Insidie dell\'ovvio - riassunto libro PDF

Title Insidie dell\'ovvio - riassunto libro
Author margherita Bongini
Course SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE
Institution Università degli Studi di Firenze
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riassunto libro...


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Le insidie dell’ovvio - Maria Ranieri (Libro n.1 + slide integrate. Esame: Nuove tecnologie dell’educazione) " Capitolo 1 ICT (tecnologie dell’informazione e della comunicazione) = insieme delle tecnologie che consentono il trattamento e lo scambio di informazioni. Possono essere categorizzate in: " TECNOLOGIE DELL’ISTRUZIONE" Ambito circoscritto che riguarda i processi di apprendimento/insegnamento che coinvolgono le tecnologie

TECNOLOGIE DELL’EDUCAZIONE" Ambito più ampio che comprende l’insieme delle tecnologie in ogni aspetto dell’educazione.

Entrambi i termini se utilizzati al singolare esprimono l’ambito della ricerca ; se invece vengono utilizzati al plurale indicano le strumentazioni e le applicazioni impiegate. " Il tecnologo è un esperto di tecnologie e processi cognitivi ed è in grado di progettare, allestire e valutare sistemi istruttivi efficaci, efficienti e appealing. " Lo studio di tali tecnologie inizia verso la fine degli anni ’90 con Seattler, il quale si focalizza sugli insegnamenti audiovisivi impiegati durante la prima metà del secolo scorso." Si ha quindi un approccio strumentale —> Focus sui media per insegnare —> ET concepita come scienza dei mezzi."

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A partire dagli anni ’60 il focus si sposta sulla progettazione, gestione e valutazione dei sistemi di apprendimento." Si ha un approccio sistemico —> Focus sull’insieme delle tecnologie impiegate —> ET come scienza dell’istruzione." Dalle analisi più recenti emerge che: " Tecnologie digitali: " • Sono inevitabilmente connesse al concetto di sviluppo e quindi implicitamente al loro stesso superamento. Si tende infatti a pensare alla tecnologia in chiave a-storica, proiettandosi sempre verso il futuro. —> SI AVVERTE QUINDI UN’EMERGENZA DEL FUTURO . • Stanno modificando la concezione di scuola e apprendimento, in quanto offrono opportunità differenti rispetto ai metodi tradizionali. " Si sostiene una visione ottimistica, ossia il cambiamento tecnologico sembra inevitabile e necessario.& Secondo Kozma (2003) riguarda: " 1) Il ruolo dell’insegnante " 2) La natura dell’insegnamento" 3) Il ruolo dello studente " 4) Le istituzioni educative" 5) Il ruolo dei genitori.

Collins e Gommer : pensiero più drastico. " Si passa da una situazione in cui l’istituzione eroga formazione, ad una in cui è lo studente che ricerca e seleziona i propri strumenti sulla base delle proprie esigenze.

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VENGONO EVIDENZIATE QUINDI DUE PROSPETTIVE: 1. Prospettiva del ripensamento (Kozma) —> secondo la quale: l’insegnante passa da colui che trasmette informazioni a colui che guida e facilita i processi di apprendimento soggettivi dello studente; inoltre l’insegnante non opera più singolarmente ma in gruppo con gli altri insegnanti; le istituzioni vengono integrate con il resto della comunità attraverso azioni integrative; lo studente viene concepito come parte attiva e non come passivo ricevente di informazioni; i genitori vengono resi partecipi dell’attività comunitaria scolastica. " 2. Prospettiva del superamento (Collins e Gommer) —> si ha un ripensamento delle istituzioni educative, dell’insegnante e del curriculum. Si hanno due approcci: nel primo si trasformano le istituzioni tradizionali che potrebbero comunque scomparire; nel secondo approccio si ritiene che la tecnologia renda obsoleta la lezione frontale e i metodi tradizionali, per tanto le istituzioni sono destinate a morire. Esiste poi una terza teoria che introduce “l’accettazione fatalistica” (Calvani), ossia il necessario temprare i metodi tradizionali didattici e formativi sulla base delle nuove tecnologie, in quanto percepite come vincolo. " IMPERATIVI = i precetti secondo i quali vengono modificati i sistemi educativi in senso tecnologico " Imperativi esterni Derivanti dalla diffusione delle tecnologie digitali in tutti gli ambiti della vita " (DIGITALIZZAZIONE) " • Imperativi sociali: dall’introduzione delle ICT si sono registrate forti pressioni legate al bisogno di adeguarsi agli avanzamenti tecnologici e quindi al bisogno di risposte ai “nuovi bisogni” degli studenti, i quali, essendo sempre in contatto con le tecnologie, sviluppano nuovi stili cognitivi. Conseguenze (Calvani, 2009) & 1. Nei paesi industrializzati la produzione di conoscenza e informazione ha una posizione di rilievo rispetto alla produzione di beni materiali.

2. Gli organismi internazionali elaborano progetti e guidelines all’interno delle nuove politiche educative, le quali sono volte all’introduzione delle ICT. Tali politiche prevedono la formazione dei docenti e la crescente disponibilità delle risorse aggiornate

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• Imperativi professionali e life-skill: Anche il mercato del lavoro risulta essere connesso alla tecnologia, in quanto molte delle nuove professioni si basano sull’elaborazione di prodotti digitali. —> Vengono richieste delle abilità informatiche che lo studente deve acquisire. Per questo viene attribuita all’educazione la funzione di formare gli individui affinché acquisiscano tali conoscenze. " Imperativi interni Pressioni dal mondo dell’educazione, i cui membri ritengono che le tecnologie siano " dotate di capacità intrinseche che modificano in positivo l’educazione. " • Imperativi pedagogici: le ICT supportano il sistema cognitivo personale di ogni studente, rendendo più veloce l’apprendimento. Lo studente viene posto al centro del processo di apprendimento fornendo varie risorse volte al supporto dell’apprendimento informale (flessibilità). Inoltre danno la possibilità agli insegnanti di rendere più efficace il proprio metodo. " • Imperativi organizzativi: fanno riferimento al miglioramento dell’aspetto gestionale e organizzativo delle istituzioni, rendendo il loro lavoro più veloce e funzionale. Le ICT ampliano l’accesso all’educazione coprendo ogni fascia d’età e soggetti appartenenti a qualsiasi gruppo sociale, più o meno svantaggiato. " Nessuno dei suddetti imperativi è inevitabile ed è quindi necessario riflettere evitando di confondere fatti e valori. " Più livelli di analisi: • Calvani —> distingue le analisi su tre piani: " 1) MACROECOLOGICO" Riguarda i valori o le visioni utilizzati per giustificare la ICT"

2) STRATEGICO-INNOVATIVO" Quando si pensa alle tecnologie come fattore di innovazione scolastica

3) MICROECOLOGICO (O ENERGOMICO-DIDATTICO)" Riguarda gli effetti concreti delle ICT

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Ai tre livelli si possono dare risposte differenti e operare quindi scelte differenti. Ciò che è necessario è non perdere l’obiettivo e analizzare in modo specifico ogni ICT. " • Selwyn —> molti imperativi vengono sostenuti senza consapevolezza, a causa della superficialità nella ricerca che non porta a delle prove concrete. " • Fullan —> sostiene che il cambiamento dell’educazione, specie quello tecnologico, non sia necessario e desiderabile. Questo processo infatti non è lineare, in quanto gli effetti non sono oggettivi e quindi non sono facilmente valutabili. " Un primo passo per pensare al futuro delle tecnologie educative è comprenderne il passato (Selwyn). " Grazie alla distanza temporale si ha un’analisi migliore e l’analisi delle vecchie tecnologie aiuta ad affrontare i problemi che s riscontrano nel presente con i nuovi strumenti. " Si individuano poi due filoni di ricerca: " A. Ricerca sugli impieghi educativi delle ICT e dei media " B. Ricerca sulla progettazione, gestione e valutazione dei sistemi educativi (Instructional design) "

FILONE (A) FOCUS STORICO Educazione e tecnologie che ha inizio già nel 2700 a.C. con l’abaco, al quale susseguono testi scritti, lavagna (-> LIM), sussidiari, ecc.." Il ventesimo secolo fu un secolo di grande sviluppo tecnologico: " - Nascita e diffusione delle tecnologie audio-visuali (radio-tv) " - Sviluppo della microelettronica e delle tecnologie digitali ( I metà ‘900) " - Primi computer e nascita di internet ( II metà del ‘900) "

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—> Ognuna di queste tecnologie ebbe molto successo in ogni ambito della società, ma in ambito educativo si sono rilevate spesso problematiche. LARRY CUBAN (1986): ANALISI CRITICA —> definisce il rapporto tra educazione e tecnologie come “storia di un amore instabile”. " USI EDUCATIVI DEL CINEMA/FILM • Seconda metà del XIX secolo " • In USA e Europa " FILMSTRIP —> immagini fisse proiettate in sequenza. Veniva utilizzato come supporto alle lezioni (“sguardo diretto sul mondo”). " • Kleine, 1910: primo catalogo di film educativi —> Farnè riteneva che questo media fosse uno strumento totalmente innovativo che poteva essere utilizzato nell’ambito della ricerca. " • Anni ’20, Edison: “educazione visuale” che rivoluzionerà il sistema educativo. " In Europa (fine Ottocento - primi del anni ’30) —> ARDIGÒ (rappr. Del positivismo pedagogico): evidenziò la potenzialità didattica del saper rendere grande ciò che è piccolo e di poterne rappresentare il movimento. " Il cinema didattico viene introdotto nell’offerta didattica —> prodotti su commissione con contenuti educativi e vennero introdotti corsi di formazione per gli insegnanti. " • Le immagini in movimento diventano simbolo dell’insegnamento moderno. Il film si configura come un potente mezzo educativo per l’educazione pubbliche di massa, in grado di avvicinare l’apprendimento alla vita reale (HOBAN: istruzione basata sul realismo). " ALLEN —> evidenzia tre vantaggi: " - Trasmettere conoscenze sui fatti " - Sviluppare le abilità percettivo-motorie " - Influenzare motivazione, atteggiamenti e opinioni " A partire dagli anni ’50-’60 diventa chiaro che il cinema non ha avuto un impatto significativo." 4 AREE DI CRITICITÀ: " 1. Necessità di tempo " 2. Esigenze di forme di coordinamento centrali "

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3. Costi elevati " 4. Cuban —> mancanza di competenze degli insegnanti. " USI EDUCATIVI DELLA RADIO • Anni ’20-’30 del ‘900" • 1917 —> prima radio educativa negli USA (University of Wisconsin) RCA EDUCATIONAL HOUR + Introduzione della radio come strumento di supporto allo stadio universitario. " WORLD RADIO UNIVERSITY (1937) —> “SCHOOLS OF THE AIR” " Vengono erogati corsi a distanza di vari livelli scolastica e le scuole si attrezzano e anche le famiglie ne disponevano (costi bassissimi!)" SCOPI: " 1. Portare il mondo in aula e l’insegnamento a disposizione di tutti " 2. Accrescere l’interesse e la motivazione degli studenti " 3. Carattere più realistico dell’insegnamento" In Italia si colsero le sue capacità didattiche durante il periodo fascista, veniva utilizzata anche in senso propagandistico. " Fine anni ’40 —> Studi sul mancato successo causato da: " A. Mancanza di attrezzature " B. Difficoltà a conciliare radio e tempo scolastico " C. Poca informazione " D. Programmi che affrontano argomenti non pertinenti ai curriculum scolastici" E. Preferenza della lezione frontale " F. Disinteresse degli insegnanti"

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USI EDUCATIVI DELLA TV • Primi esperimenti intorno agli anni ’30 " • Forte impulso dagli anni ’50 —> US FEDERAL COMMUNICATIONS COMMISSION (1952) " Negli USA vennero introdotti 242 canali educativi + Nascita delle TV UNIVERSITARIE (finanziamenti pubblici e privati). " In Italia: 15 Novembre 1960 —> “Non è mai troppo tardi” -> programma di alfabetizzazione: insegna a leggere, scrivere e a usare la lingua italiana. Dagli anni ’70 inizia ad essere utilizzata come strumento di divulgazione. " In Inghilterra: verso la fine degli anni ’70 vengono introdotte 50 serie a scopo educativo e venivano trasmessi in classe programmi televisivi. " DARROW —> TV come “radio ad occhi aperti” -> come finestra sul mondo che diventa un utile strumento nel mondo dell’apprendimento (ESPERIENZE VICINE AL REALE)" • Caso delle Isole Samoa (Cuban, 1986) —> fu avviato un programma nazione per formare gli insegnanti e migliorarne le prestazioni. " Motivazioni del poco utilizzo: A. Costi attrezzature " B. Mancanza di formazione " C. Incompatibilità tra contenuti e curriculum scolastico " D. Bassa qualità del palinsesto " E. Diffusione ad uso domestico -> esperienza distruttiva e intrusiva in classe "

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USI EDUCATIVI DEL COMPUTER RIVOLUZIONE MICROELETTRONICA: basata sul chip di silicio (economico, robusto, processa ++ info) " • Inizialmente sfruttato solo nell’ambito della ricerca universitaria " • Primi anni ’60 -> inizio dell’impiego in senso didattico. " Dagli anni ’60 in poi: si inizia a parlare di CAI (computer assisted instruction) —> COMPUTER TUTOR: " 1. Capacità di erogare formazione in modo flessibile e individualizzato " 2. Adattabile ad ogni tipo di utenza" Formati didattici del CAI: • Istruzione tutoriale e coaching (anni ’80) -> materiali informativi e questionario sull’argomento" • Drill and practice (anni ’70) -> consente di apprendere abilità di base ripetendo lo stesso esercizio " • Dialogue system (anni ’90) -> dialoga con lo studente in modo complesso " • Simulazione (anni ’70) -> simulazione di esperimenti" • Uso di data base (anni ’60) -> informazioni che lo studente utilizza in modo selettivo " • Videogiochi educativi (anni ’70) -> giochi elettronici con tematiche educative" Anni ’70-’80: Computer Tutor e Tool Cognitivo " • In Italia (primi anni ’80) —> PROGETTO IRIS (iniziative e ricerche informatiche nella scuola) Scopo di introdurre nozioni base in ambito informatico e logico-logicolinguistico attraverso attività e unità didattiche.

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1985: I piano nazionale (PN1) —> coinvolgeva insegnanti di matematica e fisica delle superiori. L’ascesa del computer è accompagnato da un ENTUSIASMO basato su: "

- Besser (1993) —> utilizzo del computer visto come “investimento sul futuro”, capace di sviluppare le capacità tecniche per essere membro attivo della società.

- Si sottolinea il valore didattico ed educativo dell’istruzione assistita, la quale è in grado di promuovere pensiero critico e creatività ed è flessibile (+stili di apprend. +motivaz.)"

Ma anche il PC non si è inserito a causa delle seguenti motivazioni: " A. Utilizzo sporadico e incoerente causato da "

1) Accessibilità ridotta ai mezzi" 2) Mezzi utilizzati prevalentemente per il Drill and Practice

B. Scarsa familiarità degli insegnanti " 1) Mancanza di formazione degli insegnanti " 2) Resistenza da parte degli insegnanti tradizionalisti

C. HAWKRIDGE (1983):" • • • • •

Pochi e mal funzionanti software e hardware " Percezione di eccessiva dipendenza" Cambiamento del ruolo del docente" DIGITAL DIVIDE (elitarismo —> rischio di esclusione) " Indebolimento sistema pubblico a causa dei cambiamenti in ambito socio-politico

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Tutte le ICT sembrerebbero aver mancato l’obiettivo. Considerato che in ogni altro ambito della vita hanno avuto successo, si ipotizza che ciò dipenda da alcuni aspetti peculiari del mondo dell’educazione (Selwyn, 2011)." SI INDIVIDUA INOLTRE UN CICLO RICORRENTE: " 1. Una nuova tecnologia fa il suo ingresso e se ne evidenziano i vantaggi " 2. Periodo di studi e ricerche volte a supportare le teorie sul vantaggio" 3. Aumenta la sfiducia -> indagini sul poco utilizzo da parte degli insegnanti -> colpa agli amministratori " 4. Ci si affida alla prossima tecnologia" RUSHBY E SEABROOK (2008) " Ripropongono l’analisi di Cuban. " 1. Curva che sale finché il mercato non si satura" 2. Curva piatta" 3. Decade perché gli utenti scoprono nuove soluzioni

Si ha la tendenza ad ignorare i risultati delle ricerche passate —> non si impara mai dagli eventuali errori passati. " All’ingresso di una nuova tecnologia si attiva un meccanismo di rimozione collettiva —> Amnesia storica - McDougall e Jones (2010) -> L’area delle ICT in educazione sembra voler ignorare deliberatamente la sua storia" - Underwood (2004) -> Alcune ricerche sono prive del senso della storia; nell’eccitazione del nuovo non si vuole guardare indietro e imparare dal passato. Insieme ai dati della ricerca sparisce anche il gruppo di ricerca e di conseguenza la memoria organizzativa. " La nuove tecnologia viene presentata come unica e innovativa —> nasce un nuovo gruppo di ricerca che poi si sfalda —> a causa del rapido avanzamento tecnologico, i ricercatori non hanno tempo di analizzare nello specifico ogni ICT in quanto ne nascono sempre di nuove. "

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La progettazione educativa tende a diventare una funzione marginale. In alcuni casi il progresso tecnologico riflette semplicemente il progressivo cambiamento delle tecnologie, ad esempio: videocassetta -> DVD o lavagna -> LIM. " In altri casi hanno invece un effetto di rottura rispetto al passato, ad esempio: l’introduzione del computer in educazione. " Si ritiene inoltre che sia antieconomico gettare le presenti tecnologie se possono essere ancora utilizzate per lo scopo o se possono essere integrate alle nuove. (Rushby e Seabrook)

OLTRE IL DETERMINISMO TECNOLOGICO DURO Prospettive deterministiche: si ritiene che la tecnologia sia il risultato di un processo neutrale basato sulla ricerca scientifica e lo sviluppo piuttosto che il prodotto dell’interazione tra forze sociali, politiche ed economiche complesse – forze che di fatto giocano un ruolo cruciale nel determinare quali tecnologie verranno sviluppate e vendute. Ne consegue che alla tecnologia viene imputata la capacità di avere effetti, produrre cambiamenti psicologici e sociali, indipendentemente dal modo in cui viene usata e dai contesti e i processi sociali in cui interviene. Il computer viene visto come una forza autonoma in qualche modo indipendente della società umana, come se agisse su di essa dall’esterno. (Buckingham, 2007) Nel ciclo sopra analizzato è possibile notare un automatismo implicito, in riferimento alla fomentazione delle aspettative (1), che sembra essere legato al potere che viene attribuito alla tecnologia. —> È DI STAMPO DETERMINISTICO. " 1. Selwyn (2011): è sufficiente dotare le scuole di tecnologie perché si produca autonomamente un miglioramento in ogni ambito dell’educazione, grazie alle capacità intrinseche delle ICT. 2. Buckingham (2007): vedi def. di prospettive determ.

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I critici del determinismo: " 1. Robin e Webster (1999): le considerazioni fatte in precedenza conducono ad una concezione della tecnologia, come se fosse la tecnologia ad influenzare la storia dei media e non la società che influenza la storia sociale dei media. 2. Briggs e Burke (2002): sostengono che il determinismo tecnologico si basi su semplificazioni fuorvianti.

Evidenziano inoltre i pericoli derivanti dalla concezione che la tecnologia sia solo il riflesso della società, come se fosse prodotto delle relazioni sociali. La tecnologia non ha quindi qualità e si presenta quindi come neutra e ne assume una in base all’utilizzo che ne viene fatto. " • Williams (1974) —> approccio più dialettico: la tecnologia viene considerata sia come socialmente configurante che configurata. Il suo ruolo e impatto sono determinati sia dagli usi per cui è progettata, sia dall’utilizzo che ne viene fatto sulla base delle limitazioni della stessa. " • Gibson (1979) —> AFFORDANCE = proprietà attuabili attraverso l’interazione tra agente e ambiente, cioè che emergono in virtù di una relazione e non possono essere considerate potenzialità esplicite anche se appartengono all’ambiente stesso. In un ambiente coesistono più affordance che emergono in base al soggetto che vi si relaziona, sulla base di questa interazioni possono emergere risposte diverse. " Le affordance per l’apprendimento sono fornite dall’interazione tra hardware, software, altre risorse, insegnanti e studenti. " —> da ciò emerge che non si può imputare alla tecnologia delle capacità intrinseche, in quanto i risultati dipendono dalla totalità. "

L’innovazione tecnologico-educativa va interpretata come fenomeno multimediale. " Sulla base di tale affermazione possiamo affermare che i fattori che influiscono in materia sono molteplici. "

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CUBAN (1986): ANALIZZA TALI FATTORI" A. DIMENSIONE TECNICO-PRATICA = accessibilità e qualità delle strumentazioni: "

- Il basso grado di integrazione dipende in primis da ragioni di carattere logistico-infrastrutturali: strumentaz...


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