare i cambiamenti nelle capacità del paziente, e l’applicazione di queste nella vita quotidiana. Vengono valutati con 4 modalità: - Reazioni dei partecipanti : gradimento rispetto a argomenti trattati, organizzazione e metodi didattici - Apprendimento : tramite prove diverse a seconda dell’area che si tratta (area cognitiva – prova orale e scritta, come osservazioni, interviste / area gestuale – prova pratica e simulazione, tramite le check list / area relazionale – prova pratica e simulazione, come autovalutazione) - Trasferibilità : capacità del paziente di passare ad altri le cose che ha imparato - Indicatori di risultato : dati hard (condizione di salute, tempi, costi) e dati soft (qualità delle relazioni) MALATTIE CRONICHE : non sono un problema dei paesi ricchi, colpiscono tutti, indipendentemente da reddito, età e sesso. È possibile prevenirle, con uno stile di vita sano, e senza spendere tantissimi soldi. Bisogna intervenire sia sulla popolazione che sul singolo, con obiettivi a breve termine ma basati su prove di efficacia. Alcuni interventi efficaci sono la tutela dell’ambiente, le cinture di sicurezza, i messaggi dissuasivi sul tabacco. Si potrebbero aumentare le tasse sul tabacco e dare sussidi a chi fa attività fisica, per promuovere uno stile di vita più sano. Le FUNZIONI PROFESSIONALI sono: funzione ASSISTENZIALE, di EDUCAZIONE TERAPEUTICA, di PREVENZIONE e DIAGNOSI, di GESTIONE DELLE RISORSE, di FORMAZIONE, e di RICERCA. Lo scopo è quello di educare la gente alla salute, cercando di migliorare lo stile di vita della gente tramite interventi concreti e utili....


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