preparazione esame economia aziendale sul libro P. Capaldo PDF

Title preparazione esame economia aziendale sul libro P. Capaldo
Author silvia rosini
Course Economia aziendale
Institution Sapienza - Università di Roma
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Summary

preparazione all'esame di economia aziendale con la professoressa Cosentino...


Description

ECONOMIA AZIENDALE L'azienda è il centro organizzato per la produzione sistematica dei beni e servizi economici destinati a soddisfare i bisogni umani. Con il termine “produzione” si designa ogni elemento materiale e immateriale, limitatamente disponibile in natura che presenta un'utilità per l'individuo perché è in grado di soddisfare bisogni e desideri. Mentre con il termine “centro” occorre che la produzione sia svolta in modo sistematico ed organizzato, quindi non occasionale. La sistematicità della produzione è un profilo importante perché consente di delineare con chiarezza uno dei tratti caratteristici dell’azienda in quanto viene qualificata come un istituto economico. con questa espressione si vuole sottolineare un fondamentale carattere dell’azienda ovvero quello di essere un’entità in grado di vivere ed operare indipendentemente dalle persone che l'hanno creata, quindi l'azienda è un'entità che ha una sua autonoma esistenza rispetto alle persone a cui essa fa capo ed ha vita indefinita. In una collettività organizzata la prima azienda nasce dall’iniziativa dello stato, in quanto ha il compito di produrre almeno determinati servizi. L’azienda pubblica ha come scopo il conseguimento di un profitto che coincide con l’interesse pubblico, inoltre la presenza dello stato è importante per evitare i monopoli. Accanto allo stato lavorano altri enti che hanno il compito di assicurare: • • •

L’ordine pubblico Giustizia Difesa personale

Le aziende pubbliche sono istituite e rette dallo stato e si finanziano tramite le imposte e l’indebitamento (titoli) come per esempio BOT e BTP, inoltre lo stato è l’unica azienda che può imporre qualcosa ai cittadini (obbligo a rispettare le norme, pagamento imposte …). Esistono anche le aziende create da privati cittadini, in quanto possiedono libertà di iniziativa in campo economico – sociale. È possibile attuare una distinzione in base ai fini: • •

Non Profit -> svolgono attività di interesse generale (ricerca scientifica, beneficienza) Profit -> svolgono delle attività d’impresa e perseguono il loro tornaconto personale.

L’impresa è un’azienda che destina la produzione allo scambio sul mercato in vista del profitto. Per produzione si intendono tutti i beni economici per i quali i consumatori sono disposti a pagare un prezzo adeguato. Per mercato si intende il luogo in cui avviene lo scambio attraverso contratto di compravendita e pagamento del prezzo.

Esistono due tipi di impresa: • •

Capitalistica Mutualistica che si suddivide a sua volta in: • Con mutualità tra i lavoratori • Con mutualità tra i proprietari dei fattori produttivi

La gestione è un flusso di operazioni in continuo cambiamento. La gestione di un’impresa riguarda due profili: • •

Il profilo economico che rappresenta la causa dello scambio (costi e ricavi) Il profilo finanziario che riguarda il flusso di denaro (entrate generate dai ricavi e uscite generate dai costi)

Cosa sono i costi? Sono un sacrificio che fa l’azienda per acquistare i fattori produttivi necessari alla produzione di beni e servizi. Cosa sono i ricavi? Riguardano i beni e servizi che vengono scambiati sul mercato, quindi il proprio diritto all’incasso, ma attenzione essi non coincidono con l’incasso. Le uscite e le entrate -> si verificano in modo differito, quindi prima che i ricavi generino delle entrate l’azienda deve iniziare a produrre. Prima di avviare la produzione è necessario acquisire i fattori produttivi, ma per farlo è necessario avere del capitale. Esso si può ottenere tramite il conferimento dei soci e/o prestiti delle banche. Il flusso degli incassi (vendite + capitale) deve eguagliare il flusso delle uscite (costi per l’acquisizione dei fattori produttivi e rimborso dei capitali acquistati) Un’impresa opera con economicità quando la gestione economica e finanziaria sono equilibrate. L’equilibrio economico -> quando i ricavi devono essere tendenzialmente > dei costi, tanto maggiori da assicurare una congrua remunerazione dei fattori produttivi in posizione residuale. L’equilibrio finanziario -> quando il flusso delle entrate e delle uscite sono tendenzialmente in equilibrio. (fattori produttivi in posizione residuale sono quelli remunerati per ultimi, solo se la gestione produce flussi di ricavi > costi) Il rischio d’impresa: non è certo che i ricavi superino tendenzialmente i costi e quindi per forza ci deve essere un fattore produttivo che accetta di ricevere una remunerazione in maniera residuale. In base al tipo d’impresa cambiano i fattori produttivi posti in posizione residuale, dove ricade il rischio? •



Impresa capitalistica -> ricade sul capitale, perché l’imprenditore rischia anche perché deve ricoprire i costi dei fattori produttivi anche se i R < C. inoltre se R = C rischia di essere remunerato poco e per niente. Impresa mutualistica con mutualità tra i lavoratori -> ricade sul lavoro, i soci mettono in primo piano la loro remunerazione non apportando del capitale, ma il proprio lavoro.



Vengono remunerati su quella base lavorativa, ma non hanno garanzie. (es: studio di avvocati) Impresa mutualistica con mutualità tra i proprietari dei fattori produttivi -> ricade sulle materie prime, si conferisce materia prima per svolgere l’attività produttiva (aziende vinicole)

Le aziende non profit non operano per perseguire un vantaggio economico, ma la loro presenza è in crescita per sostenere lo stato in alcuni compiti. Classificazione enti del 3 settore: •

Aziende filantropico - erogative -> la produzione viene ceduta gratuitamente o a gruppi precisi o all’intera collettività (quindi non è destinata al mercato es: caritas, telefono azzurro) La sua gestione economica -> il flusso dei costi si contrappone al flusso dei proventi (donazioni). La relazione tra costi e proventi deve essere in pareggio (c = p) , ma se i proventi > costi l’avanzo non può essere diviso ma deve essere aggiunto ai fondi spendibili l’anno successivo, ciò non è sempre positivo in quanto può significare che l’azienda non ha raggiunto a pieno i propri obiettivi. La sua gestione finanziaria -> contrappone il flusso delle entrate e delle uscite. Per proventi si intende donazioni di denaro e in natura, volontariato. Danno luogo ad entrate solamente nel caso in cui le donazioni sono in denaro e vengono investite nella struttura produttiva.



Impresa filantropiche sociali -> la produzione è destinata al mercato (scambio di tipo simultaneo, equo) per dare opportunità di lavoro a persone che non riescono ad inserirsi nel mondo del lavoro (tossici) oppure per offrire beni e servizi essenziali a soddisfare un bisogno. Inoltre, la produzione viene scambiata ad un prezzo inferiore. Nonostante siano imprese sono considerate non profit perché non perseguono il profitto, infatti la sua gestione economica -> prevede l’uguaglianza tra costi e ricavi. La sua gestione finanziaria-> valgono le regole dell’impresa, possono contare sugli atti di liberalità di beni in natura, in denaro e volontariato. Il fattore produttivo posto in posizione residuale sarà remunerato, ma ad un prezzo inferiore rispetto a quello del mercato.



Azienda mutualistica con mutualità tra utilizzatori di beni e servizi -> la produzione è destinata a soddisfare i bisogni degli associati (aziende per la cura di malattie gravi) La sua gestione economica -> prevede l’uguaglianza tra costi e proventi. Quando i proventi superano i costi, l’eccedenza viene restituita agli associati tramite un ristorno. La sua gestione finanziaria -> correlazione tra flusso di uscite ed entrate derivante sia dai costi e proventi, sia dal capitale proprio che da quello di credito.

STRUTTURA PRODUTTIVA

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È una stabile e dinamica combinazione di fattori produttivi ordinati secondo le regole della tecnica e dell’economia. Senza una struttura non è possibile produrre in modo economicamente conveniente. Stabile -> l’azienda nasce con una struttura produttiva (senza non può produrre, scambiare) Dinamica -> cambia nel tempo, magari per l’innovazione tecnologica che porta a dover formare il lavoratore. È necessario anticipare i cambiamenti. La struttura produttiva coincide con l’azienda, senza di essa l’azienda non esiste, talvolta la struttura produttiva deve sorgere con largo anticipo rispetto al suo utilizzo. La struttura produttiva deve esistere affinché l’impresa sia abile alla produzione. Essa non viene acquistata una volta per tutte, a volte bisogna cambiarla. A ciò è legato il rischio che la struttura produttiva, nonostante sia dinamica per il fatto che invece è stabile genera costi fissi. L’acquisizione dei fattori produttivi genera costi. Possono essere osservati secondo diversi profili, come la loro variabilità/invariabilità del valore produttivo Costi fissi -> sono dei costi che l'azienda deve comunque sostenere per il solo fatto che vuole essere in condizione di produrre, essi non variano entro certi limiti al variare della produzione



Alcuni costi fissi vanno sostenuti prima che la produzione venga attuata e servono affinché l’azienda sia idonea a produrre (la struttura produttiva si acquisisce prima che inizi la produzione)



Non variano entro certi limiti al variare della produzione significa che se da 100 elementi prodotti ne voglio produrre di più, ma non ho la struttura produttiva adatta allora devo cambiare fattore produttivo. La capacità produttiva è l’unità di produzione che posso realizzare con quella struttura.



Non possono essere risparmiati: anche se un certo impianto non funziona il costo è stato sostenuto comunque (impegno giuridico)

Tipologia di costi fissi che si presentano nell’economia della gestione: -

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Costi d’esercizio -> riguardano la struttura e vengono sostenuti ad intervalli brevi di tempo es esauriscono la loro attività nel breve tempo. Es: personale, quota fissa utenze, assicurazioni e alcuni tributi. Quote di costi pluriennali -> sono legati all’acquisizione di fattori produttivi il cui utilizzo si estende nel tempo (fabbricati, impianti). Si rinnovano ad intervalli di tempo medio-lunghi. L’entità della quota di ammortamento da attribuire ad un dato periodo dipende dalla durata economica delle immobilizzazioni, ovvero dall’arco di tempo entro il quale esse potranno essere utilizzate. La durata economica è solitamente inferiore alla durata fisica

perché l’incessante progresso tecnico/innovativo mette fuori uso macchine che potrebbero ancora essere utilizzate (obsolescenza). La prassi è quella di considerare la quota di ammortamento un costo fisso la cui entità dipende dal passare del tempo piuttosto che dal grado di utilizzo di quel bene. L’impresa sostiene costi in funzione dei ricavi (costi -> produzione -> scambio -> ricavi). L’ammortamento è un processo tecnico-contabile che permette di attribuire la competenza economica di ripartizione del costo d’esercizio.

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I costi variabili: Variano al variare della produzione Vanno sostenuti dopo la produzione Possono essere risparmiati -> se produco li consumo, ma se non li produco non li consumo.

RISCHIO GENERICO D’AZIENDA: vale per tutte le aziende. Tutte le attività aziendali comportano una programmazione molto complessa. Per quanto accurata sia programmazione potrebbe non corrispondere a quello che poi accade nella realtà, perché è possibile che si verifichino degli spostamenti negativi o positivi. Gli spostamenti dipendono dal fatto che la realtà sia imprevedibile. Il rischio generico d’azienda è la possibilità che la gestione si svolga in modo diverso da quanto programmato e che quindi l’azienda non sia in grado di raggiungere gli obiettivi per i quali è stata creata. RISCHI SPECIFICI D’AZIENDA: riguardano specifiche situazioni legate a singole operazioni. Esempi di rischi specifici: -

Infedeltà dei lavoratori (spionaggio industriale) Inesigibilità dei crediti Furto, incendio, calamità naturali, pandemia Infortuni sul lavoro

Su alcuni casi di rischi l’azienda si può assicurare, quindi viene trasferito un rischio ad un altro soggetto tramite la stipulazione di un contratto di assicurazione, ma non tutti i rischi sono assicurabili. La decisione sul trasferimento dei rischi è condizionata da: -

Obbligo di legge (es. assicurazione per gli infortuni sul lavoro) Costo dell’assicurazione, se il premio assicurativo è più alto rispetto alla probabilità che l’evento accada allora non conviene.

Ogni decisione non può essere disattesa dalla realtà, tutti questi rischi non coincidono con il rischio generico, ma lo influenzano.

RISCHIO D’IMPRESA: riguarda specificatamente le imprese ovvero tutte le realtà produttive che destinano la produzione al mercato (rischio di mercato), è la possibilità che l’impresa non realizzi R>C Influenzato da: -

Rigidità dei costi Volatilità dei ricavi -> i ricavi mutano in relazione a: 1. Prezzo unitario di vendita 2. Quantità venduta: la quantità venduta può variare rispetto a quella che avevo ipotizzato, la domanda varia in funzione di tante condizioni.

Alcuni elementi critici che influenzano la volatilità dei ricavi dal lato della quantità: -

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Reddito Errori di programmazione Obsolescenza: 1. Deperibilità fisica dei beni 2. Innovazione tecnologica Cambiamento dei gusti

Tutti questi aspetti possono diventare leve strategiche: Al cambiamento dei gusti risponde la pubblicità All’innovazione tecnologica rispondono investendo in ricerche e sviluppo in modo da anticipare l’innovazione tecnologica.

Alcuni elementi critici che influenzano la volatilità dei ricavi dal lato del prezzo: a parità di quantità venduta possono verificarsi dei ricavi migliori perché il prezzo è più basso. La riduzione del prezzo può dipendere da: -

Per vendere gli stock di magazzino

Le imprese che non riescono ad anticipare i cambiamenti escono dal mercato poiché troppo esposte al rischio. Se i ricavi non fossero volatili e quindi avessi la certezza, allora la rigidità dei costi non rappresenterebbe un rischio. Il rischio d’impresa non si può eliminare, ma attuare in relazione ai costi e ai ricavi. Per arginarlo si deve attenuare la variabilità dei ricavi: -

È possibile affidare a terzi lo svolgimento di alcune operazioni. Ad esempio quando la domanda è troppo alta per la capacità produttiva dell’azienda, invece di ampliarla (creando nuovi costi fissi) affido questa funzione a terzi (generando costi variabili) perché non è detto che la domanda rimanga stabile.

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Il rischio d’impresa può essere: Originario -> è legato all’eventualità che l’impresa non riesca a vendere la produzione a prezzi remunerativi, indica il rischio che i ricavi non superino i costi. È legato a: Struttura produttiva che origina costi fissi (rigidità dei costi) Produzione per il mercato (domanda variabile e quindi variabilità dei ricavi) Derivato -> è il rischio che ricade sui soggetti che se lo accollano e deriva dal modo in cui tali soggetti modellano l’azienda e i rapporti economici al suo interno, quindi ricade sui fattori in posizione residuale. L’azienda è legata ai modelli organizzativi della produzione: ovvero l’insieme delle condizioni e dei rapporti economici che regolano lo svolgimento della produzione per quanto attiene a: • Modalità di acquisizione e remunerazione dei fattori produttivi • Assunzione del rischio • Copertura del fabbisogno finanziario • Potere di decisione

Le modalità di remunerazione dei fattori produttivi possono essere ricondotte a 3 categorie: 1. Remunerazioni primarie -> Comprende le remunerazioni che l'impresa è impegnata comunque a corrispondere una volta che la controparte abbia assolto i propri impegni, Esse sono indipendenti dall'andamento economico della gestione e la remunerazione dipende dal contratto. (es. pagamento fornitori, utenze, affitto). 2. Remunerazioni subordinate -> Tali fattori sono remunerati solo se i ricavi eccedono le remunerazioni primarie. 3. Remunerazioni residuali -> Esse dipendono da quel che resta dopo che ai ricavi sono state imputate le remunerazioni primarie ed eventualmente quelle subordinate. Dipendono dal rapporto partecipativo (dividendi dei soci) e non da un obbligo. NON SONO GARANTITE. Le prime due generano dei costi e rappresentano un’obbligazione giuridica tra impresa e fornitori dei fattori, quindi sono delle remunerazioni contrattuali (lavoratori, macchinari, energia, affitto e materie prime). Il capitale proprio garantisce l’esecuzione dei contratti quando la gestione non produce risorse sufficienti ed è il fattore produttivo che ha complete capacità della sopportazione del rischio. Svolge due funzioni: 1. Economica -> chi ha disposto il capitale lo ha fatto con la speranza di avere un profitto maggiore di chi lo percepisce in maniera contrattuale e si espone contemporaneamente al rischio di perderlo anche in parte. 2. Finanziaria -> rappresenta la capacità del capitale di effettuare i pagamenti. Fornisce i mezzi monetari per far fronte agli squilibri temporali tra il momento in cui deve pagare e il momento in cui si verificano gli incassi. Questa funzione è svolta dal capitale proprio e dal capitale di credito

Chi è che si assume gli impegni giuridici? Il soggetto giuridico è la persona fisica o ente giuridico nel cui nome viene svolta l’attività aziendale, quindi il centro d’imputazione di diritti e obblighi giuridici derivanti dallo svolgimento dell’attività aziendale. -

Se è una persona fisica coincide con la figura dell’imprenditore individuale presente nelle piccole/micro imprese Se è un’entità può essere: • Una società -> impresa (società di capitale, di persone) • Associazione -> enti del 3 settore • Fondazione -> enti del 3 settore Secondo l’ordinamento le società sono dei soggetti giuridici quando l’attività è svolta nell’interesse di più soci. Il legame tra entità e soci può essere:

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Tenue -> quando esiste una netta separazione tra entità e i soggetti retrostanti. Di conseguenza le obbligazioni giuridiche nate durante l’attività d’impresa vengono assunte esclusivamente dall’entità con il patrimonio conferito dai soci. Questo fenomeno si verifica nelle persone giuridiche che hanno autonomia patrimoniale perfetta. Le figure giuridiche dotate di questa condizione sono le società di capitale: Società per azioni o in accomandita per azioni Società a responsabilità limitata Società cooperativa Stretto -> quando non c’è separazione netta tra entità e soci, stiamo parlando di società di persone. Non essendoci una separazione, la società adempierà agli obblighi giuridici in primis con il suo patrimonio, ma nel caso in cui quest’ultimo non sia sufficiente risponderanno i soci con il proprio capitale in modo solidale e illimitato. Quindi le società di persone hanno autonomia patrimoniale imperfetta e sono: Società in nome collettivo Società in accomandita semplice -> nella quale esistono due tipi di soci: 1. Soci accomandatari -> sono solidalmente e illimitatamente responsabili con il proprio patrimonio 2. Soci accomandanti -> rispondono nei limiti del capitale conferito Se il socio accomandante agisce come fosse l’amministratore allora perderà la responsabilità limitata (diventa illimitata) pur rimanendo sempre socio accomandante.

Le persone giuridiche possono essere: -

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Pubbliche (enti pubblici) -> nascono dall’iniziativa statale con la finalità di affidare alcuni compiti che appartengono allo stato ad entità giuridiche pubbliche, in modo tale da rendere tali servizi più efficaci. Private -> sono strumenti standardizzati che il legislatore disciplina nelle loro linee generali.

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La persona giuridica privata opera attraverso: • L’assemblea dei soci -> questo organo è la fonte del potere di decisione e gestione; affida tramite delega il potere di gestione agli amministratori e li sottopone al controllo dei revisori • Gli amministrat...


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