Opere d\'arte Elenco E Riassunto PDF

Title Opere d\'arte Elenco E Riassunto
Author Elisabetta Galleani
Course Storia Quinto Anno-Liceo linguistico
Institution Liceo (Italia)
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Summary

Riassunto di tutte le opere d'arte approntate nell'anno scolastico ...


Description

ROMANTICISMO LA ZATTERA DELLA MEDUSA Theodore Gericault, 1818-1819 olio su tela, grandi dimensioni. Louvre, Parigi Esposto al Salon del 1819 sushitando azioni contrastanti. Potente ma mancanza di ordine. Interpretato come allegoria politica: è la stessa Francia che in quel momento storico stava affrontando la caduta degli ideali della Rivoluzione Francese. Allegoria universale: è tutta l’umanità, con destino di sofferenza e morte. Progettazione: fece molti disegni preparatori, soprattutto per la resa dei corpi nudi. COMPOSIZIONE Sistema di varie diagonali che convergono verso due apici, uno rappresentato dall’albero della zattera, l’altro dalla camicia agitata da un naufrago (tensione verso l’orizzonte) DESCRIZIONE Oltre che la testimonianza di un drammatico fatto storico, La zattera della Medusa è un noto dipinto romantico. Théodore Géricault raffigurò il momento in cui i naufraghi avvistano una nave che si sta avvicinando all’orizzonte (chiamata Argo), gli uomini sono stremati, alcuni sono morti, alcuni senza speranza. Sulla sinistra possiamo vedere due figure isolate. Un padre anziano difende il corpo del figlio, ormai cadavere, dagli altri naufraghi. Tragico episodio di cronaca del 1816, al largo dell’Africa occidentale: naufragio della nave Medusa.

Romantico nei contenuti ma dal punto di vista formale riprende modelli classici (busti di eroi e atleti), contorni netti delle figure e chiaroscuro che evidenzia il dinamismo. STILE Opera Romantica: periodo storico della Restaurazione, affermazione di regimi monarchici, rivoluzione industriale…! Le caratteristiche principali del Romanticismo sono: disorientamento e sgomento, creatività e fantasia, nuovo rapporto tra natura e storia. L’arte è frutto di intuizione, spontaneità, genialità e fantasia. Ritrovare nel passato le radici della propria storia, richiamo all’identità nazionale. Punto di rottura con la pittura neoclassica che si rivolgeva alla ragione dello spettatore. I dipinti neoclassici infatti presentavano composizioni equilibrate, atmosfere cromatiche serene e soggetti elevati. Il dipinto di Géricault invece suscita una intensa reazione emotiva. L’opera è romantica perché costituisce quasi una metafora della vita dell’uomo che lotta con tutte le sue forze contro l’avversità e il destino, diviso tra speranza e disperazione. Vita e morte. Il dipinto sembra una sorta di sintesi tra fedeltà al vero e intento ideale. LA STORIA DEL DIPINTO Gericault si documentò con cura, interrogando i sopravvissuti e frequentando gli obitori per rappresentare al meglio il corpo umano, soprattutto quello senza vita. Rappresenta tutto il dolore fisico e l’angoscia morale. COLORE Toni sono scuri e drammatici. I colori tendono al grigio, i corpi sono lividi, per la morte e per il freddo. Solo all’orizzonte brilla il colore di un tramonto. Riflessi rossastri del sole al tramonto (accentuano la drammaticità della scena).

LA LIBERTÀ CHE GUIDA IL POPOLO Eugène Delacroix,1830 Olio su tela, grandi dimensioni (obbiettivo propagandistico). Louvre, Parigi Considerato come il primo vero quadro politico della storia moderna; è un’esaltazione

della determinazione con cui i rivoltosi avanzano, incuranti dei rischi, protesi al loro obbiettivo. Prevale un significato di propaganda, dando rilievo soprattutto all’eroina che rappresenta la Francia. COMPOSIZIONE Piramidale, i quattro personaggi in verticale formano un cuneo verso l’esterno, nella realtà dello spettatore. ! Messaggio ottimistico, indica lo slancio vittorioso di affermazione della libertà. DESCRIZIONE Una gran folla di rivoltosi avanza guidata da una giovane donna che sventola il tricolore francese. A terra giacciono molti cadaveri dei rivoluzionari e sul fondo si alzano i fumi dagli edifici di Parigi. La donna sta al di sopra di tutti, ha in testa il berretto frigio (uno dei simboli della grande rivoluzione), in una mano il fucile e nell’altra la bandiera. Il bambino è un gavroche: eroe bambino, mentre il soldato con il calzino è un Hector, eroe sconfitto. Il corpo della donna è ispirato alla Venere di Milo o alla Nike di Samotracia. STILE Il Romanticismo, in Francia, spinse gli artisti a realizzare opere connesse con la storia e gli avvenimenti a loro contemporanei. La scena è lontana da quelle di natura neoclassica, composte e razionali. Nel dipinto si osserva infatti la concitazione della rivolta, le emozioni suscitate dal momento. Inoltre un gran movimento di folla si sposta verso il primo piano dove le figure sono disposte in modo teatrale. Anche l’atmosfera creata da luci e colori è fortemente drammatica. Contribuisce a creare questo clima di concitazione anche lo stile con il quale sono applicate le pennellate, materiche, senza sfumare l’impasto del colore. Infatti i contorni e i volumi non sono definiti ma creano una suggestione luminosa della scena che si avvicina alla resa ambientale dei futuri impressionisti. COLORE Predomina un’atmosfera cromatica scura e drammatica. I colori sono terrei e spiccano in basso le divise blu che coprono i cadaveri dei soldati. I colori più brillanti sono riservati al tricolore francese verso il quale viene attirato fortemente il nostro sguardo. La luce che illumina la scena determina un’atmosfera drammatica e proviene da fondo del dipinto. Una luce ideale proviene da sinistra e illumina il cadavere a terra, sulla sinistra, coperto da una camicia bianca, simbolo del sacrificio, e la figura femminile che rappresenta la libertà.

PIOGGIA, VAPORE E VELOCITÀ William Turner, 1844 olio su tela, medie dimensioni. National Gallery, Londra. COMPOSIZIONE La composizione fonde in un unico movimento atmosferico (pioggia, nebbia, vapore) lo spazio naturale e la locomotiva, in un’unica visione dinamica. DESCRIZIONE Un treno della prima ferrovia inglese, la Great Western Railway, aperta nel 1838. Il quadro inaugura la presenza della modernità tecnologica e industriale nell’arte. STILE Il quadro inaugura la presenza della modernità tecnologica e industriale nell’arte. ! L’aspirazione del dipinto è realistica ma prevale ma ricerca sugli effetti di umidità e vapore, la fusione delle cose. Si sfumano i contorni, gli elementi perdono la loro identità: il treno è perfettamente integrato nella natura. Voleva cogliere una verità più profonda rispetto a immediatamente visibile e percepibile. ! ARTISTA VEGGENTE, CAPACE DI FAR EMERGERE UN SENTIMENTO DELLA NATURA CHE L’OCCHIO NON VEDE. COLORE Turner per la struttura e l’organizzazione dell’opera si affida al colore, focalizzando l’attenzione su luce e atmosfera, prima che sulla forma degli oggetti.

ACCADEMIA IL BACIO Francesco Hayez, 1859 (seconda guerra d’indipendenza) Olio su tela, medie dimensioni Pinacoteca di Brera, Milano COMMITTENTE: Fu il conte Alfonso Maria Visconti a commissionare il dipinto all’artista per creare un simbolo di patriottismo. Il quadro viene ripreso in “Triste presentimento” di Gerolamo Induno (icona del Risorgimento) Hayez ne dipinse altre 3 copie. COMPOSIZIONE Le due figure si trovano esattamente al centro del dipinto e il corpo del giovane è fermamente saldo sulla verticale centrale. La fanciulla è poi inclinata all’indietro e il suo corpo crea leggera curva verso destra. DESCRIZIONE Due giovani in abiti del quattrocento sono in piedi abbracciati e si baciano. Il giovane è interamente coperto da un ampio mantello mentre la giovane indossa un semplice abito azzurro. Il ragazzo porta un cappello che copre il suo viso invece la protagonista ha i lunghi capelli sciolti. Sebbene il ragazzo sia nascosto dal mantello si intravede un’arma al suo fianco sinistro. La scena si svolge all’interno di uno scenario architettonico medioevale o risorgimentale. Infatti le mura sono costruite da grandi blocchi di pietra. Inoltre sullo stipite si intravedono decorazioni scolpite. Infine a sinistra nel buio si proietta sul muro quella che pare essere l’ombra di una sagoma umana. STILE Francesco Hayez è considerato l’esponente più importante del Romanticismo italiano. I suoi inizi però furono neoclassici e presto si interessò alla pittura storica. Lo stile dell’opera inoltre ricorda la pittura quattrocentesca ed esprime un forte senso di tridimensionalità. Infine le figure sono precise e molto dettagliate. LETTURA LETTERARIA: tema dell’amore, intensità del bacio, abbandono donna. Ambientazione non contemporanea. LETTURA PATRIOTTICA: seconda guerra d’indipendenza, il giovane è un volontario, bacio= pensiero della lontananza e rischi della guerra.

RITRATTO DI ALESSANDRO MANZONI Francesco Hayez, 1841 olio su tela, cm 120 × 92,5. Milano, Pinacoteca di Brera COMMISSIONE: commissionato Dall’artista da Teresa Manzoni Stampa, che aveva sposato lo scrittore in seconde nozze. COMPOSIZIONE Le diagonali del quadro si incontrano sul torace della figura che viene, quindi, posizionata decisamente in centro al dipinto. Nonostante Manzoni sia rivolto a sinistra le masse dei volumi sono equilibrate. Infatti, i loro pesi si equivalgono nelle zone luminose, a sinistra e oscure, a destra. DESCRIZIONE Il dipinto realizzato da Francesco Hayez ritrae Alessandro Manzoni seduto su di una elegante poltroncina e rivolto a sinistra. Lo scrittore ha il volto inclinato e osserva di fronte a sé con un’espressione molto intensa e profonda. Il suo viso è segnato dell’età ma non sofferente. Gli occhi sono attenti e il viso magro mentre le labbra, sottili e serrate ed esprimono determinazione. I capelli sono scomposti mentre il profilo del volto è incorniciato da due lunghe e folte basette. Manzoni indossa una pesante giacca scura sopra ad una camicia chiara e un fazzoletto è stretto intorno al collo. La mano destra è posata sul bracciolo della poltrona mentre la sinistra stringe un oggetto. La gamba destra è accavallata sulla sinistra in una posizione naturale e disinvolta. STILE L’artista dipinse il Ritratto di Alessandro Manzoni con uno stile estremamente realistico e molto attento a rendere il carattere del personaggio.

La tonalità generale del ritratto è calda, mentre il fondo è scuro con un alcune di luce circolare in corrispondenza del busto dello scrittore. In questo modo Hayez ha messo in risalto il viso di Manzoni attraverso un contrasto luminosità. Infatti la parte superiore del suo corpo e la linea delle spalle si stagliano netti contro il fondo più chiaro. Il tessuto dei pantaloni è ocra scuro e richiama il colore del fondo illuminato. L’incarnato è caldo e il volto modellato attraverso un’ombra molto intensa sulla destra. Lo spazio è reso attraverso la luce che crea una limitata profondità verso il fondo.

ANTI-ACCADEMIA LA LETTRICE Federico Faruffini, 1865 olio su tela, piccole dimensioni Galleria d’Arte Moderna, Milano COMPOSIZIONE Orginalità estrema per il taglio adottato: l’artista elimina ogni descrizione d’ambiente e si concentra sulla donna, vista di spalle, colta in un momento di piacere. DESCRIZIONE La tela, ha un’impostazione fotografica e ha per soggetto una figura femminile ritratta proprio nel momento della lettura. La donna è seduta su un divano rosso vivo, ed è rappresentata da Faruffini con le spalle rivolte all’osservatore. È una scena quotidiana, dove la protagonista è una giovane catturata dall’occhio dell’artista nella sua intimità, mentre si rilassa leggendo. Questa lettrice rappresenta l’immagine di una donna che sta cambiando. L’ambientazione fa pensare ad un salotto borghese e con una richiamo, netto, allo stile “bohémien”. STILE L’opera, riconducibile al movimento pittorico lombardo di natura romantica della Scapigliatura, è pervasa da una luce calda che arriva da destra e che crea una dimensione di calore e tranquillità, nella quale il soggetto ritratto trova la pace completa, ed è come se la giovane fosse in un mondo a parte, lontano dai problemi di ogni giorno. La lettrice veste un abito bianco semplice, senza fronzoli, che assume le stesse sfumature dorate della sua pelle. La ragazza indossa un orecchino pendente di vetro nel quale si riverbera la luce e tra le mani un libro che sta leggendo con interesse e piacere. Rinnovare il quadro tradizionale per esprimere i sentimenti dei personaggi.

MACCHIAIOLI LA BATTAGLIA DI MAGENTA Giovanni Fattori, 1862 olio su tela, grandi dimensioni Galleria d’arte moderna, Firenze Appena ottenuta l’unita d’Italia, il governo decise di celebrare i momenti bellici più rappresentativi del risorgimento. Così, Giovanni Fattori partecipò al concorso disegnando due bozzetti per documentare La battaglia di Magenta in Lombardia. Fattori vinse e scelse di rappresentare i morti e feriti che sacrificarono la loro vita per un ideale nazionalista. Fattori fu l’esponente più noto del gruppo di artisti definiti Macchiaioli. COMPOSIZIONE Il dipinto viene diviso in due metà orizzontali dalla linea dell’orizzonte. La metà superiore è occupata dal cielo quasi sgombro da nubi. La metà inferiore rappresenta il campo di battaglia. Sul terreno sono disposti in ordine sparso cadaveri di militari, zaini e armi. Alcuni esili alberi si alzano verso il cielo mentre al centro transita il carro delle suore soccorritrici. La natura è martoriata dal bombardamento da terra. Le sagome degli alberi collegano compositivamente le due metà del dipinto. DESCRIZIONE Soldati a piedi e a cavallo sono inquadrati di schiena in posizioni stanche e prive di eroismo. I soldati a piedi stremati dalla stanchezza i cavalli sfiancati.

STILE Il modellato delle figure, la composizione dell’insieme e dei personaggi sono progettati grazie ad una tecnica pittorica tradizionale. Iniziano, però a comparire accenni di macchia nei copricapi delle suore che sono rese attraverso zone di colore nette e contrastate. COLORE I colori del paesaggio tendono al grigio e al bruno.

LA ROTONDA DI PALMIERI Giovanni Fattori, 1866 olio su tela, piccole dimensioni Galleria d’Arte Moderna, Firenze COMPOSIZIONE Il dipinto ha una forma molto panoramica che permette, così, di sottolineare l’orizzontalità del mare sullo sfondo. le donne sono disposte secondo un ritmo serrato DESCRIZIONE Rappresenta un momento della giornata vissuto da un gruppo di signore borghesi. Le donne si trovano sul pontile di uno stabilimento balneare (a Livorno) sedute sotto un grande dehor coperto da un tendone. Alcune di esse conversano, altre osservano il paesaggio. STILE Giovanni Fattori realizzò La Rotonda dei bagni Palmieri dal vero e con una tecnica precisa. Il volume è delineato dalla luce proveniente dal mare. Il paesaggio è costruito sovrapponendo i colori che identificano le parti del dipinto. Le figure umane, poi, non possiedono particolari del volto e del corpo. Il dipinto esemplifica appieno la tecnica dei pittori macchiaioli. Impressione di immediatezza. Intero taccuino di disegni preparatori. Processo mentale che determina una composizione fondata su piani cromatici elegantemente accostati. COLORE La tonalità che sembra diffondersi su tutto il piccolo dipinto La Rotonda dei bagni Palmieri di Giovanni Fattori è ocra. Infatti, due fasce di questo colore caratterizzano il suolo e, in alto, il tendone. Al centro, nel gruppo di signore, predominano colori scuri.

IN VEDETTA Giovanni Fattori, 1870 olio su tavola, piccole dimensioni Collezione privata COMPOSIZIONE DESCRIZIONE A destra del dipinto un ampio muro bianco riflette la luce accecante del sole. Un soldato a cavallo è fermo verso destra e osserva oltre il bordo dell’opera. La sua figura intercetta i raggi e proietta l’unica ombra contro l’intonaco bianco. Inoltre la sua divisa scura crea una sagoma netta contro la luce riflessa. Ai piedi del muro il terreno è arido e polveroso e tra la terra bianca si notano chiaramente i cumuli di sterco del cavallo. La luce impietosa e il caldo non permettono la crescita della vegetazione. Solo qualche pianta colonizzatrice riesce a farsi strada con le radici in profondità. Al fondo, oltre la fine del muro, stazionano altri due soldati. I cavalli hanno colori diversi e opposti, uno bianco e uno nero. Le tre sentinelle sono di vedetta e stanno controllando il territorio. A sinistra si sviluppa una strada sterrata la cui carreggiata è indicata dalle rimanenti tracce dei carri. L’orizzonte è rappresentato da una linea pulita e deserta sulla quale la calura della tarda mattinata crea ondeggiamenti della visione. Il cielo è terso e sgombro da nubi. STILE Giovanni Fattori come gli altri suoi compagni Macchiaioli rifiutò la pittura dai toni neoclassici e romantici. Si avvicinò invece al Realismo francese conosciuto attraverso alcuni viaggi a Parigi. La macchia è alla base della tecnica utilizzata dal gruppo macchiaiolo. Le figure si determinano attraverso contrasti di luminosità e di colore che racchiudono forme omogenee. Queste campiture uniformi accostate concorrono così a creare l’immagine e l’articolazione figura sfondo.

I cavalli e i cavalieri invece sono dipinti con un uso più evidente della macchia utilizzata però con un fine volumetrico. Il muro bianco con la sua forte fuga prospettica diventa uno schermo sul quale proiettare l’immagine della sentinella.

IL PERGOLATO Silvestro Lega, 1868 olio su tela, medie dimensioni Pinacoteca di Brera, Milano DESCRIZIONE Una semplice scena domestica: quattro figure femminili siedono sotto un pergolato, mentre una cameriera porta una caffettiera su un vassoio. La bambina in fondo alla scena, appoggiata alla madre, ha le braccia aperte e le mani levate come se stesse recitando una poesia alla signora vestita di nero che l’ascolta con attenzione. STILE Il dipinto ha per tema una pausa, un momento quieto e familiare colto all’interno di una comunità femminile: un rito minore, potremmo dire, considerando come per Lega si tratti quasi di rivelare, ora per ora, la religiosità naturale che pervade l’esistenza in condizioni di semplicità. Eseguito con apparente scioltezza in corrispondenza delle parti di vegetazione e di paesaggio, Un dopo pranzo è sottilmente allegorico: se le tre figure centrali, la fanciulla, la giovane donna, la signora con il ventaglio, rimandano alle età della vita, la signora stessa, che si volge verso la domestica, sembra invitare a una riflessione insieme religiosa e sociale Sintesi tra naturalezza e sentimento sospeso del tempo.

REALISMO GLI SPACCAPIETRE Gustave Courbet, 1849 olio su tela, grandi dimensioni distrutta COMPOSIZIONE: Asimmetrica e anti-accademica DESCRIZIONE Due operai sono impegnati nel duro lavoro di spaccare le pietre per ricavarne ciottoli e ghiaia. Il più anziano è dipinto a destra dell’immagine, con il ginocchio sinistro poggiato a terra. Le mani stringono un pesante martello sollevato allo scopo di abbattersi su di una pietra in basso. Il volto dell’operaio è nascosto dal cappello a larghe tese che lo protegge dal sole. Il suo garzone invece si trova a sinistra. L’adolescente è impegnato nel trasportare una cesta pesante piena di ciottoli. Il suo strumento di lavoro, una zappa, è poggiato a terra tra altre pietre frantumate. A destra sono posati una pentola, un cucchiaio e del cibo. Le stoviglie sono poggiate su di un panno che le protegge dalla polvere del terreno. Le vesti dei due operai sono povere e lacere. Nello spazio di lavoro la natura è stata sacrificata e ovunque si osservano pietre e ciottoli. Sul fondo si alza una collina in ombra mentre a destra si intravede un piccolo brano di cielo azzurro. Il mestiere dello spaccapietre era sicuramente un duro lavoro. Gli operai impiegati in questa attività erano probabilmente condannati ad esercitarla per tutta la loro vita. Non a caso quindi Courbet per rappresentare le tragiche condizioni dei lavoratori più umili scelse questo soggetto. STILE Nel suo intento di descrivere un momento di vita de Gli Spaccapietre, Courbet mette in chiara evidenza i due protagonisti. L’artista utilizza un contrasto di luminosità molto intenso. Infatti il primo piano e le i due operai sono illuminati da una forte luce solare. Il fondo invece è scuro, in ombra e privo di forme. La condizione di estrema povertà poi è sottolineata dagli abiti logori. Courbet descrisse attentamente gli strappi nei tessuti e la povertà degli abiti. Contrariamente alla pittura accademica del tempo volle mostrare immagini scomode e non idealizzate.

FUNERALE A ORNANS Gustave Courbet, 1849-1850 olio su tela, grandi dimensioni Musée d’Orsay, Parigi Funerale a Ornans fu considerato un’opera scandalosa perché rappresentava un evento quotidiano con le modal...


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