Lezione 22- L\'età del Rame in Europa PDF

Title Lezione 22- L\'età del Rame in Europa
Author Elisabetta Pompa
Course Paletnologia
Institution Università degli Studi della Tuscia
Pages 10
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Summary

Trascrizione letterale della spiegazione tenuta nella lezione 22...


Description

Lezione 22: L’età del Rame in Europa Cosa cambia nella società e nell’economia con il passaggio all’Età del Rame? Uno dei documenti che riassume molte informazioni sui cambiamenti che si verificano in questa fase è il Cemmo 2, trovato in Valcamonica. È un bronzo antico (2500-1700 a.C.) e appartiene all’Eneolitico finale. Riassume una serie di immagini: un gregge di animali con i pastori, un simbolo solare, delle armi (pugnali triangolari) con degli uomini stilizzati, un carro a quattro ruote con due bovini al traino ed altri due bovini che trainano un aratro. Quindi abbiamo una serie di innovazioni, sono elementi dirompenti. Il passaggio tra il tardo Neolitico e l’Età dei metalli in Europa si può studiare anche da un punto di vista dell’organizzazione sociale: dai legami di parentela estesa nell’ambito del Neolitico si passa a nuclei familiari nell’Età del Rame. Il nucleo familiare diventa la cellula base dell’organizzazione della struttura sociale. Il sistema di potere diffuso di tipo egalitario del periodo Neolitico inizia a mutare con l’emergere nell’età dei Metalli di gruppi o singoli individui di spicco, quindi l’emergenza di gruppi di élites. In epoca Neolitica la gestione della terra e del bestiame aveva una forma comunitaria, l’aspetto egalitario era ancora dominante, mentre nell’Età del Rame la terra e il bestiame passano ad appartenere a singoli individui o a gruppi familiari. Si passa quindi da situazioni di tipo più comunitario a situazioni più “private”. C’è un inizio di stabilizzazione degli appezzamenti del terreno. Il bestiame e la terra acquistano valore. Iniziano ad apparire i concetti di confine, limite, appartenenza. La terra ed il bestiame iniziano ad appartenere ad un gruppo familiare o a singoli individui. Le fonti di ricchezza iniziano ad essere private. Gli insediamenti all’aperto erano di modeste dimensioni durante il Neolitico, con l’Età del Rame si passa ad insediamenti con degli elementi di fortificazione. In Italia non si verifica un processo di urbanizzazione prima del Primo Millennio a.C. . Non si tratta di siti fortificati enormi, ma presentano comunque sistemi di difesa che derivano o dalle caratteristiche naturali del sito (se il villaggio era su alture o vicino a precipizi), oppure derivanti dalla creazione di fossati e strutture in elevato. Questo comporta una sorta di conflittualità all’interno del territorio dovuta probabilmente anche alla gestione delle terre e dei pascoli.

Le innovazioni Questo è un periodo di importanti innovazioni. L’agricoltura e l’allevamento erano già presenti, ma data l’evoluzione elitaria del potere, si ebbe un incremento della produzione che portò ad aumentare i beni individuali personali o delle élites. Inizia a cambiare l’assetto generale ed economico in relazione al sistema di potere. Le innovazioni: - Diverso modo di gestire l’attività agricola: paesaggio agricolo parcellizzato. A questo punto, dovendo essere presenti dei legami tra famiglia-terreni o individuo-terreno, iniziano a crearsi dei confini intorno agli appezzamenti. E’ difficile parlare di “proprietà privata”, è una definizione che si può dare solo tramite delle fonti scritte, ma la connessione tra individui e terra si fa più forte. - Uso dell’aratro in legno: cambia molto l’attività produttiva, sebbene fosse in legno. L’aratro aumenta la superficie che viene considerata coltivabile, in quanto anche se i suoli erano pesanti e duri (difficili da scalfire con i bastoni da scavo), con l’aratro questi terreni diventano utilizzabili. - Cambiamento dei trasporti attraverso l’uso del carro: l’uso del carro aumenta la viabilità, che permette la comunicazione tra un villaggio e l’altro anche a lunga distanza. La ruota era stata sicuramente già introdotta prima del carro, ma non ne avevamo ancora le testimonianze prima di questa innovazione. Qui la cosa importante è la creazione di una ruota abbinata ad una struttura che può contenere individui o beni, che prima non esisteva. Siccome sono strutture anche grandi è necessario di conseguenza creare una nuova

viabilità, questo da il via alla creazione di nuovi percorsi o all’ampliamento di quelli preesistenti dando la possibilità di trasportare più oggetti in un solo viaggio. - Introduzione della trazione animale: gli animali vengono impiegati sia per il trasporto che per la lavorazione della terra. La trazione dell’aratro poteva essere fatta anche da delle persone, ma è ovvio che la trazione animale comporta una maggiore precisione e più lavoro eseguito in meno tempo (l’uomo è meno resistente degli animali) aumentando così il terreno lavorabile e la capacità produttiva. - Nascita della metallurgia: è un aspetto in più, nuovo, che non va a sostituire materiali tradizionali come il legno e la pietra, ma inizia ad innestarsi nella realtà quotidiana acquisendo un valore sociale di ricchezza, potere, guerra, in base alla tipologia di oggetti. Questo si vede nelle tombe, dove il corredo funebre inizia a identificare i personaggi di maggiore ricchezza, il loro status sociale e il loro ruolo. - La sfera religiosa: Inizia a modificarsi il rapporto con le divinità, da una religione dove la sfera terrulica (della terra) è più dominante, si passa a quella della volta celeste (stelle, luna, sole, astri) diventando un oggetto fondamentale. Questo si vede da molti oggetti ritrovati, come piccoli carri solari. La terra era ancora importante, ma la sfera di culto inizia ad evolversi in modo molto più rapido attraverso le innovazioni già dette. - La comunicazione non verbale: Si tratta di qualcosa che abbiamo già visto in Vicino Oriente con le Tavolette con segni pittografici del Sud dell’Iran, in particolare ad Uruk, datate tra il 3400-3100 a.C.. In Europa questo non c’è ma ci sono testimonianze che ricordano queste tavolette anche se in forma limitata. Non ci sono tracce sufficienti al Sud della Mesopotamia per confrontare i pochi ritrovamenti fatti in quest’area con le tavolette iraniane, però ci sono comunque indizi che lasciano supporre tracce di novità. La Valcamonica è una fonte ricchissima di informazioni. Il Cemmo 2 è difficile da datare. Sono state mappate moltissime rappresentazioni simili che vanno dal periodo Neolitico fino all’Epoca Medievale. Quinto e Quarto Millennio a.C., distribuzione di ruote e modelli di ruote di carro in Europa e nel Vicino Oriente: qui iniziamo ad avere delle testimonianze di carri. I modellini di carro ritrovati dovevano per forza trarre ispirazione dai carri veri. Tra l’Europa e il Vicino Oriente c’è una distribuzione enorme. Abbiamo innovazioni importanti probabilmente anche policentriche, ovvero sviluppate in vari punti che poi hanno circolato. C’erano sicuramente dei momenti di condivisione nell’ambito di questi territori, come avviene anche oggi. Mentre nel Neolitico le piante del grano e dell’orzo arrivavano dalla Mezzaluna fertile e se si trovavano addomesticate in altri luoghi si conosce la loro provenienza vicino Orientale, per oggetti come il carro invece bisogna pensare a più momenti in cui questi si sono sviluppati tra il Quarto e il Quinto Millennio.

Questi carri sono dell’Età del Bronzo, periodo in cui questi mezzi si sviluppano ancora di più, le ruote infatti presentano anche i raggi. Lo sviluppo dei carri è un fenomeno di sinergia che inizia a diffondersi in forma esponenziale.

Le tavolette di tipo Tărtăria (Romania): In una serie di località archeologiche sono state trovate queste tavolette. Questa cosa è interessante in quanto si tratta di tavolette abbinate a materiale collegato alla cultura Vinča (vincia) e non nelle fasi recenti, ma nelle fasi antiche. In questi aspetti abbinati sono quindi abbastanza antiche, con un tardo sviluppo. Sulla tavoletta si vede una capra con un’altra raffigurazione dietro. Il numero di queste tavolette è abbastanza esiguo. Nel tardo Uruk si trovano segni pittografici su tavolette simili, ma con un altro stile ed una concentrazione molto maggiore che permette di verificare l’aspetto pittografico con il materiale e le sue quantità che fanno intendere la loro natura di forme primordiali di scrittura. Le tavolette di Tărtăria sono poche decine. Queste suddivisioni potrebbero avere anche una valenza magica-spirituale. Queste tavolette sono un unicum in Europa. Nelle fasi tarde di Vinča abbiamo parlato delle tavolette legate alla coltivazione delle miniere. La miniera di Rudna Glava conteneva materiale Vinča. Quindi proprio nel periodo dello sviluppo delle coltivazioni delle miniere e l’uso del materiale ceramico abbiamo in questa facies culturale (anche più antica) con queste tavolette. In questa cartina del Sud Est Europeo si vedono siti importanti. I fiumi vicino Orientali di Kuro-Araks che arrivano in Georgia, territorio che fa un percorso di sviluppo a sé stante ma comunque connesso all’area vicino orientale. Dall’altra parte abbiamo la cultura Maykop, inizialmente datata intorno alla seconda metà del Terzo Millennio, mentre oggi sappiamo essere datata intorno al 3000, quindi alla seconda metà del Quarto Millennio a.C.. Tutta questa zona più ad Oriente manifesta complessi con elementi Maykop e gruppi di allevatori delle steppe, in territori ampi, dove l’aspetto della mobilità e del nomadismo erano ancora forte. Bisogna sempre tenere conto che il processo dello sviluppo agricolo è connesso all’allevamento. In Africa Orientale, al di là della zona Nilotica, non parliamo di agricoltori in epoca Neolitica, ma solo di allevatori. Quindi le popolazioni erano indirizzate nelle loro scelte economiche e alimentari dal contesto naturale in cui si trovavano. Nella fascia del Mar Nero abbiamo Karanovo, del quale abbiamo parlato riguardo al Neolitico antico, ma possiede una sequenza cronologica fino all’Età del Rame. Per il resto abbiamo tutta una serie di agricoltori sedentari in tutta la fascia tra Vinča e la zona Ungherese di Bodrogkerezstur e Tizsapolgar. Sono aspetti culturali legati al fiume Tizsa ed alla Lengyel cultur. Sono gruppi sedentari che si affacciano all’Età del Rame. Maykop e Varna sono due casi particolarmente eclatanti di questo periodo:

1) Maykop: Qui siamo nel sito di Gladii che ha una necropoli con tombe a cista, che si ritrovano anche in Georgia e nell’alto Eufrate (ad Arslantepe). La tomba a cista identifica un certo tipo di personaggi, in quanto in questo periodo c’erano tombe a cista e tombe normali. Le tombe a cista sono formate da una fossa con ciste litiche verticali e poi una lastra in pietra che le chiudono. Gli spazi all’interno venivano ulteriormente separati da altre lastre litiche verticali. Si formavano delle vere casse di pietra. Questo fa intendere l’emergenza dello status di questi individui insieme al loro corredo funebre, che non è di tipo vicino Orientale, bensì di tipo locale. Grazie a questi reperti le datazioni di Maykop sono molto più precise e definite molto più antiche di quanto si ipotizzasse, sono praticamente contemporanee dell’area dell’alto Eufrate nella Mesopotamia meridionale. Sono stati trovati materiali in argento, in oro, in rame (ovviamente non c’erano ancora materiali in bronzo) e non ricordano materiali visti in territori del medio e dell’alto Eufrate. C’è uno sviluppo autonomo e locale di questi gruppi. Questo è il periodo in cui inizia ad emergere la disuguaglianza sociale, come nel Vicino Oriente. Nel Neolitico era già presente l’aspetto egalitario di tipo verticale, ma era meno affermato in quanto emergevano delle famiglie più importanti ma il potere rimaneva diffuso, solo nell’Età del Rame i gruppi elitari hanno maggiore forza e capacità politica connessa alla proprietà dei beni. Questo corredo riporta i simboli del potere di queste famiglie o individui potenti. Sono state trovate molte asce, pugnali ed anche delle spade. Ad Arslantepe abbiamo visto una delle spade più antiche della storia, ma anche in questo sito se ne trovano, anche se in quantità minori. Ci sono tutta una serie di oggetti che si diffondono in Europa, in quanto ritroviamo confronti molto simili. Le asce sono della tipologia più antica: erano piatte con la lama curva spesso espansa, senza altri elementi. 2) Varna: Ci troviamo in un sito vicino Varna, a Durankulak (Bulgaria). Varna è una necropoli con centinaia di tombe, mentre a Durankulak abbiamo una necropoli, ma anche l’abitato. Ci troviamo lungo il Mar Nero. Dal ritrovamento di un palazzetto si è compreso come l’abitato avesse delle strutture differenziate. Lo stesso abitato illustra un sistema gerarchico, ma le tombe suggeriscono più informazioni in questo senso. A Varna ci sono circa 230 tombe, delle quali alcune presentano oggetti in rame, oro ed altri di carattere particolare. Quindi nelle tombe troviamo una differenziazione sociale molto netta; più che corredi, che comunque ci sono, si notano delle vestizioni con abiti adornati con elementi in metallo prezioso. È stato trovato un numero elevato di elementi in oro. Bisogna tenere presente che Varna è molto antica, ci troviamo nel Quarto Millennio, un ambito molto più antico rispetto al Vicino Oriente. Questo sito quindi non è un’emulazione del Vicino Oriente, ma ha un suo sviluppo locale. Questo personaggio di ricca famiglia presenta nella sua tomba: una punta di lancia, una specie di mazza con un’ascia in pietra, una serie di placchette di metallo che decoravano il suo abito (oppure un altro tessuto che lo copriva). Ci sono anche altri oggetti in questa tomba a fossa, che fanno pensare si trattasse o di un capo o di un sacerdote. Ci sono oggetti molto strani tra cui un astuccio in lamina, del quale non si ritrovano riscontri nel Vicino Oriente. In altre tombe di Varna: tra le poche altre tombe molto ricche che sono state scavate si trovano placchette d’oro sbalzato a forma di animale ed oggetti particolari come questo astragalo (osso della caviglia) animale eseguito in oro. Questo astragalo fa comprendere come le ossa, oggetti legati a forme di divinazione, assumevano un significato così elevato da spingere le popolazioni a realizzarne delle copie in oro. In Bulgaria ci sono varie miniere metalliche che vennero coltivate fin dall’antichità.

Nella Tomba 2 di Varna è stata ritrovata una maschera funeraria in argilla (3600-3200 a.C.) con una serie di orecchini, un diadema e due placchette sugli occhi. Al suo interno non ci sono ossa quindi è stato interpretato come un cenotafio, ovvero un luogo fisico per ricordare un personaggio dove però non è sepolto. Sono stati trovati diversi cenotafi in questa area sepolcrale. I personaggi raffigurati in queste maschere potevano essere realmente esistiti o essere figure mitiche. Tra Maykop e Varna vediamo come la differenziazione sociale era già molto netta. C’erano pochi personaggi emergenti, un paio di famiglie al massimo e poi la popolazione. L’occupazione di Varna deve essere terminata a seguito di un terribile terremoto che ha completamente distrutto il sito. Il terremoto poteva essere legato anche ad un maremoto, data la vicinanza con il Mar Nero. Le asce ritrovate sono spesso realizzate in metallo ma derivano da modelli eseguiti in pietra. Sono state ritrovate anche delle asce martello, che venivano chiamate prima “asce da combattimento”, quindi gli veniva attribuita una funzione che però non si è rivelata corretta, in quanto potevano essere anche adibite ad altro. Queste asce erano presenti anche nella ricca tomba a Gladii. Lo spillone con la doppia spirale si inizia a trovare con l’inizio del Terzo Millennio nel Vicino Oriente, è molto diffuso. Alcuni elementi più diffusi e di uso comune si ritrovano in territori anche lontani, ma ciò non vuol dire che fossero prodotti di importazione, potevano essere prodotti localmente. Nei reperti di Varna c’è anche un vaso antropomorfizzato, quasi un vaso parlante, probabilmente era un elemento che faceva parte di quale rituale. Sono stati trovati anche degli idoletti in argilla.

Ovcarovo (Bulgaria), IV Millennio a.C.: E’ stata ritrovata una scena di culto in un’area templare, con personaggi ed un suonatore di tamburi. Molto è dedicato al culto, molti oggetti anche antichi. Eneolitico greco, in Tessaglia, cultura Rachmani: vasi con decorazioni derivanti dall’area del Sud Est con elementi geometrici Eneolitico in Boemia, Rivnac: iniziamo a vedere villaggi costruiti su delle alture, in più il terreno è stato lavorato al fine di difendere il villaggio realizzando delle strutture specifiche. Le popolazioni iniziano ad insediarsi su degli altopiani, essendo gli spazi più piccoli la distribuzione degli spazi inizia ad essere pianificata. Sito di Vucedol, vicino al fiume: Si vede come questi insediamenti avevano un forte legame con i fiumi, ovviamente anche per la necessità d’acqua da impiegare nei campi. Qui nell’età del Rame si trovano delle strutture più piccole, come quelle della LBK, si passa lentamente ad avere strutture piccole e di legno come a Karanovo. Qui il vasellame è molto lucido, viene lavorato ad imitazione di ceramiche di carattere metallico.

Questa cartina riporta le varie culture dove venivano prodotti i vasi ad imbuto e si caratterizzano in vari aspetti locali del territorio del Nord Europa. Così come nel Neolitico del tavoliere della Puglia, anche in Germania si trovano dei villaggi trincerati ma di epoca Eneolitica. In Polonia abbiamo uno sviluppo notevole durante l’Eneolitico, specialmente in fase avanzata si raggiungono manipolazioni del metallo molto raffinate, ma non ancora del tutto mature. In Spagna: Abbiamo anche qui un cambiamento dovuto all’emergenza di gruppi elitari e quindi anche di villaggi fortificati con la facies culturale di Los Millares. Questa ricostruzione presenta un villaggio fortificato con torrioni sviluppato su più terrazze e delle strutture a Tholoi. Ci sono anche delle tombe fatte a Tholoi. In villaggi come questo si trovano anche dei torrioni isolati, c’è un sistema di difesa e di conflittualità che necessita molte di queste strutture. Cambiano i metodi di insediarsi e le necessità. Prima si pensava che i fossati fossero una caratteristica del Sud Italia, mentre invece sono stati ritrovati anche in Germania, in Spagna ed in molti altri luoghi; definivano il territorio occupato dall’insediamento. I fossati quindi si ritrovano ancora anche nell’età in cui nascono le èlites. A Los Millares sono stati trovati anche dei vasi parlanti, dove sono raffigurati degli occhi con le sopracciglia. Questi vasi potevano costituire un elemento di scambio o avere un ruolo marcato nella sfera religiosa. Questi non possono essere interpretati come un semplice decoro, avevano un significato specifico che oggi ci sfugge ma che si ritrova in vari luoghi. Nelle tombe di Los Millares vediamo una specie di Dromos con una stanza. Vengono chiamate a Toloi perché simili alle strutture Micenee, ma in realtà sono veri e propri tumuli. Le strutture a tumulo iniziano ad emergere in varie culture, perché? Perché era un elemento che andava a segnalare la presenza di una tomba conferendo importanza alla tomba stessa, erano marcatori del territorio, dovevano essere visti dalle persone e dovevano segnalare la presenza di qualcosa.

Oggetti in rame della penisola Iberica: Asce piatte ed un elemento nuovo, una specie di piccola sega che si trova per ora solo qui. C’era una metallurgia ancora semplice ma si trovano anche punteruoli, asce, punte di freccia. C’è anche un pugnale particolare con un elemento rilevato nella parte centrale della lama che si ritrova anche a Maykop. Nella Francia occidentale e in Spagna c’era una facies culturale nella fase finale dell’Età del Rame che viene definita Campaniforme. Era un fenomeno molto vasto, questa denominazione deriva dalle forme a campana dei vasi e dalle loro decorazioni molto fitte fatte a rotelle sulla superficie del vaso. Questo fenomeno si trova in un territorio enorme nella fascia occidentale dell’Europa, qui di In Italia, in Francia, nel sud dell’Inghilterra, nella Sicilia occidentale, in Sardegna ecc. Questo fenomeno è a cavallo della fine dell’Età del Rame e l’inizio dell’Età del Bronzo. In Italia ci sono varie facies culturali: 1) Cultura di Rinaldone: Insediamento vicino Montefiascone dove furono trovate delle tombe scavate nella roccia con una serie di corredi funebri tipici di questo momento e poi ci sono anche varie necropoli. Nella cultura di Rinaldone ci sono tombe a pozzetto formate da: un pozzetto, un piattello di chiusura ed una specie di forno scavat...


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