Dizionario DI Archeologia PDF

Title Dizionario DI Archeologia
Course Metodologia della ricerca archeologica
Institution Università degli Studi di Milano
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riassunto per ripasso, voci indicate dalla professoressa per esame...


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DIZIONARIO DI ARCHEOLOGIA Archeologia (definizione) Archeologia: è la disciplina che si occupa del recupero, della descrizione sistematica, dello studio e della interpretazione delle tracce materiali delle civiltà e degli uomini del passato. L’archeologo è il principale responsabile di questi studi, che mirano anche alla tutela, alla salvaguardia e alla valorizzazione dei resti del passato. Storia e archeologia hanno scopi comuni, ricostruire le vicende degli uomini del passato, ma con differenze di metodo. L’archeologia è ancora una disciplina storica e umanistica ma si serve sempre più della scienza. L’archeologia si occupa del recupero, della descrizone sistematica e dello studio della cultura materiale del passato. L’archeologo è il principale responsabile di questi studi e lo scopo dell’archeologia è quindi quello di ricostruire le civiltà del passato e il passato dell’umanità, i processi culturali che hanno portato alla nascita di una civiltà, tramite la cultura materiale; inoltre la comprensione e la spiegazione delle trasformazioni delle società antiche. Storia e archeologia hanno scopo comuni ma differenze di metodo (fonti scritte e fonti materiali).

Archebotanica Branca dell’archeologia che si occupa dello studio di resti vegetali provenienti da contesti archeologici. Fornisce informazioni sulla flora antica (piante spontanee e piane coltivate dall’uomo) Le indagini riguardano: cambiamenti della vegetazione conseguenti ad esempio al clima e alla situa ambientale (approccio ecologico) -cambiamenti conseguenti ad interventi dell’uomo sulla vegetazione stessa, attenzione particolare viene data alla dieta e all’economia (approccio etnologico)

Archeologia ambientale Branca dell’archeologia che comprende lo studio di tutti gli aspetti fisici e biologici dell’ambiente e delle interazione dell’uomo con esso nel tempo. Attraverso metrologie e tecniche derivate dalle scienze naturali. L’archeologia ambientale è suddivisa in varie discipline a seconda dei dati presi in considerazione: -bioarcheologia (studia i resti organici, a sua volta ripartita in archeozoologia,archeobotanica..etc) -geoarcheologia- che si occupa dei resti inorganici. Importante nello studio dell’archeologia ambientale è la comprensione delle scelte locazioni, cioè delle ragioni che hanno portato una popolazione ad insediarsi in quella

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determinata area, esaminandola infatti si possono avere indicazioni sulle risorse sfruttate dagli abitanti, della potenzialità del terreno agricolo, pascolo…etc Ulteriore campo di ricerca dell’archeologia ambientale è rappresentato dagli studi paleoclimatici; clima, paesaggio e popolazione infatti sono strettamente correlati.

Archeologia contestuale

Archeologia preventiva

Archeometria Il termine archeometria indica tutte le ricerche scientifiche applicate all’archeologia e ai beni culturali basate su un metodo quantitativo È una disciplina vasta e divisa in tanti settori, ciascuno dei quali richiede metodi scientifici specifici. I campi di applicazione della ricerca archeometrica sono: -prospezioni archeologiche: per individuare siti/oggetti nascosti (fotografie aeree, satellite) - analisi su oggetti: che determinano le proprietà chimiche/fisiche dei materiali ma anche prove di autenticità - metodi di datazione: cronologia relativa o assoluta L’ archeometria fa oramai parte della ricerca archeologica

Campionatura Per campionatura si intende, in senso generale, una procedura in cui solo una parte della popolazione/individui viene esaminata per conoscere le caratteristiche del gruppo più ampio a cui appartengono. Negli ultimi anni ha trovato un campo di applicazione anche nell’archeologia e non solo nel suo contesto di nascita, statistico. Di fatto l’archeologia si occupa e studia insiemi incompleti di materiali. È importante quindi cercare una sorta di rappresentatività per ciò che si scopre, la campionatura ha infatti un ruolo fondamentale. Possiamo infatti pensare, sempre in ambito

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archeologico, alla campionatura di un territorio dove, per ricostruire la storia della sua evoluzione, si fa una ricognizione parziale dell’area

Classificazione e tipologia La classificazione dei materiali archeologici consiste nel riconoscimento di elementi che tecnici/formali/dimensionali che ricorrono nei manufatti analizzati. La tipologia invece, tende a riconosciute le differenze sistematiche e culturali tra manufatti, considerati parti importanti nella costruzione della comunità. Entrambe sono finalizzate alla costruzione di cronologie relative: La classificazione è la base per la costruzione della cronologia relativa ai singoli contesti e per la costruzione cronologica di manufatti appartenenti alla stessa regione/interregionali attraverso il riconoscimenti di affinità legate alla forma, dimensione… Classificazione e tipologia però sono diverse sia nella tecnica che nella finalità; La prima è finalizzata all’ordinamento preliminare e a una costruzione cronologica di massima dei manufatti tenendo anche conto del loro cambiamento progressivo nel corso del tempo—operazione/strumento di tipo “etico” La seconda deve essere costruita come parte integrante dell’analisi dei singoli contesti e costruendo cos’ cronologie relative—strumento di tipo “amico”

Commercio (Archeologia del) Produzione, scambio e consumo definiscono l’economia di una qualsiasi società, ecco perché l’archeologia del commercio è fondamentale per la comprensione del passato L’importanza del commercio e il capire come funziona internamente (meccanismi di scambio) sono elementi fondamentali per l’interpretazione dei dati archeologici così come per le analisi (pensiamo ad esempio alla ceramica) La maggior parte degli oggetti di scambio nell’antichità erano di natura organica (olio, spezie, legno…etc), altri oggetti (metallo, vetro…) sono difficilmente assegnabili ad una precisa area. La ceramica fu il manufatto più scambiato nel commercio dell’antichità e, per questo, oggi è fondamentale nello studio dell’archeologia del commercio perché, grazie alle sue caratteristiche tipologiche e composizioni, permette di datare ed individuare una determinata area di origine (determinazione d’origine)

Contesto In generale si intende per contesto la situazione/circostanze in cui un oggetto o gruppo di oggetti è stato rinvenuto. Vengono infatti definiti come “decontestualizzati” gli oggetti di cui non si conosce o è andata persa la provenienza geografica/monumentale. Oggi, nell’archeologia, il contesto di rinvenimento è fondamentale per la comprensione dei reperti stessi. Si intende frequentemente per “contesto” un insieme di reperti rinvenuti nelle stesse unità stratigrafiche o in loro raggruppamenti o dal medesimo sito/regione 3

I contesti vengono così studiato nel loro complesso e, di conseguenza, comporta la definizione di classi/categorie. Il confronto tra contesti di materiali di diversa provenienza offre una possibile interpretazione; analizzandone la composizione e raggruppando quelli che hanno caratteristiche simili possono essere elaborate quantità numerose di dati. Imp. riferimento con new archeology e postprocessuale per il contesto

Cronologia Per cronologia si intende la collocazione nel tempo dei materiali e dei complessi che costituiscono l’oggetto dell’analisi archeologica. Può essere di due tipi -Cronologia relativa: costruita all’interno dei complessi archeologici sulla base di elementi materiali che costruiscono la sequenza temporale È essenziale per la lettura/comprensioen dei giacimenti e complessi archeologici . Strumento fondamentale per la creazione di una cronologia relativa è la stratigrafia la successione degli strati infatti corrisponde all’ordine cronologico secondo il quale si sono depositati. -cronologia assoluta: è indipendente dai contesti archeologici ed è stabilita sulla base di date storiche collegabili ai vari dati archeologici. Caposaldi del sistema di date storiche di riferimento sono costituiti dalla lista delle dinastie egiziane elaborata nel III secolo a.c e dalle date di fondazione delle colonie greche d’occidente (pensiamo a storici quali Tucidide…etc) Le “periodizzazioni” vengono costruite tenendo conto sia della cronologia relativa che di quella assoluta

Cultura Materiale Nel corso della storia il significato dell’espressione “culturale materiale” è cambiato più volte, per sua natura però è sempre rimasta legata al materialismo storico È l’insieme dei manufatti, delle pratiche e dei comportamenti messi in atto per produrli, scambiarli, usarli La storia della cultura materiale mira proprio alla ricostruzione storica di come sono andate le cose dal punto di vista di chi le ha vissute.

Datazione La datazione di siti e manufatti è fondamentale per l’archeologo. Nel caso in cui non sia possibile datare o in situazione di incertezza, specifiche analisi di laboratorio consentono di ottenere, in alcuni casi, una “datazione assoluta”. Metodi che funzionano grazie a un “orologio” naturale e che, certi cambiamenti naturali (chimici e fisici), permettono di risalire ad un determinato periodo e conseguente datazione. Se la velocità/frequenza del cambiamento è conosciuta è possibile ricavare una datazione assoluta, nel caso contrario sarà possibile stabilire una datazione relativa È fondamentale però, affinché i metodi di datazione funzionino, mettere in relazione questi cambiamenti naturali con le azioni umane e che si siano evoluti nel corso del

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tempo; i metodi a disposizione sono moltissimi, noi ne citeremo solo alcuni quali: termoluminescenza, archeomagnetismo, radiocarbonio e la dendrocronologia. La scelta del metodo da utilizzare dipende da molti fattori; il tipo di materiale, la quantità di campione stesso…etc Il radiocarbonio è il metodo archeometrico più conosciuto e che ha aiutato molto gli archeologia nella costruzione di cronologie. La tecnica si basa sulla misura della concertazione di carbonio di C14 (radiocarbonio) in un reperto, il calcolo avviene confrontando la quantità nel campione al momento della sua formazione con il carbonio nell’atmosfera La termoluminescenza (TL) è un metodo diffuso per la datazione della ceramica. Ogni corpo viene riscaldato e comincia, ad una certa temperatura, a emettere luce visibile. L’orologio della termoluminescenza si azzera quando il manufatto viene cotto per la prima volta e da quel momento si accumula nuovamente. Con questo riscaldamento a 400/500 gradi si ristabiliscono le condizioni originarie Misurando la quantità di termoluminescenza emessa si può calcolare il tempo trascorso dalla prima cottura dendrocronologia—si basa sullo studio del numero e della qualità degli anelli di accrescimento annuale del legno, consente una datazione molto precisa di oggetti o elementi strutturali in legno

Determinazione d’origine Un campo dell’archeometria che ha avuto successo. Grazie ad alcune tecniche di laboratorio è infatti possibile risalire all’area di origine di un manufatto grazie allo studio della materia prima con cui l’oggetto è stato realizzato. Solamente si procede alla caratterizzazione della composizione chimica-fisica dell’oggetto verificando poi se concordano con quelle della zona del ritrovamento o dell’area ipotizzata in cui è stato fabbricato. Gli studi di determinazione d’origine sono stati utilizzati con particolare successo per le ceramiche antiche. A differenza ad esempio dei metodi di datazione, le procedure della determinazione d’origine non sempre consentono di ottenere una risposta certa in tempi brevi Faremo riferimento principalmente alla ceramica, il materiale più indagato e il cui studio in laboratorio ha dato risultati ottimi Determinare l’origine di una ceramica non è un’azione semplice, fondamentale è il lavoro dell’archeologo che può orientare al meglio la ricerca di laboratorio I metodi di analisi maggiormente usati per lo studio delle determinazioni d’origine delle ceramiche sono due: Metodi chimici Metodi mineralogici

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Diagnostica archeologica Per diagnostica archeologica si intendono tutte le procedure necessarie a un’indagine non distruttiva di un sito archeologico In aggiunta alla ricognizione archeologica, le procedure di diagnostica archeologica consentono di arricchire le informazioni relative agli insediamenti archeologici noti in superficie analizzando la distribuzione dei manufatti all’interno delle concentrazioni, esplorando l’estensione delle strutture sepolte, valutando lo spessore e il grado di conservazione della stratificazione archeologica sepolta. In previsione di uno scavo essa offre la possiivltà di programmare l’intervento, di delirare anche la strategia di scavo e stabilire come, dove e quando iniziare a scavare Alcune procedure diagnostiche sono: -analisi delle immagini remote. -immagini satellitari -immagini areofotografich

Etnoarcheologia Per etnoarcheologia si intende un campo di studio che si propone di integrare la ricerca archeologica con confronti, interpretazioni, spiegazioni direttamente desunte dall’osservazione della realtà vivente di società e contesto sociali contemporanei Binford, archeologo americano, viene considerato il fondatore di questa branca dell’archeologia. Ha studiato le popolazioni di eschimesi dell’America del nord basandosi proprio su questo concetto: l’etnoarcheologia consiste infatti nell’osservazione delle modalità con cui il comportamento umano, all’interno di un contesto socio.economico, determina la formazione e l’organizzazione spaziale della documentazione archeologica

Geoarcheologia Branca dell’archeologia che si occupa di ricostruire, attraverso i saperi della Scienza della Terra, la storia dell’uomo nella sua evoluzione economica e socio-culturale in rapporto con l’ambiente. Fondamentale è l’individuazione dei mutamenti nell’ambiente causati dall’attività antropica di tipo agro-pastorale

New Archaeology La New Archeology, o archeologia processuale, è un movimento culturale che ha caratterizzato l’archeologia sviluppatosi negli anni ’70/’80 in ambiente anglosassone. Trova il suo portavoce in L. Binford. Principale pensiero del movimento è una radicale contrapposizione con lo storicismo idealista, si ribella infatti nel definire un evento come unico e irripetibile. Vedere meglio sugli appunti.

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Produzione (Archeologia della) Branca dell’archeologia i cui studi indagano l’insieme delle operazioni necessarie a trasformare un bene in un altro differente Ha come obiettivo il riconoscimento delle cause/conseguenze sociali-economiche delle antiche attività. Si affiancano all’archeologia della produzione anche l’archeologia del commercio e l’archeologia del consumo—questi 3 settori rappresentano infatti i cicli di vita dei manufatti

Post-processuale (Archeologia) Vedere appunti

Ricognizione archeologica Comprende le tecniche+applicazioni necessarie alla individuazione di insediamenti archeologici abbandonati, di periodi cronologici diversi, che abbiano lasciato tracce sul terreno È uno strumenti fondamentale per la ricostruzione dei paesaggi del passato Nella storia italiana la ricognizione archeologica rientra nella disciplina della topografia antica, in una visione europea/mondiale invece è un aspetto applicativo (per le operazioni svolte sul campo) in una disciplina più generale—archeologia del paesaggio. —procedure che possono contribuire allo studio delle trasformazioni dei paesaggi dalla preistoria all’età industriale È la storia a produrre paesaggi, operando attraverso le azioni dell’uomo nel substrato naturale Scopo principale della ricognizione archeologica è l’identificazione sul terreno delle componenti genetiche che fanno parte di un determinato paesaggio Indica un’ispezione diretta di porzioni ben definite di un territorio garantendo una copertura uniforme e controllata delle zone dell’area indicata Ricognizione sistematica Sistematica

Residuo Con il termine residui di indica un incluso che abbia raggiunto la sua posizione finale nella stratificazione in un momento successivo rispetto al suo primo ingresso nella sequenza archeologica, sono dei materiali “non in fase” Di recente il fenomeno della residuali ha assunto sempre più importanza nello studio del materiale ceramico e per l’interpretazione dei processi di formazione Studi che mirano a ricostruire i livelli di produzione. Di approvvigionamento della ceramica

Scavo archeologico In linea generale lo scavo archeologico può essere definito come una sequenza di operazioni e procedure metodologiche volte all’indagine analitica di una porzione più 7

o meno estesa della stratificazione naturale e antropica di un sito archeologico—fine: raccolta dati e conoscenza sull’aspetto del sito in questione nel passato, sulle sue fasi di frequentazione e di abbandono , sui diversi aspetti della vita degli uomini che quel sito occuparono, utilizzarono e talvolta trasformarono Nel processo d’indagine lo scavo è un procedimento complesso in merito proprio al suo essere distruttivo e invasivo ed, economicamente parlando, ha un costo molto elevato. Coscienza comune è ormai ritenere lo scavo archeologico come stratigraficosmontaggio di una stratificazione di origine naturale/antropica Il terreno archeologico è costituito da elementi di diversa natura: -unità stratigrafiche positive: azioni di accumulo/costruzione (aumento volume stratificazione) -unità stratigrafiche negative: azioni di erosione/distruzione (diminuzione volume stratificazione) Sulla base di queste premesse—lo scavo archeologico condotto secondo il metodo stratigrafico si propone come “smontaggio” della stratificazione, partendo e documentando l’unità stratigrafica più recente per poi procedere a quelle più antiche. Per quanto riguarda la “forma” dello scavo—si procede con lo “scavo per grandi aree”, principio è mettere in luce contemporaneamente la maggior estensione possibile della superficie (Vedere appunti)

Scavo, pratica e documentazione Seriazione Si intende la sistemazione dei manufatti secondo un ordine seriale, è l’applicazione del metodo crono-tipologico non a singoli mancati ma ad associazioni di manufatti, in particolare vengono prese in considerazione le necropoli. I metodi utilizzati per la seriazione si basano sui principi della concatenazione temporale fra contesti comuni.

Sito/non sito

Sperimentale (archeologia) Branca dell’archeologia finalizzato alla verifica di ipotesi archeologiche facendo ricordo a esperimenti replicativi (Approfondire sugli appunti)

Spettometria Permette una datazione assoluta, vale a dire in anni calendariali, metodo radiometro (carbonio C14) Utilizzato per ceramica 8

Subacquea (archeologia) L’insieme delle pratiche di indagine archeologica svolte in acqua, è un campo di ricerca molto giovane. Da sempre l’uomo ha tentato di trovare modi per poter sopravvivere sott’acqua, possiamo fare riferimento al mistero legato attorno alla figura di Alessandro Magno, il quale riuscì secondo le fonti a esplorare un fondale marino grazie a una campana di vetro o, in età romana, con una vera e propria corporazione di sommozzatori professionisti, gli “urinatores” Per quanto riguarda l’Italia il merito di aver compreso l’importanza ella’archeologia subacquea spetta a N. Lamboglia. Primo intervento riguardò ilrelitto di una nave romana affondata nelle acque di Albenga, purtroppo però a causa dei metodi utilizzati molte anfore rinvenute furono distrutto/rovinate. Da questa triste esperienza nacque in Lamboglia il bisogno di cercare tecniche di scavo sottomarine che evitassero queste problematiche. Si introdusse la tecnica della “quadrettatura”, utilizzata per una nuova spedizione nel relitto di Albenga e divenuta da quel momento consueta nei cantieri subacquei. Poco dopo venne adottate un metodo analogo ma con triangoli equilateri. Metodi e tecniche—lo scavo, come nell’archeologia terrena, è solo una fase del lavoro Importanti, anche in termini di tutela, attività di ricognizione e di prospezione. Quest’ultime possono essere di tipo tradizionale (rimorchiare un sommozzatore con una imbarcazione munito di tavoletta grazie alla quale può ispezionare un’area) o utilizzare le modern...


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