Riassunto Media e Società Nel Mondo Contemporaneo PDF

Title Riassunto Media e Società Nel Mondo Contemporaneo
Course Scienze della comunicazione
Institution Università di Bologna
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Summary

Capitolo 1 stampa come mezzo di comunicazione di massa. Nel tardo vi furono numerosi cambiamenti e tecnologici che migliorarono notevolmente le condizioni di vita. In questo periodo comparsero i primi giornali rivolti ad un pubblico di massa. Essi erano controllati dai magnati della stampa (Baldwin ...


Description

Capitolo 1.La stampa come mezzo di comunicazione di massa. Nel tardo '800 vi furono numerosi cambiamenti socio-economici e tecnologici che migliorarono notevolmente le condizioni di vita. In questo periodo comparsero i primi giornali rivolti ad un pubblico di massa. Essi erano controllati dai magnati della stampa (Baldwin diceva che miravano al potere, privo di responsabilità, storicamente prerogativa della prostituta). 1.1 Le origini. Il torchi tipografico fu inventato a metà del '400, poco dopo comparsero i primi antenati della stampa: • Fogli di informazione (Corantoes o courants), contenenti notizie relative ad un determinato periodo. • Gazzette che commentavano gli affari pubblici • Opuscoli e almanacchi. Nel 1660 avvenne la pubblicazione del primo quotidiano in Europa il "Leipziger Zeitung" . In questo stesso periodo si iniziò ad usare in lingua inglese il termine "newspaper" per indicare una pubblicazione regolare con notizie recenti. In Inghilterra il primo fu la "London Gazette" (1665), mentre il "Daily Courtant" , nel 1702, invece fu il primo quotidiano londinese. A metà del 700 nella capitale inglese uscivano 5 quotidiani e 5 settimanali. Questi venivano letti principalmente nei luoghi pubblici (pub, caffè, barbieri..) perché erano pochi i privati che potevano permettersi di comprarli. La stampa del 700 aveva tirature molto limitate, ed un importanza effimera, anche se riuscì comunque a d attirare l'attenzione dei governi, i quali volevano limitare il diffondersi di opinioni radicali e rivoluzionarie. Nel 1712 si ha lo Stamp Act, che imponeva ai proprietari dei giornali il pagamento di un penni per ogni foglio stampato e di uno scellino per ogni inserzione pubblicitaria (imposte che aumentarono fino al 1836). Nell'800 alcuni cambiamenti sociali ed economici crearono delle condizioni favorevoli alla carta stampata. Urbanizzazione, industrializzazione, innovazioni tecnologiche ad esempio. In inghilterra l'Educaton Act (1870) obbligava a l'istruzione elementare, aumentando man mano l'età minima per lasciare gli studi. Arrivarono le lampade al kerosene e le lotte sindacali portarono ad una riduzione dei tempi di lavoro (più tempo libero, si può leggere anche la sera). Un altro fattore determinante fu l'estensione del diritto di voto alle donne, che fece aumentare la domanda di informazione. La crescita fu tale che già negli anni 70 dell'800 funzionavano treni speciali per la consegna dei giornali nelle province inglesi. Nelle colonie americane all'inizio del secolo la stampa si rivolgeva alle elite, iniziarono anche ad ampliare i loro argomenti ed accettare inserzioni, ma la tiratura era bassa. Negli anni 30 e 40 (800) l'ascesa del ceto medio e operaio, favorì la nascita di una stampa popolare con portata di massa e prezzi più bassi. A New York furono fondai giornali come il Sun (1833) e l'Herald (1835);venivano distribuiti da strilloni ed intorno al 1860 avevano tirature elevatissime (circa 77K l'Herald ed intorno ai 50K il sun). Anni 30-40 si ha la costituzione di agenzie di stampa interanzionali. In america invece fu costituita l'Associated Press, un insieme di agenzie locali che fornivano un bollettino completo anche ai giornali minori. Queste agenzie acquistarono importanza con lo sviluppo dei giornali di massa, quando passarono in secondo piano le opinioni per lasciare spazio ai fatti. Negli anni 50 dell'800 si ebbe il cavo telegrafico transatlantico, mentre dagli anni 70 divenne possibile la comunicazione telefonica. Alla fine del secolo si iniziava a sperimentare la radio. Altri mutamenti tecnologici : Progressi nella produzione delle carta, l'uso del cilindro per la stampa, le macchine per scrivere.

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Intanto in Inghilterra la stampa era stata limitata dalle imposte (i prezzi erano ancora alti) ma dal 1853 furono progressivamente abolite le tasse dello Stamp Act. La stampa libera era stata una delle cause principali portate avanti durante la rivoluzione americana, tanto che nel primo emendamento della costituzione la si menziona. Anche in qui si iniziò ad avere una stampa di massa, con il dimezzarsi dei prezzi dei giornali, la comparsa dei quotidiani nelle province ed infine l'aumento radicale delle tirature. 1.2 I mutamenti dell'organizzazione economica della stampa. In America ci fu una grande richiesta di giornali durante la guerra civile (1861-65) ed aumentò nel 1900 quando la crescita dell'alfabetizzazione e l'urbanizzazione si fecero forti. Si sviluppò nell'america dell'800 una stampa afroamericana e specifica per le varie etnie degli immigrati. Nel 1917 si avevano 1323 giornali in varie lingue tra cui anche in italiano. In GB si ebbe una rapida espansione, furono fondati diversi giornali a diffusione nazionale ( People, Daily Mail, DaiLy Express, Daily Mirror). Le vendite annuali passarono dagli 85mln del 1851 ai 5604mln del 1920. Fino a questo momento i giornali erano stati gestiti come piccole aziende, spesso familiari, ai cui editori interessava scrivere in un certo modo, ma adesso i grandi proprietari si interessavano solo di realizzare un profitto, la stampa era divenuta commerciale. Vi furono 2 mutamenti principali che portarono ad una stampa di massa: - L'avvento della pubblicità, che rese possibile il finanziamento della stampa popolare. Il prezzo dei quotidiani diminuì fortemente principalmente con l'avvento della pubblicità. Essa, in un momento di produzione di massa ed eccesso di merci, rappresentava un modo ideale per promuovere prodotti destinati ad un mercato popolare.Nacquero così le prime agenzie pubblicitarie ed i grandi inserzionisti che miravano ad un pubblico nazionale. - Lo sviluppo delle catene di giornali e periodici, con l'avvento dei magnati interessati a raggiungere segmenti di società più ampi possibile con contenuti per pubblici di massa. Si ebbero proprietà man mano sempre più potenti. Negli USA i protagonisti erano Pulitzer ed Hearst in GB invece Lord Northcliffe e suoi fratelli. Negli anni 80 dell'800 Pulitzer possedeva parecchi giornali dipendenti dalle inserzioni volti ad attirare un pubblico di massa. Erano facili da leggere, adoperavano un forte richiamo co impaginazione accattivante e l'uso di illustrazioni ed i contenuti erano popolari. Hearst divenne il concorrente di Pulitzer negli anni 90. Subentrò al padre al "San Francisco Examiner" nel 1887 e aveva poi iniziato ad espandersi acquistando quotidiani e periodici in giro per il paese. Fu lui la figura che ispirò Orson Wells nel film Quarto Potere (1941). Northcliffe realizzò la così detta "Rivoluzione Northcliffe", nel tardo 800 aveva creato una serie di riviste destinate a pubblici specifici a metà degli anni 90 i suoi periodici avevano una tiratura di più di 2 mln di copie. Nel 1894 si estese alla stampa popolare acquisendo e modernizzando il giornale londinese "Evening News" e nel 1896 iniziò a pubblicare il Daily Mail venduto al prezzo di mezzo penny. Quest'ultimo fù il primo giornale veramente nazionale. Northcliffe cominciò a fornire statistiche sulle tirature e a fissare tariffe per gli inserzionisti sulla base del numero dei lettori. Aprì uffici all'estero e organizzò la distribuzione ferroviaria rendendo disponibile il giornale del mattino in tutto il pese. Investì anche in giornali provinciali. Nel 1908 acquisì il Times, che era ancora visto di buon occhio dalle classi dominanti ma risentiva della concorrenza dei giornali più economici e dall'altra del rapporto con la politica non più ottimale.

Hearst e Pulitzer ---> Press Barons

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1.3 Il giornalismo popolare ed il richiamo di massa dei quotidiani. I formati dei quotidiani che avrebbero mantenuto una certa rilevanza nel 900 erano il broadsheet ed il tabloid. Esempi di broadsheet erano il Times di Londra ed il New York Times, più largo del tabloid e con un autorevolezza che lo rendeva una fonte da citare. Diversi erano i giornali per le masse, di formato più piccolo con forte richiamo alle immagini e stile giornalistico particolare. Il settore delle riviste nacque nel 700, erano dirette ad un elite colta ed offrivano vari contenuti: racconti, poesie, scienze e commenti di attualità. Nel diciannovesimo secolo, si affiancarono alla stampa popolare, fornendo contenuti più accessibili e rivolti a pubblici specifici. Negli USA ebbero un boom nella seconda metà del secolo, avevano un prezzo basso avevano pubblici ampi e piacevano agli inserzionisti per sviluppare contenuti per pubblici di nicchia. I contenuti della stampa dell'800 non erano così differente dalla stampa del passato, cambiavano piuttosto i modi in cui si affrontava e si dava priorità alla notizia e le rinnovate vesti grafiche, infatti i progressi della tipografia consentivano l'uso di caratteri più vari, e di più immagini. Nel tardo 800 si conobbe lo stile del "New Journalism" che fu fondamentale per i magnati. Utilizzava toni più leggeri, titoli e stelloncini più brevi, riservava ampio spazio a storie di interesse umano. Nell'ultimo decennio del secolo si affermò sulle pagine del New York Morning Journal (Hearst) lo "Yellow Journalism" o giornalismo scandalistico. Lo spazio dedicato alla politica diminuì e acquisivano spazio invece le notizie delle nuove agenzie di stampa, si diede importanza alla cronaca nera. Non bisogna dimenticare che i giornali avevano ancora un ruolo importante nella società, quello di vigilanza sui governi per non parlare dell'influenza che essi avevano sull'opinione pubblica.

1.4 La stampa popolare e la guerra. La crescita dei giornali porto a chiedersi quanto questi potessero influenzare l'opinione pubblica, in particolar modo durante i momenti di crisi. Nel frattempo si erano affermati i cronisti di guerra. Tra il 1865 e il 1914 si ebbe l'età d'oro dei corrispondenti di guerra, dovuta all'assenza di censura e alle nuove opportunità del telegrafo. Uno dei primi fu William Howard Russel, scriveva per il Times e seguì la guerra di Crimea (1854-56). Riversò la sua attenzione sugli errori degli inglesi, sull'incapacità del comando e sulle condizioni dei soldati feriti. Le sue rivelazioni confermate dagli editoriali scritti da Delane (editore del Times), scossero l'opinione pubblica a tal punto da far cadere il governo Aberdeen. Dopo la Crimea, i governi, in tempo di guerra tentarono di controllare i giornalisti. 1897, i giornali condussero una campagna perchè gli USA muovessero guerra alla spagna per Cuba, dove era iniziata la rivoluzione anti spagnola. Spesso ci si chiede quale sia stato il peso della stampa nella decisione di entrare in guerra; si dice che abbiano voluto creare un sentimento di isteria nazionale. Hearst e Pulitzer incitarono certamente alla guerra, fomentando la xenofobia con servizi fortemente anti spagnoli. Non è tuttavia il caso di esagerare il peso della stampa. In generale è possibile dire che le opinioni espresse dalla stampa difficilmente trovano il consenso dei lettori se questi non sono già favorevolmente predisposti. Comunque l'effetto del sensazionalismo far aumentare la tiratura dei giornali newyorkesi fino ad un milione di copie al giorno. Il conflitto di Cuba suscitò l'interesse del pubblico americano per la cronaca di guerra e lo preparò al conflitto mondiale. Nel 1915 prima che gli USA entrassero in guerra, in Europa c'erano già 500 corrispondenti americani e molti altri li raggiunsero dopo. La domanda di quotidiani crebbe. Anche in UK la stampa con fare propagandistico contribuì alla creazione di un clima favorevole alla guerra. Si dice che Hearst avesse mandato all'Avana l'artista Frederick Remington, perché fornisse immagini di Guerra. Quando riferì che sul posto era tutto tranquillo, espresse il desiderio di tornare a casa. Hearst lo pregò di rimanere dicendo "lei fornisca le immagini, io fornirò la guerra"

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1.5 La stampa di massa e la guerra totale. Durante il primo conflitto mondiale il controllo dell'informazione assunse grande importanza, un po' per mantenere alto il morale sul fronte interno e dall'altro lato per influenzare l'opinione pubblica degli altri paesi (neutrali e nemici). La censura e la propaganda ebbero un ruolo fondamentale. Alcuni sostengono che la stampa abbia creato un clima favorevole alla guerra, certi giornali inglesi hanno fatto campagne anti tedesche o altamente patriottiche; altri invece sostengono che la stampa non guidasse i lettori, ma che rispecchiasse solo le idee dominanti. Prima dello scoppio della guerra in Gran Bretagna si conferirono maggiori poteri al governo per intervenire sulla comunicazione. Nel 1914 si costituì un ufficio stampa che aveva il compito di monitorare i telegrammi e i dispacci d'agenzia, e di trasmettere ai giornali solo le notizie ufficiali censurando quelle che i giornalisti si procuravano da soli. Il Defence of the Realm act, conferì al governo il potere per limitare la libertà di stampa. Quando la guerra si trascinò avanti, la stampa popolare assunse un ruolo attivo nello sforzo bellico, incitava l'arruolamento, cercava operai per l'industria di munizioni etc.. Nel 14 si creò anche un War Propaganda Bureau, che intendeva manipolare l'opinione pubblica specialmente verso i paesi neutrali. Si pensa che la propagnada verso gli USA abbia suscitato simpatia spezzando l'isolazionismo americano, altri sostengono che fu il taglio del cavo telegrafico tra Germania e USA facendo si che potessero arrivare notizie dall'europa solo tramite Londra e soggette alla censura inglese. Nel 1918 con la nomina di Lord Northcliffe a direttore della propaganada si iniziò a farla anche verso il nemico. Nel 18 infatti gli inglesi scricavano sul fronte tedesco circa 167000 volantini al giorno, mirati a dare la speranza di una pace duratura e a insidiare il dubbio sull'operato della propria nazione. Misure analoghe furono adottate nel 17 dagli USA col Committee of Pubblic Information, con lo scopo di vendere la guerra al popolo. Uno dei risultati fu che i film sulla rivoluzione americana furono aboliti perché mettevano in cattiva luce gli inglesi. Durante la guerra la stampa fu vista come un mezzo per rafforzare il sentimento nazionalista, mantenere alto il morale sul fronte interno e tentare di guadagnarsi le simpatie dei paesi neutrali. Da un punto di vista negativo i media per la prima volta sono serviti agli scopi degli stati, usandone i contenuti in maniera strategica. Il cinema non era ancora molto diffuso, ma anch'esso servi alla causa. 1.6 Concentrazione e concorrenza Nel ventennio successivo alla prima guerra mondiale le tirature aumentarono, ma si ebbe una contrazione del numero di quotidiani nazionali. La concentrazione delle proprietà continuò a tal punto che il periodo tra le due guerre fu definito l'età d'oro dei magnati della stampa. I giornali iniziarono a subire la concorrenza della radio e del cinema. In UK ci fu una crescita delle tirature, in totale per tutti i quotidiani 3,1 mln di copie al giorno nel 18 e 4,7 mln nel 39. Alcuni quotidiani si sfidavano nella guerra delle tirature, ricorrendo a vari espedienti, persino la vendita porta a porta. Tra il '21 e il '47 il numero di giornali diminuì e chiusero almeno 30 tra quotidiani e giornali della domenica. Analogamente negli USA tra il 1910 e il 1930 si ebbe una forte crescita demografica, dai 22,4 mln ai 36,9mln. In questo ventennio chiusero 258 quotidiani. Nel 1992 alla morte di Northcliff suguì una serie di passaggi di proprietà finche negli anni 30 la produzione di giornali era dominata da 5 grandi aziende (Associated Press, Amalgamate Press, Westminister Press ed i gruppi Beaverbook e Cadbury).

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Capitolo 2: Lo sviluppo dell'industria cinematografica. I giornali a diffusione di massa ed il cinema nacquero nello stesso momento, gli anni '90 dell'800. "Oggi il film raggiunge molte più persone rispetto al quotidiano e mentre leggiamo solo certe parti del giornale, il film lo vediamo tutto" (osservazione di un giornalista nel 1908) Nel 1914 il cinema era gia il medium più popolare e lo è rimasto fino agli anni 40. Sin dalle sue origini è stato oggetto di polemiche e le ansie legate alla sua influenza sociale e politica hanno spesso condotto a tentativi di controllo politico su di esso. 2.1 Le origini e la prima fase di sviluppo Rudimentali tecniche di proiezione esistevano gia dal '600 (lanterna magica). La svolta essenziale consitette nella proiezione di immagini fotografiche in movimento. Questo fu possibile grazie ai progressi nell'applicazione dell'elettricità, lo sviluppo della fotografia, l'avvento della pellicola di celluloide, la cinepresa e alle nuove tecniche di proiezione. Thomas Edison tra il 1891 e il 1894 sviluppò il cinetoscopio. Si trattava di un apparecchio a gettone della grandezza di un piano utilizzato nelle fiere per guardare attraverso un oculare una pellicola di una quindicina di metri. Auguste e Louis Lumiére inventarono un apparecchio che univa proiettore e cinepresa, il cinematografo. La loro prima proiezione fu a Parigi il 28 dicembre 1895 al Gran Cafè del Boulevard des Capucines. Fu un successo enorme, nel giro di qualche settimana organizzarono proiezioni in UK, in altre parti d'Europa e negli USA; entro un anno anche in Egitto, India e Giappone. Il cinema è divenuto un mezzo popolare grazie all'opera di piccoli imprenditori, che spesso non erano personaggi rispettabili in quanto provenivano dagli ambienti del vaudeville, music hall, fiere, dove organizzaano le prime proiezioni. Ancora non si poteva realizzare un'intera serata di intrattenimento che girasse intorno al cinema, perciò si proiettavano brevi pellicole durante gli intervalli di altri spettacoli. Erano proiettate scene di carattere pubblico, di vita quotidiana o pure appartenenti alla tradizione del vaudeville o della fiera come incontri di pugilato danze etc.. Il cinema fu in tutto il mondo un fenomeno urbano, il suo pubblico era la classe operaia, che vedeva in esso un modo per evadere dalla quotidianità. All'inizio era muto, perciò superava le barriere linguistiche, negli usa tra il 1890 ed il 1814 entrarono 18mln di immigrati, questo medium servi anche per favorire l'integrazione culturale. Tra il 1905 e il 14 si elevò socialmente, lo si iniziò ad usare per raccontare storie. Tra il 1896 ed il 1906 George Méliès girò circa 500 pellicole innovative perché utilizzavano attori professionisti, trucchi fotografici, l'animazione e trame particolareggiate. Negli USA il fil di Porter "The Great Train Robbery"del 1903 usò una trama realistica, un montaggio rigoroso e riprese realizzate in luoghi diversi. Dal 1905 al '18-19 i film erano ad una sola bobina. A metà del primo decennio del 900 si aprirono le prime sale cinematografiche permanenti.Nel 1905 a Pittsburgh Harry Davis (impresario del vaudeville) trasformò dei magazzini in una sala di proiezione, si entrava pagando un nichelino e presero così il nome di Nickelodeon. Nel 1910 esistevano in america 10.000 sale ed un pubblico settimanale di 26mln di spettatori. Il sistema di distribuzione era cambiato, ora chi proiettava i film non li acquistava più dal produttore, ma i produttori affittavano o vendevano la pellicola ai distributori che a loro volta la noleggiavano alle sale. In questo modo il programma poteva variare. Per la creazione di sale cinematografiche permanenti si ebbe una duplice spinta dai poli opposti della scala sociale.

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I nickelodeon infatti erano frequentati principalmente dai ceti sociali più bassi e da immigrati. Negli anni 20 per dare una forma più artistica e rispettabile al nuovo medium si crearono i palazzi del cinema, più comodi e lussuosi, spesso ricavati da ex teatri. Il cinema si affermò come espressione artistica grazie anche al lavoro di registi come David W. Griffith. Egli pur operando entro i limiti dei film ad una sola bobina combinò insieme tecniche narrative di diversi cineasti americani e non. Alcuni esempi sono la ripresa in esterni, il montaggio di scene girate su set diversi, il flashback, il primo piano dei volti, le dissolvenze ed una recitazione più naturale. Griffith condusse dal 1918 più di 400 film per la Biograph, che abbandonò dopo il rifiuto di fargli girare film più lunghi mediante l'uso di più bobine.

Da prima i film a due o tre bobine e poi i lungometraggi si diffusero rapidamente. Il primo lungometraggio fù "The Story Of Kelly Gang" nel 1906 dell'australiano Charles Tait, lungo più di un ora. A livelli internazionale ebbero più rilevanza il film di un ora "Regina Elisabetta" (1912) con S...


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