Pianificazione territoriale PDF

Title Pianificazione territoriale
Author Eleonora Gimmillaro
Course Pianificazione territoriale
Institution Università degli Studi di Catania
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PIANIFICAZIONE TERRITORIALE (02/10/19) sviluppo - energia/clima - bellezza - eguaglianza/giustizia - cibo - ambiente - rischio La dimensione urbana del rischio: quest’ultimo nelle città è causato dal fatto che queste non sono state pensate per stare in quel luogo. 1970,2011,2014: disastri a Genova 2009: disastri a Giampilieri 2018: disastri in Giappone PAI: piano per l’assetto idrogeologico. (09/10/19) Consumo di suolo: non si è ancora riusciti ad adottare un modello circolare di produzione che assicuri risorse per tutti e per le generazioni future, e che richieda di limitare al massimo l'uso delle risorse non rinnovabili. Clima ed energia: saper utilizzare la progettazione per ridurre i consumi senza violare il paesaggio. Livelli di pianificazione: l'ampiezza geografica degli ambiti che vengono studiati. - livello NAZIONALE - livello REGIONALE O DI AREA VASTA (un'area ampia, non la “regione”) - livello LOCALE Ogni piano è connesso con l'altro in maniera gerarchica. Nei piani nazionali non ci sono scelte di dettaglio, ma devono stabilire indicazioni alla scala economica. Man mano che si scende di livello si aumenta il dettaglio di pianificazione. Il meccanismo gerarchico nasce dalla Ln 1150/42, art. 5 e 6: “I comuni [...] sono tenuti a uniformare a questo il rispettivo piano regolatore comunale”. Procedure di pianificazione: - processo di ADOZIONE - processo di APPROVAZIONE (11/10/19) Gli approcci delle scienze territoriali Pianificare significa prevedere qualcosa che deve essere fatto, azioni correlate alla conoscenza. La sfera delle scienze territoriali è quindi un quadro dinamico (sempre influenzato dal tempo) e si occupa della conoscenza ed analisi di: - tutela → i vincoli, dati dalle varie normative - recupero/riqualificazione → intervento che riguarda tutto ciò che ha subito un danno dal punto di vista paesaggistico e che quindi va recuperato o riqualificato - fruizione/valorizzazione → trasformazione Ci si occupa quindi dei luoghi in cui l’uomo vive e lavora, che sono in continua trasformazione per via della natura o degli interventi dell’uomo stesso. Il concetto di relazione fra territorio - società - economia → esse sono le componenti del sistema e formano il fenomeno dello SVILUPPO SOSTENIBILE, che esiste nel momento in cui queste sono equilibrate. Questo è un sistema complesso, i suoi elementi sono: - UMANI → abitanti: bisogni della comunità, aspetti economici, organizzazione della comunità, aspetti demografici, usi del suolo, aspetti storici; - BIOTICI → fauna selvatica, vegetazione: mammiferi, uccelli, rettili, pesci, habitat e tipi di piante; - ABIOTICI → suoli, idrologia, geomorfologia, geologia, clima: erosione e drenaggio dei suoli, acque di superficie e sotterranee, pendenze e altimetrie, geologia superficiale e sostrato roccioso, micro e macroclima. La logica della pianificazione è quella di mettere a sintesi tutte queste conoscenze → ecosistema territoriale. Tutti i dati relativi alle componenti umane, biotiche e abiotiche ed alle loro evoluzioni e modificazioni vengono rappresentati su basi cartografiche. La cartografia è ciò che serve per rappresentare tutte le categorie studiate in materia: vengono utilizzate le carte storiche, per stabilire le matrici di transizione e per capire e quantificare le varie analisi; le mappe che mostrano le condizioni di degrado. Le modalità di rappresentazione sono sempre più avanzate e articolate e in costante evoluzione: mentre le mappe tradizionali sono efficaci e dotate di capacità evocative (ma sono statiche e non adatte alla

gestione), le mappe informatiche (gis) sono analitiche, dinamiche e trasferibili (anche se complesse da realizzare, costose e poco evocative). La carta base per lo studio e la produzione delle carte tematiche è la carta tecnica regionale (ctr 1:10.000). Il sistema abiotico viene studiato da diverse materie; la geologia e la geomorfologia sono le materie che studiano la forma del territorio e servono alla comprensione del paesaggio e alla valutazione della sicurezza (erosione, stabilità), attraverso la carta geomorfologica. Un'altra carta importante è la carta litologica, che riguarda l'aspetto della geologia superficiale, quindi comprende anche la capacità insediativa e la individuazione delle risorse. La pedologia è la scienza che studia i suoli dal punto di vista agrario e che si occupa quindi della classificazione e dello studio dei suoli per valutarne l’adattabilità alle coltivazioni, al pascolo ed alla vegetazione. Ha a che fare anche con la valutazione dei fenomeni di erosione del suolo, che possono dipendere dal clima, topografia, proprietà del suolo, condizioni della superficie e attività antropiche. Anche le carte altimetriche sono molto importanti per capire e studiare tutte le altimetrie del suolo, del paesaggio, valutare la sicurezza e la capacità insediativa; così come gli studi idrologici, che si occupano del movimento dell'acqua sia nella superficie e sia nel suolo, e individuano i reticoli idrografici e servono alla tutela delle risorse idriche. Sono molto utili anche la carta di permeabilità e la carta climatica, che serve alla comprensione delle modalità insediative dei comportamenti sociali, delle modalità di utilizzazione agricola del territorio e alla valutazione del rischio da eventi eccezionali. Per quanto riguarda le analisi del sistema biotico, queste sono studiate dalle carte di vegetazione reale, che sono il negativo della carta del paesaggio agrario. Per lo studio e l'analisi del sistema umano vengono utilizzate le carte di crescita urbana. In modo particolare vengono studiate le grandi infrastrutture territoriali (strade, ferrovie, produzione distribuzione dell'energia, distribuzione dell'acqua). I beni culturali/paesistici sono studiati e catalogati anche loro e sono suddivisi in beni isolati e aree e sistemi a rete. (16/10/19) Pianificazione ecologica IL METODO DI STEINER: una procedura che studia i sistemi biofisici e socioculturali di un'area per capire quali usi sono i più compatibili nella pianificazione di quel territorio, costruendo il consenso attorno a queste scelte. Si parte dalle caratteristiche ambientali, non solo dal punto di vista geografico, ma anche dal punto di vista tecnico. Secondo queste nuove tecniche di scelta le aree migliori per un determinato uso potenziale del territorio sono definite come punto di convergenza di tutti o di gran parte dei fattori giudicati propizi e in assenza di tutte, o gran parte, delle condizioni giudicate pregiudizievoli per un determinato uso (Mc Harg). Il metodo di pianificazione di Steiner è un processo a fasi, compreso di varie influenze tra una fase e l'altra. 1- identificazione problemi e opportunità: problem setting, fase cruciale che influenza le azioni mirate al problem solving (consiste nel capire quali sono i problemi e vedere come questo influenzerà le soluzioni). Non sempre risulta facile capire dove sorge il problema in una determinata situazione ed è proprio di questo che si occupa questa prima fase. 2- determinazione degli obiettivi del piano: devono contemperare le varie soluzioni e vengono definiti attraverso un processo politico assistito dalla competenza tecnica dei pianificatori. Una delle possibili soluzioni è quella della compensazione ecologica, un meccanismo che consente di contemperare sia l’esigenza dell’ambiente e sia quella dello sviluppo. 3- raccolta dati ed analisi - livello regionale 4- raccolta dati ed analisi - livello locale

definizione dei livelli pertinenti per la pianificazione del paesaggio; raccolta, controllo e mappatura dei dati esistenti o reperiti direttamente.

5- Studi di dettaglio: si cominciano a capire le varie relazioni tra i dati e si collegano le analisi agli obiettivi e ne costituiscono la sintesi.

Proprio qui interviene una tecnica messa a punto da Mc Harg, la tecnica di sovrapposizione. È un ragionamento semplice nel quale si vuole capire quali suoli sono i più adatti tra, per esempio, usi residenziali e agricoli. Si parte da due mappe, ad esempio quella delle pendenze e quella dell’erosione, ognuna delle quali si suddivide in alcune sottoclassi, in base alla percentuale. A questo punto classifico l’idoneità, in relazione agli usi che voglio dare al suolo, attribuendo a ciascuna classe un valore numerico correlato alla sua idoneità. Sovrapponendo poi le varie mappe con i relativi valori spunteranno fuori le zone ideali rispetto ad ogni uso del suolo. • Tecnica di sovrapposizione → metodo analitico oggettivo che consiste in: • mappatura per tipo di dati relativi a ciascun fattore • classificazione di ciascun tipo di dato per ogni uso del suolo • restituzione cartografica della classificazione per ogni uso del suolo • sovrapposizione di ogni singola carta dell'idoneità relativa a ciascun singolo fattore per ottenere il valore composito 6- ipotesi progettuali: opzioni e scelte di pianificazione basate sull'unione logica e creativa delle informazioni acquisite nelle fasi precedenti. Queste devono proporre differenti alternative. 7- Il piano del paesaggio: si occupa degli aspetti sociali e culturali e comprende elaborati grafici che rappresentano la possibile organizzazione del territorio, e testi relativi alle politiche e alle strategie di attuazione. 8- informazione e coinvolgimento continuo dei cittadini e delle comunità: azioni di divulgazione e formazione; il successo del piano dipende da quante persone sono state coinvolte nelle decisioni. 9- progettazione di dettaglio: da forma agli elementi dello spazio, sintetizzando le fasi precedenti; si basa su modalità differenti di intendere le scelte anche formali degli interventi. 10- attuazione del piano e del progetto: strategie, tattiche e procedure per rendere raggiungibili obiettivi e politiche. 11- gestione: monitoraggio e valutazione della fase di attuazione del piano con la partecipazione dei cittadini. (da leggere, F. Steiner “Costruire il paesaggio. Un approccio ecologico alla pianificazione”, Mc Grow-Hill Milano 2004)

IL CONTRIBUTO DI IAN Mc HARG Pianificatore scozzese che ha usato la conoscenza della natura come strumento di progetto. Nel suo libro, in primis, lui parla del meccanismo della formazione delle dune. Questo è un sistema importante sia per la sua ricchezza di biodiversità sia per il sistema di protezione dall'erosione marina. nel momento in cui avviene l'intervento dell'uomo viene alterato l'equilibrio tra il mare e la costa. La natura ci fa da guida per progettare. • Richmond Parkway, Staten Island NY McHarg viene chiamato dall'amministrazione per il progetto della strada. Secondo la sua logica il tracciato migliore non è quello che garantisce il percorso più veloce attraversando le aree dal valore minore, ma quello che dà il maggior beneficio sociale e i minori costi sociali. Questo consente di introdurre il valore della natura, del paesaggio e della comunità nella progettazione. Con la sua tecnica di pianificazione, per ognuno dei tematismi (pendenza, drenaggio, erodibilità, …) si individuano tre toni di grigio su mappe trasparenti, nei quali al colore più scuro corrispondono i costi più elevati. Dalla sovrapposizione delle mappe viene fuori quella di sintesi, che consente di scegliere l’area. Le parti più chiare sono quelle in cui il tracciato minimizza il costo relativo alle componenti fisiografiche. Grazie a questa analisi è possibile scegliere le migliori alternative per il tracciato stradale. È ovvio che per ciascuna componente è possibile effettuare una classificazione, ma i vari componenti NON possono essere confrontati tra di loro. • Philadelfia, metropolitana Vengono studiate le componenti del sistema naturale del suolo e dell'acqua. Anche qui viene fatta una sintesi delle due componenti e quindi la valutazione di tolleranza. Viene fatta anche una valutazione di inquinamento atmosferico per avere delle aree che rimarranno libere per favorire il ricambio dell'aria: gli airshed (zone dove l’atmosfera presenta le stesse caratteristiche per la dispersione delle emissioni) devono essere mantenuti liberi da attività inquinanti per consentire il ricambio d’aria rispetto al nucleo centrale, maggiormente inquinato. • La critica dei processi di sviluppo in atto (1960) Nella crescita urbana, solitamente, i benefici sono privati (incremento del valore immobiliare) e i costi (inquinamento di suolo acqua e aria) sono pubblici. Le regole di allocazione degli usi del suolo ignorano le leggi naturali e non attribuiscono la responsabilità ai proprietari e a coloro che effettuano gli

Interventi. La conoscenza dei meccanismi naturali richiama la necessità di superare la visione solo quantitativa della pianificazione. Quindi emerge un principio nel quale chi inquina paga, ovvero pagano i responsabili. • Green Spring, Baltimora Una zona agricola minacciata dall'espansione della città, nella quale la popolazione è passata da 270.000 a 492.000 abitanti in un decennio (1950-1960). La costruzione delle infrastrutture (autostrade e fognature) rischiava di innescare il processo di trasformazione del territorio. McHarg simulerà il risultato di questo processo di crescita “senza controllo” e in base a ciò propone un modello alternativo dove l'obiettivo è conciliare sviluppo e natura considerando alcuni presupposti: la proposta alternativa fu definita “determinismo fisiografico”. Mc Harg venne incaricato di fare il piano da un comitato di proprietari che si opponevano alle ipotesi di sviluppo. I presupposti erano: • Fragilità della zona • Inevitabilità della trasformazione • La trasformazione deve conformarsi alle indicazioni di un piano regionale • Una crescita controllata è auspicabile ed è conveniente dal punto di vista economico Rappresentando il lavoro in sezione fisiografica vengono evidenziati tutti gli aspetti utili; la forma non deve limitarsi a seguire la natura ma deve rispettare l’ambiente naturale nel quale si colloca. A questo studio corrisponde la proposta di piano di sviluppo, sempre attraverso una mappa, che comprende la […] consentendo le attività per il tempo libero e quelle istituzionali. I risultati del piano • La proposta ha costituto il primo piano della zona con una visione di lungo termine, approvato nel 1964 • Nel 1967 la Contea ha approvato un limite di crescita urbana (Urban growth boundary – UGB) che racchiude circa un terzo del territorio e all’interno del quale vive il 90% della popolazione • Il piano successivo del 2010 (Baltimore County Master Plan 2020) continua a puntare sul contenimento della crescita urbana per la risoluzione dei problemi ambientali Le critiche Secondo Wallace (uno dei progettisti) il piano fu una cospirazione dei ricchi proprietari che riuscirono a tutelare i loro terreni, impedendo l’accesso alle classi medie. Le zone non boscate del plateau non furono dotate delle infrastrutture necessarie a consentire gli insediamenti a maggiore densità. In sintesi • Il libro di McHarg dimostra come i le informazioni sul funzionamento dei sistemi ecologici possono essere introdotti nei piani di uso del suolo e nella progettazione territoriale • Questo concetto è stato successivamente sviluppato nei principi relativi alla fornitura degli ecosystem services (18/10/19) Dal concetto di sviluppo sostenibile all'approccio territorialista (Magnaghi) IL TERRITORIO “Il territorio non esiste in natura esso è l’esito dinamico, stratificato, complesso di successivi cicli di civilizzazione; è un complesso sistema di relazioni fra comunità insediate, loro culture ed ambiente”. - A. Magnaghi Nascita e sviluppo della questione ambientale ▪ 1972, “Rapporto limits to growth - I limiti dello sviluppo”: determinismo scientifico → previsioni catastrofiche. ▪ 1987, Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo (WCED): concetto di sviluppo sostenibile. ▪ 1992, Conferenza di Rio: Agenda 21 → documento di principi, obiettivi e azioni per la promozione di uno sviluppo più equilibrato rispetto alle variabili sociali, ambientali ed economiche per il XXI secolo, sottoscritto da 178 nazioni. ▪ 1994, Prima conferenza Europea sulle città sostenibili: carta di Aalborg → impegno sulle agende 21 locali ▪ 1996, Seconda conferenza europea sulle città sostenibili - Lisbona ▪ 1997, conferenza sugli insediamenti umani habitat II - Istanbul ▪ 1998, conferenza mondiale sul clima - Kyoto ▪ 2000, terza conferenza europea sulle città sostenibili - Hannover ▪ 2015, COP 21 - conferenza Parigi sul cambiamento climatico ▪ 2016, habitat III Quito → New Urban Agenda

Il concetto di sviluppo sostenibile → città e comunità sostenibili Questo concetto è stato introdotto ufficialmente nel 1977 dalla Commissione Mondiale sull'Ambiente e lo Sviluppo (WCED) o commissione Brundtland, le cui definizioni sono: - Conferenza di Rio 1992: “lo sviluppo che soddisfa i bisogni delle persone esistenti senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i loro bisogni” - UNEP, IUCN, WWF 1991: il soddisfacimento della qualità della vita mantenendosi entro i limiti della capacità di carico degli ecosistemi che ci sostengono. Poiché le città sono diventate un enorme problema per la sostenibilità ambientale, l'obiettivo dell’Unesco è quello di garantire città funzionali e sostenibili ma che non entrino in contrasto con la natura e le risorse. In sostanza, ciò che si evince dalle varie definizioni concordate è che: • CONFERENZA DI RIO; 1992 • UNEP, IUCN, WWF; 1991

Il massimo prelievo possibile di una risorsa deve essere inferiore alla sua capacità di rigenerazione.

AGENDA 21

Si distinguono quello ambientale, economico e sociale: Ambientale: 1. Arrestare il degrado ambientale; 2. Impedire l'impoverimento delle future generazioni (equità intergenerazionale); 3. Migliorare qualità della vita ed equità tra le attuali generazioni (equità intragenerazionale). Sociale: mantenere la coesione di una società e la sua capacità di sostenere i suoi membri nel collaborare per raggiungere obiettivi comuni, parallelamente al soddisfacimento dei bisogni individuali di salute e benessere, di nutrimento e riparo adeguati, di espressione e identità culturale e di impegno politico. Economica: il progresso verso la sostenibilità sociale e ambientale si realizza attraverso le risorse economiche disponibili. RILEVANZA DEI TEMI AMBIENTALI AGENDE 21 NAZIONALI AGENDE 21 LOCALI → principio di sussidiarietà e condivisione

La rilevanza dei temi ambientali: – Crescente concentrazione della popolazione mondiale nelle aree urbane, – In Europa, l'80% circa della popolazione in aree urbane – Imponenti impatti sugli equilibri ambientali, sociali ed economici. Le Agende 21 nazionali: – documento quadro per la definizione di politiche di sviluppo sostenibile a livello settoriale e locale. Le Agende 21 Locali: – Processo multisettoriale e partecipativo per realizzare gli obiettivi dell’Agenda 21 a livello locale, attraverso la definizione e attuazione di un Piano strategico di lungo termine che affronta le problematiche prioritarie di sviluppo sostenibile a livello locale. Agenda 21 Locale Le autorità e le comunità locali giocano un ruolo cruciale nella transizione verso lo sviluppo sostenibile. Il principio di sussidiarietà: il livello delle decisioni deve essere prossimo a quello in cui vengono percepiti i problemi ambientali. Un punto importante è anche la condivisione, a tutti i livelli, della responsabilità del benessere dei cittadini e della conservazione della natura. Il tema della sostenibilità rischia di essere ridotto a slogan che ne diminuiscono la rilevanza: - “piccolo e bello” - “think globally - act locally” Il processo di costruzione: - individuazione sistematica, attraverso la consultazione dei cittadini, dei problemi e delle rispettive cause - individuazione degli schemi finanziari e di programmazione esistenti - attribuzione di priorità per affrontare i problemi individuati

- formazione, attraverso un processo di partecipazione, di un punto di vista comune sul modello sostenibile di collettività - valutazione delle opzioni strategiche alternative - adozione dei piani locali di azione a lungo termine, orientati alla sostenibilità e che comprendano obiettivi misurabili - programmazione dell'attuazione del piano - scadenziario e attribuzione delle responsabilità ai vari soggetti coinvolti - istituzione di sistemi e procedure di relazione e monitoraggio dell'attuazione del piano (23/10/19) L’approccio T...


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