L\'amica di nonns Speranza PDF

Title L\'amica di nonns Speranza
Course Letteratura italiana moderna e contemporanea
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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Summary

Analisi del componimenti di Guido Gozzano "L'amica di nonna Speranza"...


Description

L’AMICA DI NONNA SPERANZA (I colloqui, 1911) 28 giugno 1850 «..... alla sua Speranza la sua Carlotta....» (dall’album: dedica d’una fotografia)

Ne L’amica di nonna Speranza viene rappresentato il salotto borghese tipico della società sabauda pre-unitaria di metà Ottocento. I personaggi che abitano il salotto sono la nonna e l’amica Carlotta. I. Loreto impagliato ed il busto d’Alfieri, di Napoleone i fiori in cornice (le buone cose di pessimo gusto),

Nel salotto di nonna Speranza ci sono una serie di buone cose di pessimo gusto: un pappagallo impagliato dal sapore esotico (il primo oggetto che incontriamo è una cosa morta), un busto di Alfieri affiancato a quello di Napoleone (i due personaggi sono incompatibili: il primo è lo scrittore della libertà e del tirannicidio, mentre il secondo si è autoproclamato imperatore). Sia Alfieri che Napoleone sono due protagonisti del Settecento e dell’Ottocento ed hanno a che fare entrambi con la vicenda rinascimentale: Alfieri la profetizza, Napoleone la fa iniziare. Anche i fiori, che non sono né in un vaso né nell’acqua, sono morti e sono una presenza mortuaria del tempo che non è infinito, ma finito. il caminetto un po’ tetro, le scatole senza confetti, i frutti di marmo protetti dalle campane di vetro,

Le scatole di confetti sono vuote perché la casa è disabitata e non c’è vita. I frutti di marmo sono finti e protetti da campane di vetro che le isolano e le separano dal mondo esterna. Tutti questi sono elementi che simboleggiano un allontanamento dalla vita. un qualche raro balocco, gli scrigni fatti di valve, gli oggetti col monito salve, ricordo, le noci di cocco,

Gli scrigni fatti di conchiglie sono veramente di cattivo gusto, come lo sono anche gli oggetti turistici con scritto salve (come la Venezia fatta a mosaico del verso successivo). Venezia ritratta a musaici, gli acquerelli un po’ scialbi, le stampe, i cofani, gli albi dipinti d’anemoni arcaici,

Gli acquerelli sono definiti scialbi (stinti, scoloriti), un aggettivo che appartiene all’area semantica della decadenza. le tele di Massimo d’Azeglio, le miniature, i dagherottìpi: figure sognanti in perplessità,

Massimo d’Azeglio era un nobile uomo politico (primo ministro del primo governo…) con velleità artistiche. È un personaggio che appartiene al mondo Sabaudo pre-unitario. I dagherrotipi sono foto color seppia tipiche dell’Ottocento: rappresentano gli oggetti che segnalano le prime avvisaglie di un cambiamento in senso borghese. il gran lampadario vetusto che pende a mezzo il salone e immilla nel quarzo le buone cose di pessimo gusto,

Anche vetusto appartiene al lessico che descrive la decadenza. Segue poi una ripresa dei versi precedenti. il cùcu dell’ore che canta, le sedie parate a damasco chèrmisi.... rinasco, rinasco del mille ottocento cinquanta!

Tutti gli oggetti contenuti nel salotto ricordano il clima borghese di metà Ottocento.

Tutti questi non sono oggetti di valore (a parte le tele di D’Azeglio) e fanno sentire la vecchiaia di cui sono portatrici. Sono oggetti demodè: di poco valore e di cattivo gusto....


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