Le 8 Competenze Chiave Europee PDF

Title Le 8 Competenze Chiave Europee
Author Teresa Pisacane
Course Linguistica italiana
Institution Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale
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Summary

le competenze europee e la loro applicazione nella valutazione...


Description

8 COMPETENZE CHIAVE EUROPEE, COMPETENZE DI BASE, 8 COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA. COMPETENZE CHIAVE Il 18 dicembre 2006 la Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea ha pubblicato la Raccomandazione del Parlamento Europeo Parlamento Europeo e del Consiglio relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente. Il documento definisce 8 MACROCOMPETENZE (spesso chiamate, per brevità, “Competenze Europee“) ed invita gli Stati membri a svilupparne l’offerta nell’ambito delle loro strategie di apprendimento permanente (che include esplicitamente l’istruzione e la formazione iniziale, ovvero scolastica). Le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione. “Le competenze sono definite come una combinazione di conoscenze, abilità e atteggiamenti in cui: a) La conoscenza si compone di fatti e cifre, concetti, idee e teorie che sono già stabiliti e che forniscono le basi per comprendere un certo settore o argomento; b) Per abilità si intende sapere ed essere capaci di eseguire processi ed applicare le conoscenze esistenti al fine di ottenere risultati; c) Gli atteggiamenti descrivono la disposizione e la mentalità per agire o reagire a idee, persone o situazioni”. Le competenze chiave sono tutte interdipendenti e ogni volta l’accento è posto sul pensiero critico, la creatività, l’iniziativa, la capacità di risolvere problemi, la valutazione del rischio, la presa di decisioni e la gestione costruttiva delle emozioni Le 8 competenze chiave europee sono state inizialmente suddivise in 8 macro-categorie: 1- comunicazione nella madrelingua, 2- comunicazione nelle lingue straniere, 3- competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia, 4- competenza digitale, 5- “imparare a imparare” (competenza metacognitiva) 6- competenze sociali e civiche, 7- spirito di iniziativa, 8- consapevolezza ed espressione culturale. Tali competenze sono state poi classificate ulteriormente il 22 maggio 2018 dal Consiglio dell’Unione Europea che, richiamandosi alla propria Raccomandazione del 2006, ha deciso di puntare l’accento su temi particolarmente importanti nella moderna società: lo sviluppo sostenibile e le competenze imprenditoriali, ritenute indispensabili per “assicurare resilienza e capacità di adattarsi ai cambiamenti”. Risultano essere 8, non ordinate gerarchicamente ma da considerarsi tutte di pari importanza: 

competenza alfabetica funzionale;



competenza multilinguistica; competenza matematica e competenza di base in scienze e tecnologie;

    

competenza digitale; competenza personale, sociale e capacità di imparare ad imparare; competenza sociale e civica in materia di cittadinanza; competenza imprenditoriale;



competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali. Competenza alfabetica funzionale Si concretizza nella piena capacità di comunicare, sia in forma orale che scritta, nella propria lingua, adattando il proprio registro ai contesti e alle situazioni. Fanno parte di questa competenza anche il pensiero critico e la capacità di valutazione della realtà. Competenza multilinguistica Prevede la conoscenza del vocabolario di lingue diverse dalla propria, con conseguente abilità nel comunicare sia oralmente che in forma scritta. Infine, fa parte di questa competenza anche l'abilità di inserirsi in contesti socio-culturali diversi dal proprio. Competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria Le competenze matematiche considerate indispensabili sono quelle che permettono di risolvere i problemi legati alla quotidianità. Quelle in campo scientifica e tecnologico, invece, si risolvono nella capacità di comprendere le leggi naturali di base che regolano la vita sulla terra. Competenza digitale È la competenza propria di chi sa utilizzare con dimestichezza le nuove tecnologie, con finalità di istruzione, formazione e lavoro. A titolo esemplificativo, fanno parte di questa competenza: l'alfabetizzazione informatica, la sicurezza online, la creazione di contenuti digitali. Competenza personale, sociale e capacità di imparare ad imparare È la capacità di organizzare le informazioni e il tempo, di gestire il proprio percorso di formazione e carriera. Vi rientra, però, anche la spinta a inserire il proprio contributo nei contesti in cui si è chiamati ad intervenire, così come l'abilità di riflettere su se stessi e di autoregolamentarsi. Competenza in materia di cittadinanza Ognuno deve possedere le skill che gli consentono di agire da cittadino consapevole e responsabile, partecipando appieno alla vita sociale e politica del proprio paese. Competenza imprenditoriale La competenza imprenditoriale si traduce nella capacità creativa di chi sa analizzare la realtà e trovare soluzioni per problemi complessi, utilizzando l'immaginazione, il pensiero strategico, la riflessione critica.

Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali In questa particolare competenza rientrano sia la conoscenza del patrimonio culturale (a diversi livelli) sia la capacità di mettere in connessione i singoli elementi che lo compongono, rintracciando le influenze reciproche. Si può notare come dall’ultima classificazione venga fuori una forte connessione – molto più stretta di quella presente nella prima classificazione – tra le varie aree. Inoltre c’è un accento marcato sulle competenze di comunicazione: non più nella madrelingua e nelle lingue straniere, ma “multilinguistica” e “alfabetica funzionale”. Tra le lingue in questione, vanno ricordate anche quelle classiche (greco antico e latino), la cui conoscenza aiuta indubbiamente nell’apprendimento di quelle moderne. Inoltre, quella “di cittadinanza” diviene una competenza a sé. Ultima ma non per importanza, la competenza di imprenditorialità ha un focus sull’ambito STEM (Science Technology, Engineering and Mathematics). A tal riguardo, la nuova raccomandazione del Consiglio d’Europa pone l’accento sull’importanza di livellare le disparità di genere, che, in molti Paesi, vede una prevalenza netta di uomini negli indirizzi di studio tecnico-scientifici (appunto, STEM) rispetto alle donne. Nell’agosto 2007 il Governo Fioroni promulgava il decreto “Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione”, D.M. n. 139 del 22 agosto 2007) nel quale la raccomandazione del Parlamento europeo veniva attuata. Nel decreto vengono creati due contenitori: gli ASSI CULTURALI che prevedono le Competenze di base a conclusione dell’obbligo di istruzione e le COMPETENZE CHIAVE PER LA CITTADINANZA , anche queste da conseguire al termine dell’obbligo scolastico. Le COMPETENZE DI BASE sono dunque articolate in quattro gruppi: 1. Asse dei linguaggi 1. Padronanza della lingua italiana 2. Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed operativi 3. Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio artistico e letterario 4. Utilizzare e produrre testi multimediali 2. Asse matematico 1. Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, rappresentandole anche sotto forma grafica 2. Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni. 3. Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi 4. Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico 3. Asse scientifico-tecnologico 1. Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale e riconoscere nelle sue varie forme i concetti di sistema e di complessità 2. Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall’esperienza 3. Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate 4. Asse storico e sociale

1. Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali. 2. Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente. 3. Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio. Questa articolazione non copre però tutte le competenze chiave per l’apprendimento permanente (cioé le competenze europee), pertanto il Ministero ha articolato un secondo nucleo italiano, chiamato COMPETENZE CHIAVE PER LA CITTADINANZA. COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA sono correlate alle otto competenze chiave da acquisire al termine dell’Istruzione obbligatoria: 1.Imparare ad imparare: organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie modalità di informazione e di formazione (formale, non formale ed informale), anche in funzione dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro. 2. Progettare: elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività di studio e di lavoro, utilizzando le conoscenze apprese per stabilire obiettivi significativi e realistici e le relative priorità, valutando i vincoli e le possibilità esistenti, definendo strategie di azione e verificando i risultati raggiunti. 3. Comunicare: a. comprendere: messaggi di genere diverso (quotidiano, letterario, tecnico, scientifico) e di complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali) b. rappresentare: eventi, fenomeni, principi, concetti, norme, procedure, atteggiamenti, stati d’animo, emozioni, ecc. utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) e diverse conoscenze disciplinari, mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali). 4. Collaborare e partecipare: interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo la conflittualità, contribuendo all’apprendimento comune ed alla realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli altri. 5. Agire in modo autonomo e responsabile: sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita sociale e far valere al suo interno i propri diritti e bisogni riconoscendo al contempo quelli altrui, le opportunità comuni, i limiti, le regole, le responsabilità. 6. Risolvere problemi: affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi, individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni utilizzando, secondo il tipo di problema, contenuti e metodi delle diverse discipline. 7. Individuare collegamenti e relazioni: individuare e rappresentare, elaborando argomentazioni coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari, e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura sistemica, individuando analogie e differenze, coerenze ed incoerenze, cause ed effetti e la loro natura probabilistica. 8. Acquisire ed interpretare l’informazione: acquisire ed interpretare criticamente l'informazione ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni. LE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA SONO QUELLE CHE OGNI CITTADINO DOVREBBE POSSEDERE DOPO AVER ASSOLTO IL DOVERE DELL’ISTRUZIONE. Le competenze chiave di cittadinanza sono promosse nell’ambito di tutte le attività di apprendimento, utilizzando e finalizzando opportunamente i contributi che ciascuna disciplina

può offrire. Sono competenze trasversali, comuni a tutte le discipline ed ordini di scuola: infanzia, primaria, secondaria di primo grado Ricapitolando: di diciture “competenze chiave” ne abbiamo due, una riferita al contesto europeo, dove si parla di competenze chiave per l’apprendimento permanente, l’altra a quello italiano che si riferisce a competenze chiave per la cittadinanza. In Italia inoltre abbiamo le competenze di base. CERTIFICAZIONE COMPETENZE Nel 2006 il Parlamento europeo e il Consiglio d’Europa stabiliscono che tutti i Paesi dell’Unione, pur con modalità e strategie diverse, assumano le competenze come punto di riferimento per valutare e certificare i profili di professionalità e per organizzare i curricoli dei sistemi scolastici e formativi. Nella definizione dell’EQF (European Qualifications Framework – Quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli), le competenze “indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale1”. Le competenze si distinguono dalle conoscenze e dalle abilità perché presuppongono autonomia e responsabilità: chi impara per competenze coniuga conoscenze ed esperienze, integra il pensiero con l’azione, mobilita le competenze che precedentemente aveva sviluppato, si ingegna a costruire il proprio sapere; ma soprattutto impara a scegliere e a decidere, facendosi carico delle decisioni e delle conseguenze che derivano dalle sue scelte. La competenza si apprende anche per errori e per approssimazioni, riflettendo sull’errore per superarlo, pilotando l’efficacia e la direzione del proprio agire. Pensiamo, per esempio, all’acquisizione delle competenze comunicative e linguistiche: il bambino impara a parlare parlando, non impara prima le parole e le regole grammaticali e poi le mette in pratica. Impara sbagliando: solo correggendosi sul piano linguistico affina lo scopo comunicativo della parola; l’errore è un potente motore riflessivo. In sintesi, la competenza si apprende in situazione e dall’esperienza. È un agire riflessivo che si fonda sui saperi e sulle conoscenze che l’allievo non solo ha appreso passivamente, ma di cui ha fatto esperienza reale, concreta, vissuta. Così l’allievo riconosce e affina lo scopo del suo agire, costruisce il senso del suo essere nel mondo. Riepilogando, il nuovo contesto didattico creato dalle Indicazioni nazionali richiede l’utilizzo di strategie di insegnamento che perseguano apprendimenti significativi attraverso una didattica learner-centred, che vede gli studenti costruttori attivi di conoscenza in un processo che li impegna cognitivamente e relazionalmente. Che cosa cambia nella certificazione delle competenze della Scuola secondaria di primo grado: Le Indicazioni nazionali del 2012 prevedono che la certificazione delle competenze avvenga “al termine della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, attraverso i modelli che verranno adottati a livello nazionale”. Tali modelli sono stati emanati con il D.M. 7 ottobre 2017 n. 742 (allegati A e B) e attualmente in vigore. 1.

Per la scuola secondaria di primo grado il D.M. 07 ottobre 2017 n. 742 emana la versione finale della scheda nazionale di certificazione delle competenze: o costituita dalle 8 competenze chiave seguite dalla descrizione del profilo dello studente o prevede 4 livelli di padronanza per ogni profilo o comprende la sezione per i livelli conseguiti nelle prove nazionali INVALSI

o

in vigore a partire dall’a.s. 2017-2018.

LE TIPOLOGIE DI CERTIFICAZIONI DELLE COMPETENZE Sono presenti nel sistema 4 modelli: 1. 5^ primaria CM.n.3/2015 2. 3^ secondaria 1° grado CM. n.3/2015 3. 2^ anno percorsi superiori per obbligo di istruzione DM. 139/2007 4. 5^ secondaria 2° grado – esame di Stato (non ancora emanato dal Ministero) GLI STRUMENTI PROPOSTI • DUE modelli di certificazione delle competenze: - al termine della scuola primaria -al termine della scuola secondaria di I grado la certificazione assume nelle scuole del primo ciclo , una prevalente funzione educativa, di attestazione delle competenze in fase di acquisizione, capace di accompagnare le tappe più significative di un percorso formativo che parte dall’età di 3 anni ai16 anni. Si sottolinea, la valenza educativa, di documentazione del percorso compiuto da commisurare al "profilo delle competenze" in uscita dal primo ciclo, che rappresenta «l'obiettivo generale del sistema educativo e formativo italiano». La certificazione delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione … non costituisce un mero adempimento burocratico, ma va colta come occasione per ripensare l’intera prassi didattica e valutativa al fine di spostare sempre di più l’attenzione sulla maturazione di competenze efficaci che possano sostenere l’alunno nel proseguimento dei suoi studi e nella vita adulta. SECONDARIA DI PRIMO GRADO: viene stilato in sede di scrutinio finale solo per gli studenti ammessi all’esame di Stato e consegnato alle famiglie degli alunni che abbiano sostenuto l’esame stesso con esito posi[vo. • ALUNNI CON DISABILITÀ CERTIFICATA: il modello nazionale viene compilato per i soli ambi[ di competenza coerente con gli obiettivi previsti dal piano educativo individualizzato (PEI). • ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO (DSA): se dispensa[ dalle prove scritte in lingua straniera, si fa riferimento alla sola dimensione orale di tali discipline. Se esonerati dall’insegnamento della lingua straniera, ai sensi del decreto ministeriale 12 luglio 2011, non viene compilata la relativa sezione. A. s. 2016-2017: Adozione obbligatoria del nuovo modello di certificazione mediante il suo recepimento in decreto ministeriale, come previsto dall'articolo 8 del DPR n. 122/2009 Alla tradizionale funzione sommativa che mira ad accertare con strumenti il più possibile oggettivi il possesso di conoscenze, abilità e competenze si accompagna la valutazione forma[va che intende sostenere e potenziare il processo di apprendimento dell’alunno. • Affinché questa azione di miglioramento possa essere intrapresa dall’alunno diventa indispensabile la funzione proattiva della valutazione, che è tale quando mette in moto gli aspe` motivazionali che sorreggono le azioni umane…(riconoscere ed evidenziare i progressi, anche piccoli, compiuti dall’alunno nel suo cammino, gratifica i passi effettua=, cerca di far crescere in lui le “emozioni di riuscita” che rappresentano il presupposto per le azioni successive). • Le informazioni raccolte durante il processo sono u[li anche per effettuare una verifica della qualità del lavoro svolto dall’insegnante e per attivare eventuali aggiustamenti del percorso: la valutazione in questo modo diventa forma[va anche per l’insegnante. LE CARATTERISTICHE DEL MODELLO NAZIONALE PROPOSTO Ancoraggio delle certificazioni al profilo delle competenze definito nelle Indicazioni Nazionali vigenti (DM n. 254/2012); riferimento esplicito alle competenze chiave individuate dall'Unione Europea, così come recepite nell'ordinamento italiano; presentazione di indicatori di competenza in ottica trasversale, con due livelli di sviluppo (classe quinta primaria, classe terza secondaria I grado);

connessione con tutte le discipline del curricolo, evidenziando però l'apporto specifico di più discipline alla costruzione di ogni competenza; definizione di 4 livelli, di cui quello "iniziale"(iniziale-base-medio avanzato) predisposto per favorire una adeguata conoscenza e valorizzazione di ogni allievo, anche nei suoi progressi iniziali e guidati (principio di individualizzazione); mancanza di un livello negativo, attesa la funzione proattiva di una certificazione in progress delle competenze che, nell'arco dell'obbligo, sono in fase di acquisizione; presenza di uno o due spazi aperti per la descrizione di competenze ad hoc per ogni allievo (principio di personalizzazione); sottoscrizione e validazione del documento da parte dei docenti e del dirigente scolastico, con procedimento separato rispetto alla conclusione dell'esame di Stato; presenza di un consiglio orientativo, affidato alla responsabile attenzione dei genitori. • Quadro pedagogico ispirato al tema delle competenze, che ric...


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