Mastro Don Gesualdo PDF

Title Mastro Don Gesualdo
Author Angela Trotta
Course Letteratura italiana Contemporanea 
Institution Università degli Studi di Bari Aldo Moro
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Summary

riassunto capitolo per capitolo del libro Mastro Don Gesualdo...


Description

Mastro Don Gesualdo di Giovanni Verga Riassunto capitolo per capitolo Il romanzo è strutturato in 4 parti suddivise a loro volta in capitoli ed è ambientato a Vizzini nella Sicilia borbonica dallo scoppio delle prime insurrezioni antiborboniche (1820) fino alla rivoluzione del 1848. Il romanzo descrive i meccanismi socioeconomici che hanno segnato il passaggio alla società moderna.

Parte prima Cap I. Nel palazzo della famiglia Trao è divampato un grosso incendio. La famiglia Trao appartiene alla vecchia aristocrazia decaduta ed è composta da tre fratelli: Don Diego, affetto da tisi, Don Ferdinando e Donna Bianca. Mastro Don Gesualdo Motta convince la gente del paese ad intervenire per spegnere il fuoco, temendo che le fiamme possano giungere fino a casa sua. La gente del paese accorsa in loro aiuto scopre con sorpresa che la nobile famiglia versa in un grave stato di indigenza perché loro si sono sempre rifiutati di lavorare, ritenendo il lavoro un’abitudine disdicevole per la loro classe sociale. I fratelli vivono grazie all’elemosina dei parenti che assicurano loro viveri e vestiti. Nel trambusto i due fratelli cercano Bianca che alla fine viene sorpresa da Diego in una situazione compromettente con il cugino Ninì. L’incendio svela non solo le precarie condizioni economiche, ma anche la relazione amorosa tra Bianca e Ninì, figlio della ricca Baronessa Rubiera. Cap II. Il giorno dopo, Diego si reca al palazzo della cugina Rubiera per parlarle della relazione tra Bianca e Ninì con l'intenzione di organizzare il matrimonio riparatore. Quando la baronessa apprende la notizia si adira molto e non intende far sposare Ninì con Bianca, poiché quest’ultima è priva di dote e, comunque, il figlio deve sposare la ricca Donna Fifì. La baronessa promette però che si impegnerà a trovarle un marito adeguato che possa legittimare il bambino di Bianca che è incinta di Ninì. Don Diego, dal canto suo, è ossessionato da un’atavica contesa giudiziaria che vede contrapposti i nobili Trao alla corona di Spagna perché è convinto che vincendola la loro famiglia entrerà in possesso di una grande ricchezza. Nel frattempo, Don Gesualdo Motta, decide di concorrere all'asta per la gabella delle terre comunali e questa notizia fa indisporre il barone Zacco, dal momento che quelle terre sono assegnate alla sua famiglia. Cap. III Durante la festa patronale di San Gregorio Magno la cugina Marianna Sganci organizza un ricevimento a casa a cui partecipa tutta la nobiltà. Al ricevimento viene invitato anche mastro-don Gesualdo, marito possibile per Bianca. Mastro Don Gesualdo porterebbe soldi al decadente casato Trao, mentre il casato Trao assicurerebbe a Gesualdo il salto sociale nel mondo aristocratico. Gesualdo insieme ai parenti poveri e agli invitati di rango inferiore viene ospitato sul balcone del vicoletto dove sono seduti anche donna Bianca e don Ferdinando. Alcuni spettegolano sul matrimonio tra Bianca e Gesualdo e criticano l’inferiorità sociale di lui, anche se in fin dei conti Bianca è povera e disonorata e, quindi, ha poche chances matrimoniali. Allo stesso tempo viene organizzato anche il matrimonio tra Ninì Rubiera e la ricca, nobile e brutta Fifì Margarone. Gesualdo e la baronessa Rubiera lavorano insieme per potersi assicurare le terre del comune perché lui possiede il capitale e lei il nome importante. Bianca e Ninì si incontrano e discutono sul futuro della loro storia. Ninì le confessa di essere troppo debole per opporsi alla madre che non approva il loro matrimonio e di temere che la madre possa negargli il denaro. Durante la discussione emergono i loro destini matrimoniali: Ninì con Fifì Margarone e l’ignara Bianca con don Gesualdo. Per creare la conoscenza tra Bianca e Gesualdo, Zia Sganci chiede a quest’ultimo la cortesia di accompagnare a casa i Trao. Lo zio di Bianca, il marchese Limoli, zio della ragazza, incoraggia la nipote ad accettare come marito il ricco Gesualdo e dall’altro lato il canonico Lupi fa lo stesso con Gesualdo

dicendogli una moglie come Bianca gli garantirebbe il titolo nobiliare e gli spalancherebbe le porte dell’alta società. Cap. IV Viene narrata la giornata di Gesualdo che è un uomo infaticabile nel proprio lavoro e nel controllare quello altrui, lavora incessantemente sfidando tempo, clima e ogni tipo di difficoltà. Lui con la sua indomabile volontà e resistenza mantiene tutta la famiglia e controlla costantemente le sue proprietà e il lavoro dei braccianti. Gesualdo abita con Diodata, la sua servetta compiacente ed innamorata di lui. Gesualdo ha creato dal nulla la sua grande fortuna, ha accumulato la sua “roba” con il sudore della fronte e con infiniti sacrifici, è un uomo che fatto tutto da sé. Vengono ricordati i dissapori con il padre e la sua attività di manovale per poter aiutare la famiglia. Lo straordinario lavoro, il fiuto per gli affari e tutte le fatiche di Gesualdo lo portano a diventare un grande proprietario terriero. Gesualdo la sera torna finalmente a casa e deponendo l’atteggiamento ruvido e sospettoso del padrone apre la sua anima in un lungo soliloquio in cui ripercorre la sua vita dai momenti duri e faticosi della sua vita come le pietre che ha portato sulle spalle fino alla ricchezza accumulata e alla sua scalata sociale (Questo soliloquio segna il trionfo dell’impersonalità di Verga). Gesualdo, inoltre, comunica a Diodata, l’unica donna che lo conosce ed ama veramente, la notizia del suo imminente matrimonio con Bianca. Diodata è profondamente ferita e sconvolta anche perché anche teme per il destino dei due figli avuti da lui e abbandonati all'orfanotrofio. La reazione di Diodata è toccante perché la donna parla con i silenzi, i gesti e le lacrime. Cap. V Mastro Don Gesualdo si distingue per operosità e ingegno dagli altri membri della sua famiglia: Speranza e il marito Burgio, rispettivamente sorella e cognato di Gesualdo, sono sempre impegnati in speculazioni economiche e investimenti che alla fine si rivelano infruttuosi; Santo vive sulle spalle del fratello Gesualdo; il padre, nel tentativo di mantenere alto il suo ruolo di capofamiglia, mette nei pasticci il figlio rovinandogli gli affari e causandogli perdite finanziarie. La malversazione del padre ha avuto come terribile conseguenza il crollo di un ponte e la perdita di un affare e della credibilità per Gesualdo. Questa tragedia spinge Gesualdo a sposare Bianca. Cap. VI Bianca va a confessarsi in Chiesa dove il sagrestano Luca e il canonico Lupi le parlano per convincerla ad accettare la proposta ufficiale di matrimonio fatta nei giorni precedenti dal ricco Gesualdo e rifiutata dai suoi fratelli. Don Luca invita Bianca a ripensarci perché quel matrimonio costituisce un’occasione da non perdere per la ripresa economica della famiglia Trao. Anche Donna Marianna esercita pressione psicologica nei confronti di Ferdinando e Diego che, fieri del loro sangue nobile, non vorrebbero mai imparentarsi con una persona di rango inferiore come il mastro. Alla fine, però, cedono e lasciano la decisione a Bianca. Donna Bianca accetta la proposta di Mastro Gesualdo non solo per legittimare la creatura che aspetta, ma anche per venir fuori dalle ristrettezze economiche che affliggono la sua nobile famiglia. Cap. VII Il matrimonio tra Bianca e Gesualdo viene celebrato quasi in solitudine perché non si presentano i nobili e nemmeno i familiari dello sposo a parte il fratello Santo. Né gli uni né gli altri condividono il matrimonio che viene visto come il tentativo di abbandonare la propria condizione sociale e culturale originaria. I familiari dello sposo si sentono rifiutati e traditi dal salto sociale di Gesualdo, mentre

quelli della sposa si vergognano della loro situazione che li ha costretti a quel tonfo sociale. I pochi invitati pensano solo a mangiare a più non posso e a sparlare. Diodata, sempre innamorata di Gesualdo, contrae un matrimonio riparatore con Nanni l'Orbo, organizzato dallo stesso Gesualdo.

Gesualdo spera di trovare elementi in comune tra lui e la moglie sui quali fondare il rapporto coniugale, ma la prima notte di nozze contrassegnata dalla grande freddezza di lei è il segnale della futura incomunicabilità fra loro e segna l’inizio di un matrimonio triste.

Parte seconda Cap. I Gesualdo, avendo sposato una nobile, può finalmente fregiarsi del titolo di Don. Nella sede del comune è in atto l’asta per l’affitto delle terre comunali. Il clima è infuocato e tutti sono nervosi e ansiosi di aggiudicarsi l’affare tranne Gesualdo che non perde il controllo di sé conscio della sua intelligenza e furbizia. Tutti vogliono ostacolare Gesualdo cercando di farlo desistere dall'impresa prima proponendogli in cambio delle terre comunali una somma di denaro corrispondente alla cauzione del ponte crollato da lui versata, gli viene anche proposta la divisione delle terre tra lui, la baronessa Rubiera e il barone Zacco. Il suo peggior avversario è il baronello Rubiera che è non solo avido ma anche geloso di Don Gesualdo. Ma Gesualdo non accetta nessuna proposta perché vuole il monopolio delle terre come rivincita nei confronti dei nobili del paese e dei nuovi parenti che gli hanno nascosto la circostanza della gravidanza di Bianca, costringendolo a sua insaputa ad un matrimonio riparatore. Il matrimonio con Bianca si è rivelato un fallimento perché lui adesso è solo e vive in una sorta di limbo sospeso a metà tra la sua famiglia e il suo ceto d’origine e la sua nuova famiglia e la nobiltà. Il limbo della sua solitudine. Don Gesualdo aderisce ai moti rivoluzionari carbonari di Palermo con l’intento di colpire i pezzi grossi. Il moto finisce nella rivendicazione delle terre da parte dei villani. Cap. II La rivolta vede da un lato i contadini incapaci di organizzarsi e dall’altro i galantuomini terrorizzati dalla furia popolare. Il focolaio popolare produce l’effetto di unire i possidenti in un’intesa solidale fra loro che supera le loro rivalità personali pur di fronteggiare il nemico comune. I rivoltosi si riuniscono, ma subito dopo aver fiutato il pericolo scappano. I paesani, inoltre, non ritengono giusto che le terre comunali vadano tutte a Mastro Don Gesualdo. Nanni l’Orbo, marito di Diodata, salva Gesualdo durante un moto nascondendolo a casa sua e ottenendo in cambio un terreno. Gesualdo e gli altri proprietari pensano a tutelare i propri interessi. Cap. III Don Diego, fratello di Bianca ammalato già da tempo, muore. Bianca, in stato di gravidanza avanzata, sviene per il dolore causato della perdita del fratello e partorisce prematuramente la piccola Isabella. Bianca, infatti, ignorava che il fratello versasse in pessime condizioni di salute. Don Diego trascorre la sua agonia con il sagrestano poiché a causa dei disordini in paese nessuno era uscito di casa. Diego muore senza il conforto dei parenti che peraltro non vogliono neppure accollarsi le spese del funerale. Cap. IV Mastro Titta parrucchiere delle attrici consegna a donna Fifì una lettera d’amore scritta dal suo fidanzato Ninì Rubiera per l’attrice Aglae, prima donna di una compagnia teatrale. Aglae sfrutta il suo fascino per ottenere tutto ciò che può. Intanto, parenti e conoscenti spettegolano sulla reale paternità di Isabella, scavando un vuoto sempre più incolmabile nell’animo di Don Gesualdo. Ninì Rubiera, invaghitosi di Aglae, la ricopre di regali, indebitandosi moltissimo. Il canonico Lupi chiede

a Don Gesualdo di prestare a Ninì i soldi per sanare i debiti. Gesualdo presta a Ninì il denaro, maturando un grosso credito nei suoi confronti che sarà saldato alla morte della baronessa. Cap. V La baronessa Rubiera viene a conoscenza della relazione tra il figlio e l’attrice Aglae e dei debiti che lui ha contratto per la sua amata. Inoltre, la baronessa dopo aver appreso da un conoscente detto il Ciolla che anche Don Gesualdo ha prestato denaro al figlio Ninì, decide di partecipare al battesimo della piccola Isabella per indagare sulla questione. Sia Bianca che Don Gesualdo, però, non danno spiegazione alla baronessa. La famiglia di Don Gesualdo non partecipa al battesimo a causa delle differenze sociali che li umiliano. La baronessa, intanto, è in forte ansia per il suo denaro e soffre per il prestito elargito da Gesualdo al figlio che lei considera una vendetta contro di lei. Sopraffatta dall’ansia la baronessa è colpita da ictus cerebrale che le provoca mutismo e la paralizza. Ninì lascia l’amante per dedicarsi interamente alla madre, anche e soprattutto perché teme di essere diseredato. Infatti, era intenzione della baronessa diseredare il figlio. Intenzione stroncata dal mutismo causato dall’ictus. Ninì lentamente si consuma insieme alla madre.

Parte terza Cap. I Isabella, figlia legittima di Gesualdo e Bianca, ma in realtà figlia naturale di Bianca e Ninì, alla tenera età di cinque anni viene iscritta ad un collegio, secondo l’uso delle famiglie aristocratiche. Il parto aveva inciso profondamente sul fisico di Bianca che aveva iniziato a deperire sempre più fino ad ammalarsi di tubercolosi, proprio come i suoi fratelli. Gesualdo intende assicurare ad Isabella tutto ciò che non ha potuto avere lui come la migliore educazione possibile e lo stile di vita della figlia di un nobile e per questo motivo la manda in collegio, nonostante la tristezza di Bianca che avrebbe voluto tenere la figlia con sé. In collegio Isabella non ha vita facile perché le compagne la trattano con distacco denigratorio e aria di superiorità in quanto figlia di un padre di umile origine. Durante le visite del padre, Isabella replica lo stesso comportamento della madre nel senso che mantiene con lui le distanze ed evita anche il contatto fisico. Isabella Motta Trao si sente solo Trao, rinnegando il nome Motta. Allo stesso tempo, dopo aver saputo del tradimento di Ninì, Fifì Margarone rompe il fidanzamento e non lo sposa più. Ninì, allora, per ragioni di interesse decide di sposare Giuseppina Alosi, donna in grado di garantire il debito del marito verso Don Gesualdo con le proprie terre. Il tempo passa ed Isabella è cresciuta e, quindi, viene iscritta al primo educatorio di Palermo. Dinanzi a Bianca, così nobile nella persona e nei modi, Gesualdo prova una grande soggezione e un senso di disagio. Neppure il fratello di Bianca né i parenti di Gesualdo avvertono un legame o almeno un senso di appartenenza con la ragazza, con la quale mantengono le distanze. Persino quando si diffonde una brutta epidemia di colera, i parenti rifiutano per orgoglio l'aiuto di Gesualdo disposto ad accoglierli in una dimora di sua proprietà in campagna e lontano dal paese appestato. Tutti i parenti lo considerano un estraneo. Cap. II Durante il periodo dell’epidemia la campagna di Mangalavite costituisce l’unico rifugio per tanti paesani. Il collegio viene chiuso a causa dell’epidemia e così anche Isabella si trasferisce in campagna. Lì si sente sola in un ambiente a lei estraneo e privo di stimoli intellettuali. Bianca trova un’intesa solo con il cugino Corrado, colto, letterato e dotato di linguaggio fluente e forbito. Don Gesualdo teme che la figlia lasciarsi incantare dalle belle parole. Cap. III

Giunge notizia che il padre di Gesualdo è gravemente ammalato di colera. Gesualdo si reca alla Salonia presso il capezzale del padre che muore nella notte alla presenza del figlio. La sorella Speranza finge di essere addolorata, mentre in realtà si preoccupa solo della divisione dell’eredità e rifiuta un’altra volta l’invito del fratello Gesualdo in campagna a Mangalavite per allontanarsi dal colera. Gesualdo, intristito dal comportamento freddo e ingrato della sorella torna a casa. Lì Nanni l'Orbo lo informa della relazione tra Isabella e Corrado. Questa notizia fa andare su tutte le furie Gesualdo che impone a Corrado e alla zia Cirmena di lasciare la sua casa. In realtà, Cirmena non vuole ostacolare in nessun modo la storia d’amore né il matrimonio fra i dei due ragazzi (anche perché Corrado andrebbe a migliorare molto la sua situazione economica), ma Don Gesualdo si oppone al matrimonio perchè non “vuole rovinare il sangue” ignorando, in tal modo, la volontà della figlia e sacrificando la sua felicità in nome dell’interesse. Cap. IV Gesualdo è deciso ad ostacolare l’amore tra Isabella e Corrado in ogni modo e alla fine la fa chiudere in convento. La madre difende la figlia e cerca di non separarsi da lei perché sa che le resta poco da vivere, ma Gesualdo è totalmente insensibile alle richieste disperate della moglie. Amici e parenti non condividono la decisione irremovibile di Gesualdo e così aiutano Isabella a scappare dal convento per riunirsi a Corrado. Isabella è compromessa e Cirmena spera nelle nozze tra i due ragazzi. Ma quando Gesualdo apprende la notizia chiama la polizia e Corrado viene mandato in esilio. Gesualdo organizza un matrimonio riparatore con un uomo socialmente adeguato ad Isabella e sceglie come marito per la figlia l’anziano Alvaro Filippo Maria Ferdinando Gargantes, duca de leyra.un nobile di Palermo, molto indebitato perché poco abile negli affari. Isabella piange disperatamente e chiede aiuto a tutti i parenti. Dopo aver appreso la reputazione e la situazione finanziaria del duca, Gesualdo comincia a dubitare della sua scelta. Ma la delicata situazione di Isabella, incinta di Corrado, impone tempi stretti e il matrimonio tra il duca e la figlia di Don Gesualdo viene celebrato e i due coniugi partono per Palermo.

Parte quarta Cap. I Sei mesi dopo il matrimonio nasce il figlio di Isabella e Corrado, ma Gesualdo non rivela a Bianca la vera paternità del bambino. Gesualdo per calmare l’ira del genero, molto adirato per la paternità del bambino, gli dona altre proprietà oltre ai terreni dati in dote. Don Gesualdo è profondamente preoccupato e rattristato perché i terreni da lui donati sono trascurati e mal gestiti. Il duca continua ad indebitarsi fino al collo e a dissipare tutti i beni faticosamente accumulati da Gesualdo, il suo duro lavoro di una vita intera si scioglie come neve al sole. La salute di Bianca peggiora sempre di più e sente la morte vicina. Vorrebbe solo rivedere la figlia: questo è il solo desiderio di Bianca. Desiderio che non si realizzerà mai. Bianca, ormai ridotta in gravi condizioni dalla tisi, rinfaccia a Gesualdo di averle portato via Isabella senza tenere in nessuna considerazione la volontà sua e della figlia. Bianca è quasi alla fine e al suo capezzale accorrono i parenti: il barone Zacco e famiglia e Ninì e consorte. Ma quelle compassionevoli visite di facciata nascondono un fine utilitaristico legato alla conclusione degli affari o, nel caso di Ninì, alla ennesima richiesta di un aiuto economico fatta a Don Gesualdo. Le sorelle Zacco sono intente a scegliere una futura moglie per Don Gesualdo, la qual cosa ferisce profondamente Bianca che prega il marito di non accettare più quelle visite. Finalmente Bianca, sia pure alla fine dei suoi giorni, manifesta sentimenti verso Gesualdo. Cap. II

La tisi di Bianca scatena la paura del contagio tra le serve che lasciano il lavoro e la casa Motta Trao. Gesualdo pensa di affidare la sua casa, dietro compenso economico, alle cure della sua Diodata, ma Bianca si ingelosisce e non la vuole in casa sua. La situazione di salute di Bianca precipita in modo irreversibile e Gesualdo chiama tutti i parenti al suo capezzale. Bianca muore senza aver rivisto e riabbracciato la figlia per l’ultima volta. Il duca aveva nascosto ad Isabella la gravità della malattia di Bianca. Cap. III I dolori di Gesualdo lo tormentano sino a farlo ammalare di tumore allo stomaco. Nel paese è in atto una nuova rivoluzione sostenuta dai villani che rivendicano una diversa divisione delle terre comunali, una divisione in parti uguali tra loro. Tutti i beni di Don Gesualdo sono in pericolo. Anche tutta la sua roba sta andando via proprio come sono andati via tutti i suoi affetti. Gesualdo è solo. Cap. IV La gente povera per la disperazione vuole prendere possesso delle proprietà dei più ricchi, primo tra tutti Mastro Don Gesualdo. Gesualdo è odiato dai poveri, odiato dai suoi debitori e odiato dai nobili. Gesualdo per la roba, l’ambizione e la scalata sociale ha trapiantato le sue radici in terreni non suoi. Ma il trapianto non è riuscito. La folla in rivolta assalta i suoi magazzini. Cap. V La malattia di Gesualdo si aggrava fino al punto che il duca di Leyra lo porta con sé a Palermo, co il falso pret...


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