Riassunto- i metalli nel mondo antico PDF

Title Riassunto- i metalli nel mondo antico
Author Alessandra Cani
Course Protostoria
Institution Università degli Studi di Cagliari
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Riassunto di: I Metalli Nel Mondo Antico Capitolo primo. Un’introduzione allo studio dei metalli 1. La disponibilità di metallo nell’antichità Oggi siamo assuefatti dalla presenza costante e continua dei metalli nella nostra vita quotidiana. Molti dei metalli che oggi sono usuali non erano presenti nel mondo antico, mentre venivano impiegati altri metalli nel più facili da ottenere come lo zinco o il rame, o altri impiegati in lega. Il metallo veniva generalmente impiegato nella realizzazione di vasellame, strumenti o altri oggetti (se ritenuto necessario o per motivi di prestigio), in alternativa si risparmiava l’utilizzo per sostituirlo con altri materiali più a buon mercato. L’utilizzo del rame con il passare dei secoli ha visto un incremento nella produzione, dai 4 milioni di tonnellate prodotti fino al XIX secolo, ad un incremento esponenziale produttivo che nella prima metà del Novecento vedeva numeri oltre ai 60 milioni di tonnellate. Le principale aree di produzione di rame sono nelle Americhe e Africa centrale, in parte nelle regioni degli Urali e del Kazakistan. i

i Guardare Tabella 1

2. I metalli e la periodizzazione della storia La scoperta dei metalli e delle tecnologie per estrarli costituisce uno degli eventi cruciali della storia dell’uomo. L’avvento del metallo permise di disporre di un materiale di elevata efficienza , assai più resistente dell’osso, del legno, e persino della pietra. Consentì inoltre nuove e più durevoli forme di accumulazione dei beni, favorendo la concentrazione della ricchezza e da qui la stratificazione sociale. Già gli antichi avevano intuito come l’introduzione dei metalli costituisse un fondamentale elemento di distinzione fra i diversi momenti dello sviluppo umano, non solo da un punto di vista tecnologico ma anche da quello socio-culturale. Scrittori già a partire dal VIII- inizi VII secolo a.C. scrivono di come i metalli abbiano disegnato lo sviluppo “dell’età dell’uomo” , così come scrissero in seguito altri poeti, dai romani ai cinesi, seguendo entrambi la stessa linea sulla storia dell’umanità, suddividendola in tre periodi: - Dell’Osso - Del Bronzo - Del Ferro Nella prima metà dell’Ottocento gli studi archeologici, geologici e antropologici indussero C.J. Thomsen ad articolare la cultura materiale pre-protostorica in tre età, sulla base del materiale con cui erano fatti i manufatti, ponendo così le basi della cultura moderna. In seguito il sistema di Thomsen subì vari perfezionamenti, come l’introduzione dell’età del Rame tra l’età della Pietra e del Bronzo. L’evoluzione della metallurgia ha comportato una serie di trasformazioni nell’assetto economico e nella struttura socioculturale delle comunità. Per approvvigionarsi dei metalli, i metallurghi del tempo decisero di intraprendere lunghi e pericolosi viaggi, sia per una questione di offerta dei loro prodotti sia per trovare nuove aree minerarie da poter sfruttare. Tutto ciò diede inizio a dei rapporti di scambio fra popolazioni e culture diverse. Per la gran parte del II millennio a.C. abbiamo intensi traffici trans-marini poiché i metallurghi erano pressati dalle insistenti richieste dei ricchi e potenti stati Vicino-Oriente dell’Età del Bronzo. La presenza di giacimenti metalliferi ha inoltre influito sullo sviluppo di alcune regioni, quali L’Etruria e la Sardegna Nuragica, nonché sulla dislocazione degli insediamenti, spesso sorti in aree minerarie o in luoghi di scambio delle materie prime.

3. L’origine della metallurgia : migrazioni-diffusionisti e fautori dello sviluppo indipendente 

L’origine della metallurgia nel mondo antico rappresenta un problema ancora controverso. A tal proposito ci sono delle supposizioni, si suppone che sia stata inventata nel vicino-oriente e poi diffusasi verso l’Europa, concetto riassunto nella massima Ex Oriente LUX, ipotizza che la metallurgia , sviluppatasi in ambito vicino-orientale avrebbe raggiunto poi tramite la costa Anatolica e l’Egeo, i Balcani e da qui l’Europa centrale. Ipotesi sostenuta in seguito anche da Vere Gordon Childe solo le economie di villaggi molto popolati potevano affrontare un tale onere, che ne escludeva pertanto le comunità europee dove la popolazione era meno concentrata. Le culture preistoriche europee, non si sarebbero limitate ad accogliere passivamente le scoperte orientali, ma le avrebbero sviluppate apportando considerevoli innovazioni. Su un piano più strettamente tecnologico, Theodore Wertime, ha sottolineato l’esistenza di una coerenza interna nell’insieme della piro-tecnologia sviluppatasi in un area comprendente Anatolia, Siria, Egitto, Mesopotamia e Iran. Attestazioni archeologiche rilevano che nell’Asia sud-occidentale ( fine V-IV millennio a.C) di estrazione di rame e di piombo, e della produzione di invetriature: queste popolazioni avrebbero appreso sperimentalmente come gestire forni a elevate temperature, così da estrarre il metallo dal minerale, da verificare i prodotti ceramici e da produrre il vetro. Diffusosi poi nel resto delle regioni esterne. Altre teorie invece sostengono ricostruzioni diverse, con l’esistenza di poli indipendenti dove la metallurgia si sarebbe sviluppata in tempi diversi. La principale obiezione che viene mossa da i diffusionisti a tale ipotesi risiede nella convinzione di fondo che la scoperta dell’arte di riconoscere i metalli, sia il risultato finale di un difficile e confuso processo di apprendimento,

troppo complesso perché possa ripetersi più volte. Non si può però escludere che in aree ricche di minerali, culture di tipo tardo neolitico abbiano potuto sperimentalmente effettuare dei processi di estrazione fusoria. Come sicuramente in altri casi sarà stato diffuso tramite scambi culturali. Sembra difficile escludere uno sviluppo indipendente per la metallurgia del continente americano, sebbene al quanto più tarda dal resto del mondo antico. C. Renfrew ha sostenuto l’idea che nei Balcani si fosse sviluppata una metallurgia locale indipendente da influssi orientali. Un’ origine autonoma è stata ipotizzata per la metallurgia iberica. Le prime manifestazioni certe di metallurgia in Italia provengono da contesti tardo-neolitici. Sono state formulate varie ipotesi sulla diffusione della metallurgia nella penisola:  Italia nord-orientale raggiunta dalle conoscenze dell’Europa centrale attraverso le Alpi  Versante Tirrenico si ipotizzano due tesi: 1. SvizzeraLiguriaCorsicaSardegna 2. SardegnaCorsicaLiguria 

L’Italia meridionale invece ha avuto influenze dall’Est europeo attraverso l’Adriatico o tramite scambi con l’area abbruzzese.

4.i primi metallurghi Nelle società neolitiche ogni individuo era impiegato nella produzione del fabbisogno alimentare. Con la metallurgia nacque una nuova figura che era affrancata dalla seguente logica: le complessità delle conoscenze necessarie alla produzione del metallo, si necessitò di uno specialista, dedito all’attività a tempo pieno. Costui non potendo procacciarsi il cibo per la sua sopravvivenza diventò compito della comunità che lo ospitava, ed egli in cambio offriva i suoi prodotti d’arte. Qualora le risorse del suo villaggio non fossero sufficienti, il metallurgo si spostava da un villaggio all’altro. L’apprendistato era disciplinato da rigidi regolamenti, tanto da creare dei gruppi di pochi iniziati, spesso a partire dall’infanzia, nella maggior parte dei casi la disciplina era tramandata da padre in figlio, o da maestro e apprendista. Il tutto era accompagnato da rituali iniziatici e avvolti nel mistero, così spingendo le varie culture a mettere radice nelle credenze popolari e mitologiche che si tramanderanno nelle culture successive, come nel caso della mitologia greca, in cui si fa riferimento ad Efesto che forgiava per Zeus. Essere in possesso di manufatti metallurgici garantiva alla comunità non solo l’efficacia di strumenti da lavoro (di uso quotidiano) ma anche ad un miglior rifornimento bellico. Sin dall’Eneolitico la presenza di metallo nelle tombe era intesa a sottolineare il rango elevato del defunto. Fra la fine del Neolitico ed il Bronzo antico in ambito Europeo si trova un certo numero di sepolture di metallurghi identificabili dalla presenza del corredo di elementi legati sia all’ attività fusoria/ di martellatura. Esse sono diffuse in un areale ampio:  Europa centrale : Cecoslovacchia, Germania, Paesi Bassi  Europa orientale: Russia, Ucraina  Europa occidentale: Francia  Europa mediterranea: Spagna, Sardegna. Vi è però l’assenza di lingotti o di oggetti di valore economico. Queste tombe sono inserite all’interno di necropoli, come ad esempio accade nel sepolcreto di Anghelo Ruju di Alghero, elementi riferibili all’Eneolitico. Esse indicano quale valore ed importanza avesse il metallurgo per le società dell’epoca, e

come in realtà esso non fosse un personaggio emarginato dalla società, ma piuttosto temuti e rispettati per l’aura di misteriosa sacralità che alleggiava intorno alla loro figura e attività. Tale situazione tenderà ad attenuarsi in seguito.

Capitolo secondo. I metalli e le leghe: caratteristiche 1. Diffusione dei metalli sulla crosta terrestre I metalli sono presenti in quantità scarsa sulla crosta terrestre, elementi attestati in percentuali superiori al 2% sono essenzialmente quelli a basso peso atomico. Ad eccezione del ferro, alluminio e del magnesio, le concentrazioni medie degli elementi di interesse metallurgico sono assai deboli. Anche per quanto riguarda i metalli comuni senza i processi di arricchimento locali sarebbero molto rari.

2. I metalli e le leghe 2.1I METALLI Sono detti elementi, cioè sostanze semplici costituite da atomi identici. Gli elementi sono classificati in base al loro peso atomico nel sistema periodico. Il sistema periodico è una tabella divisa in Righe, PERIODI, e in colonne, GRUPPI. Gli elementi all’interno di ciascun gruppo hanno proprietà chimiche e fisiche simili, possiedono la medesima configurazione elettronica esterna, di 110 elementi, l’86% ha carattere metallico. I metalli a densità elevata si trovano al centro della tabella: sul lato sinistro troviamo quelli con più alte temperature di fusione ed a destra troviamo i basso-fondenti. Al centro , in alto, metalli con spiccate caratteristiche magnetiche. Un’importante proprietà dei metalli che li accomuna è quella di avere un punto di fusione che li caratterizza, passag gio da stato solido  stato liquido.

2.2 LE LEGHE. Per lega si intende un prodotto dalla combinazione di più elementi :

-

Metallo  metallo: ottone (rame+zinco), Metallo  non metallo: acciaio (ferro + carbonio)

Si possono definire Binarie, ternarie, ecc. in base ai suoi componenti. Le leghe hanno caratteristiche metalliche e proprietà diverse da i metalli che lo compongono....


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