R. Deliege Storia dell\'antropologia culturale PDF

Title R. Deliege Storia dell\'antropologia culturale
Author Ludovica Magnacca
Course Antropologia culturale
Institution Sapienza - Università di Roma
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RIASSUNTO DETTAGLIATO PER ESAME ANTROPOLOGIA CULTURALE...


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CAP1 L’EVOLUZIONISMO

La teoria dell’evoluzione nel 19 sec diventa una sorta di ideologia nazionale. La teoria dell’evoluzione della specie fu formulata da C. Darwin(1809-1882).! Nato in una famiglia di intellettuali, grazie al suo prof di Cambridge parte come naturalista in una spedizione in America Latina a bordo della Beagle. Il viaggio dura 5 anni e lo impressiona particolarmente l’arcipelago delle Galapagos, su queste isole si trovano specie animali che esistono sul continente sudamericano, ma si differenziano dalle specie continentali per alcune caratteristiche: il cormorano uccello di fiume dal becco lungo del brasile, alle Galapagos ha ali piccole e non è in grado di volare. Le tartarughe nelle Galapagos sono giganti e si distinguono per alcuni dettagli da un’isola all’altra. La diversità è data dal tipo di ambiente abitato da questi animali. Queste osservazioni fanno pensare a D. che le specie animale non sono fisse, ma in continua trasformazione (riprende in questo il francese Lemark). ! 1859 pubblica “l’origine delle specie”, fino ad allora i biologi consideravano i raggruppamenti animali come fissi e eterni; D compie quindi una rivoluzione affermando che le specie non sono immutabili.! D legge Malthus “saggio sul principio di popolazione” nel quale l’autore formula il suo principio di popolazione affermando che gli organismi viventi producono più discendenti di quanti ne possano sopravvivere. Tra gli esseri viventi c’è una tendenza a riprodursi più di quanto non lo permetta la quantità di nutrimento a disposizione. Nonostante ciò le popolazioni adulte tendono a rimanere stabili. Questo illuminò D e Wallace (naturalista inglese) che scoprirono il principio della selezione naturale spiega il come della trasformazione della specie. A dare sistematicità a questa teoria fu D con la stesura di “l’origine della specie”.! Per D la teoria dell’evoluzione è un processo attraverso cui organismi capaci di riprodursi e sopravvivere in un dato ambiente, lo fanno a spese di altri che non sono possiedono tale capacità. L’ambiente muta e ne consegue che gli organismi devono saper adattarsi. Per farlo hanno bisogno di certe qualità e nel corso delle generazioni quella che era una peculiarità diventa caratteristica dell’intero gruppo (sopravvivenza del più adatto).l’evoluzione è il cambiamento trans generazionale che si produce nel momento in cui forme organiche si adattano ai cambiamenti del loro ambiente.! Dal processo di adattamento si deduce che le forme più adattate sono migliori delle precedenti, si passa da forme più semplici a forme più complesse. Tutto l’universo evolve, passando per forme sempre meglio adattate verso una certa perfezione. L’evoluzionismo è una teoria dell’ineluttibilità del progresso. Il progresso è inevitabile, gli organismi muoiono o si migliorano.! A differenza di Wallace che per le sue convizioni religiose si rifiuta di fare il grande passo, D inserisce l’uomo nel meccanismo generale di evoluzione, nel 1971 pubblica L’origine dell’uomo. La scoperta dell’uomo di Neanderthal nel 56 e dell’uomo di Cro-Magnon nel 1868, confortavano le convinzioni di D, che potè affermare che l’uomo discendeva da un mammifero provvisto di coda e orecchie a punta che probabilmente viveva sugli alberi del vecchio mondo.! Questa rivoluzione scientifica portò alla preoccupazione di sitemare i popoli e le istituzioni sociali del mondo in sequenza evolutive. Dal momento in cui l’evoluzione è progresso, le forme più avanzate delle istituzioni erano giudicate superiori alle forme più primitive. Per il teorico evoluzionista la società vittoriana era la più avanzata. I reperti storici dell’epoca potevano far luce sulla cultura materiale, ma non dicevano nulla delle istituzioni sociali primitive, e per comprendere la storia di queste ultime bastava studiare gli esempi ancora viventi dell’antichità dell’uomo. Morgan sosteneva che i diversi stadi di sviluppo della famiglia esistevano ancora e erano dunque osservabili. Con sguardo etnocentrico le società occidentali erano considerate le più evolute, e così le istituzioni quali: la famiglia, lo stato, la religione, il matrimonio, l’organizz. Politica. E si riteneva di conseguenza che stadi precedenti fossero caratterizzati da anarchia, promiscuità sessuale, politeismo ecc. si distinguevano popoli superiori da popoli inferiori.! Le sopravvivenze istituzioni o costumi sopravvissute in uno stadio più avanzato della società considerate come testimonianze degli stadi anteriori.! Scopo di ogni studioso è quello di ricostruire schemi evolutivi, sistemare i popoli e le istituzioni in sequenze evolutive è rintracciare le origini delle istituzioni moderne considerate come punto di arrivo del progresso umano e. Svilluppo dell’umanità in un’unica direzione.!

MORGAN 1818 - 1881 Tra i principali antropologi evoluzionisti. È un antrop. Da tavolino, descrive la società degli irochesi. Nasce in una famiglia agiata. Il suo “La società antica” attira l’attenzione di Marx e Engels, i quali resero popolare l’opera in cui vedevano una conferma alla loro teoria; fu pubblicato in russia tra i classici del pensiero scientifico, per l’analisi sul comunismo primitivo. Tuttavia seppur “recuperato” non dev’essere considerato marxista né sovietico stalinista.! Si opponeva alla teoria della creazione separata delle razze da parte di Dio, riteneva che gli uomini appartenevano alla stessa razza e trovava mostruosa la distinzione tra uomo civilizzato e schiavo. Opposto a lui il biologo Agassiz, chiariva che gli uomini appartenevano alla stessa specie ma non alla stessa razza e che queste occupavano posizioni differenti sulla scala della natura, difendendo le ragioni della schiavitù. ! Morgan voleva confermare però l’idea di un’origine comune.! M. divide la storia dell’umanità in 3 stadi: selvatichezza, barbarie e civiltà. I primi due stadi sono divisi a loro volta in: inferiore medio e superiore. Esiste una progressione naturale e necessaria, che include tutta l’umanità e conduce alla perfezione. Questa unilateralità fu criticata a M. l’evoluzione di M è materialista, basata sul miglioramento dei modi di sussistenza e sulle invenzioni.! 1. stadio inferiore dello stato selvaggio: uomo si nutre di frutta e noci, sopravvive grazie alla raccolta. Si sviluppa linguaggio articolato, non esistono società viventi che possano testimoniare questo stadio che termina con la scoperta del fuoco e della pesca.! 2. stato medio ___: fuoco e pesca, l’umanità si diffonde in regioni più vaste. Esempi viventi Aborigeni e Polinesiani.! 3. stato superiore ___: inizio invenzione arco e frecce. Esempi società indiane america del nord! 4.stadio inferiore dello stato delle barbarie: invenzione ceramica! 5. stato medio ___: uso architettonico della pietra, domesticazione animali, agricoltura irrigua! 6. stato superiore___: lavorazione del ferro. Antiche società greche! 7: stadio della civiltà: comparsa alfabeto fonetico e scrittura.! Pur non esistendo + alcuni stadi delle società M riteneva che erano osservabili delle sopravvivenze; es nella società hawaiana M nota che non ci sono termini diversi per disegnare zii e zii, nipoti maschi ne femmine. Zii e zie sono chiamati “padre” e “madre”. Secondo M questa confusione terminologica è una sopravvivenza del tempo in cui fratello e sorella si sposavano tra loro nello stesso gruppo. Perciò postula che all’origine dell’umanità la famiglia consanguinea rappresenta una prima tappa nello sviluppo della famiglia.! Tuttavia, nonostante le congetture evoluzioniste, dati empirici mostrano che famiglie estese esistono in società complesse, e famiglie mononucleari sono tipiche di società di caccia e raccolta. Si sfatano i miti del comunismo sessuale primitivo. Così come la pesca è un adattamento all’ambiente locale, non precede la caccia. Nonostante ciò M ha gettato le basi per lo studio della parentela, forse è stato il suo contributo maggiore.! EDWARD TYLOR 1832-1917 T primo docente di antrop all’università di Oxford e antropologo britannico illustre.! A 23 anni intraprese un viaggio negli stati uniti e nel Messico, qui vide strane usanze, come l’autoflagellazione che gli ricordavano riti dell’antico egitto. Queste osservazioni ispirarono la “teoria delle sopravvivenze”. T è il primo a pensare una scienza che include tutti gli aspetti dell’uomo e fu lui stesso a chiamarla antropologia.! Egli evidenzia per primo l’unità psichica del genere umano, osservando pratiche simili in diverse parti del mondo lo porta a pensare che la mente umana funzioni in modo pressoché analogo in tutte le società.! Esistono delle differenze tra gli essere umani, ma queste sono dovute al grado di evoluzione e si distingue così dai “razzialisti” che consideravano le differenze insuperabili, per T gli uomini sono simili e si distinguono per grado non per natura. Inoltre i tratti di una stessa cultura non evolvono tutti alla stessa velocità e possono sussistere tratti del passato. Ad esempio in inghilterra pur se la medicina è affermata, nelle campagne ci sono dei guaritori che curano con i salassi. Ugualmente, pure se non si caccia con l’arco, vi sono associazioni di balestrieri. Le sopravvivenze sono per T miniere di info storiche e le popolazioni selvagge sono rappresentanti degli stadi anteriori della società.! T. procede con “metodo comparativo” che mette in relazione dati provenienti da ambienti diversi per trarne conclusioni generali.!

T in uno studio sulle relazioni tra generi e suoceri, da un’impronta di tipo non evoluzionista, ma funzionalista. Evidenzia 3 tipi di relazione. 1 quando la donna vive nella residenza della famiglia del marito è lei ad avere atteggiamenti di evitazione con i suoceri, quando è il marito a vivere nella residenza della famiglia della moglie è lui ad avere comportamenti evitanti, in un terzo caso quando gli sposi vivono in una nuova residenza separata da quella di origine, non ci sono particolari regole. Tecnonimia in certe società gli sposi non si chiamano con i loro nomi ma con i nomi dei figli, es madre di giovanni.! Nello studio sulle religioni T elabora il concetto di animismo, le società primitive per lui non conoscono divinità supreme, queste appaiono in seguito all’evoluzione. T definisce la religione come la “credenza in esseri spirituali”, e la considera un fenomeno universale. L’animismo è il punto zero della religione, la forma elementare. Vinoltre nota che anche le nozioni di anima e spirito sono diffuse universalmente e che ad esse sono associati termini come, ombra vita, soffio.! La forma più semplice di religione nasce dalla riflessione del primitivo sull’esperienza del sogno e sulla morte, il concetto di anima slegata dal corpo poteva essere una soluzione ai suoi interrogativi. L’uomo primitivo ha una visione dualista dell’universo, tutte le creature hanno un corpo e uno spirito. Non ci sono divinità, ma spiriti, che sfuggono al controllo dell’uomo, per cui nasce il culto degli antenati, e successivamente queste anime si incarnano negli essere viventi e si passa dall’animismo al feticismo; i feticci gia funzionano come divinità, vengono venerati per ottenere favori. Più avanti questi spiriti vengono divinizzati prima come elementi naturali, poi come dei della pace, del sole (politeismo), a termine di questo processo c’è il monoteismo, la credenza dei popoli civilizzati. Anche la religione passa da forme elementari a più complesse, verso il progresso.! T pensa che la religione poggi su idee false, e se in passato la ragione ha condotto l uomo verso la religione, ora la stessa deve allontanarlo per far posto alla scienza. Sono state mosse critiche, da E.Pritchard il monoteismo è diffuso in società anche primitive, non c’è nulla che verifichi che l’animismo sia la prima forma di religione.! 1881 T pubblica primo manuale di antropologia (anthropology), ampio spazio dedicato allo studio delle razze. La mente e il corpo degli uomini sono simili, nonostante altre differenze. Razze diverse possono accoppiarsi, gli uomini appartengono alla stessa specie ma differiscono per il grado di evoluzione. Compito dell’antropologia è ricostruire il cammino verso il progresso.! JAMES FRAZER 1854 1941 Antropologo da tavolino per eccellenza, morì un anno prima di Malinowski suo allievo. Oggi screditato.! Nasce in una famiglia agiata e presbiteriana, poi diventa ateo. Scrive Il ramo d’oro, un’opera di 13 volumi al tempo dell’impero romano, a Nemi sorgeva il santuario della dea Diana e del suo consorte Virbio. La regola voleva che chiunque potesse diventare sacerdote e assumere il titolo di re della foresta, ma per farlo doveva prendere per primo una fronda dall’albero sacro (il ramo d’oro) e uccidere il sacerdote in carica. Una tale barbarie contrastava con i principi della civiltà romana e non c’erano precedenti nell’antichità classica, perciò F iniziò a cercare spiegazioni all’esterno del mondo antico. Ricorre al metodo comparativo, sezionando il mito romano e analizzando ogni elemento:! 1. Il re sacerote, è una figura conosciuta in Grecia, nell’italia antica e in molte società primitive, ed è considerato re sacerdote e mago.! 2. Per i selvaggi il mondo vegetale è animato, le piante ospitano uno spirito, nell’europa contadina sono diffuse le feste dell’albero di Maggio! 3. L’uomo- dio deve essere ucciso appena manifesta segni di debolezza, per preservare la sua anima affinchè venga catturata dai suoi adepti (frequente in cambogia)! 4. Il mito di balander divinità scandinava associata al vischio, spiega il perché del taglio del ramo d’oro: la vita di balander risiede nel vischio! 5. Il vischio viene raccolto nel sosltizio d’estate e d’inverno e associato al culto del sole: per questo il ramo della leggenda è d’oro! 6. La divinità degli antichi Ariani era il dio del cielo e del temporale, l’associazione con la quercia è data dal fatto che questa è frequentemente bersaglio di fulmini! Il prete di Nemi simbolizza, in quanto sacerdote-divino, il grande dio latino del cielo, Giove, che si compiace di dimorare nel vischio delle querce.! Teoria della religione: la storia dell’umanità è divisa in 3 stadi: magia, religione e scienza. Come tylor, l’uomo primitivo non conosce divinità, e di fronte a fenomeni soprannaturali dispone della

magia che poggia su una teoria della causazione, ovvero ad un evento naturale succede sempre un altro evento naturale. Si può dire che sia è una pseudo-scienza, poiché il mago vede nella natura un ordine e un’uniformità ed enuncia leggi. Il pensiero magico è dominato da due leggi “legge della similarità” e “legge del contagio o del contatto”: 1.il simile pproduce il simile, il mago produce una cosa imitandola (per ferire un nemico, si ferisce l’immagine di quel nemico). 2. Le cose entrate in contatto tra loro continuano ad agire le une sulle altre anche dopo esser state separate. Il mago produce una magia su un oggetto e quella magia avrà effetti sulla persona che in precedenza è stata in contatto con quell’oggetto.! F. considera tutte queste “leggi” come altre superstizioni, fallaci e coloro che vi credono sono vittime di illusioni. Magia= falso sistema di leggi naturali. Gli uomini primitivi che senza riti i fenomeni naturali avevano cmq luogo, e di fronte all’impotenza dell’uomo di fronte alla natura, si apre l’età della religione. Se il mondo procede senza riti magici è per opera di esseri soprannaturali. Anche questa idea, che mette in dubbio la regolarità della natura viene superata, e a poco a poco la religione viene rimpiazzata dalla scienza. F. considera magia e religione come spiegazioni illusorie del mondo.! La critica diffusionista: contro la teoria evoluzionista contestano il primato dell’invenzione, x gli evoluz. Ogni società passa da uno stadio all’altro attraverso le invenzioni (es fuoco?, per i diffusionisti è assurdo. Idea di fondo idee e tratti culturali si trasmettono di continente in continente in seguito alle migrazioni, così come le invenzioni. Oggi con la globalizzazione il processo è + rapido.!

CAP2 LA SCUOLA FRANCESE EMILE DURKHEIM La Francia, insieme a Stati uniti e Grand Bretagna ha segnato la storia dell’antropologia.! Di Grande influenza nell’antropolgia Emilè Durkheimnato nel 1858 da una famiglia ebrea. Scrisse una tesi in sociologia che poi diventò La divisione del lavoro sociale. Docente all’università di Bordeaux, terminò la carriera alla Sorbona.! 1898 pubblicò l’Annèe Sociologique, una rivista di scienze sociali che diventò portavoce di una vera e propria scuola di sociologia. Tra i collaboratori M.Mauss suo nipote, Hertz, Hubert ecc. D morì nel 1917.! Alcuni illustri dell’antropologia, come Malinowski e Radcliffe Brown riconoscono a D un’influenza importante. L’antropologia si è interessata alla dicotomia tra sacro e profano, tra società segmentarie e società organiche, ai concetti di “rappresentazioni collettive” e “fatti sociali”.! Il metodo In Le regole del metodo sociologico D enuncia una serie di principi epistemologici che segneranno l’antropologia sociale moderna.! Gia dal XX sec. l’antropologia sociale voleva sbarazzarsi della componente biologica e trovò nell’opera di D. un programma per far emergere la specificità del sociale. Per D la sociologia è lo studio dei fatti sociali qualcosa che esiste fuori dall’individuo; i fatti sono reali, hanno un’esperienza propria esterna all’individuo e sono separati dai soggetti coscienti che li rappresentano. Un fatto sociale è una cosa.! Questo concetto influenza l’antropologia classica e la concezione Malinowskiana di osservazione partecipante: l’idea secondo cui esiste un mondo oggettivo che trascende gli individui e che può essere compreso dall’esterno.! Per D la sociologia è una scienza positivista che trae le sue conseguenze proprio dall’osservazione.! Un altro concetto chiave di D è quello di rappresentazioni collettive, che creerà un accostamento con l’etnologia. Sono definite da D come “stati di coscienza collettiva” e in quanto tali oltrepassano quella individuale. Le RC sono delle realtà sui generis, intendono materializzare il pensiero, le credenze, farli passare per reali o materiali.! C’è un ambiguità in D come in Malinowski, perché il concetto di fatto sociale, non lega con quello di rappresentazione collettiva. M afferma che l’etnografia è la scienza dell’osservazione, ma al tempo stesso il suo scopo è di cogliere il punto di vista dell’indigeno, vale a dire un sistema di rappresentazioni.! La nozione di società avvicina D allo struttural funzionalismo britannico. La società è un’entità fondamentale, che possiede realtà propria, trascende la somma degli individui che la compongono; funziona come un essere vivente e ha bisogno di coesione e regolarità anche se autonomo l’individuo dipende dalla società, anzi + è autonomo + ne dipende: è perché sono

diversi che gli esseri umani si associano, nel matrimonio ma anche nella divisione del lavoro. La divisione del lavoro è un fenomeno essenziale alla vita sociale, poiché crea solidarietà.! Solidarietà e individuo D è un precursore del funzionalismo, che ha inevitabilmente subito l’influenza dell’evoluzionismo. Egli presta attenzione alle società inferiori, che presentano caratteristiche proprie e si distinguono dalle società avanzate.! Una delle definizioni più influenti del concetto di società è data da F.Tonnies, che per l’autore può essere compreso solo se messo a confronto con quello di comunità. A parer suo la comunità è caratterizzata dalla prossimità affettiva e spaziale degli individui. Nella comunità il noi, prevale sull’io, l’individuo si fonde nella collettività. La società invece si basa su forme moderne di legami sociali fondati su interessi personali. L’interesse è alla base dei rapporti sociali orientati al mercato e al contratto. ! L’opposizione di Tonnies viene ripresa da D secondo cui le società si distinguono per il grado di solidarietà che vi prevale: s.meccanica o s.organica. la prima si esprime attraverso l’uguaglianza e i membri del gruppo sono uniti da sentimenti comuni, la seconda è fatta di interdipendenza, di divisione del lavoro, ognuno partecipa all’insieme secondo le sue capacità. D ritiene che nel caso della s.meccanica, l’individuo non appartiene a se stesso, ma è sottomesso alla collettività, nella s.organica l’individuo ha una propria sfera d’azione e una propria personalità. D stima che la s.meccanica sia presente di più nelle società inferiori, ma dipende dalla divisione del lavoro: + è rudimentale + la solidarietà è meccanica e gli indi...


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