Riassunti Management- corso di management e diritto d\'impresa latina PDF

Title Riassunti Management- corso di management e diritto d\'impresa latina
Author Valerio Paone
Course Management e diritto d'impresa
Institution Sapienza - Università di Roma
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riassunti del libro integrate con le slide...


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RIASSUNTI MANAGEMENT (slide) Parte 1 – L’impresa sistema vitale INTRODUZIONE A partire dagli ultimi decenni del secolo scorso, si è giunti progressivamente a dubitare del fondamento di affermazioni in sé apodittiche, e di altre presunte analoghe certezze quali: • la realtà è assoluta e oggettiva; • ogni effetto deve avere una causa nota a cui essere ricondotto sulla base di precise leggi; • la soluzione di un problema non può che derivare dalla soluzione dei sottoproblemi che lo compongono; • la conoscenza si qualifica come un processo cumulativo determinato dalla progressiva acquisizione di sempre ulteriori elementi conoscitivi. Identificazione di nuovi paradigmi il cui focus è NON solo l’insieme delle componenti del fenomeno, MA ANCHE il sistema delle relazioni che intercorrono tra queste componenti (i.e. nelle imprese: focalizzazione non solo sulle risorse impegnate, ma anche sui comportamenti dei diversi attori e sul contesto in cui operano)

Presupposto concettuale sistemi sociali - Centralità dell’«evento» da intendersi come manifestazione di un fenomeno non fine a sé stessa (semplice relazione causale), MA come risultato di una serie di relazioni dinamiche, di cause e concause fortemente interrelate - QUINDI: un «evento» rappresenta la conclusione di un processo, e un processo riconduce, in ottica sistemica, a un sistema che lo ha generato - PER QUESTO: ogni processo finisce per essere riconducibile ad un processo più ampio, e questo implica le seguenti conclusioni: – qualsiasi sistema, in sostanza, è identificabile come un subsistema di un sistema più esteso; – qualsiasi fenomeno, non identificandosi in un evento isolato, è interpretabile grazie alle interazioni tra gli elementi che lo compongono e con l’ambiente di riferimento. Lo spostamento del focus dai SINGOLI

COMPONENTI (a) alle RELAZIONI (b)

Nuovo paradigma anche per l’impresa Questi presupposti fanno passare da una visione «antropocentrica» ad una visione «ecocentrica»: centralità NON PIU’ del singolo componente (del singolo sistema), bensì dell’intero ECOSISTEMA, composto da più sistemi interrelati tra loro - Questo riguarda anche l’IMPRESA, da inquadrare da ora nella rete complessiva del sistema sociale. Questo ha alcune rilevanti implicazioni: - importanza di collocare l’impresa nel suo ambiente naturale e sociale, oltre che economico - possibilità di rilevare le connessioni in cui è inserita, il sistema cui partecipa - andare oltre il mero obiettivo del profitto

Il soggetto decisore quale costruttore della realtà Quanto fin qui accennato sul pensiero sistemico è stato sistematizzato in un framework unitario di rappresentazione e analisi delle organizzazioni detto ASV (Approccio Sistemico Vitale). In sintesi gli aspetti fondanti dell’ASV sono i segg: 1-Non esiste una realtà oggettiva. La verità non viene esperita passivamente, ma costruita dal soggetto “conoscente”. 2- Ogni entità capace di azione(un sistema vitale) può essere osservata tanto nella sua configurazione(struttura) quanto nel suo agire(sistema). 3- L’intima essenza dell’azione può essere meglio compresa rilevando che essa è sinteticamente costituita sia da fasi del decidere sia da fasi dell’agire. 4- il sistema vitale, nella sua dinamica esistenziale, filtra, attraverso l’ambiente, quelle caratteristiche riconducibili alle proprie esigenze e, attraverso la propria capacità di auto-organizzazione, provvede a riqualificarle in un “contesto” adeguato alla propria sopravvivenza . 5- Il concetto si sistema vitale inteso come varietà informativa, tanto attiva(capace di influenzare altri sistemi vitali), quanto passiva( capace di farsi influenzare da altri sistemi vitali),

esaurisce lo spazio di rappresentazione di qualsivoglia entità presente nel contesto. Sostanzialmente, è corretto ritenere che tutto ciò che ci circonda, animato o meno che sia, può convenientemente essere rappresentato come sistema vitale.

INTERPRETAZIONE DELL’ORGNIZZAZIONE - Organizzazione sia come «struttura» che come «processo»:

- Strutture: sono date, persistenti (un ufficio, con una gerarchia, una normativa, delle procedure, dei rituali). Rappresentazione STATICA dell’organizzazione - Processi: sono realtà in corso, che attraversano delle fasi, cambiano continuamente. Dimensione DINAMICA. SISTEMA: esprime un concetto più performante e più inclusivo del concetto di processo Vediamo allora in dettaglio alcune CATEGORIE CONCETTUALI DEL PENSIERO SISTEMICO: -INSIEME: collezione di entità (elementi) in cui sia presente un nesso di omogeneità (es. categoria dei fattori produttivi) capace di esprimere una logica di aggregazione - STRUTTURA: INSIEME i cui elementi (detti componenti) compartecipano alla realizzazione di determinate FUNZIONI (attraverso ruoli specifici svolti nel sistema emergente). Le componenti possono essere messe in relazione nel rispetto di certi vincoli (regole) - STRUTTURA FISICA: insieme di componenti fisiche, concrete, dotate di un connettore che permette di creare il collegamento con altre componenti. Si tratta di componenti «interne» - STRUTTURA AMPLIATA: precedente struttura fisica aggiuntiva di componenti «esterne» che completano il set di risorse che l’Organo di Governo (soggetto decisore) utilizza per l’attivazione del sistema -SCHEMA ORGANIZZATIVO DI MASSIMA: Disegno progettuale in virtù del quale sono definiti i collegamenti da instaurare tra le componenti della struttura ampliata per consentire l’attivazione di relazioni tra esse -SCHEMA ORGANIZZATIVO DEFINITO: Risultato dei progressivi affinamenti dello schema organizzativo di massima derivati dalla selezione dei processi finalizzati all’emersione del sistema

IL SISTEMA EMERGENTE DALLA STRUTTURA L’ Organo di Governo nell’ambito della struttura ampliata seleziona un sottoinsieme (struttura specifica) di componenti che, assoggettate ad uno schema organizzativo definito più puntuale del precedente (di massima), risultano adeguate a sviluppare una rete di interazioni da cui possono emergere le dinamiche di un sistema. Attivando la struttura specifica si determina l’emersione del sistema SISTEMA: una struttura specifica orientata al raggiungimento di un fine.

ALCUNE SPECIFICAZIONI

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Differenza tra relazione e interazione tra i vari componenti:

a) Relazione: si riferisce alla struttura ed è un concetto statico, risulta oggettivo e non dipende dall’attivazione della relazione tra le componenti b) Interazione: si riferisce al sistema ed ha un carattere dinamico, dipende dall’osservatore e da quanto egli evince nella prospettiva di indagine ·

L’emersione del sistema dalla struttura avviene in modo tanto governato dal sogetto decisore (Organo di Governo) quando incontrollato (una parte di questo processo non può essere governata).

DALL’ACCOLTA AL SISTEMA 1) Consistenza di element presenti in un certo ambiente: nell’ACCOLTA non si hanno principi specifici di aggregazione 2) Connessione di una o più strutture fisiche. Si ha l’insieme quando l’aggregazione degli element si ha sulla base di un nesso, suppore soggettivo 3) Relazione tra component derivante da specifiche regole. La STRUTTURA è unque un insieme di component cui è assegnato un ruolo nel rispetto di vincoli e regole. 4) L’attivazione delle relazioni verso una finalità prestabilita permette l’interazione tra le componenti che generano il SISTEMA.

POSTULATI DELL’ ASV 2 presupposti preliminari preliminari: 1) Prospettiva di osservazione: soggetto preposto al governo dei processi decisionali (Organo di governo) 2) Concezione di contesto: rappresentazione della realtà realizzata dall’Odg che interpreta l’ambiente come un luogo virtuale popolato da altre entità sistemiche. POSTULATI DELL’ASV

1) Principio della sopravvivenza: Un sistema vitale, inserito in un certo contesto, ha il precipuo fine della sopravvivenza. I sistemi vitali sono connessi ai concetti di «contesto» e «ambiente» in cui sono inseriti e alla percezione che di essi ha l’OdG. L’interpretazione di uno stesso contesto/ambiente può essere diverso da soggetto a soggetto. La sopravvivenza si deve intendere come attitudine dell’OdG di soddisfare in modo adeguato (con efficienza, efficacia e sostenibilità) le attese proiettate dai sovrasistemi considerati RILEVANTI dall’OdG. 1) Principio dell’Eidos: Un sistema vitale può essere concepito in una duplice prospettiva: della «struttura» e del «sistema». Disponibilità di componenti relazionati a struttura e interagenti a sistema 2) Principio dell’Isotropia: Il sistema vitale è caratterizzato dall’evidenziazione di due aree logicamente distnte: quella del governo e quella della gestone. Le due aree distinte sono però SEMPRE interagenti, e nessuna delle due può costituire ambito autonomo (es. sistemi di gestione).

3) Principio dell’Ethos: Il sistema vitale è condizionato nel perseguimento delle finalità e nel raggiungimento degli obiettivi dall’interazione con sovrasistemi e subsistemi da cui e a cui, rispettivamente, trae e fornisce indirizzi e regole Il sistema vitale ha quale principale finalità la propria sopravvivenza. Nel perseguire tale finalità ha però continuativa interazione con altri sistemi sovraordinati o sottordinati che lo influenzano (clienti, fornitori, personale, proprietà, ecc.) – es. impresa in crisi. 4) Principio dell’Esaustvità: Per un sistema vitale, tutte le entità esterne alla propria struttura sono anch’esse sistemi vitali, ovvero sono componenti riconducibili alla struttura di un sistema vitale di livello superiore. Questo principio ha a che fare con la natura inclusiva della logica sistemica.

Dai 5 principi sopraesposti deriva il Principio di Ricorsività che caratterizza i sistemi vitali e le relazioni tra diversi sistemi vitali di ordine diverso (L-1; L; L+1), nel rispetto della separazione tra aree della gestione e del governo.

TIPOLOGIE DI SISTEMI VITALI a) S.V. embrionale: caratterizzato da più strutture sistemiche relazionate da poche regole di appartenenza e principi di convivenza Es: sistema distributivo anni ’70 in Italia, caratterizzato da attività commerciali indipendenti dal punto di vista relazionale, senza gruppi di acquisto o strategici, con poche leggi soggette a consuetudini, variabili su base spaziale e temporale.

a) S.V. in via di compimento: caratterizzato dalla nascita delle prime strutture di governo Es: sistema distributivo anni ’80 in Italia, caratterizzato dalla costituzione dei primi centri di potere e di responsabilità capaci di indirizzare le modalità di approccio ai processi.

b) S.V. compiuto: caratterizzato da un organo di governo che, sulla base di criteri di rilevanza, seleziona la classe dirigente e sovrintende gli indirizzi strategici Es: sistema distributivo di oggi in Italia, soprattutto relativo ai prodotti di largo consumo

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Non è detto che un S.V. evolva necessariamente da sistema embrionale a sistema compiuto (talvolta possono regredire: sistema Paese dopo una guerra)

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Il passaggio da embrionale a compiuto è correlato al percorso evolutivo descritto dal ciclo «leggi, norme, regole, consuetudini»

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In un sistema embrionale si sviluppano delle consuetudini

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Successivamente queste diventano fondant per le dinamiche del sistema e, attraverso le pressioni degli attori, diventano sistemi in via di compimento

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Infine, vengono recepite dal sovrasistema politco e tradotte in leggi (sistema compiuto)

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E’ possibile poi che si assista ad una mutazione del sistema nell’ambiente dove opera, che genera una corruzione delle regole e il consolidarsi di nuove consuetudini

FOCALIZZAZIONE SULL’IMPRESA DALL’ ACCOLTA AL SISTEMA NELL’IMPRESA ·

Accolta: istante zero in cui abbiamo uomini, macchine, denaro, attrezzature, merci, ecc. senza alcun nesso di omogeneità

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Insieme: composto da elementi umani (fattore L) e elementi tecnici (K), capaci di connettersi reciprocamente

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Assegnazione di ruoli e compit: in funzione di un fine comune. Gli elementi divengono «componenti» e si possono distinguere tra «componenti di dotazione» (a carattere tecnico, materiali ed immateriali, e finanziario, prive di vitalità sistemica), e «componenti sistemiche» (esse stesse sistemi vitali: individui o unità organizzative, collegate a mezzo contratti all’Organo di Governo - OdG)

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Schema Organizzatvo (s.o.): stabilisce quali relazioni dovranno essere previste e realizzate tra le componenti, rendendone possibile l’interazione; specifiche regole e vincoli limiteranno poi il comportamento/funzionamento di ciascuna componente

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Sistema: si ha quando le componenti, in ragione dello s.o. implementato, e per effetto degli stimoli del proprio OdG, iniziano ad interagire tra loro e con le componenti esterne, attivando i processi necessari al conseguimento delle finalità del sistema, dei suoi obiettivi

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Dissoluzione: perdita delle proprietà del sistema vitale

DALL’IDEA IMPRENDITORIALE ALL’EMERSIONE DELL’ IMPRESA SISTEMA VITALE: il ciclo di vita dell’organizzazione imprenditoriale a) Idea Imprenditoriale o Business Idea (B.idea) b) Schema Organizzativo di Massima (SO.Mass) c) Struttura Logica (Str.Logica) d) Struttura Fisica (Str.Fisica) e) Struttura Ampliata (Str.Ampliata) f)

Schema Organizzativo Definito (SO.Def)

g)

Struttura Specifica (Str.Specifica)

h)

Emersione dell’impresa intesa come Sistema Vitale (Sis.Vitale)

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Il processo ha natura RICORSIVA: nel senso che si può creare una buona Bidea che potrà generare un nuovo sistema….. e così via

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Si può reinterpretare il processo introducendo il concetto di sintropia (riduzione di entropia), che si ha quando il soggetto decisore attraverso processo di apprendimento determina nuovi percorsi risolutivi rispetto alle problematiche in essere. Tale processo può essere letto attraverso 3 diretrici:

a) Da una visione parcellizzata ad una visione d’insieme e complessiva b) Dall’astratto al concreto c) Dal complesso al complicato

Il vortice rappresenta, con l’approssimarsi alla propria “radice”, la riduzione di entropia informativa e conduce all’emersione del sistema vitale

A) IDEA IMPRENDITORIALE Espressione dei lineamenti distintivi su cui il soggetto decisore ritiene di fondare la posizione di vantaggio competitivo del sistema impresa Si compone di: ·

Parte esplicita - idea progetto in cui siano opportunamente specificati: risorse (input) da acquisire, prodotti da realizzare, mercati geografici da servire tecnologie da impiegare, canali distributivi da utilizzare

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Parte implicita – si riferisce al decisore e alla sua identità, al suo portato valoriale, l’esperienza accumulata, e le aspettative che nutre sul futuro

Nota: nel corso dell’esistenza dell’impresa, sulla base dei risultati ottenuti, delle mutazioni di contesto, del cambio di strategie, la B.Idea si può modificare

B) SCHEMA ORGANIZATIVO DI MASSIMA Rappresenta il primo elemento regolatore del complessivo ciclo sistemico vitale. La definizione delle aree funzionali e dei processi da attivare consiste nel delineare lo SO.Mass del sistema impresa. Detti processi sono composti da sottoprocessi, a loro volta ulteriormente scomponibili (in numero superiore a quello stabilito dai tradizionali processi inputtrasformazione-output) La scelta dei processi da inserire nello SO.Mass deriva dal bagaglio conoscitivo e dalla lungimiranza del decisore, dal contesto in cui l’impresa opera, nonché dalle impostazioni base della B.Idea

B) STRUTTURA LOGICA

Lo SO.Mass consente di individuare la Str.Logica espressione di un insieme di component logiche, idonee a svolgere una specifica funzione, nel rispetto di regole prefissate e sulla base di legami/relazioni con altre component Ciascuna componente si qualifica per essere capace di svolgere un compito relatvo ad una specifica funzione che presuppone l’individuazione di un ruolo da interpretare nel processo sistemico emergente La definizione del RUOLO rappresenta il momento in cui il soggetto decisore, facendo riferimento a specifiche capacità funzionali definisce il «che cosa» e il «come» quella componente realizza nella struttura dell’impresa (funzioni)

C) STRUTTURA FISICA La Str.Fisica rappresenta l’impresa quale complesso di component fisiche dotate di capacità adeguate a supportare, attraverso la loro connessione, l’assolvimento degli specifici compit previst dalla Str.Logica e quindi l’attivazione dei processi definit nello SO.Mass Passare da Str.Logica a Str.Fisica vuol dire iniziare a dare concretezza all’organizzazione, ai compiti assegnati alle componenti. Le componenti fisiche si possono distinguere in: a) TECNICHE: si riferiscono a mezzi strumentali idonei a svolgere, nel rispetto di certe regole, almeno una fase di lavorazione (influenzano la capacità produttiva, la versatilità, la velocità di produzione, ecc.) b) UMANE: si riferiscono alle risorse umane, alle loro abilità e qualità relazionali, che influenzano il «sapere tecnico», il «saper fare», e il «saper essere» c) FINANZIARIE: necessarie per sostenere lo svolgimento dei processi indicati nello SO.Mass (es. livello adeguato di capitale circolante)

E) STRUTTURA AMPLIATA La Str.Ampliata prende in considerazione le ENTITA’ ESTERNE,con le quali interagisce l’organizzazione individuate nello SO.Mass. e contempla tutte le potenziali relazioni tra le component della Str.Fisica e le component logiche delle enttà sistemiche esterne percepite dal soggetto decisore -La corretta individuazione e qualificazione di sistemi esterni da integrare con le componenti della Str.Fisica spetta al soggetto decisore (OdG delle imprese) Possono essere sistemi esterni: 1) Sistema finanziario 2) Sistema delle distribuzioni (connesse agli output) 3) Sistema della fornitura (connesse con gli input) 4) Sistema istituzionale 5) Sistema del consumo (clienti, associazioni di consumatori)

Da queste relazioni il soggetto attinge per configurare lo SO.Definitivo e atraverso il quale delineare la strategia specifica

F-G) SO. DEFINITIVO E STRATEGIA SPECIFICA Lo SO.Definito rappresenta il passaggio attraverso il quale il soggetto decisore individua quel complesso di capacità (Str.Specifica) che consente di supportare lo svolgimento dei ruoli indicat nella Str.Logica e quindi, attraverso l’attivazione dei processi previsti nello SO.Mass, di perseguire concretamente la finalità della sopravvivenza del sistema vitale Lo SO.Definito si differenzia dallo SO.Mass per il maggior grado di dettaglio che lo contraddistingue e per il fatto di avere ad oggetto il disegno di attività che dovranno essere implementate da componenti interne ed esterne concrete (Str.Specifica)

H) SISTEMA VITALE EMERGENTE -L’emersione del sistema vitale avviene quando il complesso di capacità relazionato secondo quanto previsto nella Str.Specifica, orientandosi al fine della sopravvivenza nel proprio contesto, individua e persegue degli obiettivi da realizzare. L’organizzazione delle RISORSE di vario genere, nell’intento di perseguire uno specifico obiettivo, rappresenta una delle priorità dell’impresa sistema vitale. Un ambito rilevante, legato alla dimensione contestuale dove opera l’impresa, è quello delineato dal modello della sostenibilità tripartita proposto da Elkington nel 1997, basato sulle 3P: people, profit, planet

SVILUPPO EVOLUTIVO E EMERSIONE DEL SISTEMA VITALE 1) esistenza di una condizione di insoddisfazione palesata (problema) da uno o più soggetti rappresentativi di singoli gruppi di interesse 2) Influenza sul soggetto decisore degli strong beliefs (categorie valoriali, schemi generali) nelle scelte di indirizzo. L’attività svolta sulla base di tali condizionamenti si definisce di contestualizzazione 3) Trasformazione da parte del soggetto decisore delle componenti logiche in componenti fisiche...


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