Osservare i bambini nei contesti educativi e scolastici pdf PDF

Title Osservare i bambini nei contesti educativi e scolastici pdf
Author Cristina Carmellini
Course Pedagogia generale
Institution Università degli Studi di Milano-Bicocca
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Riassunto dispensa del corso di Pedagogia Generale...


Description

Osservare i bambini nei contesti educativi e scolastici “quello che vedi dipende dal tuo punto di vista. per vedere il tuo punto di vista devi cambiare punto di vista” (Sclavi 2003) OSSERVARE = Dal latino ob-servare: custodire + moto verso → ruolo di chi osserva nei confronti di chi è osservato Atteggiamento di genuina curiosità da esploratore e investigatore → osservazione alla base del fare ed essere in educazione (N.B. risente delle aspettative e delle idee dell’osservatore) • •

Osservare le interazioni tra bambini e la relazione in contesto per comprendere caratteristiche e complessità (Hinde) Osservare per progettazione coerente con il gruppo e la situazione

Pedagogia scientista vuole raccogliere dati oggettivi ma ha commesso un errore: usare strumenti di indagine non consoni che quindi deformano effettiva vita quotidiana delle realtà educative ➔ necessario accostare la raccolta di dati ad un'accurata osservazione dei fenomeni della realtà ➔ Uscire dal modello di ricerca a “scatola nera”: privilegiare aspetti socio-educativi in relazione ai risultati educativi → la vita quotidiana scolastica è fatta anche di rapporti e i risultati molto spesso dipendono da essi ➢ Ricaduta su processi cognitivi e sulla produttività della scuola • Importante considerare l'adeguatezza degli strumenti di indagine in relazione ai problemi da studiare ruolo delle scienze umane è far cogliere la complessità dei problemi dei processi per allontanarli da rigidi e primitivi modi di pensare rischio di fraintendere scienza con metodologia: usare metodi e tecniche a prescindere dalla natura dell'oggetto di studio → approccio alla scienza definito metodologismo: non empirico, ovvero astratto ➢ ostacolo per la comprensione dei fenomeni educativi: le questioni educative spesso esigono valutazioni qualitative che tengono conto del contesto culturale • bisogna quindi entrare nella scuola e osservare con pazienza - Alcuni studi e ricerche hanno dimostrato che il segreto della riuscita in una materia passava prima di tutto attraverso la comprensione della personalità dell'insegnante → importante quindi nel rapporto con l'insegnante + feedback positivo aiuta a studiare meglio - Interazione tra insegnante e allievo condanna o promuove il processo di apprendimento → incide sul successo o fallimento scolastico - Educazione verso scientificità solo se si studiano e analizzano i processi educativi = conoscere correttamente i fenomeni → la chiarezza e rigore affinché i dati possano essere rivisti e gli errori corretti • in nessun modo si può saltare la fase dell'osservazione: fare i conti con pregiudizi e aspettative Gli strumenti mentali dell'osservazione Idea tradizionale del tirocinio come un apprendere i segreti del mestiere: necessario immergersi nella realtà e studiare l'ambiente → osservare per poi interpretare 5 TRAPPOLE: 1. Pregiudizi: distorcono la realtà e si portano dietro per tutta la vita

2. Superficialità: andare oltre le apparenze 3. Proiezioni: frutto di un paradigma culturale (Benjamin Barber): proprio del contesto sociale di appartenenza → bagaglio culturale condiziona il nostro modo di vedere le cose e osservazione condizionata dalle nostre conoscenze anteriori: a contesti diversi corrispondono significati diversi • Differenza tra vedere, guardare e osservare e “diverso è vedere quello che vedono tutti e decidere cosa vale la pena di essere guardato da vicino” Es: George e Luoise Spindler si occupano di etnografia dell’educazione: dimostrato come percezione degli studenti riflettono esperienze culturali • Anche concetto di “buona istruzione” diverso in base al tempo e al luogo 4. Aspettative 5. Punto di vista dell'osservatore: cambia a seconda del ruolo e della persona • consapevolezza che coesistono molteplici punti di vista e che è necessario uscire dal proprio punto di vista per poterlo cambiare ➢ utilizzo di strumenti mentali ➢ atteggiamento dell’esploratore e dell’investigatore: genuina curiosità OSSERVARE LA RELAZIONE Importante indagare i comportamenti infantili in ottica relazionale: tenere conto delle interazioni tra bambino e ambiente fisico e sociale → osservazione come strumento di lavoro dell'educatore osservare il bambino N.B. Il bambino diventa di giorno in giorno più umano e più individuo + possiede strutture del comportamento di tipo biologico che favoriscono l'adattamento → necessaria continua interazione con l'ambiente e con adulto per sopravvivenza fisica, sviluppo affettivo e trasmissione di contenuti e valori → adulto come tramite con cui bambino si inserisce in una realtà culturale storicamente determinata •

al centro: tema rapporto culturale e sociale affettivo tra adulto e bambino e sulla loro interazione (prospettiva è definita etologia umana=studio dei processi e fenomeni significativi nello sviluppo nel loro ambiente naturale) → unità tra aspetto biologico e culturale

L’adulto ha un ruolo strutturante sui comportamenti comunicativi e conoscitivi del bambino: educatore deve programmare il suo intervento. Es: al nido necessaria grande attenzione utilizzare tempo in modo coerente costruttivo ➢ se da un lato atteggiamento di spontanea tenerezza, è importante anche relativo distacco per capire bisogni del bambino → Osservare per conoscere ed entrare relazione in modo adeguato (non autoritario) GUIDA ALL’OSSERVAZIONE: I.

Prima fase - strutturazione dell’attenzione • Adulto cerca di catturare l'attenzione del bambino e di mantenere l'interazione il più a lungo possibile → osservatore deve individuare comportamenti di attenzione e disattenzione del bambino, comportamenti dell’adulto e le modalità di interazione • bambino mostra risposte diverse agli oggetti animati e quelli inanimati → più adulto si adatta ai ritmi del bambino, tanto maggiore sono in totale i tempi di durata dell’interazione



madre come supporto alle attività del bambino: nascono i primi momenti di reciprocità anche se con ruoli asimmetrici → ruolo delle routine e intreccio tra sviluppo comunicativo e cognitivo



ruolo dell'adulto nell’organizzazione cognitiva del bambino con due stili: 1. strutturare situazione e predisporre stimoli e problemi 2. partire dall' esperienza del bambino facendo procedere l'interazione

più costruttivo: accetta il bambino ed è alla base di un rapporto di fiducia ➔ attenzione a ciò che egli è e ciò che gli interessa in quel momento II.

seconda fase - reciprocità tra adulto e bambino A) interpretare i segnali per stabilire sequenza di comportamenti in ordine fisso = ROUTINES come pezzi di realtà isolati e più strutturati che permettono: • Riconoscimento dei ruoli • prime strutture d'ordine • organizzazione delle capacità di memoria e rappresentazione ➔ osservatore individua le routines dai comportamenti del bambino: importante conoscere le sue abitudini B) Introdurre criterio di variazione nelle routine es: gioco del cùcù → arriva a concetto di immanenza dell'oggetto + gradualmente si aggiungono variazioni e il bambino arriva a comportamento sempre più variato e flessibile ➔ capace di applicare uno stesso concetto, elemento, parola oh azione in contesti diversi

III.

Terza fase - interazione del bambino con gli altri e con l'oggetto • osservare atteggiamenti del bambino nei confronti degli altri es: teoria dell'attaccamento di Bowlby → Legame con la madre se riconosciuta come oggetto permanente - da questo inizia a strutturare cognitivamente la realtà e ad esplorare l'ambiente circostante ➢ Quanto l'educatore deve essere figura stabile? attaccamento o rapporto più distaccato? ➢ Attaccamento non negativo nell’asilo nido: possibilità di osservare i comportamenti e le reazioni del bambino • Bambino nel rapporto tra pari: bambino più grande ha funzione strutturale e fa progredire qualitativamente oltre che prolungare l'attenzione per l'attività → adulto deve organizzare rapporto tra i bambini (raccogliere dati a riguardo) • Rapporto con l'oggetto: concetto di oggetto solo dopo il primo anno di vita → Piaget: Attraverso l'azione Obiettivo: analizzare possibili interventi dell'adulto per favorire formazione di questo concetto + Tenere conto del legame tra sviluppo della dimensione cognitiva, sociale e comunicativa Identificazione della funzione e del significato dell'oggetto divisa in: - attenzione - esplorazione - uso dell'oggetto secondo la sua funzione - uso secondo funzioni non prevedibili (fantasia) Modalità di intervento dell’adulto

-

adulto fornisce un puro riscontro: intervento minimo adulto focalizza l'attenzione del piccolo: estende info sull’oggetto l’adulto si inserisce come facilitatore

proposte conclusive: • piani di lavoro: dati raccolti per pianificare l'intervento e nuove modalità, proposte e attività • aggiornamento: educatori indirizzati a ricerca collettiva • corsi di formazione: tirocinio + lezioni teoriche • materiale didattico: osservazioni già pronte per l'addestramento all’osservazione autonoma Sulla descrizione delle relazioni interpersonali (Hinde) Introduzione: primo approccio allo studio scientifico delle relazioni è di tipo descrittivo e classificatorio (Essenziale per quei fenomeni non immediatamente evidenti) • •

esistono molti approcci teorici e metodologici diversi che tuttavia non sono mai stati integrati → assenza di base descrittiva descrizione funzionale alle sue mete a lungo termine: selezione dei fenomeni deve essere finalizzata agli usi per cui la descrizione viene fatta → descrizione può aiutare a raggiungere obiettivi più limitati, quindi più precisi

[Riferimento al lavoro di Emanuel Miller: da scienze morali a questioni metodologiche e concettuali ] •

Utilizzo delle scimmie Rhesus per studiare gli effetti della separazione tra madre e bambino: mostrato che il disagio nella ri-unione è connesso ad aspetti della relazione prima della separazione →Disagio proporzionale alla frequenza degli sforzi del bambino e alla sua fatica (=elementi di tensione nella relazione)

Studi sugli animali offrono strumenti per vedere più chiaramente aspetti che sarebbero oscurati dalla complessità dell'essere umano •

necessario avere principi guida per descrivere le relazioni es: controllare molti aspetti per poi stabilire quali co-varino e dipendano da meccanismi comuni → qualità nella vita quotidiana aiutano a capire le dinamiche delle relazioni (da associare con elementi oggettivi ma senza trascurare la complessità e l'Intersoggettività delle relazioni)

interazioni e relazioni: relazione = serie di interazioni che avvengono nel tempo (sequenza)



➢ Se interazione è sequenza di episodi comportamentali può essere classificata secondo la misura in cui ogni risposta determinata dal comportamento precedenti dell'altro (Johns e Gerard) episodi comportamentali sono unità quando indipendenti da ogni altro → Interazione occupa un periodo di tempo limitato ≠ la relazione un periodo più lungo

per descrivere un'interazione:

- Descrivere ciò che A ha fatto a B o viceversa - come lo stanno facendo - in che misura sono coinvolti - come sono in armonia ➔ complessità analizzata da Goffman

Non trattamenti quantitativi ma descrivere le interazioni che compongono la relazione ossia contenuto e qualità → TENERE CONTO DEL CONTESTO TENERE CONTO DI CIO’ CHE PENSANO I PARTECIPANTI DELLA RELAZIONE + Descrizione della relazione prodotta dalle interazioni → ogni interazione influisce sul corso futuro della relazione ➔ ogni elemento stabile di una relazione è in natura dinamico (relazioni incline al cambiamento) ➔ N.B. la relazione continua ma questo non implica né una costanza assoluta di contenuto né una meta predeterminata ➢ Considerare legame tra livello comportamentale, cognitivo e affettivo → conta quello da cui si crede essere influenzati DIMENSIONI DELLE RELAZIONI I. Il contenuto delle interazioni per descrivere relazione si parte dalle interazioni: relazioni classificate secondo le interazioni che contengono → da esso dipende la qualità della relazione stessa ES: Gioco del cucù tra scimmie Rhesus crea legame più affettuoso (Hinde e Simpson) II. diversità delle interazioni Atman e Taylor parlano di ampiezza della relazione • Se relazione composta da un solo tipo di interazione è singola • se chiama in causa più tipi, sarà molteplice ➔ l'aspetto importante è la dimensione della diversità dei comportamenti: Diversi tipi di interazione incidono sulle altre in vari modi: 1. per condizionamento: ogni partecipante può essere condizionato dalle caratteristiche dell'altro + le reazioni sono condizionate da altri aspetti es: Stimoli della madre determinano particolari risposte: contribuisce al modo in cui il piccolo impara a rispondere come individuo 2. attraverso benefici e costi: legame tra esperienze quotidiane e la teoria del rinforzo ➔ esibire le stesse attività fino a raggiungimento di un beneficio che supera i costi es: parte del nostro comportamento dipende dalle aspettative di interazione future con l'altro 3. attraverso gli effetti positivi e negativi di un tipo di interazione es: Per convenzione alcune interazioni precedono altre mentre alcune sono incompatibili III.

Reciprocità e complementarità • interazione reciproca: comportamenti simili, simultanei o alternati es: lotta/cura • interazione complementare: comportamento è diverso ma complementare es: dominio-subordinazione

Può dipendere da un numero di variabili dipendenti: se più variabili considerate, il discorso non è solo descrittivo ma anche esplicativo Tuttavia, molte relazioni non corrispondono a questi modelli → Jackson ha classificato le relazioni in: • Complementari: Uno riceve, l'altro dà Complementarità può coinvolgere più di una dimensione • Simmetriche: stesso status • Parallele: i partecipanti si alternano reciprocamente Necessario riconoscere che contrattazione dei ruoli va oltre i contesti delle relazioni: non sempre c'è corrispondenza tra le dimensioni individuate

Distinzione di Berne: tre stati dell’ego → Genitore, Adulto e Bambino Stato dominante è ricavato dai comportamenti e dai sentimenti attuali transizione tra due stati dell’ego simili (Adulto-Adulto): reciproca ≠ tra due stati dell’ego diversi: complementare • transazioni si verificano a livello sociale manifesto e a uno velato psicologico → andare oltre l'analisi delle interazioni es: dimostra che nella complementarità controllo-potere, bambino è molto importante → sia comportamento della madre che del bambino influisce sul corso delle sequenze interattive (Studi con le scimmie hanno dimostrato, però, che i cambiamenti nella relazione è determinati più dal cambiamento nella madre → chi ha il ruolo del controllo?!) • •

Teoria dello scambio: potere di A su B dipende dalla sua abilità di avere influenza sui risultati di B + quello che A dà a B dipende dalle sue risorse, dai bisogni di B e dalle fonti alternative accessibili a B ➔ French e Raven: delineano 5 tipi di potere • • • • •

Della ricompensa: abilità di A di ricompensare B (genitore bambino in entrambe le direzioni) Coercitivo: abilità di A di punire B (bidirezionale) Del riferimento: identificazione di B con A e il suo considerarlo un modello (genitori sul bambino) Dell'esperto: conoscenza di A Legittimo: interiorizzazione di norme dettate dalla cultura

Norme culturali in mutamento anche per incremento del potere legittimo del bambino: relazioni cambiano con l'età e sono diverse le une dalle altre ➔ tre modi in cui caratteristiche influenzano la stabilità di una relazione: 1. controllo e stabilità dinamica: la complementarità che implica il controllo di un partner non conduce necessariamente alla stabilità 2. risposte compensative: il cambiamento dell'uno comporta il cambiamento dell'altro 3. complementarità che conduce al cambiamento: origine della distruzione o trasformazione nella relazione stessa IV. modalità delle interazioni: concentrarsi su come i partecipanti sono in relazione ➔ come il comportamento e mete dell'uno si adeguano all'altro: con il tempo rapporto si armonizza ➔ Simpson ha mostrato come coppie madre-figlio si differenziano in base alle misure di adattamento (=termine di correlazione nel comportamento intersoggettivo) ➢ Bambino si adatta alle esigenze della madre e viceversa Da un lato, una modalità di una delle interazioni che costituiscono una relazione può essere o non essere applicabile alle altre. Dall’altro, la modalità di un unico tipo di interazione può variare a seconda del contesto. • •

Modalità applicate a interazioni reciproche: riferibili a uno o a entrambi se applicate a complementarità: relative più a uno dei due (se uno controlla l'altro è controllato)

➔ ricompense ottenute dipendono da quello che i partner fanno insieme ma anche da come lo fanno → modalità di interazione sono cruciali per la stabilità della relazione V. frequenza relativa e ristrutturazione complessiva • qualità delle relazioni dipende dalla struttura e dalla frequenza relativa e assoluta e dalle reciproche relazioni es: contatto ventre contro ventre Interazioni multidimensionali: modalità di interazioni applicabili a un solo tipo o a una serie di interazioni • Comunemente una relazione è affettuosa se: è molteplice, di lunga durata, tende a ristabilire la vicinanza, comportamento è in relazione con l'altro, presenza dell'altro come sollievo, ricerca del benessere dell'altro ➔ l'affetto è multidimensionale ➔ ogni aspetto può influenzare la stabilità della relazione

VI.

VII. livelli cognitivi e morali dei partecipanti • esistono connessioni reciproche tra livelli morali, cognitivi e altre caratteristiche → relazioni differiscono se partner su livelli morali e cognitivi diversi es: madre tende a dare uno scopo ai movimenti del figlio anche quando c'è, probabilmente, intenzionalità maggiore Secord e Backman: CONGRUENZA importante nell’attrazione interpersonale ➢ = Stato cognitivo della percezione in una relazione quando caratteristiche comportamento di B contengono implicazioni congruenti con comportamento o immagine di A ➢ si divide in: congruenza per implicazione e per convalidazione ➔ Importante considerare la visione che A ha della visione che B ha di sé Laing individua tre livelli di percezione: • • •

Diretta Metapercezione Metametapercezione

per studiare grado in cui: concordano, comprendono punto di vista dell’altro, si sentono capiti e capiscono che l'altro lo comprende ➔ piccolo armonizza la propria visione della madre con quella di lei ➔ talvolta il comportamento della madre dipende da come pensa che il bambino la veda VIII.

penetrazione: intimità reciproca

modello personalità a buccia di cipolla (Altman e Taylor): Aree centrali meno visibili circondate da altre periferiche più numerose: strato diviso in settori, a loro volta suddivisi in unità ➔ penetrazione graduale rappresenta lo sviluppo verso intimità A e T. individuano due dimensioni distinte: una relativa ai settori (aree generali) e una alle unità + Dimensioni di comportamento che si sovrappongono (fondamentali per comprendere le relazioni) ➢ relazione genitore-bambino presenta gradi di squilibrio maggiore all'inizio; poi verso situazione più bilanciata

TAPPE E CONTESTO SOCIALE Proprietà dinamiche di una relazione cambiano con il suo progredire I teorici hanno individuato quattro tappe (scelta partecipanti, contrattazione, impegno e istituzionalizzazione) + che la natura dei benefici e dei costi, la quale si modifica nel corso del tempo ➔ qualità della relazione va considerata in rapporto al momento (i nostri giudizi dipendono dall’età del bambino o dalla durata della relazione) ➔ ogni partecipante è inserito in una rete di relazioni: c'è un'influenza reciproca ➢ Analisi delle relazioni devono tenere conto delle personalità dei partecipanti e della natura della relazione (i significati differiscono da persona a persona) SOMMARIO: • base descrittiva • discussione sulla natura delle relazioni • discussione su diversi aspetti della relazione

Osservare e interpretare le pratiche quotidiane nei contesti educativi N.B. osservatore non è semplice spettatore: cercare di cogliere i...


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