Riassunto di l intersoggettivita nella famiglia procedure multimetodo per l osservazione e la valutazione delle relazioni familiari di mazzoni e tafa PDF

Title Riassunto di l intersoggettivita nella famiglia procedure multimetodo per l osservazione e la valutazione delle relazioni familiari di mazzoni e tafa
Author Roberta Pia
Course Psicoterapia di gruppo e familiare
Institution Università degli Studi di Genova
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Riassunto...


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L'INTERSOGGETTIVITÀ NELLA FAMIGLIA Procedure multimetodo per l'osservazione e la valutazione delle relazioni familiari MAZZONI, TAFÀ PARTE PRIMA – COME OSSERVARE LA FAMIGLIA: PROBLEMI DI METODO LA COMPLESSITÀ NELLO STUDIO DELLE RELAZIONI FAMILIARI

La ricerca, da una parte, richiede di focalizzare e ridurre la complessità delle storie, dall'altra consente di renderle oggettive e leggibili, passo necessario per organizzare adeguati spazi di intervento, riconoscibili e condivisibili. Developmental psychopatology: disciplina recente che sottolinea la necessità di studiare la psicopatologia in relazione ai fattori di rischio ambientali e ai cambiamenti significativi che avvengono nel corso del ciclo vitale. Principio dell'equifinalità→ percorsi diversi conducono a stessi risultati evolutivi; è la natura del processo, e non le condizioni iniziali, che determina l'esito dello sviluppo individuale. L'orientamento sistemico si caratterizza per il cercare di individuare i processi di interdipendenza nel corso delle interazioni tra più individui→ modello causale circolare A↔B. Nella prassi osservativa, per rispettare tale proprietà e per arrivare a cogliere un modello interattivo, è necessario effettuare delle interpunizioni arbitrarie → partire arbitrariamente da A per spiegare il comportamento di B, e quindi da B per spiegare il successivo comportamento di A. Per studiare le famiglie si tiene conto anche del costrutto di intersoggettività, considerando quindi anche il modo in cui gli esseri umani possono regolarsi reciprocamente e condividere i significati dell'interazione. Durante un'interazione ciascuno attribuisce significati alle intenzioni, motivazioni e sentimenti propri e dell'altro, attivando un processo di cocostruzione di significati condivisi e quella sintonizzazione che caratterizza le relazioni intime. Modello transazionale di Sameroff→ una comprensione del processo evolutivo richiede una valutazione delle transazioni tra 2 o più individui, il loro funzionamento biologico interno ed il loro funzionamento sociale esterno. Le continuità e le discontinuità sono funzione congiunta di 3 sistemi: 1. genotipo: sistema della regolazione e organizzazione biologica, 2. fenotipo: effetto delle transizioni tra genotipo ed ecotipo a livello dell'individuo, 3. ecotipo: codice familiare e culturale che regola le opportunità evolutive dell'individuo. Modello ecologico dello sviluppo di Bronfenbrenner. Siccome non sempre è possibile che un disegno di ricerca preveda procedure di osservazione a tutti i livelli dell'ecosistema, è importante che, qualora venga limitato il campo di indagine, si relativizzino i risultati e si sia consapevoli delle diverse influenze possibili nel processo evolutivo. Aber invita inoltre a definire con chiarezza come il contesto viene concettualizzato (ad un livello di analisi situazionale o interpersonale). Per definire con chiarezza categorie di analisi e sistemi di codifica adeguati, l'osservatore deve tenere a mente due aspetti. 1. I livelli funzionali nelle relazioni familiari Sono gli aspetti dinamici che influiscono sui modelli di regolazione delle relazioni, rendendole funzionali allo sviluppo del gruppo come insieme, delle relazioni diadiche e dei singoli componenti della famiglia. Wynne formula il concetto di epigenesi→ gli interscambi o le transazioni si basano su quelle precedenti. In ogni fase dello sviluppo le influenze costituzionali ed esperienziali si ricombinano per creare nuove potenzialità biologiche e comportamentali che poi contribuiscono a determinare lo stadio successivo. “È necessario che il contesto familiare fornisca certi tipi di influenze in ogni fase del processo di maturazione dell'individuo. Ciò che è adeguato e ciò che può avere conseguenze psicopatologiche varia nel tempo e deve essere considerato in questo contesto evolutivo”. Cambiamento strutturale ed evoluzione relazionale spesso non sono sincronici. Nei processi transazionali gli individui subiscono un cambiamento interno nel corso degli scambi reciproci. Tutte le parti di un campo transazionale sono interdipendenti, ciascuna modifica il resto attraverso feedback recursivi (circolari). Il modello evolutivo epigenetico di Wynne descrive lo sviluppo progressivo nel gruppo familiare di 5 processi relazionali (attaccamento, comunicazione, soluzione congiunta dei problemi, mutualità) fino al raggiungimento dell'intimità. L'espressione della funzionalità in un processo è una risorsa per la funzionalità del processo successivo, aumentando così la solidità del gruppo rispetto alle sfide da affrontare. L'attaccamento di cui si parla è molto vicino al concetto di copione dell'attaccamento nella famiglia di Byng-Hall. Solo a partire da questo livello i componenti della famiglia possono condividere un focus di attenzione che garantisce la condivisione dei significati e di una modalità comunicativa funzionale. È fondamentale il raggiungimento di una consapevolezza interazionale, che faccia riconoscere il momento in cui è necessario apportare cambiamenti agli abituali modelli di regolazione delle relazioni (mutualità). Solo così si può raggiungere un livello ottimale di intimità, di condivisione affettiva e sintonizzazione derivata dalla conoscenza e dal riconoscimento reciproco. Una relazione è intima quando si sperimenta la fiducia di potersi aprire all'altro con l'aspettativa di ricevere una risposta empatica. Il gruppo di Losanna individua 4 livelli funzionali in base ai quali si può valutare il funzionamento della famiglia come insieme: partecipazione, organizzazione, attenzione focale e contatto affettivo.

2.

Entrambi i modelli individuano come esito dell'evoluzione di un gruppo familiare il processo relazionale dell'intimità. Nella famiglia di declinano 2 tendenze primarie necessarie al raggiungimento di 2 obiettivi evolutivi: entrare in relazione con gli altri (coesione) e sviluppare un'identità personale ( differenziazione). Sono 2 elementi rilevanti per definire il grado di funzionalità di una famiglia. Le aree prese in considerazione dai ricercatori per descrivere la funzionalità di una famiglia sono: affettività, comunicazione, negoziazione dei conflitti, struttura organizzativa, costruzione di storie, copioni e miti familiari. Le configurazioni relazionali della famiglia Minuchin sostiene la necessità di considerare il sistema familiare come una struttura caratterizzata da una gerarchia generazionale, in cui i sottosistemi sono differenziati da precisi confini. Queste configurazioni relazionali sono: le relazioni intergenerazionali, attraverso cui vengono trasmessi modelli funzionali o disfunzionali che regolano il Sé nella costruzione del rapporto con l'altro; la relazione tra partner; la relazione genitori-figli, che prevede a sua volta diverse relazioni primarie significative. Il ruolo del terzo viene considerato come fattore determinante nell'osservazione e nella valutazione della qualità delle relazioni diadiche nella famiglia. Sia in ambito clinico che in ambito di ricerca è necessario scegliere a priori la configurazione che si vuole prendere in esame.

IL CICLO VITALE DELLA FAMIGLIA: UN COSTRUTTO UTILE PER LA LETTURA DEL FUNZIONAMENTO FAMILIARE

Hill e Duvall introducono il concetto di ciclo di vita→ successione di eventi nodali (con specifici compiti di sviluppo) che scandiscono l'evoluzione del sistema familiare fin dalla sua formazione. Ogni fase trova la sua comprensione nell'arco di almeno 3 generazioni. Il modello del ciclo di vita familiare e il modello ecologico di Bronfenbrenner concordano sull'importanza attribuita alle transazioni evolutive che comportano un cambiamento di ruolo, dovute al fatto che si viene esclusi da un sistema e si può accedere ad un altro sistema. Questo rende necessario comprendere continuamente quali siano le aspettative dell'ambiente rispetto al proprio ruolo e svolgere con successo compiti di sviluppo necessari a completare in modo adattivo il cambiamento. L'evoluzione psicologica va collocata all'interno del ciclo di vita dell'individuo e della sua famiglia, e acquista significato nell'ambito delle specifiche relazioni familiari e intergenerazionali. Il ciclo di vita considera i sintomi e le disfunzioni familiari ponendoli in relazione al normale funzionamento della famiglia nel tempo. Gli script familiari (copioni) sono modelli interattivi condivisi tra i membri, che, caratterizzandone i membri stessi, vengono evocati in particolari contesti. Secondo Haley lo stress familiare diviene più intenso ai punti di transizione da uno stadio all'altro del processo evolutivo della famiglia, i cui sintomi patologici compaiono più facilmente in occasione di interruzioni o disorganizzazioni nell'evoluzione del suo ciclo di vita. Bowen→ onda d'urto emotiva: serie di contraccolpi sotterranei a eventi vitali gravi che si possono produrre nel sistema familiare trigenerazionale anche nei mesi e negli anni successivi all'evento. Il modello di McGoldrick e Carter PROBLEMI METODOLOGICI NELLO STUDIO DELLE RELAZIONI FAMILIARI 1. Modificazione dell'unità di analisi da osservare→ bisogna considerare la partecipazione di almeno 2 membri dello

stesso nucleo. I livelli di indagine nella famiglia sono: individuale, diadico, triadico, familiare, intergenerazionale. Le relazioni diadiche sono diverse a seconda che avvengano in presenza o meno di altre persone. 2. La presenza di una storia passata che lega i diversi membri rimanda alla possibilità di formulare ipotesi e studiare l'intersoggettività della famiglia, ossia la capacità dei suoi componenti di comunicare e comprendere le intenzioni, le motivazioni e i significati dell'altro. Stern dice che lo sviluppo mentale di ogni individuo consiste proprio nella capacità di conoscere i significati della mente altrui all'interno di una matrice intersoggettiva co-costruita. 3. Non-indipendenza dei dati familiari. Questa caratteristica, a livello di metodologia della ricerca, riguarda l'assegnazione dei soggetti ai gruppi, che, nel caso della famiglia, non può avvenire casualmente. La ricerca multimetodo Lewis e coll., ad esempio, combinano il punto di vista soggettivo, fornito da strumenti self-report, con il punto di vista oggettivo, fornito dall'osservazione diretta. Olson sottolinea però la discrepanza tra i dati forniti dai metodi self-report e quelli osservativi rispetto alla stessa famiglia, in quanto sono due prospettive differenti. Lo strumentario metodologico deve comprendere: metodologie osservative (focus sull'interazione tra le persone), metodologie basate su autovalutazioni (self-report o narrative→ prospettiva fenomenologica del soggetto), metodologie grafiche (integrazione di memorie di esperienze relazionali e immagini derivanti da fantasie inconsce). Reiss distingue tra represented family e practising family. Nel primo caso si pone maggiore importanza al modo in cui ciascun individuo, attraverso le interazioni, costruisce un sistema di rappresentazione di sé con gli altri. Nel secondo caso invece si pone l'attenzione sui modelli interattivi derivati dai comportamenti dei diversi componenti familiari. Reiss propone di integrare i due modelli, spiegando che i due livelli sono sempre contemporaneamente attivi nelle

relazioni familiari. Famiglia oggetto di studio come: - famiglia osservata→ descrizione delle pratiche coordinate della famiglia sulla base dell'osservazione diretta dei modelli interattivi. Sono descritti i modelli di regolazione comportamentali e affettivi ridondanti su cui appare basarsi la stabilità del sistema familiare sia a livello funzionale che disfunzionale. - famiglia narrata→ descrizione delle rappresentazioni della famiglia attraverso narrazione individuale o congiunta, questionari self-report, interviste cliniche o strutturate, test. La distinzione tra strumenti narrativi e self-report e strumenti osservativi va fatta anche in base al tipo di relazione che si stabilisce tra ricercatore e famiglia. Nel self-report, inoltre, è il soggetto a offrire informazioni sulla propria famiglia al ricercatore, mentre nell'osservazione è il ricercatore che codifica quanto osserva. L'individuazione del campione nella ricerca sulle famiglie Difficoltà nel reperire campioni rappresentati da gruppi familiari. La ricerca in generale ha trascurato quella che può essere la motivazione di una famiglia a partecipare a uno studio sulle relazioni familiari. Il ricercatore non può trascurare nell'interpretazione dei dati e nella possibilità di generalizzare i risultati della sua ricerca, la scelta di farsi coinvolgere da parte di certe famiglie e non di altre. Metodi di analisi dei dati Le metodiche statistiche in ambito di ricerca familiare sono varie: analisi della varianza, modelli log-lineari, regressione multivariata, modelli di equazioni strutturali. In definitiva, si deve tener conto dell'unità di analisi prescelta, della metodologia e del tipo di approccio utilizzato, delle tecniche di analisi e dell'interpretazione dei dati, alla luce della teoria di riferimento assunta. PARTE SECONDA - L'OSSERVAZIONE DIRETTA DELLA FAMIGLIA

Lousanne Trilogue Play prenatale→ metodo di osservazione diretta usato per cogliere le basi della relazione cogenitoriale e le premesse di quella che sarà la coordinazione del triangolo primario. L'interesse verso le procedure basate sull'osservazione diretta è stimolato anche dalla necessità di ridurre la distanza tra ambito clinico e ricerca di base. Bisogna lavorare per la definizione di metodi di osservazione diretta attendibili e validi proprio perché essi si integrano meglio nella pratica clinica. L'osservazione diretta delle relazioni familiari permette di dar voce anche a bambini molto piccoli e di rilevare caratteristiche del funzionamento della famiglia come insieme. È volta quindi a cogliere una forma di intersoggettività implicita e preverbale (per quanto riguarda i bambini piccoli) che si esprime sia a livello dell'autoregolazione degli individui sia a quello della regolazione reciproca del gruppo familiare. Ha il vantaggio di poter osservare soprattutto la comunicazione non verbale. A proposito della validità delle osservazioni, se i compiti sono scelti in modo da garantire la validità ecologica, l'osservazione in laboratorio può essere più utile di quella effettuata in ambiente naturale, dove l'imprevedibilità rende difficile la definizione dei sistemi di codifica. I livelli di analisi Prima cosa da fare è decidere il livello di inferenza teorica che caratterizzerà le diverse categorie di analisi prese in considerazione nel sistema di codifica. Si ha alta inferenza teorica quando è l'osservatore ad operare un giudizio globale su una serie di comportamenti osservati. I livelli di analisi possono essere: microanalitici, macroanalitici e mesoanalitici. Nella pratica clinica e di ricerca di solito si effettua sempre una visione del materiale per tutta la durata della prova. I sistemi microanalitici vengono privilegiati quando si vogliono studiare specifici modelli sequenziali di interazione (le sequenze vengono osservate minuto per minuto); sono inoltre meno suscettibili al giudizio dell'osservatore. L'analisi macroanalitica si basa sull'applicazione di un giudizio globale sui modelli interattivi osservati. La codifica a un macrolivello è in grado di tenere conto del contesto più ampio entro il quale ha luogo un comportamento e di considerare l'interdipendenza dei comportamenti e la circolarità delle diverse relazioni. Questi sistemi sono scelti quando i quesiti della ricerca riguardano i processi interattivi, i costrutti relazionali o le dinamiche del livello familiare. Esempi di ricerche basate su livelli di analisi macroanalitici: osservazione della coordinazione triadica di Westerman e Lausanne Trilogue Play clinico del Gruppo di Roma. Il livello di analisi mesoanalitico combina i sistemi micro a macroanalitico. Consentono all'osservatore di analizzare i cambiamenti del comportamento nel corso del tempo, anche se non a livello degli accadimenti sequenziali. Esempio: Family Coding System di Gordis e Margolin. Le procedure per l'osservazione diretta della famiglia Videoregistrazione (tecnica del video-replay), procedure narrative, metodi grafici. È molto efficace il metodo direttivo basato su diverse consegne attraverso le quali si chiede ai componenti della famiglia di mettere in atto i loro abituali pattern di regolazione delle relazioni. Quanto più il compito è strutturato e la famiglia ha scarse possibilità di scegliere da sola gli stimoli a cui rispondere, tanto più le diversità riscontrate tra le famiglie osservate potranno essere inferite ai modelli specifici che caratterizzano ciascuna famiglia.

IL COLLOQUIO CLINICO NELL'OTTICA SISTEMICO-RELAZIONALE

Le informazioni ricavate convocando la famiglia in seduta congiunta sono più adeguate a definire il contesto in cui si esprimono i comportamenti individuali, soprattutto in situazioni patologiche. In ambito clinico, l'utilità del modello sistemico consiste nella possibilità di correlare diversi livelli della situazione sintomatologica del paziente: l'individuo, il suo nucleo familiare e l'ambiente. Caratteristiche dell'intervento di valutazione: considerazioni metodologiche nella fase preliminare Il processo di conoscenza di un sistema è già di per sé un cambiamento di ciò che si sta cercando di cogliere. La valutazione diventa parte imprescindibile della cura. Anche la diagnosi è strettamente collegata ai feedback che si ottengono dall'incontro relazionale con la famiglia. Valutazione, diagnosi e intervento non sono tappe separate e ben scandite, ma fanno parte di un processo che prende avvio dall'incontro e dalla relazione con quella particolare famiglia. Le rappresentazioni preliminari del clinico, anche quelle che precedono l'incontro effettivo con la famiglia, contano nell'influenzare la prima fase di valutazione fino alle successive in cui verrà effettuato il contatto terapeutico. Anche l'osservatore è inserito nel campo della propria osservazione. Le ipotesi devono sempre essere supportate da un principio di circolarità, devono essere sistemiche. Anche tempi e luoghi sono importanti per la domanda e vanno a definire la relazione terapeutica. L'intervento non può essere né precostruito né standardizzato. Anche la scelta di chi convocare è già un intervento clinico di per sé. La considerazione di chi verrà e non verrà rispetto alla convocazione familiare effettuata, sarà per il clinico un feedback importante da includere nella sua valutazione del contesto clinico. Il momento valutativo processuale può diventare un intervento che amplifica le possibilità terapeutiche successive. Fasi della valutazione (Haley) 1. Fase sociale→ obiettivo di mettere a proprio agio la famiglia; attenzione rivolta alle definizioni che ogni membro fornisce di sé, alla collocazione all'interno dell'organizzazione familiare, alla comunicazione non verbale; rispettare la gerarchia che caratterizza ogni famiglia. 2. Definizione del problema→ racconto del sintomo e della persona/relazione che presenta la difficoltà; comprendere come ogni familiare vede il problema; prestare attenzione allo stile di comunicazione, alle modalità con cui la famiglia affronta i problemi e i compiti di sviluppo, alla distribuzione delle funzioni, ai modi di affrontare il conflitto, alle credenze, all'atteggiamento verso l'estraneo. Minuchin sostiene come l'importanza della valutazione dei confini (chiari, diffusi, rigidi) rappresenti un indicatore fondamentale per la valutazione del funzionamento di una famiglia. È utile indagare se ci sono stati precedenti tentativi di richiesta di aiuto. Tenere presente due livelli in interazione tra di loro: un piano sincronico di modelli interattivi e comunicativi si incrocia con un piano diacronico, fatto di storie individuali e collettive, di significati condivisi. La valutazione quindi deve indagare due livelli: uno riguarda la storia del comportamento sintomatico e l'altro che concerne la storia della famiglia nucleare e allargata (storia trigenerazionale). Considerare ancora la fase del ciclo di vita che sta attraversando la famiglia e come vengono affrontati gli eventi normativi/paranormativi e i compiti di sviluppo. Quando si tratta di una famiglia allargata la questione diventa più complessa. L'attenzione si sposta dal singolo e dal sintomo alla sua rete di relazioni. 3. Osservazione dell...


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