LE PIETRE PARLANO. LA STORIA E LA GEOGRAFIA ATTRAVERSO I DOCUMENTI. PDF

Title LE PIETRE PARLANO. LA STORIA E LA GEOGRAFIA ATTRAVERSO I DOCUMENTI.
Author Chiara Patuto
Course Storia antica con elementi di didattica
Institution Università degli Studi del Molise
Pages 21
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Summary

Sono qui riportati i riassunti di storia minoica, micenea e greca (da pag. 108 a pag. 231 del libro di testo "Le pietre parlano. La storia e la geografia attraverso i documenti" di M. Reali, G. Turazza, C. Mizzotti, G. Corradi e M. Morazzoni)....


Description

LE PIETRE PARLANO. LA STORIA E LA GEOGRAFIA ATTRAVERSO I DOCUMENTI 

M. Reali, G. Turazza, C. Mizzotti, G. Corradi, M. Morazzoni 

STORIA MINOICA, MICENEA E GRECA. Minoici, Micenei e gli albori della civiltà greca. creta e la civiltà minoica.  Per circa dieci secoli, prima ancora dei Fenici, la talassocrazia (= predominio sul mare) apparteneva alla civiltà dell’isola di Creta - esistente sin dal VI millennio a.C. -, che godeva di moltissime risorse (es. posizione privilegiata di importanza strategica, i porti sicuri, abbondanza di legname, sviluppo di agricoltura e allevamento). Unica pecca era la scarsità di minerali → scambi con Cipro. Ci sono due diverse periodizzazioni che riguardano i cretesi: Antico Minoico (II millennio a.C), Medio Minoico (2000-1570 a.C.) e Tardo Minoico (1570-1050 a.C.); oppure la favorita periodizzazione del Protopalaziale (3000-1700 a.C., periodo dei “primi palazzi”) e del Neopalaziale (1700-1400 a.C, periodo dei “nuovi palazzi”). → Gli edifici cretesi detti palazzi , sono un vero e proprio simbolo, e vennero distrutti nel 1700 a.C. circa, non si sa ancora se per un’invasione o una catastrofe naturale.

palazzi →

vere e proprie strutture architettoniche complesse che si sviluppano in più piani e

comprendono cortili, stanze, luoghi di culto, botteghe artigianali ecc… Ai Minoici, non mancava il gusto decorativo, che fa emergere la gioia di vivere e il loro essere pacifici (assenza delle mura). I Cretesi furono un popolo molto intelligente → non è ancora possibile decifrare la loro scrittura (Lineare A). Il loro re aveva probabilmente anche potere  sacerdotale. Nella società cretese, la figura femminile compare negli affreschi e nelle testimonianze di tutte le attività possibili: donne che danzano, partecipano a cerimonie e praticano perfino volteggio acrobatico. → Grande considerazione e rispetto per la donna. Verso il 1400 a.C. → definitiva distruzione dei palazzi, di cui non si sa il motivo. Non si esclude la convergenza di cause diverse come quella di un’invasione (l’isola di Creta apparteneva ai Micenei e non è da escludere una possibile riconquista da parte di questi ultimi).

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I Micenei, un popolo guerriero.  Nella Grecia continentale, agli inizi del II millennio a.C., si era stanziata una popolazione indoeuropea (i Pelasgi). Essi diedero vita a forme embrionali di organizzazione politica, costruendo piccoli regni indipendenti, tra cui quello dei Micenei, detti anche Achei. Anche per i Micenei, il cuore della civiltà era il palazzo, ma in questo caso fungono da rocche fortificate al cui interno sono state rinvenute diverse armi da guerra; era principalmente destinato alla famiglia reale e pochi funzionari. Il tipo di scrittura proprio dei Micenei era la Lineare B, nata attraverso la modifica della Lineare A. Essa è ad oggi decifrata grazie alle grandi quantità di tavolette d’argilla che si sono conservate (involontariamente cotte durante un incendio), e al decisivo ritrovo della tavoletta dei tripodi . La società micenea era fortemente gerarchizzata : il capo era il re (che aveva anche ruolo di sommo sacerdote), accompagnato da un capo militare, entrambi aventi grandi proprietà terriere. Poi vi erano dignitari di vario livello. Meno chiaro è il ruolo del basiléus, forse un funzionario di palazzo. Al penultimo posto vi era il restante popolo libero, e più in basso gli schiavi, prigionieri di guerra o frutto di razzie in terre straniere. La religione è molto simile a quella dei Greci, tant’è che ci sono alcune divinità comuni come Zeus, Hera, Atena, Poseidone, Artemide, Ares e Dionisio . Le ceramiche prodotte dai micenei sono state rinvenute in moltissime città mediterranee → attività commerciale molto più ampia di quella dei cretesi, finalizzata a procurarsi metalli e ambra. Non è però ipotizzabile una volontà sistematica di colonizzazione e creazione di un “impero miceneo”. I palazzi micenei subirono due fasi di violenta distruzione: una verso la fine del XII secolo a.C. e un’altra verso la fine del XII. Per questo, i Micenei dovettero ridimensionare la loro potenza commerciale e militare e assistere al crollo del loro sistema palaziale. Con la prima metà dell’XI secolo a.C., la civiltà micenea finì, sostituita dalla Prima Età del Ferro o Protogeometrica greca. Sulla fine della civiltà micenea ci sono diverse teorie, tutte interessanti, ma la teoria più fattibile sarebbe quella di eventuali invasioni che abbiano trovato una situazione già compromessa da conflitti interni: guerre tra le città o anche lotte sociali, ad esempio.

Il Medioevo ellenico. L’epoca compresa tra il XII e il VII secolo a.C. è stata definita Medioevo ellenico, un’epoca di cambiamento. Il crollo del sistema palaziale aveva provocato la caduta della coesione politica e dell’umanità culturale che avevano caratterizzato la civiltà micenea: ● il sovrano fu sostituito da diversi signori locali, il cui potere si basava sulla concessione di terre (scarsamente coltivate e spesso destinate all’allevamento) ai propri funzionari in cambio di fedeltà;

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● ●

cessò l’importazione del rame e si sviluppò quella del ferro; ceramica meno raffinata ma decorata da vistose e precise figure geometriche; l’uso della scrittura subì un forte regresso.

La storia di quest’epoca è fondamentale perché contribuisce alla nascita della civiltà greca: i Dori, occuparono alcune aree della Grecia settentrionale e del Peloponneso dando vita a forme di incontro/scontro con altre popolazioni già stanziate in quelle zone. Inoltre Dori, Ioni e Eoli erano popolazioni che parlavano diversi dialetti dello stesso ceppo linguistico, che successivamente diede vita alla lingua greca con contatti, mescolanze, spinte migratorie. Per i Greci, successivamente, spostarsi e portare con sé la propria cultura e i propri valori diventerà una sorta di naturale modo di essere. Un’importante serie di flussi migratori nel VII secolo a.C., viene oggi indicata col nome di prima colonizzazione greca: gruppi di Eoli si spostarono sull’isola di Lesbo, gli Ioni a Samo e Chio e i Dori migrarono a Creta e Rodi, oltre che verso la costa microasiatica. Nacquero così tre regioni etnico-linguistiche chiamate Doride, Eolide e Ionia. Lo “spirito greco” di questi coloni si mescolò con quello delle popolazioni preesistenti, creando sintesi culturali originali e sorprendenti → il mondo greco interessò larga parte dei Paesi mediterranei. Questi coloni conservarono la “memoria storica” del passato miceneo, che venne tramandato di bocca in bocca fino a diventare poi materia dell’Iliade e dell’Odissea di Omero.

La Grecia arcaica: poleis, colonizzazioni e tirannidi. La nascita della civiltà greca.  Dopo il crollo della civiltà micenea si diede inizio alla civiltà greca, caratterizzata dalla formazione delle pòlis e delle sue istituzioni. I Greci definirono se stessi Elleni → avevano un forte senso di identità come popolo, ed avevano in comune l’origine, la lingua, la religione e gli usi → fenomeno manifestato anche senza far parte di uno stesso stato unitario → discendevano tutti dagli stessi antenati: Dori, Eoli e Ioni. Ai greci si contrapponevano i barbari (= insieme degli altri popoli, ritenuti rozzi, incivili e immorali). Col tempo, si verifica in Grecia la progressiva affermazione dell’aristocrazia, composta da proprietari terrieri che rappresentavano il punto di forza della pratica della guerra. La società greca arcaica era inizialmente divisa in tribù (= grandi strutture i cui componenti avevano in comune gli stessi vincoli etici, religiosi e militari). Col tempo, si consolidarono gruppi di persone che vantavano antenati comuni e diedero vita ai ghénos → forte senso di appartenenza → rivalità tra diverse ghéne → impossibilità di creare forme stabili di aggregazioni e libere relazioni tra persone. Successivamente, nacque un’unità sociale ancora più ristretta: fratrìa → reciproca assistenza tra i propri membri → vi era un capostipite. Nel corso dell’VIII secolo a.C., gli aristocratici sperimentarono un nuovo modo di stare insieme, basandosi su uguaglianza e norme condivise → obbligo di concorrere alle decisioni

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comuni, possibilità di assumere cariche pubbliche. La nuova struttura aggregativa accoglieva anche soggetti socialmente inferiori (popolo → démos). La storia greca è in larga parte composta alle poleis, “città-stato”. Alcune si svilupparono da antiche civiltà micenee, altre sorsero ex novo in zone fertili, spesso prossime al mare o aggregazioni di piccole comunità preesistenti (= sinecismo). Le pòleis erano politicamente indipendenti e autonome → ciascuna aveva proprie magistrature, leggi, divinità e tradizioni. Con il tempo si accentuò la differenziazione delle poleis. La polis era una realtà composita (città cinta da mura; territorio circostante → chòra), ove i cittadini erano in gran parte agricoltori, pastori e pescatori (demos). L’asty ospitava case e botteghe; aveva una piazza centrale (agorà), sede di mercato e assemblee popolari, cuore della vita politica e sociale. Cuore della vita religiosa: acropoli, tempio posto nella città alta, dedicato alla divinità protettrice della città e dove i cittadini trovavano rifugio durante le battaglie (posto più sicuro).

Cittadino=

prendere parte alla vita pubblica e combattere nell’esercito (quest’ultima

riservata agli aristocratici). La partecipazione alla vita politica era riservata a cittadini maschi e liberi (c’erano già gli schiavi). Nella polis, il demos conquistò una maggiore considerazione solo nel VII secolo a.C. con la rivoluzione oplitica, quando il loro contributo militare divenne determinante. E’ importante, per le polis, considerare due aspetti fondamentali, spesso collegati: 1. Precedentemente, gruppi di uomini sono partiti per fondare nuove città al di fuori della penisola ellenica → colonizzazione  → spiccata propensione al viaggio; 2. profondi mutamenti politico-sociali → redazione di leggi scritte → instaurazione dei regimi tirannici → tutto ciò creò tensioni sociali.

La seconda colonizzazione.



 Dal VII al VI secolo a.C., si verificò un secondo caso di colonizzazione. Cause seconda ondata migratoria: 1. Instabilità politica ed economica (su quest’ultimo aspetto non sono tutti d’accordo) di alcune polis 2. Qualcuno parla della ricerca del controllo di regioni ricche di ferro → commercio 3. Incremento demografico → terre coltivabili insufficienti → alcuni cittadini si spostarono per cercare fortuna altrove → le polis più grandi come Atene e Sparta, avendo terre sufficienti, fondarono pochissime colonie 4. Spirito di avventura  dell’uomo greco Furono sede delle colonie più importanti e prospere la Sicilia, l’Italia meridionale, l’Asia Minore, le coste del mar Nero, dell’Africa settentrionale, della Francia e della Spagna. → Il fenomeno di colonizzazione si arrestò a causa dell’ostilità di due potenze: Fenici (Cartagine) ed Etruschi (controllavano larga parte del Tirreno).

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All’inizio le colonizzazioni erano spontanee, ma con il passare del tempo divennero molto più organizzate: 1. Una delegazione della città consulta l’oracolo  di Delfi che nomina un e  cista (“fondatore” della futura polis) su indicazione dei maggiorenti 2. Ogni evento negativo viene attribuito all’indignazione del dio per la disubbidienza 3. Si cerca una guida esperta che ha il compito di effettuare un sopralluogo e individuare un sito capace di accogliere il gruppo che vi si dovrà insediare 4. Vengono scelti i coloni da tutti i distretti cittadini - nessuno escluso - a sorteggio → maggiore egualitarismo e minore conflittualità. Coloro che provenivano da famiglie in vista avrebbero costruito la nuova  aristocrazia coloniaria e affiancato l’ecista 5. Primo insediamento: isoletta prospiciente la costa per motivi di sicurezza 6. Insediamento definitivo: terraferma, dietro accordo con le popolazioni locali Con la madrepatria le colonie ebbero autonomia politica, pur conservando la stessa cultura, lingua e commercio. Le relazioni dei Greci con i territori colonizzati era a volte pacifico, altre volte bellicose → popolazioni ostili soggette a schiavitù . I territori limitrofi alle colonie spesso subirono alcune influenze greche. I Greci utilizzavano già alfabeto e moneta, e avevano già un’identità artistica.

Guerrieri, legislatori e tiranni.  Atene → democrazia (potere al popolo); Sparta → oligarchia (comando di pochi (aristocratici)). Variegata situazione a livello politico di molte città greche → superamento delle vecchie poleis aristocratiche. Possiamo individuare altri 3 fenomeni che hanno contrassegnato in modo indelebile la storia greca di quegli anni: 1. rivoluzione oplitica 2. azioni di alcuni legislatori che codificavano le leggi 3. l’affermazione delle tirannidi in alcune città Intorno al VII secolo a.C. l’evoluzione della strategia militare portò alla diffusa sostituzione della cavalleria con la fanteria pesante → i cavalieri erano per lo più aristocratici, mentre i combattenti a piedi erano parte del demos → i cittadini-soldato rappresentavano una sorte di classe media. → Essi, ma anche il resto del demos, provarono a difendere i propri diritti di fronte ai soprusi dei nobili. → Le norme del vivere civile vennero progressivamente codificate e messe per iscritto dai legislatori, solitamente aristocratici. Tra questi ricordiamo Solone. La necessità di codificare le regole del vivere in comune sembrano essere state particolarmente sentite nelle colonie. Tra il VII e il VI secolo a.C. le città greche stabilirono alcune norme giuridiche, utili per regolare questioni come i diritti dei singoli, ma anche per amministrare il diritto penale → punizione di omicidi, ferimenti e furti. In caso in cui le leggi non furono sufficienti a gestire la pace sociale, il potere veniva affidato a un tiranno (“colui che sale al governo della polis in forma violenta e illegale”, ma ci sono tiranni che hanno governato a favore del popolo). In Grecia moltissimi erano i casi di tiranni che si approfittavano dell’incertezza sociale schierandosi dalla parte del demos e che poi

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agivano a favore dell’abbellimento monumentale delle città e della protezione delle arti e delle lettere (quindi a favore del potenziamento e rafforzamento delle vecchie aristocrazie). Vi era anche chi ha portato avanti delle piccole dinastie.

Il mondo greco: economia, società, religione Le dinamiche economiche e sociali Attività più praticate: 1. Agricoltura → possesso di terre (= segno di ricchezza e distinzione sociale) → i grandi proprietari terrieri possedevano dei latifondi → sfruttamento degli schiavi. Esistevano anche piccole proprietà agricole per lo più coltivate in proprio. → esportazione: vino, olio, vasi; importazione dalle colonie: prevalentemente grano. 2. Allevamento → a quello bovino (tipico dell'età arcaica) si va sostituendo l’ovino → scopo allevamento: lavoro, sacrificio, lana. Cavallo considerato solo per le guerre e le corse. Artigianato → fiorente produzione, significativa fonte di guadagno → destinato al mercato locale, ad eccezione dei vasi ceramici che venivano esportati ed erano molto apprezzati. Gli artigiani, tuttavia, non avevano una buona reputazione (il lavoro era talvolta assimilato a quello degli schiavi). Commercio marittimo → gestito inizialmente dai membri delle famiglie ricche → scarsa considerazione del ruolo → gestione affidata a cittadini di condizione modesta o schiavi, che spesso ricorrevano a prestiti e al noleggio delle navi . La nascita della scrittura e della moneta favorì lo sviluppo del commercio marittimo. I diritti di cittadinanza variavano di polis in polis, ma vi era ovunque una distinzione tra cittadini e non cittadini e la distinzione tra uomini liberi e schiavi. Donne → non godevano dei diritti politici né attivi (voto) né passivi (possibilità di essere elette a cariche pubbliche) → ironizzazione da parte di scrittori greci sulla possibilità che la donna potesse governare (Aristofane, “Le donne al parlamento”). Le donne libere erano viste solo come madri e mogli di cittadini. Vi erano in ogni caso differenze tra le polis: Sparta → donna istruita nella danza e nella ginnastica per dare vita a cittadini altrettanto forti; Atene → donna chiusa nel gineceo (parte della casa dedicata a lei). → La donna, pur essendo libera, veniva considerata al pari degli schiavi. Schiavi → totalmente esclusi dalla vita politica delle polis, esistevano in età micenea, ma con i Greci diventano di un numero maggiore rispetto agli stessi cittadini. Erano quasi tutti barbari e raramente greci con serie difficoltà economiche. Con il tempo e l’affermazione dell’uso della moneta, nacquero gli appositi mercati , fiorenti. Il prezzo variava a seconda del sesso, dell’età, condizioni di salute ecc… Vi erano schiavi privati (appartenenti alle famiglie aristocratiche) e pubblici (sfruttati nella costruzione di strutture e monumenti delle polis). Gli schiavi si potevano affrancare (= rendere liberi (“liberti”)) con la generosità del padrone o attraverso la consegna di una somma di denaro da parte dello schiavo al padrone. Avevano prezzi accessibili → alcuni agricoltori possedevano un modesto numero di schiavi. → Grecia antica= società schiavista, economia di schiavitù (per ogni cittadino greco sono esistiti

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tre-quattro schiavi. Gli schiavi svolgevano quasi tutti i lavori manuali mentre i cittadini si dedicavano all’intelletto). Aristotele: ricorda l’importanza degli schiavi e la giustifica. Alfabeto → la qualità della cultura dell’uomo si modifica → la conoscenza non viene più tramandata solo di bocca in bocca. Da chi è stato inventato? I Fenici inventarono le consonanti, ma ebbero una società meno dinamica e troppo condizionata dalle figure sacerdotali → non permisero la diffusione ad alto raggio, al contrario dei Greci , che al loro alfabeto aggiunsero le vocali, e che stabilirono il verso di scrittura (scrittura destrorsa). E’ alla base dell’alfabeto lo sviluppo del pensiero moderno. → Non ha solo lasciato testimonianze culturali, ma anche linguistico: grazie alla scrittura, la lingua greca si espanse. Moneta → I Micenei e i Minoici utilizzavano il baratto ma si avvicinarono alla nascita della moneta scambiando gli articoli con grossi lingotti e calderoni. Si deve la nascita della moneta al popolo dei Lodi , nell’Asia Minore, della quale i Greci fecero un’imitazione. Nel VI secolo a.C. ogni polis ellenica aveva ormai una propria moneta ufficiale, spesso caratterizzata dalla rappresentazione del simbolo della città. La moneta favorì l’incremento delle attività commerciali → operazioni più facili di prima. Si tratta di una vera e propria rivoluzione.

la religione greca. Religione greca → fenomeno composito, anche se i Greci si tennero lontani da eccessive complicazioni teologiche → religione senza teologia e senza chiesa nella quale, grazie alla libera iniziativa, ognuno venera in particolare gli déi che vuole e se ne fa l’idea che può. Era caratterizzata dalla tradizione orale che, anche in questo caso, poteva essere modificata dalle diverse polis o dai singoli individui per adattarle alle proprie condizioni. La religione greca è politeista e antropomorfa (credevano che gli dèi avessero sembianze umane). I Greci si riconoscevano nella religiosità olimpica , così chiamata dal monte Olimpo, dove si riteneva risiedessero i principali dèi. In effetti, a seconda delle polis, vi erano diversi dèi, ma 12 di questi erano uguali per tutti: Zeus (re degli dèi, dio dei fenomeni celesti), Hera (moglie di Zeus, protettrice delle nascite), Poseidone (mare), Demetra (agricoltura), Apollo (sole, poesia, profezia), Artemide (sorella di Apollo, luna, caccia, boschi), Ares (guerra), Afrodite (amore, bellezza), Hermes (viaggi, commerci), Atena (sapienza, cultura), Efesto (fuoco), Hestia (casa, famiglia), Dionisio (vino, irrazionalità) e Ade (aldilà). Ogni polis aveva una divinità protettrice, in onore della quale si celebravano riti pubblici a spese dello Stato. I santuari erano spesso visitati dai pellegrini , e avevano anche un ruolo politic...


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