Medico, medicina e società nel mondo antico PDF

Title Medico, medicina e società nel mondo antico
Author Samuela Rendo
Course Storia della medicina
Institution Università degli Studi di Catania
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Riassunto completo del libro "Medico, medicina e società nel mondo antico" ...


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MODULO 1 – MEDICINA MEDICINA PRE-IPPOCRATICA (VIII-VI a.C.): Anche se le origini del pensiero medico occidentale vanno rintracciate nell’àmbito della civiltà greca arcaica, il sapere medico aveva tuttavia già raggiunto un notevole livello in Mesopotarnia (sigilli di medici del 3.000 a.C., Codice diHamm urabi) e in Egitto (imbalsamazione di cadaveri, sofisticate tecniche chirurgiche, papiro Ebers del 1.500, contenente circa 900 ricette. in particolare preparati oftalmici,basate su ingredienti naturali e su formule magiche e scongiuri).

MEDICINA EROICA Nel mondo greco arcaico la medicina affonda le sue radici nei poemi omerici, che riconducono alle origine lontane della tradizione concepita come un’arte da insegnare e da imparare. Nei due poemi omerici, l’Iliade e l’Odissea, la medicina viene vista sotto due diversi punti di vista: -Filone mitico-religioso (Iliade): il centauro Chirone, originario della Tessamaglia, aveva istruito il principe Asclepio il quale, a sua volta, aveva insegnato ai figli Podalirio e Macaone. Sempre Chirone aveva insegnato ad Achille e quest’ultimo aveva trasmesso le proprie conoscenze all’amico Patroclo. Si tratta di nobili guerrieri, guaritori “perfetti”, esponenti di un ceto aristocratico che, sul campo di battaglia, durante la guerra di Troia, mettono le proprie competenze a disposizione dei guerrieri feriti (alla testa, al collo, al tronco e agli arti) dai colpi di spada o dalle punte di freccia (rimosse mediante estrazione, escissione, espulsione) e trattano le ferite con farmaci lenitivi o anche con bende di lana. Questo filone conferisce potenzialità sovrannaturali e prerogative quasi divine a coloro che esercitano l’arte medica, trasmesse dai padri ai figli, e considera le malattie come punizioni inviate dagli dei (Apollo, Artemide, Zeus).

-Filone laico-scientifico (Odissea): Elena mescola nel vino un rimedio calmante proveniente dall’Egitto, terra considerata produttrice di moltissimi farmaci, sia curativi sia letali (in greco pharmakon significa sia medicina sia veleno). Nell’Odissea i medici sono considerati “artigiani” ( demiurgoi) che praticano la propria arte per avere di che vivere e nell’interesse collettivo, viaggiano, possiedono competenze specifiche. Questo filone attribuisce i tentativi di guarigione all’esperienza di uomini esperti, nell’uso di piante medicamentose e spiega le malattie come cause naturali (ferite provocate in battaglia o da incidenti di caccia).

MEDICINA POPOLARE La medicina primitiva in Grecia era fondata su delle pratiche popolari, utilizzate anche in Egitto e in Oriente, dove gli uomini si affidavano ai rituali magico-popolari e alle piante prodigiose per fronteggiare le malattie mandate dai demoni e dalle divinità. La medicina magica aveva successo soprattutto nei casi disperati dei poveri. Le manifestazioni più rilevanti nella tradizione medica popolare furono gli incantesimi e le erbe. -INCANTESIMI: detti “epodai”, cioè formule incantatorie pronunciate da guaritori o sciamani con la parola cantata. Anche i rituali catartici facevano parte degli incantesimi: infatti, chi doveva praticare il rito ed anche il destinatario di esso doveva attenersi a delle purificazioni rituali del corpo mediante l’astensione dai bagni o mediante il digiuno. Si può fare riferimento al mondo romano con il trattato “ De agricultura” di Catone il Censore: egli fa riferimento alla recitazione di formule magiche, compito del pater familias che doveva esercitarle per curare le malattie. Ad esempio, per Catone la recitazione di una formula poteva curare una lussazione: l’operante agiva sulle canne spezzate come se stesse agendo sulle ossa, in questo modo il potere del guaritore si trasferiva magicamente dalle canne al malato. Catone inoltre si concentra anche sulle qualità terapeutiche delle verdure: ad esempio il cavolo, che aveva proprietà digestive. In quest’epoca a Roma affluiscono i primi medici greci contro i quali si scaglia lo stesso Catone e Plinio.

-RIMEDI A BASE DI ERBE: si pensava che le potenzialità di erbe e droghe d’uso terapeutico derivassero dalle forze divine. Queste erbe erano preparate da “tagliatori di radici” e “venditori di farmaci”, ambulanti ma non veri e propri farmacisti.

MEDICINA TEMPLARE In età classica nell’antica Grecia dominava una medicina di tipo religioso: i malati si rivolgevano alle divinità per trovare una cura,(negli Asklepia) in quanto erano considerate guaritrici. Tra queste divinità vi sono: -PEONE, medico degli dei -GIUNONE, protettrice delle partorienti(dea che assisteva durante il parto) -Il guaritore per eccellenza era considerato Apollo e successivamente il figlio Asclepio: quest’ultimo ebbe 3 figli, Macaone, Podalirio e Igieia, la personificazione della salute. L’Asklepieion (santurario) di Epidauro edificato nel IV a.C. in Grecia ha fornito delle tavolette evotive concernenti i resoconti delle guarigioni. PERCORSO DEL MALATO: il malato accedeva al recinto sacro da nord, attraverso un ingresso monumentale, si purificava in una fontana, consumava pasti e trascorreva la notte in un edificio a pianta quadrangolare: durante il sonno il dio visitava il malato e provvedeva a curarlo con il tocco della mano, con un intervento oppure dava delle prescrizioni da seguire il giorno dopo, che poi venivano comunicate ai sacerdoti e medici del santuario. In genere, le prescrizioni riguardavano l’alimentazione l’esercizio fisico e i bagni e le patologie piu ricorrenti erano malattie oculari, polmoniti, paralisi o epilessie. Un altro Asklepieion importante fu quello di Pergamo, in Asia Minore, dove si trovava un criptoportico, cioè un passaggio sotterraneo che conduceva il malato dalla fonte sacra al Telesphorion, edificio di cura che prende il nome dal figlio di Asclepio. Le testimonianze di questa medicina sono di due tipi: -magico-religiose, cioè ex-voto: doni fatti alla divinità per ringraziarla o per suscitarne la benevolenza (strumenti medici, oggetti rappresentanti le parti malate, ad es. occhio) -popolari-religiose: si tratta di oggetti di bronzo contenenti responsi oracolari offerti dal dio tramite un addetto al culto che provvedeva alla trascrizione su tavolette.

MEDICI PREIPPOCRATICI -ALCMEONE DI CROTONE (VI-V a.C.): egli era considerato il padre della fisiologia; considerava la salute come un’isonomia, cioè equilibrata mescolanza, degli opposti (caldo/freddo, umido/secco) e la malattia come conseguenza del loro squilibrio, ovvero una predominanza di uno di essi, provocato da cause esterne (acqua, ambiente, fatica, tortura). Inoltre, definì il cervello come sede dell’intelligenza e origine del funzionamento di naso, occhi e orecchie. -EMPEDOCLE DI AGRIGENTO (V a.C.): elaborò la teoria umorale, quella delle 4 componenti umorali del corpo umano, cioè sangue. Flegma, bile nera e bile gialla; riservò particolare attenzione alla dietetica (regime alimentare, bagni, ginnastica).

MEDICINA IPPOCRATICA Ippocrate fu considerato il fondatore della medicina, avendola saputa separare dalla filosofia. Egli nacque nel 460 a.C. (V sec) nell’isola di Kos. Secondo la tradizione egli (bibliotecario) avrebbe bruciato i libri di medicina o distrutto le tavolette votive di Asclepio: questo atteggiamento fa capire che la distruzione dei

libri costituenti l’antico sapere della medicina sta alla base del rinnovamento della medicina, quella razionale di Ippocrate.

CORPUS HIPPOCRATICUM è una raccolta di oltre 70 trattati in lingua greca attribuiti ad Ippocrate, ma in realtà si pensa che siano stati composti fra il V e IV sec da dei discepoli della scuola di Kos. -PLATONE (427-347 a.C.): rifiutò l’origine sovrannaturale delle psicopatologie e definì la follia e la stupidità come incapacità della ragione ad avere controllo sul resto dell’anima, a causa di tare ereditarie e cattiva educazione. -ARISTOTELE (384-322 a.C.): Egli fu medico alla corte di Aminta II, re di Macedonia e nonno di Alessandro Magno. Fece esperimenti su animali vivi e identificò il cuore come l’organo dal quale si diparte la circolazione sanguigna. Studiò inoltre, il rapporto tra uomo e ambiente, in particolare gli effetti dei cambiamenti climatici sugli individui e mise a punto i 4 aspetti principali di un quadro clinico: eziologia, sintomatologia, terapia e prognosi). -DIOCLE DI CARISTO (seconda metà IV sec.): scrisse numerose opere, che però andarono perdute, su anatomia, igiene e malattie femminili, praticò anche la dissezione e descrisse la circolazione del sangue.

MEDICINA ELLENISTICA La medicina razionale conosce il suo pieno sviluppo ad Alessandria d’Egitto, dove ha sede la scuola Alessandrina, in cui i sovrani Tolomei istituirono una biblioteca e un museo, cioè un centro di studi. Vi veniva praticata la dissezione di animali e cadaveri umani e la vivisezione: in quest’ultimo caso venivano adoperati i criminali prelevati dalle prigioni per volere di Tolomeo II. SCUOLA= luogo di attività dei medici (localizzazione geografica) SETTA= assunti teorici e dottrine seguite da un gruppo di medici. (indirizzo della scuola)

-EROFILO: Distinse cervello e cervelletto, studiò il sistema nervoso e descrisse le membrane oculari, distinse il ventricolo destro dal sinistro. Inoltre, misurò la frequenza del polso grazie alla clessidra (orologio ad acqua portatile), individuando sistole e diastole; studiò il fegato e l’apparato riproduttivo maschile e femminile e introdusse una nomenclatura descrittiva anatomica (retina, pupilla). -ERASISTRATO: Scoprì le funzioni delle 4 valvole cardiache, dei muscoli gastrici e del cuore come “pompa”; rifiutò la pratica del salasso (flebotomia- operazione terapeutica consistente nell’inserimento di un ago in una vena o in un’incisione al fine di far defluire il sangue); prediligeva la terapia dietetica (bagni di vapore, igiene alimentare e digiuno).

SETTE MEDICHE 



EMPIRICA: La scuola empitica nasce ad Alessandria nel III a.C. per opera di Filippo Kos, allievo di Erofilo e si fonda sull’osservazione del singolo caso. Secondo gli empirici l’arte medica si basava sull’esperienza personale, sui dati già osservati in precedenza e sul confronto con casi analoghi. Essa inoltre si divideva in 3 branche: -SEMEIOTICA, cioè lo studio della sintomatologia -TERAPEUTICA, cioè a chirurgia e la farmacologia -IGIENE, cioè il mantenimento e il recupero della salute. DOGMATICA: I dogmatici, o razionalisti, ricercavano le teorie generali concernenti la struttura e le funzioni del corpo umano per spiegare le cause dell’insorgenza delle malattie.





METODICA: La scuola metodica fu fondata da Temisone di Laodice. Contempera gli approcci delle prime due sette, poiché mira ad individuare lo stato della malattia del singolo paziente e poi ad elaborare un metodo generale di cura. PNEUMATICA: Si fonda sul concetto di pneuma, cioè soffio vitale, aria che scorre nelle vene e dalla quale dipendono i fenomeni fisiologici e patologici .

MEDICINA IMPERIALE E BIZANTINA (I-VII/VIII a.C.) ENCICLOPEDISTI (trattano ogni tipo di tematica) -CELSO: Aulo Cornelio Celso fu autore della Medicina in 8 libri, scritta intorno al 30 d.C. e dedicata alle sette mediche, e soprattutto alla dietetica, farmacologia e chirurgia. Nell’opera per ogni malattia viene elaborato il quadro dei sintomi e delle terapie.

-PLINIO IL VECCHIO: Autore della “Storia naturale” in 37 libri, opera che contiene notizie di storia della medicina e trattazioni di contenuto farmacologico, zoologico e botanico.

MEDICI (sono più specifici) -SCRIBONIO LARGO: Scrisse le “Composizioni farmaceutiche”, una raccolta di rimedi e prescrizioni articolate “secondo il genere” (per tipologia) e “secondo il luogo” (parte malata). -DIOSCORIDE: Autore della “Materia medica” in 5 libri, in cui menziona più di 1000 sostanze naturali con delle potenzialità mediche, tra animali, vegetali e minerali, di cui 600 piante medicinali impiegate nella preparazione di farmaci. Viene riservata attenzione al dosaggio quantitativo e di ogni pianta vengono elencati il nome, descrizione e proprietà. Nel manoscritto “Dioscoride di Vienna” ogni descrizione botanica è affiancata all’illustrazione della pianta.

SCUOLA DI EFESO I due più importanti medici efesini vissuti tra il I e il II sec d.C. sono:

-RUFO: Visse sotto il regno dell’imperatore Traiano. Scrisse: 

 

“Le domande di un medico”: un questionario in cui il medico interroga il paziente per ricavare valutazioni di carattere diagnostico e terapeutico, facendo attenzione ai risvolti psicologici della malattia. “Sulle denominazioni del corpo umano”: un testo sulla terminologia medica che risultava essere molto contraddittoria, in quanto termini identici potevano indicare diverse parti del corpo. “Sulle malattie del rene e della vescica”: un trattato sull’asportazione chirurgica dei calcoli.

-SORANO: Sorano visse sotto Traiano e Adriano. Fu autore di un trattato di ginecologia in 4 libri: due che erano una sorta di manuale sulla levatrice, gli altri due riguardano invece le patologie e le terapie farmaceutiche e chirurgiche. Dimostrò anche una notevole sensibilità nel trattare i risvolti psicologici delle malattie femminili.

MEDICI E COMPILATORI IN ETA’ BIZANTINA MEDICI

COMPILATORI(scrivono compendi, riduzioni e manuali)

Oribasio di Pergamo Sereno Sammonico Celio Aureliano Avio Vindicano Teodoro Prisciano Ezio di Amida Alessandro di Tralle

Marcello Empirico Cassio Felice Paolo di Egina Paolo di Nicea

MODULO 2- MALATTIA PATOLOGIE

CAUSE -Clima e ambiente: secondo la medicina ippocratica la componente climatica è considerata una causa dell’insorgenza di malattia, considerata uno squilibrio prodotto da cause esterne e interne. Questi temi sono affrontati nel trattato ippocratico “Arie, acque e luoghi”, in cui un ruolo rilevante è assegnato ai venti: gli umidi venti meridionali causano diarrea e lacrimazione, mentre i venti freddi settentrionali provocano polmonite e secchezza oftalmica. Un altro trattato importate è “Le epidemie”, una sorta di schedario proposto dal medico in cui veniva stabilita una relazione tra la singola stagione e una determinata malattia; si riteneva inoltre che la qualità dell’acqua e i fenomeni astronomici potessero influire sullo stato di salute. -Fattori congeniti ed età: alcune patologie derivano da cause congenite e dall’invecchiamento -Diffusione, ricorrenza e intensità (malattie epidemiche): (epidemia=sopralluogo) Ai tempi di Ippocrate la parole epidemia indicava quelle malattie che affliggono molti individui in un determinato luogo e tempo, ma questa definizione escludeva l’idea della trasmissione della malattia da un uomo a un altro. Nel mondo antico nonnsi era sviluppata la nozione di contagio, ma veniva usato ii termine “loimos/pestilentia” per indicare una malattia epidemica ad alto tasso di mortalità (tifo, vaiolo, colera). La “pestilentia” si differisce dal termine peste, in quanto quest’ultima rappresenta un’infezione trasmessa all’uomo dalle pulci dei topi attraverso un batterio patogeno.

PESTE ANTONINA La peste antonina colpì l’Impero romano nel II sec d.C. durante il regno di Marco Aurelio: è un evento molto importante dal punto di vista loimologico per le numerosi fonti che ne parlano. La peste antonina si manifestò per la prima volta nell’estate del 165 nell’esercito di Avidio Cassio: dalla Mesopotamia si difffuse nel resto dell’Impero, poiché trasmessa dalle truppe di Lucio Vero. Una testimonianza fu rilasciata anche da Galeno che, non appena la pesta si manifestò, lasciò Roma nel 166, e nel 168 si trovava ad Aquileia quando la peste si diffuse a causa dei soldati dell’esercito. Galeno sottolinea come la peste provocò una grande mortalità, a cui contribuì anche il clima (inverno). SI presuppose che la tipologia di peste che si manifestò fu un’epidemia di vaiolo, una malattia nuova e sconosciuta dall’impero romano e in Egitto: il vaiolo è letale per i bambini.

TEORIA UMORALE DI IPPOCRATE: La salute è considerata una situazione di equilibrio di sangue, bile nera, bile gialla e flegma; viceversa il loro squilibrio comporta la malattia e il dolore. Di solito la malattia ha un ciclo e una durata: essa nasce, cresce, raggiunge l’apice, si indebolisce oppure uccide il malato. Con la teoria degli umori di Ippocrate Galeno prese spunto per la sua teoria sensoriale. TEORIA SENSORIALE DI GALENO: Il corpo è costituito dall’unione di qualità ed elementi, ovvero il caldo, il freddo, l’iumido e il secco: la loro mescolanza da luogo ad un’infinità di combinazioni che oscillano dalla perfetta salute alla malattia conclamata.

DIAGNOSI/PROGNOSI: Il medico esprime una diagnosi anallizzando i sintomi del paziente (insonnia, mancanza d’appetto, ecc..), poi prescrive una terapia e formula una prognosi, cioè una previsione sul decorso e l’esito della malattia.

TERAPIA -DIETETICA: La buona salute era mantenuta grazie ad un regime adeguato al singolo individuo, che consisteva in una dieta alimentare, gli esercizi, i bagni. Secondo Ippocrate, per prescrivere al malato un buon regime alimentare il medico deve conoscere le proprietà degli ingredienti e alimenti solidi e liquidi e l’alimentazione doveva essere affiancata da una buona cucina in cui venivano mescolati gli alimenti: egli ritiene che alla base del regime del malato sta l’orzo, cereale efficace soprattutto sottoforma di tisana per curare le malattia più acute. I malati più deboli, inoltre, dovevano evitare i cibi solidi e limitarsi solo a bevande, come acqua, vino (astringente) e mellicrate (miele mescolato con altro liquido). I bagni erano molto importanti per il loro scopo di umidificare il corpo: venivano prescritti bagni caldi, freddi, a digiuno o dopo i pasti e molto frequenti erano i bagni di vapore. -CHIRURGIA: La chirurgia è un’attività terapeutica praticata con le mani o con l’utilizzo di vari strumenti. Le due tecinche più diffuse erano: 

INCISIONE: veniva praticata con bisturi in caso di salasso, cataratta, estrazione di frecce. Altri strumenti usati erano le cannucce, le forbici, le pinzette, gli uncini e le coppette: quest’ultime venivano applicate sull’epidermide ed erano in bronzo, in vetro o in argento.



CAUTERIZZAZIONE(fuoco): impiegata in casi di ascesso

-FARMACOLOGIA: I farmaci solitamente venivano preparati dai medici stessi nella taberna medica, una sorta di farmacia/ambulatorio oppure venivano venduti in delle botteghe specializzate. Essi erano rimedi composti da vari ingredienti, che avevano diverse origini:

MINERALE

ANIMALE

VEGETALE

Sali di rame (impiegati come disinfettanti)

Vipera (la sua bile veniva usata Licio (arbusto per la cura di per i colliri; la carne invece per disturbi oculari e per fermare le curare le ulcere) emorragie)

Argilla (cure dermatologiche)

Castoro (ghiandole con potere calmante)

Balsamo della Mecca (resina prodotta da alcuni alberi, efficace come , analgesico e

come pomata) Acetato di piombo (cosmetico e Lontra (reni essiccati per medicamento) combattere l’isteria)

Oppio (Secondo Plinio il Vecchio era facile ricavare l’oppio: Si doveva far addensare il succo di papavero, tritarlo e impastarlo fino ad ottenere delle pastiglie e farlo asciugare all’ombra. Esso era usato come sonnifero, ma se ingerito con una dose troppo abbondante, causava la morte durante il sonno)

Zinco (colliri e pomate)

Mirra (usata per colliri, unguenti e profumi; agisce come cicatrizzante contro la vitiligine e le ulcere della bocca)

SPECIALIZZAZIONI Non esisteva un albo degli abilitati all’esercizio della professione medica, anche se in alcuni casi erano previste delle commissioni incaricate ad esaminare le competenze di un aspirante medico pubblico.

-OCULISTICA: Erofilo contribuì ad individuare i vari elementi dell’anatomia dell’occhio, come la cornea, la pupilla, la retina, i nervi ottici, ecc.. Le patologie più frequenti erano il tracoma, la congiuntivite, le lesioni corneali e le cataratte. Attraverso degli scav...


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