Riassunto Tristano E Isotta, Béroul PDF

Title Riassunto Tristano E Isotta, Béroul
Author Jude L
Course Filologia romanza
Institution Università di Bologna
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Summary

Sintesi del romanzo in versi di Béroul, risalente al XII secolo e parte della tradizione legata alla storia di Tristano e Isotta...


Description

Béroul, Tristano e Isotta Introduzione La prima osservazione è destinata alla reciprocità dell’amore dei due, che nella foresta del Morrois permette loro di allietare la sofferenza, o almeno di renderla EQUA, ed equamente controbilanciata dal piacere che ciascuno ricava dalla compagnia dell’altro. È importante il rapporto insito tra amore e dolore, che Tristano porta già nel nome. Il love drink bevuto dagli amanti indubbiamente li libera da alcune responsabilità, ma secondo l’autore il mancato rispetto della morale cristiana non ha una rilevanza centrale all’interno del romanzo di Béroul; non si parla di pentimento dopo lo scadere della pozione. Per loro è impossibile nascondere Amore, e questa costrizione li obbliga a cercarsi anche in situazioni di estremo pericolo, come avviene all’inizio del romanzo con il folle salto di tristano verso il letto di Isotta. Il Morrois muta insieme ai protagonisti, manifestandosi inizialmente come un luogo privo di leggi che permette loro di amarsi liberamente, poi come un luogo di stenti e sofferenze. L’eremita Ogrin rappresenta la morale cristiana, invita gli amanti a separarsi e a pentirsi, ma non viene ascoltato. Amore viene dunque ritratto come più potente del cattolicesimo, e grazie al filtro il libero arbitrio degli amanti non viene preso in causa, ponendoli al di fuori della sanzione religiosa. L’effetto del filtro scade per la festa di San Giovanni (corrispondente al solstizio d’estate, intorno al 24 giugno, festa che celebrava la terra e l’elemento femminile), a tre anni dall’assunzione, che la madre di Isotta aveva preparato per assicurare alla figlia un matrimonio felice. Con questa scusa di fondo, anche la madre di Isotta e le sue buone intenzioni risultano essere prive di responsabilità. Nonostante l’assunzione del filtro, anche dopo il suo scadere i due rifiutano di esprimere rimorso o pentimento rispetto ai crimini commessi e si limitano a dichiarare di cessare i rapporti carnali tra essi. Il romanzo è stato datato tra gli anni 60 e 80 del XII secolo Tristano e Isotta La storia inizia con il celeberrimo incontro nei pressi di una fonte sotto un pino (simbolo di eternità blabla), per il quale Marco, informato da Frocin (=ranocchio), si era arrampicato su un albero per spiarli. Gli innamorati riescono a gabbarlo e a farlo ricredere, con tanto di finte lacrime di Isotta. Nei primi versi si mette in atto lo stesso giuramento falsato che avverrà al Mal Pas in presenza di Artù: Isotta giura di essere stata posseduta solo dall’uomo che l’ha avuta vergine, che però è tristano, in quanto Brangania ha fatto sesso con Marco al posto suo nella loro notte di nozze. Si nota nel dialogo tra i due un discreto umorismo giullaresco mirato a sottolineare la tontezza di Marco, che in film come L’Eternel Rétour scompare completamente. Marco è una sorta di fantoccio, che cambia opinione in base alla furbizia a turno dei felloni e di Tristano e Isotta. Interessante anche la differenza di classe di Tristano e Marco. Nel dialogo finzionale Tristano chiede a Isotta che le sue armi, date in pegno, gli vengano restituite. Isotta è l’ennesimo bene che questo strano Robin Hood vuole sottrarre a Marco; si noti che al Mal Pas Tristano farà l’elemosina anche a Marco. Marco ovviamente gli crede, vorrebbe infuriarsi con Frocin ma nel frattempo è scappato, dice a Isotta di averla spiata e di crederle adesso. Isotta continua a prenderlo in giro, assicurandogli che tra lei e Tristano non c’è fole amor, che è invece il desiderio totalizzante che caratterizza il loro rapporto, analogo a quello che lega Paolo e Francesca. Anche Brangania partecipa alla farsa quando marco le chiede di recarsi da tristano, che guadagna tra l’altro il permesso di accedere alla camera reale. I baroni felloni vedono spesso tristano e isotta in comportamenti inammissibili, ma non riescono a dimostrarlo al re. Frocin inventa la trappola della farina, e il re chiede a tristano di portare una lettera a re Artù, obbligandolo a separarsi da Isotta per un po’. Tristano vede la trappola ma non resiste, e saltando da un letto all’altro si apre la ferita del giorno prima, provocata da un cinghiale, sporcando le lenzuola di

sangue (tema del sangue sul bianco, un po’ come nel Laustic). Il re dice che entrambi saranno condannati a morte il giorno dopo, tristano invoca pietà per Isotta. Il popolo piange della notizia, perché Tristano lo aveva salvato in molte occasioni. Si salva saltando dalla finestra di una cappella e schivando l’ardesia acuminata, i vestiti gli fanno da paracadute. Governal, maestro d’armi, aveva lasciato la città preventivamente, lo incontra e gli riconsegna la sua spada insieme a una cotta di maglia. Prima di uccidere Isotta il re scopre dell’evasione di Tristano e impazzisce. Il lebbroso Ivein chiede al re di affidare a lui e alla sua ciurma di lebbrosi Isotta, per condannarla a una sofferenza ben più lunga del rovo (la lebbra qui è associata alla lussuria e all’esclusione sociale, non a caso forse Tristano in quanto porco al Mal Pas si traveste da lebbroso). Il re acconsente, ma appena si affacciano al bosco Tristano li assalta, e grazie a Governal evita di ucciderli. Arrivano nella foresta del Morrois, tristano si dà subito alla caccia e alla costruzione di una capanna. Il narratore poi accenna al tema delle orecchie da cavallo di Marco, segreto di cui solo il nano Frocin era a conoscenza. Morirà per aver svelato questo segreto con la strategia, poco intelligente, di portare i baroni curiosi al Guaglio Periglioso, e di aver raccontato il segreto non a loro, ma alle radici di un biancospino (pianta del soprannaturale). Gli amanti giungono all’eremitaggio di frate Ogrin, nonostante le asprezze della loro vita la compagnia l’uno dell’altro li solleva da ogni sofferenza. Il frate li informa della taglia sulle loro teste, e chiede loro di pentirsi delle loro azioni affinché Dio possa perdonarli, Tristano gli spiega del filtro e lui non cambia opinione. Si racconta poi di come il bracchetto Husdent rintraccia Tristano ripercorrendo il suo itinerario. Il padrone all’inizio vorrebbe ucciderlo per il suo troppo abbaiare, ma Isotta lo convince a insegnargli a cacciare senza abbaiare. Si parla di nuovo delle sofferenze degli amanti nella foresta, dovute soprattutto alla dieta composta esclusivamente di carne; queste sofferenze non incidono sull’unione della coppia finché il filtro ha effetto, ma allo scadere dei 3 anni diventano insopportabili. Un giorno Governal vede nella foresta, solo, uno dei tre baroni felloni, che uccide, portando con sé la testa. Così la foresta diventa un luogo terrificante e nessuno ha il coraggio di andare alla ricerca degli amanti. Tristano un giorno d’estate si sdraia vicino a Isotta, mettendo tra di loro la spada, simbolo di castità; entrambi sono vestiti e isotta ha l’anello del matrimonio con il re. Un guardacaccia trova il loro giaciglio e corre ad avvisare il re, la cui rabbia aumenta man mano che si avvicina agli amanti, ma la scena casta a cui assiste trasforma l’ira in pietà. Per far sapere loro di averli visti e risparmiati toglie a Isotta il suo anello e le lascia un guanto, poi prende la spada di tristano e lascia la sua. Gli amanti temono che il re sia andato a cercare rinforzi per ucciderli. Nel mentre si compiono i tre anni dall’assunzione del filtro, Tristano si immobilizza durante la caccia e si ricorda le gioie del vivere a corte e l’affetto che suo zio prova nei suoi confronti, e anche Isotta rimpiange i lussi della corte. Tristano le propone di cercare un accordo con Marco, ma non parla di mettere fine alla relazione. Isotta propone di tornare da Ogrin per chiedergli consiglio, e anche davanti al frate Isotta afferma di rinunciare alla ricerca ossessiva del rapporto sessuale, ma non smette di amare Tristano. Ogrin scrive per loro una lettera che tristano porta al re di notte, che ricostruisce la sua carriera eroica e in cui Tristano si propone di discolpare Isotta combattendo contro qualcuno in duello (come in GOT). Il re decide di riprendere Isotta, ma vuole che Tristano vada a servire un altro re per qualche anno almeno. Da notare che qui Isotta non parla, Ogrin parla del re che la riprende e di tristano che la restituisce, pare un oggetto. Isotta gli chiede come pegno d’amore il cane Husdent, e dà a Tristano un anello. Il narratore ci fa sapere che tutti e tre i baroni felloni morirono di morte violenta, insieme al guardacaccia. Isotta chiede a Tristano di non lasciare il paese prima di essersi assicurato che Isotta non venga maltrattata dal re. Dopo la restituzione di Isotta, si scopre che i baroni felloni vogliono che Isotta si discolpi, che provi la sua innocenza; il re li caccia, pentito di essersi lasciato convincere ad allontanare Tristano. Nonostante ciò chiede a Isotta di discolparsi prima della partenza dei baroni. Lei sa che i baroni continuerebbero ad accusarla, e per questo vuole che sia presente al giuramento Artù, come maggiore testimone oculare. Isotta organizza ogni dettaglio del Mal Pas, decide dove doveva stare Tristano e che doveva travestirsi da lebbroso e conservare il denaro guadagnato elemosinando. Tristano risponde alle richieste dell’amata

parodiando il linguaggio cortese, offrendo all’amata tumefazioni da lebbroso. Artù ha tre cavalieri, immagine speculare dei tre baroni di Marco, che si schierano a favore di Isotta. Al Mal Pas, Tristano si rivela essere anche un ottimo pezzente e guadagna un sacco; l’ambiente è ostile, c’è una palude quasi impossibile da superare. Marco incontra Tristano-lebbroso, che gli racconta la verità tra lui e la sua dama senza farsi riconoscere, e in più accusa indirettamente Marco di essere il lebbroso originale. Gli accusatori di Isotta sprofondano nel fango e sono costretti a spogliarsi e cambiarsi. Isotta, arrivata al tratto più ostico della palude, usa Tristano come cavallo, dando spettacolo e apparendo in una situazione di totale potere, oltre ad accennare all’aspetto erotico che lega i due. Poi Governal arriva a cavallo, uccide il guardacaccia. Isotta giura che tra le sue cosce entrò solo re marco e il lebbroso che le aveva fatto da mulo. I tre baroni vogliono ancora farla franca, una spia gli dice che tristano frequenta il Mal Pertugio e che quando il re è via raggiunge Isotta. Tristano, prima ancora di arrivare da Isotta, ammazza il primo barone Denoalen; appena arrivato in camera colpisce con due frecce Godoine, e con la sua morte immediata si chiude il frammento....


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