Archeologia E Archeometria DEL Tessuto PDF

Title Archeologia E Archeometria DEL Tessuto
Course Scienze della moda e del costume
Institution Sapienza - Università di Roma
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riassunto per esame Archeologia E Archeometria DEL Tessuto...


Description

ARCHEOLOGIA E ARCHEOMETRIA DEL TESSUTO ARCHEOLOGIA = scienza che studia le civiltà e le culture umane del passato e le loro relazioni con l'ambiente circostante, mediante la raccolta, la documentazione,l'analisi delle tracce materiali che hanno lasciato ARCHEOMETRIA = scienza che attraverso l'uso di tecniche scientifiche e di metodologie specialistiche applicate all'archeologia e alla storia dell'arte estrae informazioni storiche culturali e ambientali del passato. TESSUTO= manufatto costituito da un insieme di fili, ricavati da fibre tessili, intrecciati fra loro mediante l'opera di tessitura. Tecnicamente è un incrocio ortogonale dei fili il cui intreccio forma la superficie tessile. ANTICA GRECIA: 800 a.C - 146 d.C --> peplo e chitone Ionico - PERIODO ROMANO: 753 a.c. - 476 d.C --> toga: Autorità e potere TESSITURA ARTIGIANALE Le superfici tessili si realizzano su telaio attraverso l'incrocio ortogonale di fili di ordito e trama: Si svolge l'ordito dal subbio - si alzano e abbassano (tramite i licci) i fili di ordito creando un passo - si inserisce una trama all'interno del passo - si batte la trama con un pettine verso una delle estremità del telaio. LA TINTURA DELLE VESTI CON COLORANTI ORGANICI Grande impiego dell'acqua, di Mordenti per fissare la tinta e di vasche per il lavaggio e la tintura delle stoffe. Così era fin dai tempi più antichi e ancora oggi lo ritroviamo in diverse aree del mondo come in Marocco. LE FIBRE Le fibre utilizzate nel mondo antico erano quelle naturali: Animali e vegetali. Le fibre minerali erano ricavate dall'amianto/asbesto In antichità le fibre utilizzate per la realizzazione di intrecci, cesti,corde e tessuti erano ricavate dalle piante disponibili nell'ambiente circostante si usava quindi ciò che si aveva disposizione. FIBRE DA FUSTO/STELO O LIBRO : LINO, CANAPA, ORTICA, RAMIE, JUTA ECC IL LINO La fibra si ricava dai vasi liberiani che si trovano in fasci disposti a cerchio attorno alla corteccia. Nonostante la grande notorietà la produzione mondiale di lino oggi non raggiungere 100.000 tonnellate gran parte delle quali in Cina. Nel mondo antico il lino era la pianta più importante per la preparazione delle fibre vegetali utilizzate per la tessitura durante l'antichità in tutto il bacino del Mediterraneo e nel Vicino Oriente. PRODUZIONE: Lino coltivato: Pianta ciclo annuale con fusti robusti e foglie sottili. Il lino coltivato appartiene alla famiglia delle Linacee e fa parte delle specie dette diploidi. Viene coltivato estesamente fino ad anni recenti in tutto il vecchio mondo, il Lino è stato in grandi aree sostituito dal cotone e poi dalle fibre Artificiali. La sua coltivazione in Italia è diminuita nell'ultimo secolo fin quasi ad essere abbandonata in favore del cotone. QUALITA': Il lino coltivato in Europa occidentale è conosciuto per essere il migliore al mondo. Questa eccellenza è il frutto della combinazione di tre fattori: - disponibilità di terreni adatti(buona disponibilità di acqua) - condizioni climatiche favorevoli(umidità) - le conoscenze di esperti lenicol tori LAVORAZIONE DEL LINO: Il Lino è la fibra che si ricava, semi di lino, pianta appartenente alle Linacee. Si coltiva un po' ovunque, nei paesi freddi sia una migliore produzione di Fibra mentre in quelli caldi sia una migliore produzione di semi con cui produrre l'olio. RACCOLTA E LAVORAZIONE: Per ottenere delle fibre finissime la pianta viene raccolta quando il fusto è ancora verde (maturazione verde), per produrre un lino pregiato, molto fine ma poco resistente, chiamato lino azzurro. Questo tipo di lino è destinato principalmente alla realizzazione di fini merletti e ricami. Per ottenere una fibra più resistente, la raccolta viene effettuata quando il fusto si presenta per metà di colore giallo (maturazione gialla). Da questa raccolta si ottiene il lino bianco, più resistente di quello finissimo della prima raccolta e più adatto alla tessitura. Infine, per ottenere una fibra assai resistente, la raccolta viene effettuata quando lo stelo è giallo scuro (maturazione bruna). Le fibre si ottengono dalle cellule fibrose che corrono lungo il fusto è che formano un anello sotto la corteccia. La decomposizione microbica della pectina è necessaria per separare le fibre dalle altre cellule del fusto. All'esterno c'è la corteccia percorsa da fibre formate da vasi legnosi e vasi liberiani all'interno il legno.

Le fibre sono lunghe e affusolate con un sottile canale centrale virgola volta composte da fibre elementari che di tratto in tratto presentano nodi di rottura simili a striature trasversali. Di forma poligonale queste, molto lunghe in apparenza, hanno un diametro di 10-25 micron, sono composte da un 25% di fibra secca e 70% di cellulosa. QUALITA' DELLA FIBRA: Elasticità, finezza, morbidezza, candore. FASI DI LAVORAZIONE: Tradizionalmente il lino veniva raccolto strappandolo a mani nude dal terreno. Dopo la raccolta i procedimenti per la preparazione della fibra in antichità erano: - macerazione: Libera le fibre dalle sostanze pectiche che fungono da collante con la parte legnosa della pianta. Avviene tramite la deposizione delle piante legate in fascine sul terreno umido o in acqua corrente. Gli steli erano immersi in acqua stagnante, la solubilizzazione delle sostanze pectiche avviene per l'intervento di batteri anaerobici. - essiccazione: I covoni erano posti ad asciugare all'aperto per alcuni giorni avendo cura di rigirarli per agevolare la caduta dei semi. Scavezzatura: Frantumazione della parte legnosa dello stelo mediante battitura con strumenti lignei. Scotolatura: Battitura a colpi di spatola. Gramolatura: Separazione delle fibre attraverso un attrezzo in legno chiamato Gramola. - pettinatura: Questa procedura ha lo scopo sciogliere i nodi, eliminare le fibre più corte e ripulire ulteriormente le fibre dai rimasugli delle parti legnose per azione di un pettine ligneo o spazzole munite di denti di legno metallo. Nel processo di pettinatura si ricavano inoltre i cascami di fibra, più o meno lunghi, chiamati stoppa. FASE DI LAVAGGIO: Il lino era sottoposto a procedimenti di candeggio la funzione poteva essere svolta da raggi solari oppure venivano utilizzati detergenti. LA CANAPA Seconda fibra vegetale dopo il lino per importanza, la canapa era originaria della zona del Caucaso e del Mar Caspio dove, usata fin dal Neolitico. Sarmati e sciiti la utilizzarono come stimolante espandendosi poi in India In Persia dove viene coltivata come Fibra tessile intorno al VIII secolo a.C. I greci la utilizzavano principalmente per la produzione di corde di impiego per le navi e inoltre grazie alla sua Resistenza fu utilizzata per produrre reti da caccia. Ciò che da dalla canapa grande fame una cosa una rapida diffusione d'occidente fu l'abitudine di fumare. In epoca romana questa pianta era ormai ampiamente diffusa. Le fibre di canapa si ottengono dalla specie cannabis sativa appartenente alla famiglia delle cannabacee. Le piante maschili presentano fusti più slanciati internodi più lunghi e fibra più fine e maturano e disseccano prima rispetto a quelle femminili. La pianta erbacea è annuale ed è caratterizzata da uno stelo conico virgola ed è retto di altezza tra 80 cm e 3 m e dal quale si ricava la materia Tessile costituita dal floema o libro della corteccia esterna. La fibra presenta una colorazione naturale tendente al giallo STRUTTURA E COMPOSIZIONE : Lo stelo è composto da un cortex, la corteccia e parte più esterna, la medulla e la parte centrale. Le fibre estratte a scopo Tessile sono costituite per il 67% da cellulosa, 16,1% emicellulosa e 3,3% lignina. Le fibrille elementari di diametro tra 15 e 60 micron sono legate tra loro da pectine e altre sostanze gommose. La fibra al microscopio appare in sezione poligonale e longitudinalmente presenta i nodi simile a quelli del lino. Nonostante la parte interna dello stelo della Canapa sia larga e poco definita con sezione a Striscia spesso biforcuta o stellata è quella di lino sia stretta è definita forma circolare la morfologia delle due fibre si presenta molto simile. CARATTERISTICHE: Tenacità, resistenza, isolante, igroscopicità. I processi di lavorazione sono simili a quelli del lino. La pianta richiede suolo umido e buona disponibilità di raggi solari. Procedimento completo di produzione: - semina: Effettuata in primavera, avveniva spargendo i semi per stimolarne la crescita verso l'alto. -macerazione: Separazione di fasci di fibre dalla parte legnosa(azione svolta da funghi e batteri aerobi) - essiccamento: Dopo la macerazione il prodotto viene messo ad asciugare - scavezzatura, scotolatura, pettinatura LA SETA Fibra tessile ricavata dalla bava segreta da un lepidottero allo Stato larvale. Il filamento prodotto dall'animale è un filamento continuo a volte i numerosi strati a formare un bocciolo dal quale l'animale viene interamente coperto e ne uscirà una volta adulto in forma di farfalla. I filamenti possono essere prodotti da specie differenti: bombyx mori,antheraea mylitta, pachypasa octus-saturnia pyri. La più diffusa e largamente impiegata nel mondo antico era la specie bombyx Mori. Il suo sfruttamento è già al terzo millennio a.c, momento in cui la Cina diede inizio alla lunga tradizione serica. Nel primo secolo d.C. la via della seta si apre definitivamente verso l'occidente: Turkestan, persia, india, il deserto della Siria per poi arrivare al Mediterraneo. Uno dei periodi di Massimo utilizzo della Fibra che sarà l'Impero Bizantino e al mondo copto egiziano. I seleucidi sfruttando la loro posizione strategica lungo le rotte mercantili euroasiatiche compravano le merci orientali dalla Cina e le rivendevano a un prezzo maggiorato ai romani per questo motivo a Roma la seta divenne esclusiva dei Ceti più elevati. Con l'apertura della via della seta in Occidente nel primo secolo dopo Cristo i Romani si impegnarono immediatamente nel commercio nelle importazioni di sete al Oriente. QUALITA': La seta presenta delle proprietà che oggi come in passato La rendono una delle fibre più utilizzate nell'ambito tessile. Resistenza, flessibilità, lucentezza, isolante , levigatezza/ morbidezza. Le proprietà della seta dipendono anche dal grado di sgommatura.

Le fibre di seta si ricavano dalla bava serica segreta dal Baco, attraverso due ghiandole dette seritteri. Il filamento Serico è composto da: - fibroina: Proteina fibrosa e cristallina che per la maggior parte comprare due bavelle interne a forma di triangolo smussato e costituisce in percentuale è il 70- 80% in peso. - sericina: Sostanza proteica che forma una sorta di guaina intorno alla fibroina e forma un rivestimento esterno. I filamenti cristallini di fibroina scoperti tramite il processo di sgommatura, cui viene rimosso parzialmente o interamente il rivestimento della sericina, rappresentano il materiale di partenza per la maggior parte delle successive fasi di lavorazione Tessile della seta. LAVORAZIONE: Sericoltura, questo processo prevede: 1) allevamento del Baco 2) raccolta dei bozzoli 3) la trattura 4) processi di sgommatura 5) lavaggio della Fibra Le uova dell'animale erano raccolti e conservati in luoghi protetti. Fuoriuscita la larva Questa era allegata sulle piante di gelso. Il bruco dopo quattro mute secerneva la bava di seta creando il bossolo. Dopo 10 giorni ne uscivano farfalle con un ciclo vitale di massimo due giorni durante i quali deponevano delle uova che venivano conservate per la stagione seguente. I boccioli coltivati producevano un filato continuo perché il bocciolo veniva colto prima della foresta della farfalla. I boccioli venivano poi inseriti in acqua bollente Per l'uccisione della Crisalide e lo scioglimento della sericina. Con una bacchetta Si mescolava l'acqua nella quale erano depositati i bozzoli dove pian piano si cominciavano ad arrotolare i fili che si liberavano nel liquido bollente. Con il calore la sericina cominciava ad ammorbidirsi trasformandosi in un materiale viscoso e se non veniva eliminata completamente Ma veniva lasciata parzialmente sulle fibre rendendo così il filo più resistente il quale raffreddandosi si solidificava al contatto con l'aria. La trattura è l'azione di svolgimento delle bave dal bozzolo che, possono essere raggruppati in gruppi da tre o più per ottenere un filo di seta. Con questo sistema era possibile ottenere da un bozzolo di 2 cm un filato di quasi 2 km. A differenza delle altre fibre utilizzate per la tessitura, la seta non necessitava di altre fasi di lavorazione prima della tessitura a parte la seta selvatica in cui il bozzolo avendo già subito la lacerazione per via della fuoriuscita spontanea della Crisalide, il filo non aveva le stesse caratteristiche del Baco coltivato e quindi la seta aveva necessità di essere filata. Caratteristiche produzione delle fibre di origine animale Si distinguono in due tipi in base all'origine: 1. Da bulbo pilifero : A seconda dell'animale da cui provengono prendono nomi diversi (ovini: Lana, capre: Cashmere, conigli: Angora, camelidi: Alpaca e vigogna) 2. Secretive: A seconda dell'animale da cui provengono prendono nomi diversi (baco da seta: Seta, molluschi: Bisso o seta di mare) LA LANA La lana è una Fibra tessile che si ricava dal vello gli animali ovini, caprini, camelidi. La più commercializzata la lana di pecora che si ottiene dalla tassa annuale (lana a Fibra lunga) o semestrale (Lana a Fibra corta). Il valore commerciale della lana oltre che dallo stato iniziale dipende: - razza da cui è prelevata - zona del corpo da cui proviene: Le lane più pregiate sono quelle che provengono dalla schiena dai fianchi, quelle che provengono dalle zampe sono più scadenti - lunghezza e sottigliezza del Pelo: Le lane più valutate sono quelle lunghe o da pettine (>7cm). Le più fini sono le più pregiate e hanno diametro di circa 10 micron. Quelle più comuni hanno il diametro di circa 50 micron. - proprietà: Elasticità morbidezza e resistenza La lana appena tosata e classificata in vari modi a seconda della pulizia: - lana greggia o suicida: Se l'animale non è stato lavato - lana saltata: Se la pecora è stata immersa in acqua corrente e quindi il vello è stato scarsamente lavato - lana lavata: Se il vello, dopo la tosa, è stato trattato con acqua calda saponata - lana sgrassata: Se si sono usati i solventi per togliere la lanolina, un grasso cutaneo che aderisce alla fibra. VELLO Il vello della pecora è composto da due tipi di pelo: 1) giarra costituito da peli setolosi lunghi ed ispidi ed ha la funzione di impermeabilizzare l'animale

2) borra / lanugine formato da peli sottili ondulati e morbidissimi e ha la funzione di isolare dal freddo l'animale Le fibre di lana di pecora hanno la caratteristica di presentare la superficie esterna della fibra a scaglie, differente da quella di origine vegetale. Dalla sezione trasversale di una Fibra si possono distinguere tre parti di cui è costituita: La cuticola, la corteccia è il midollo centrale. La cuticola è lo strato esterno di cellule che forma la superficie a scaglie caratteristica della lana. Le scaglie che corrispondono ognuna ha una singola cellula sono tutti in direzione delle estremità della Fibra. Il cortice, è composto da cellule corticali fusiformi. Il midollo è un aggregato cellulare poligonale presente nelle fibre più spesse di lana. PROPRIETA' DELLA LANA Calore, elasticità, infeltrimento, idrorepellente, isolante LAVORAZIONE Serie di passaggi per la trasformazione della fibra in filato. Il procedimento per togliere la lana dall'animale poteva essere effettuato tramite: - tecnica di raccolta - tosatura LAVAGGIO E BATTITURA -La lana possiede un'alta percentuale di impurità, 50%. La lana doveva essere sgrassata tramite il lavaggio in acqua calda o sostanze sia vegetali che minerali. Lo zolfo veniva utilizzato per sbiancare. La lana poteva essere lavata ancora prima della tosatura. - battitura: La lana veniva battuta con mazze - cardatura o pettinatura: La cardatura produceva un filato più soffice E spugnoso tramite l'incrocio delle fibre, la pettinatura Riordina va le fibre in posizione parallela favorendo la produzione di un filato più compatto è regolare. Il filo così ricavato è chiamato appunto Worsted , lana pettinata, ed era forte e resistente. In ambito Romano una delle tipologie di pecore più diffuse ricercate erano quelle dal Vello Candido. oltre al colore Bianco, lana Alba molto diffusa in Italia, continuava ad essere presente anche la lana di colore scuro e la Lana fulva . FILATURA : Serie di operazioni che subiscono le fibre tessili per dare origine ai Filati tramite torsione. Gli utensili per la filatura sono fusi e le fusaiole. Il fuso nella sua forma base era una semplice asta affusolata con incisione ad una delle due estremità alla quale fissare il filo durante l'azione di filatura. Le fusaiole sono Oggetti realizzati con forme differenti ma tutti muniti di un foro centrale che ne permetteva il posizionamento sul fuso Differenti modalità di filatura - a fuso impugnato fatto girare sulla coscia Oppure tra le mani - a fuso con fuseruola alta - a fuso con fuseruola bassa Fattori che determinano la modalità di esecuzione e l'esito del processo di filatura: - materie prime disponibili in natura - caratteristiche naturali delle fibre - morfologia delle fibre - processi preliminare di lavorazione che le fibre richiedevano antecedentemente la filatura stessa Le fibre vegetali presentano un loro verso naturale di torsione, nel caso del Lino a S, nel caso del cotone della Canapa e dell'ortica a z. Le fibre animali presentano delle piccole pieghe senza vettori prevalenti e non presentano una direzione naturale. Z: Torsione da destra verso sinistra S: Torsione Da sinistra verso destra Fili cablati: Raddoppiamento di due o più filati per acquisire maggior spessore o per rinforzare il filo QUALITA' DEL FILATO: Dipende dalla tipologia e dalla qualità della fibra impiegata, dall'abilità del filatore e dalla tipologia di strumenti e metodi utilizzati per la filatura. Il terzo fattore diviene l'unico elemento per definire la qualità del filato. In Europa e in India dove si filava con un fuso fuseruola bassa la rotazione del fuso era a z. In Egitto il lino era lavorato secondo una tecnica mista che prevedeva una fase di profilatura in cui i due fili erano Uniti all'estremità, è una di filatura confuso e fusaiola che permetteva l'unione di un terzo filo che completava il filato aggiungendo torsione e robustezza. LA ROCCA: Utilizzata per sostenere la matassa di Fibra da filare, era un bastoncino di legno con un'estremità biforcuta Ori gonfiata sulla quale venivano fissate le fibre estratte poi di volta in volta durante il procedimento di filatura.

ROCCHETTO: Utilizzato in una fase intermedia tra filatura e tessitura precisamente nel momento in cui il filo viene tolto dal fuso per poi essere tessuto, il filo veniva avvolto su queste Rocchette . TESSITURA: Operazione eseguita al telaio, artigianale o industriale, che ha per scopo attraverso L'intreccio al telaio di fili ricavati da fibre tessili, la fabbricazione di tessuti. Il tipo di intreccio più adottato è costituito da una serie di fili paralleli detti di ordito tra i quali passa un filo continuo detto trama che va da un estremo all'altro del tessuto TELAIO : strumento tramite il quale si lavorano ordito e trama Oggetti indispensabili per compiere la tessitura: - battitore: Una barra di legno liscia smussata impiegata per serrare la trama dopo averla passata alternativamente tra i fili di ordito - divisore; piatto è largo serviva per separare in una sola volta i fili dispari da quelli pari l'ordito. Lo spazio creato da questo divisore è chiamato passo. - liccio: Bastone legato ad ognuno dei fili di ordito della serie che passava dietro il divisore. Quando veniva sollevato permetteva di aprire un passaggio tramite il quale la trama poteva passare più agevolmente dopo essere passata attraverso i fili della serie superiore d'ordito. La Tessitura a tavolette: Antica tecnica utilizzata per realizzare fasce e Bordi. Il pacchetto di tavolette subisce un quarto di giro in avanti e un filo di trama viene inserito nel passo che si crea tra i fili d'ordito, tra i due fori superiori delle tavolette e i due fori inferiori. Telaio orizzontale: Macchina da Tessitura più antica con evidenze a partire circa dall'inizio del V millennio a.C. Il lavoro era svolto da due donne contemporaneamente che tessevano su un telaio munito di battitore a superficie l...


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