Preparazione ALLA Prova Intermedia DI Economia Aziendale PDF

Title Preparazione ALLA Prova Intermedia DI Economia Aziendale
Course Economia Aziendale
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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PREPARAZIONE ALLA PROVA INTERMEDIA DI ECONOMIA AZIENDALE PARTE PRIMA: NATURA, FINALITÀ E STRUTTURA DELLE AZIENDE 1. Il molteplice servizio reso da un’impresa alla società. Un’impresa è un istituto economicosociale con dominanti caratteri di tipo economico. L’attività economica è professionalmente organizzata al fine della produzione e del consumo di beni economici. Tale attività è svolta dalle persone e per le persone, persone riunite in società umane. Il molteplice contributo che un’impresa rende alla società si può riassumere in più punti: - produrre beni (merci o servizi) utili a soddisfare i bisogni dell’uomo; - produrre redditi per la rimunerazione di coloro i quali costituiscono il “soggetto economico d’impresa” ossia i prestatori di lavoro (offrono lavoro cosiddetto “dipendente”) e i conferenti di capitale proprio (offrono il capitale risparmio); - creare nuove opportunità occupazionali; - favorire l’innovazione, lo sviluppo, l’accumulo e la trasmissione di informazione (commerciale, imprenditoriale, tecnologica, culturale, manageriale...); contribuire all’equilibrio della bilancia commerciale (se l’azienda è orientata all’export); - essere fonte di tributi per lo Stato; - farsi carico di istanze sociali integrate nella propria strategia di sviluppo (volontariato d’impresa, servizi sociali, sostegno al nonprofit, sponsorizzazioni...). 2. Discuti il concetto di massimizzazione del profitto nell’impresa. Per massimizzazione del profitto nell’impresa si intende la linea d’azione che rende massima la differenza tra i costi sostenuti per la produzione di un bene (merce o servizio) e i ricavi totali derivanti dalla sua vendita. In parole povere, il profitto è la differenza tra i ricavi e i costi. Se il profitto è un numero negativo, allora l’impresa subisce una perdita; viceversa ottiene un utile (o guadagno). Nella teoria economica prevalente, la massimizzazione del profitto è da intendersi come l’obiettivo fondamentale dell’impresa. Tuttavia le imprese sono istituti economici in cui convergono interessi molteplici e non potrebbero durevolmente prosperare come sistema concepito in funzione soltanto del reddito. Anche gli stessi conferenti di capitale proprio più che degli alti profitti sono attratti da prospettive di rimunerazioni durevoli e di solidi e interessanti sviluppi. La massimizzazione del profitto non è altro che è un punto di partenza dato che, se le imprese non realizzano profitti, alla lunga dovranno interrompere la produzione. 3. Il significato del documento firmato da 181 Amministratori Delegati delle imprese partecipanti al Business Roundtable, il 19 agosto 2019. “Business Roundtable” è un’associazione fondata nel 1972 senza fini di lucro, che raccoglie gli Amministratori Delegati (o CEO, Chief Executive Officer) delle 181 aziende più rilevanti negli Stati Uniti d’America. Il numero totale dei dipendenti di tali società supera addirittura i 15 milioni. L’associazione si è riunita il 19 agosto 2019 per rilasciare una nuova “Dichiarazione sullo scopo di una società”, firmata da tutti i 181 CEO. Il punto cardine di tale dichiarazione è l’impegno a guidare le proprie aziende a beneficio di tutte le parti interessate (vale a dire i portatori di interesse o “stakeholder”): dipendenti, clienti, azionisti, fornitori, comunità. A differenza delle dichiarazioni dal 1997 in poi, in cui si era sottolineato il primato degli azionisti tra gli stakeholder, nella nuova dichiarazione dell’agosto 2019 l’attenzione si è spostata verso tutti i portatori di interesse. I propositi sono i seguenti: - investire nei dipendenti; - portare valore ai clienti; - generare valore a lungo termine per gli azionisti; - rapportarsi in modo etico con i fornitori; - supportare la comunità in cui si lavora. In sintesi, si è attribuito valore a tutti gli stakeholder, poiché il contributo di ognuno di essi è fondamentale al successo di un’azienda. 4. Esplicita il significato di beni economici e illustra alcune possibili classificazione degli stessi. L’attività economica è svolta, congiuntamente ad attività di altra natura, per il soddisfacimento dei bisogni, suscitati dal perseguimento dei fini delle persone. Si definisce bisogno l’esigenza di un bene necessario agli scopi della vita. Si distinguono due classi di beni: i beni economici e i beni non economici. Nello specifico, i beni economici sono merci e servizi; tuttavia essi presentano valore di scarsità rispetto alle esigenze espresse dalle persone. Tali beni possono essere classificati in più

categorie in base alle caratteristiche che presentano: - primari o essenziali VS voluttuari o secondari o superflui; - differenziabili (presentano caratteristiche diverse per lo stesso prodotto tra imprese concorrenti) VS non differenziabili o commodities (con caratteristiche uguali in tutte le imprese); - di consumo (utilizzati direttamente) VS strumentali (utilizzati per produrre altri beni); - ad utilizzo singolo VS durevoli; - a consumo individuale VS a consumo collettivo; - privati (offerti da soggetti privati) VS pubblici (come anagrafe, sicurezza, difesa... offerti da soggetti pubblici in cambio di tributi o tasse). 5. Homo oeconomicus vs. Persona. Perché questa distinzione è rilevante ai fini dell’Economia aziendale. Ogni teoria economica è basata sulle persone, sui gruppi di persone e sui loro comportamenti. Le scienze economiche studiano le società umane e analizzano le manifestazioni economiche delle stesse, distinguendole dalle manifestazioni di tipo biologico, sociologico, politico, etico e morale. Tradizionalmente tali scienze si sono soffermate sulla prevalenza dell’essenza economica delineando un soggetto definito “homo oeconomicus”. Nelle teorie economiche moderne, invece, si attua una distinzione tra due tipologie di persone: - l’homo oeconomicus (soggetto autonomo ed egoista; orientato esclusivamente alla massimizzazione dei propri redditi, mitigata solo dall’ispirazione al tempo libero utile per godere della ricchezza accumulata; in grado di valutare solo razionalmente le proprie scelte); - la persona umana (usa l’attività economica non come fine ma come mezzo per soddisfare i propri bisogni; membro di società umane e perciò le scelte economiche non sono mai della singola persona in senso stretto; con razionalità limitata; se posta ad operare in contesti di giustizia, condivide i valori della solidarietà, della lealtà e del progresso). Questa distinzione è rilevante ai fini dell’Economia aziendale perché restituisce umanità alla figura dell’imprenditore, il quale non agisce solo razionalmente in vista di una mera massimizzazione del profitto, bensì è parte integrante del tessuto sociale in cui vive e opera. La supposta esistenza del cosiddetto homo oeconomicus, di fatto, rappresenta più che altro un mito contrapposto al realismo che vede la centro la persona nella sua totalità, persona mossa non esclusivamente da interessi economici ma caratterizzata da valori umani. 6. Soggetti, e relativi interessi e attese, coinvolti nel caso di fallimento di un’impresa rilevante per il proprio territorio. Consideriamo ad esempio un’impresa di famiglia (costituita da due famiglie) produttrice di macchine per il legno. Supponiamo che tale impresa conti 2500 dipendenti e abbia 11 stabilimenti, dei quali 3 all’estero e 7 + la sede centrale in una provincia italiana. Essa è la maggior impresa della provincia. Tuttavia, a causa della crisi economico-finanziaria del 2008, che ha coinvolto principalmente il settore immobiliare, tale impresa ha affrontato un fallimento: crolla il settore immobiliare -> crolla l’acquisto di mobili -> si verifica una crisi nella produzione e nel consumo di macchine per il legno (-45% degli ordini). In questo caso, diversi sono i soggetti coinvolti che subiscono un forte danneggiamento: - i fornitori (diminuzione del loro mercato); - i dipendenti (diminuzione dei posti di lavoro); - i proprietari, sia le famiglie proprietarie sia gli azionisti se l’azienda è quotata in borsa (diminuzione della ricchezza e dello status); - i clienti (difficoltà a mantenere vive le macchine e/o a reperire i pezzi di ricambio); - le banche (perdita dei crediti); - il territorio (ne risentono tutte le attività come ristoranti, bar, alberghi, ditte di trasporto... nei pressi dell’azienda fallita); - i rivenditori (perdita di un fornitore); - lo Stato (diminuzione delle tasse). 7. I concetti di istituto e di azienda. Gli istituti sono società umane che assumono carattere di istituzioni ossia di regole, di strutture e di comportamenti. L’istituto è il luogo nel quale si svolge l’attività economica, ossia l’attività di produzione e di consumo di beni economici. È componente essenziale dell’economia di mercato il fatto che i singoli istituti possano operare in libertà nella scelta delle combinazioni economiche e delle modalità di loro svolgimento e che le autorità pubbliche intervengano a regolare, ad innovare e a svolgere l’attività economica negli aspetti e per le parti la cui responsabilità non può essere assunta dalle singole aziende o da limitati aggregati di aziende. Si considerano rilevanti quattro classi di istituti: le famiglie, le imprese, lo Stato (articolato negli istituti della P.A., pubblica amministrazione) e gli istituti nonprofit. Ad essi corrispondono quattro classi di aziende: aziende familiari di consumo, aziende di produzione, aziende di

pubbliche amministrazioni (o aziende composte pubbliche), aziende nonprofit. L’azienda è l’ordine strettamente economico di un istituto, ove si esprimono le spinte e le capacità innovative delle singole persone e degli aggregati di persone. Le operazioni di azienda si attuano con il concorso di vasti insiemi di condizioni di produzione. 8. Illustra le 4 classi di istituti e i loro fini primari. Le quattro classi di istituti sono: 1. la famiglia, il cui fine primario è di ordine sociale ed etico (il fine economico è necessario solo a soddisfare i bisogni dei membri); 2. l’impresa, il cui fine primario è di ordine economico (in particolare la rimunerazione monetaria dei prestatori di lavoro e dei conferenti di capitale risparmio o azionisti); 3. lo Stato (istituti della pubblica amministrazione), il cui fine primario è di ordine economico, sociale e morale in vista dell’appagamento dei bisogni pubblici dei cittadini e di chi presta lavoro nell’ente pubblico; 4. gli istituti nonprofit, il cui fine primario è di ordine sociale, morale e culturale. 9. Illustra il modello della struttura dell’azienda. La struttura dell’azienda si compone di cinque macrovariabili interconnesse a sistema tra loro e immerse nell’ambiente. Esse sono: 1. la configurazione delle combinazioni economiche (il cuore dell’azienda ossia l’attività caratteristica); 2. l’assetto istituzionale (proprietà, quote, come si governa); 3. il patrimonio (condizioni produttive materiali e immateriali); 4. l’organismo personale (numero di persone coinvolte, qualifiche, retribuzioni); 5. l’assetto organizzativo (assegnazione della responsabilità). 10. Le diverse classi di negoziazioni. Le negoziazioni sono operazioni di scambio che l’impresa attua in virtù del fatto che i singoli istituti non sono economicamente isolati. Sono complementari alle attività interne di trasformazione tecnica e caratterizzano fortemente sia i singoli istituti sia i sistemi economici nei quali essi operano. Le negoziazioni si classificano in ragione dell'oggetto scambiato: - beni privati; - disponibilità di mezzi monetari a vario titolo; - copertura di rischi mediante contratti di assicurazione; - lavoro prestato dalle persone; - beni pubblici (erogati dallo Stato in cambio di tributi). Le negoziazioni si svolgono secondo una molteplicità di condizioni di scambio e di forme contrattuali; spesso alle relazioni di puro scambio si sovrappongono relazioni di cooperazione e di competizione tra gli istituti coinvolti; insiemi omogenei di scambi formano i mercati. 11. Le 5 classi delle operazioni di gestione: definizioni ed esemplificazioni. La gestione è il grande insieme di operazioni attraverso le quali l’impresa attua direttamente la produzione economica. Si compone di cinque sottoinsiemi. 1. La gestione caratteristica è composta dall’insieme di operazioni di gestione che identificano la funzione economico-tecnica di un’azienda e suscitano la gran parte di costi e ricavi. Ad esempio un’analisi di mercato in seguito all’acquisizione di materie prime, alla trasformazione in prodotti finiti e alla commercializzazione. 2. La gestione finanziaria è volta a coprire il fabbisogno finanziario dei mezzi monetari necessari per avviare l’impresa e sostenerne lo sviluppo. Essa è caratterizzata da una previsione e un’analisi del fabbisogno finanziario, una valutazione del ricorso ad un capitale di rischio o di prestito, pianificazione delle negoziazioni e gestione dei relativi contratti (liquidazioni e dividendi). Può essere in senso lato (negoziazioni di capitale proprio) e in senso stretto (negoziazioni di capitale di prestito proveniente da varie fonti). 3. La gestione patrimoniale è l’attività di investimento di risorse monetarie eccedenti rispetto a quanto richiesto dalla gestione caratteristica e corrisponde ad un reddito. Ad esempio l’investimento in titoli di Stato o azioni di altre imprese. 4. La gestione assicurativa consiste nella copertura di rischi particolari mediante assicurazione. Si tratta di rischi relativi, ad esempio, ad infortuni sul lavoro che necessitano di contratti di assicurazione. 5. La gestione tributaria deriva dal fatto che tutte le imprese sono soggette al pagamento di tributi di varia natura. I tributi, ad esempio, vengono applicati ai beni d’acquisto. 12. Gestione caratteristica, gestione patrimoniale, gestione finanziaria: concetti ed esempi relativi a un’impresa a tua scelta. Consideriamo l’azienda Ratti, una delle più note industrie seriche nel panorama nazionale italiano e internazionale. Gestione caratteristica (nello specifico analizziamo il business dei foulard): - ricerca e sviluppo (sostenibilità rispetto all’ecosistema, riduzione dei consumi, attenzione a materie e prodotti, riciclo, sperimentazione e adozione di nuove tecniche produttive, di nuove

tecnologie e di nuovi processi di stampa); - controllo qualità a monte (seta acquistata) e a valle (prodotto finito); - acquisto di materia prima (seta) e macchinari; - trasformazione tecnica in prodotti finiti (disegno e progettazione dei tessuti; tessitura: filatura, roccatura, orditura; tintostamperia: purga, tintoria, placcatura, preparazione colori; stampa; lavaggio; finissaggio; confezionamento del prodotto finito); - marketing (pubblicità e vendita a marchi d’abbigliamento come Hermes, Givenchy, Furla, Ungaro); - logistica (trasporto e immagazzinamento della seta e del prodotto finito). Gestione patrimoniale Nei primi sei mesi del 2019 il Gruppo ha realizzato investimenti in attività fisse (immobilizzazioni materiali ed immateriali) per 3.8 milioni di Euro (3.4 milioni di Euro nel 2018). In particolare, gli investimenti si riferiscono per 1.9 milioni di Euro a nuovi macchinari per la stampa e relative strutture di supporto, per 0.9 milioni di Euro all’efficientamento energetico e ad ulteriori migliorie relative al sito produttivo di Guanzate e per 0.4 milioni di Euro ad adeguamenti a normative di sicurezza. Gli investimenti si inseriscono nell’ambito delle strategie aziendali sul fronte del prodotto, dei processi e del servizio, strategie volte all’efficienza, all’innovazione tecnologica ed all’incremento della produzione in un’ottica di sostenibilità sociale e ambientale. Gestione finanziaria Chiedere prestiti alla banca o ad altri per fare investimenti. 13. La gestione caratteristica: nozione ed esemplificazione con riferimento al caso di Birra Praforte. La gestione caratteristica è composta dall’insieme di operazioni di gestione che identificano la funzione economico-tecnica di un’azienda e suscita la gran parte di costi e ricavi. Consideriamo l’impresa Praforte, il cui business è la produzione di birra. Gestione caratteristica: ricerca e sviluppo (nuove formule e ricette); - controllo della qualità a monte (materie prime) e a valle (assaggiatori); - acquisto delle materie prime (malto e luppolo), delle bottiglie, delle etichette e dei macchinari; - trasformazione tecnica in prodotti finiti attraverso operazioni di macinatura del malto (produzione di 4 tipologie di birra), miscelatura con acqua per produrre il mosto, aggiunta del luppolo (sia conservante sia aromatizzante), bollitura, fermentazione grazie al lievito, riposo in cisterna a bassa temperatura (no pastorizzazione), imbottigliamento in fusti, etichettatura; marketing (pubblicità e vendita in più canali come le birrerie, la grande distribuzione, i ristoranti,...); - logistica (trasporto e distribuzione fisica dei prodotti, recupero dei fusti). 14. La gestione caratteristica: nozione ed esemplificazione con riferimento a un business di Ratti. La gestione caratteristica è composta dall’insieme di operazioni di gestione che identificano la funzione economico-tecnica di un’azienda e suscita la gran parte di costi e ricavi. Consideriamo l’impresa Ratti, azienda comasca nel settore della seta. Gestione caratteristica (nello specifico analizziamo il business dei foulard): - ricerca e sviluppo (sostenibilità rispetto all’ecosistema, riduzione dei consumi, attenzione a materie e prodotti, riciclo, sperimentazione e adozione di nuove tecniche produttive, di nuove tecnologie e di nuovi processi di stampa); - controllo qualità a monte (seta acquistata) e a valle (prodotto finito); - acquisto di materia prima (seta) e macchinari; trasformazione tecnica in prodotti finiti (disegno e progettazione dei tessuti; tessitura: filatura, roccatura, orditura; tinto-stamperia: purga, tintoria, placcatura, preparazione colori; stampa; lavaggio; finissaggio; confezionamento del prodotto finito); - marketing (pubblicità e vendita a marchi d’abbigliamento come Hermes, Givenchy, Furla, Ungaro); - logistica (trasporto e immagazzinamento della seta e del prodotto finito). 15. La gestione caratteristica: nozione ed esemplificazione con riferimento a un business di ePrice. La gestione caratteristica è composta dall’insieme di operazioni di gestione che identificano la funzione economico-tecnica di un’azienda e suscita la gran parte di costi e ricavi. Consideriamo l’impresa ePrice, e-commerce italiano. Gestione caratteristica: - ricerca e sviluppo (migliorie al sito); - acquisto di materie prime (acquisto merci dai fornitori); - trasformazione tecnica e spaziale (conservazione merci in magazzino, trattenuta dei prodotti); - marketing (pubblicità tramite sito aziendale. Il sistema marketing di ePrice permette ai consumatori di acquistare direttamente da ePrice o da rivenditori terzi attraverso un marketplace. I vantaggi sono molteplici sia per il cliente che per il rivenditore. Per quest’ultimo in particolare, questa soluzione di marketing garantisce visibilità, affidabilità, sicurezza, risparmio e migliori possibilità di gestione dell’assistenza clienti); - logistica (l’azienda

ePrice possiede un magazzino automatico a Truccazzano (Milano), che si estende per 22mila mq. Questo garantisce il 60% in più di disponibilità di magazzino, utilizzata per i grandi elettrodomestici e, data la centralità del posto, garantisce una gestione della spedizione più efficace ed efficiente. Inoltre ePrice possiede sia dei “Lockers’’ (300 in tutta Italia), ossia sportelli automatici attivi h24 dove si possono ritirare gli articoli acquistati online, sia dei “pick&pay’’, ovvero negozi dove si possono ritirare gli acquisti fatti online). 16. Le principali coordinazioni economiche parziali: illustrale con riferimento all’impresa che hai analizzato. Le coordinazioni economiche parziali sono l’insieme ordinato di processi della medesima specie caratterizzati da una funzione e da un insieme di competenze specialistiche applicate al loro svolgimento. Spesso, nel linguaggio comune, sono denominate semplicemente “funzioni aziendali”. Esse sono riconducibili alle seguenti classi e sottoclassi di operazioni: - configurazione dell’assetto istituzionale; - gestione caratteristica (ricerca e sviluppo, approvvigionamenti, trasformazione tecnica e spaziale, commercializzazione, logistica), finanziaria (gestione del capitale di rischio, gestione dei debiti di prestito), patrimoniale, tributaria, assicurativa; - organizzazione; - rilevazione. Analizzi...


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