Riassunto Paleolitico PDF

Title Riassunto Paleolitico
Author Francesca Santi
Course Preistoria E Protostoria
Institution Università degli Studi di Siena
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Archeologia del Paleolitico Iniziò circa 2,5 milioni di anni fa e terminò 10 000 anni fa con l'introduzione dell'agricoltura e il passaggio al Mesolitico. Corrisponde all’epoca geologica del Pleistocene. Sono avvenute una serie di glaciazioni, note come glaciazione di Günz (1.200.000 a 900.000 anni fa), di Mindel (680.000 a 620.000 anni fa), di Riss (455.000 a 300.000 anni fa) e di Würm (100.000 a 10.000 anni fa). In questo periodo si sviluppa la tecnologia dei primi strumenti in pietra. 1. Sviluppo dell’uomo: L’inizio dell’avventura umana dell’uomo si può attribuire intorno a 3,5 e 2,5 my. Il periodo delle origini oscilla tra 2 my fino a 150.000 anni e comprende le fasi geologiche del Villafranchiano e del Pleistocene inferiore/medio, fondamentale di questo periodo è la capacità dei gruppi umani di adattarsi ai cambiamenti ambientali e di espandersi geograficamente. 2. Olduvaiano: Nome derivato dal giacimento della Gola di Olduvai (tanzania), in questo periodo troviamo le più antiche industrie litiche, si riconosce un processo da stadio antico ad evoluto. La strategia di sussistenza è legata alla N.caccia di piccoli mammiferi, raccolta e sfruttamento carogne. Gli uomini sono vincolati alla crescita spontanea di cibo e da questo deriva la loro condizione nomade in piccoli gruppi. Le occupazioni temporanee sono legate ai processi migratori degli animali, consumati sul posto. Con il termine Preolduvaiano si indica uno stadio dove le tecnologie sono ancora approssimative e sono scarsamente usati ciottoli, manufatti scheggiati e dieta vegetariana. 3. Acheuleano: Inizia intorno a 1,7/1,5 my, si sviluppa in modo più elaborato la scheggiatura bifacciale, l’introduzione della simmetria bilaterale, la valutazione delle materie prime. Il fossile guida di questa fase del paleolitico inferiore è l’amigdala, o BIFACCIALE, ottenuto da un supporto naturale o grossa scheggia, caratterizzato da una o più estremità leggermente appuntita o arrotondata. La dieta si sviluppa onnivora, le strutture si sviluppano in modo da avere aree per specifiche attività, si sviluppano i metodi di comunicazione tra gruppi (testimone la variazione dalla caccia singola a quella in gruppi). Rappresenta lo stadio con maggior estensione cronologica (più di un milione di anni) e geografica (Africa, Europa e Asia.)

 Fase arcaica (0.8 my): il bifacciale diventa lo strumento caratteristico, i nuclei rivelano una lavorazione più elaborata e saltuariamente si ritrova una tecnica di scheggiatura predeterminata.  Fase recente (0.5 my): Diminuizione dei bifacciali compensata dall’aumento di manufatti su scheggia. Diffusione della tecnica LEVALLOIS, specifica preparazione del nucleo: Il blocco iniziale presenta due superfici convesse e secanti. Una delle due superfici è il piano di

percussione, l’altra il piano di scheggiatura che è disposto in modo da presentare due convessità che definiranno la forma e le dimensioni delle schegge. Consente di stabilire dimensioni e morfologia della scheggiatura.  Stadio tardo: Tecnica simile alla Levallois, si chiama DISCOIDE con nuclei piatti. 4. Paleolitico Inferiore: Periodo di migrazioni dall’Africa verso Asia ed Europa (1.8-1.5 my), probabilmente però non danno seguito a stanziamenti duraturi. La colonizzazione stabile avviene intorno ad un milione di anni fa ad opera dell’HOMO ERGASTER (Africa) che si sviluppa in HEIDELBERGENIS in Asia e ERECTUS in Europa. Il predecessore africano dell’ergaster è l’Homo HABILIS. Per questo periodo più antico (Habilis) si sono conservati solo manufatti in pietra in africa orientale, sono strumenti ottenuti mediante scheggiatura di ciottoli o piccoli blocchi di pietra lavorati con azione di percussione, al fine di modificare il supporto litico originario sino ad ottenere uno spigolo tagliente (ciottolo unifacciale o bifacciale). All’uomo del paleolitico inferiore si devono le prime esperienze di navigazione, che portano al popolamento della Sardegna in ambito mediterraneo (durante il clactoniano), e dell’Indonesia.

 Europa: si sviluppa la cultura del ciottolo (chopper), che diventa il complesso litico principale. Caccia e raccolta sono la sussistenza primaria, aumenta il repertorio delle prede soprattutto di grossa taglia, il che indica l’affinarsi delle tecniche di caccia e di comunicazione e la coesione di gruppo. Si hanno poche evidenze delle armi, solo strumenti di dimensioni medio/piccole, si ipotizza l’utilizzo di trappole o strumenti in legno o osso. Gli abitati sono a durata e rioccupazione stagionale, i ricoveri con supporti in legno ci giungono solo grazie alle evidenze di fori di alloggiamento nel terreno, le comunità non superano i 50 individui. Si ha il CONTROLLO DEL FUOCO, datato intorno ai 400.000 anni fa, con strutture di combustione semplici come buche nel terreno o piatti circondati da pietre. Non si conoscono le pratiche funerarie ma si riscontra la conservazione di reliquie.  Clactoniano o Tayaziano (Europa): Si diffonde maggiormente in Occidente e Mediterraneo, caratterizzato da scheggiatura elementare e non predeterminata. Il Clactoniano ha pezzi carenati, il Tayaziano di dimensioni ridotte. Entrambi omologati da lavorazione sommaria con ritocchi prevalentemente denticolati.  Italia: La cultura del ciottolo si sviluppa in epoca remota, le materie prime utilizzate sono varie e vengono da fiumi o spiagge, molti i piccoli blocchi proveniente da affioramenti. Nella fase antica si documenta Acheuleano su tutta la penisola e lungo i versanti, spesso la parte basale non è lavorata, aspetti comuni a tutte le industrie sono la presenza di ciottoli e nessuna scheggiatura predeterminata. La

cronologia del Tayaziano antico si ritrova durante la Glaciazione di Mindel, epoca in cui la penisola era interessata dalla cultura del ciottolo. Sviluppato in parallello al Tayaziano antico, si trova il Clactonianto antico, in cui si hanno strumenti più grandi e con supporti predeterminati. Le fasi recenti di queste tecnologie sono caratterizzate dalla comparsa della Levallois, con una lavorazione più accurata dei bifacciali e scomparsa dei choppers. Introduzione di un sistema di ritocco embricato più elaborato. Paleolitico medio: Diffusione dell’Homo di Neanderthal, autore del Musteriano (si estende dai 130.000 ai 40.000 anni). Coincide con la prima parte della glaciazione wurmiana. Neanderthal caccia piccole e grandi prede, a cadenza regionale. Strumenti fatti in legno, osso e pietra. Villaggi ampi e articolati, con zone preposte alla lavorazione della selce, oppure grotte contese con fauna locale, che offrivano un microclima migliore rispetto agli alloggiamenti esterni. Il fuoco ormai è facente parte delle risorse abituali. A livello di industrie non si ha l’introduzione di nuovi elementi, ma lo sviluppo di tecniche già acquisite, con modelli di raschiatoi, punte, denticolati. Presente la lavorazione dei bordi mediante ritocchi, a valenza regionale.

 Il musteriano in Italia: Non raggiunge le isole, si sposta solo per seguire i branchi di caccia, non si allontana per reperire materie prime per la scheggiatura. Gli alloggi preferenziali erano grotte. Gli insediamenti presentano zone predefinite per le attività (macellazione, selce, fuoco), muretti in pietra, pavimentazione.  La documentazione grafica: Disegni geometrici su osso.  Rito funerario: Solo inumazione (corpo nella fossa), assenza di imbalsamazione o cremazione o interventi sui cadaveri, non esiste una necropoli, si seppelliscono nelle zone di attività domestica. Evidenti tracce della pratica della reliquia. Il rituale funebre indica la presa di coscienza della fine della propria esistenza. Paleolitico superiore arcaico: 40.000 anni fa, in Europa coincide con l’arrivo dell’Homo Sapiens, che dopo circa 100.000 anni soppiantano l’Homo Neanderthal. Fossili guida sono le punte con ritocco piatto ricavate a pressione. Evoluzione negli insediamenti, si usano le grotte solo per i bivacchi di caccia e gli abitati diventano con struttura infossata e intelaiature di ossa di mammut. Complessi litici specializzati come i geometrici o le punte a dorso, punte in avorio e statuette zoomorfe.

 Castelperroniano: Fenomeno europeo. Il fossile guida è la punta di Chatelperron, una punta a dorso ricurva di dimensioni medio-piccole. Analogo a complessi a dorso e geometrici.

 Uluzziano: Fenomeno solo italiano. Caratterizzato da manufatto a figura geometrica, soprattutto a semicerchio e semiluna, presenti anche grattatoi carenati.  Aurignaziano (in Europa): Fa la sua comparsa intorno a 40.000 anni fa, si supera l’insediamento in grotta e si affermano accampamenti organizzati. I riti funerari presentano un corredo. Diffusione della zagaglia, lancia (asta) da lancio. Uso di oggetti ornamenti come strumento di comunicazione di status sociale, si diffonde l’uso del colore ocra e rosso (coloranti naturali e molluschi). Sviluppo dell’arte parietale come forma di linguaggio. Introdotta la tecnica di laminare e lamellare, scheggiatura del nucleo per l’estrazione di strutture laminari grandi o microsupporti, produzione di lamelle strette e slanciate usate per armare supporti lignei.  Aurignaziano (In Italia): 1. Primo filone: strumenti a dorso marginale, microschegge. 2. Secondo filone o Stile classico: punte ossee, lame slanciate, grattatoi frontali e bulini su lama. 3. Terzo filone o uluzzo-aurignaziano: Molti grattatoi, scarsa lamellità e strumenti a dorso. Paleolitico superiore medio:

 Gravettiano (in Europa): Deriva dal sito francese di La Gravette, la diffusione è contemporanea ad alcuni gruppi aurignaziani. Produzione litica di punte a dorso di varie dimensioni, grattatoi frontali, bulini, gravettes (lamelle o punte a dorso di piccole dimensioni). In Europa occidentale troviamo: 1. Fase antica: Rari siti, bulini abbondanti, grattatoi frontali e punte a dorso. 2. Fase evoluta: Compaiono frecce con base peduncolata, bulini di Noailles. 3. Fase finale: Gravettes, lame a dorso, bulini, in aumento le troncature, rari strumenti geometrici.

 Gravettiano (in Italia): Diffuso su entrambi i versanti. 1. Fase antica: Punte a dorso di dimensioni medie e microlitiche. 2. Fase evoluta: Sul versante tirrenico presenti Bulini di Noailles. Intorno ai 24.000. 3. Fase finale: Aspetto a dorsi troncayti, posteriori alla facies di Noailles. Paleolitico superiore finale: Creazione di barriere montuose naturali che condiziona la comunicazione fra gruppi, sono preferite le zone mediterranee.

 Solutreano: segue al Gravettiano in Europa Occidentale. Industria litica: utensili foliati piatti e slanciati usati come proiettili da lancio. Diviso in protosolutreano, solutreano inferiore, medio e superiore.

 Maddaleniano: Dal sito francese La Madeleine. Punte di zagaglia in osso o corno di renna e cervo. Diverse tipologie abitative (grotta, riparo, gallerie sotterranee, all’aperto). Regionalizzazione forse dovuta alla sedentarietà.  Aziliano: 12.000-10.000 europa occidentale. Impiegati piccoli ciottoli fluviali piatti e allungati, decorati con pigmenti colorati e incisioni. Epigravettiano: Durante il secondo pleniglaciale wurmiano (24.000 anni fa), in area mediterranea, una barriera dovuta al fronte dei ghiacci isolò l’Italia. 1. Epigravettiano antico: Dura quasi 3000 anni, abbondanti gravettes e microgravettes, lame slanciate, grattatoi frontali su lama e punte, pochi bulini, facies a foliati a ritocco piatto unifacciale. 2. Epigravettiano evoluto: Va dai 16.000 ai 14.500, dimensioni più ridotte dei manufatti, laminati slanciati. 3. Epigravettiano finale: chiude la sequenza pleistocenea, fino a 10.000 anni, migliorano le condizioni di vita con conseguente aumento demografico, progressiva trasformazione degli habitat. Rito funerario con scarso corredo e inumazioni....


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