ASEI - riassunto PDF

Title ASEI - riassunto
Course Progettazione, documentazione e valutazione
Institution Università di Bologna
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riassunto...


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ASEI - Autovalutazione dei servizi educativi per l' infanzia Origine, gli strumenti e i loro autori: Il questionario ASEI è nato dall' adattamento del QUAFE (strumento di autovalutazione utilizzabile dalla scuola primaria alla secondaria superiore) durante il 1985/86 e perseguiva lo scopo di valutare programmi sperimentali riguardanti l' educazione dell' infanzia. Contemporaneamente M. Galan e J. Mestres elaborarono un questionario, utile per raccogliere dati quantitativi relativi al servizio, denominato "Schede ASEI", da allegare alla valutazione più qualitativa perseguibile con l' ASEI. Nel 1990/91 l' ASEI è stato rivisionato e nell' ambito del "Proyecto Contexto Infancia", finanziato dalla fondazione Bernard Van Leer, si è giunti ad una proposta finale dell' ASEI, che è stata poi divulgata in tutti i servizi dell' infanzia. è Responsabili del prodotto finale dell' ASEI: M. Bassedas, P. Darder, M. Galan, J.A. Lopez, J. Mestres, P. Odena e C. Tomas. Successivamente nel 1992/93, sempre all' interno del "Contexto Infancia", si mostrò la necessità di rivolgersi alle famiglie per raccogliere il loro punto di vista sui servizi per l' infanzia frequentati dai loro figli. Autori del questionario per le famiglie: I. Balaguer, M. Bassedas, A. Estela, M. Jubete e J. Mestres. ASEI: L' ASEI è un questionario elaborato come strumento che aiuta a realizzare la valutazione degli asili nido e delle scuole dell'infanzia (0-6 anni). Gli elementi dell'ASEI (item) sono suddivisi in 2 grandi aree: 1) Il progetto educativo: valori considerati validi, obiettivi che si intendono raggiungere e strategia prevista per raggiungerli. L' intervento educativo che viene messo in atto all' interno di una scuola risponde sempre ad un tipo di progetto e per tale motivo l' esistenza del progetto deve essere necessariamente oggetto di attenzione quando si vuole valutare il funzionamento globale di un servizio. Questa area dell' ASEI è composta da 12 item che possono essere raggruppati rispetto a 2 criteri: - la configurazione del progetto; - il livello di realizzazione dello stesso progetto; 2) L'organizzazione e la gestione del servizio: quando si considera questa area vanno considerate 2 dimensioni, l'esistenza di una struttura sufficientemente definita e l'efficacia del suo funzionamento rispetto ai risultati previsti. Questa area è composta da 11 item che possono essere raggruppati secondo 4 criteri: - gestione; - intervento personale; - risorse; - relazioni; Attraverso l'attenzione a queste due aree è possibile rendere evidente una visione globale del servizio. Il questionario ASEI è stato elaborato con l' intenzione di fornire uno strumento di supporto per la realizzazione della valutazione formativa interna e per sostenere la riflessione del gruppo degli educatori. Scopi dell' ASEI: - Esplicitare gli aspetti considerati fondamentali per realizzare un' educazione di qualità; - Analizzare il funzionamento dei servizi per l' infanzia, identificando i punti deboli e di forza;

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Facilitare l'introduzione di miglioramenti nell' orientamento generale o parziale del servizio; Esercitare un'azione di sensibilizzazione, suggerendo caratteristiche nuove e prospettando nuove possibilità per ciascuno degli aspetti considerati; Essere utile agli asili nido e alle scuole dell'infanzia; Rispettare l'identità di ciascun servizio; - Insistere sulla necessità di un controllo e di una regolazione del funzionamento dei servizi per l'infanzia, a partire dalla revisione periodiche degli aspetti considerati;

L' ASEI va indirizzato a tutti coloro che operano nei servizi per l'infanzia: vuole presentarsi come uno strumento per attuare l'analisi dei contesti, per facilitare l'avvio di un metodo di diagnosi ed una strategia di cambiamento. STRUTTURA DI OGNI ITEM La struttura di ciascun item è la stessa nelle due aree dell' ASEI, in modo da facilitare una valutazione omogenea dei diversi aspetti del contesto. In primo luogo, compare una breve definizione che vuole delimitare il campo, oggetto della valutazione per quell' item. I termini della definizione sono orientati verso una linea di rinnovamento pedagogico e si riferiscono sempre alla pratica educativa. In secondo luogo, vengono descritte situazioni possibili in cui il servizio può trovarsi, rispetto all' item oggetto della revisione. Queste situazioni sono contrassegnate da 5 lettere secondo una scala: A, B, C, D, E. Nella descrizione di ciascuna situazione si tiene conto di 2 dimensioni: - il grado di accordo del servizio nei confronti dell'aspetto desiderato; - il grado di radicamento e di corretta realizzazione dell'aspetto stesso; Nella descrizione di ogni situazione si introducono elementi e riferimenti che sensibilizzano e orientano verso situazioni di miglioramento. è Le prime due situazioni (A, B) si riferiscono a circostanze e iniziative individuali o di piccoli gruppi non istituzionalizzati, che operano secondo un criterio proprio senza un progetto di base comune. è La terza situazione (C) prevede che nel servizio ci sia un certo livello di accordo circa i diversi aspetti, nonostante la realizzazione sia incompleta ed eventualmente non generalizzata. è La quarta situazione (D) presuppone l'esistenza di un progetto educativo definito ed il controllo periodico dei risultati. è La quinta situazione (E) invece presuppone che la revisione permanente sia un fattore che caratterizza la dinamica dell'istituzione. Rispondendo sul foglio per le risposte, si deve scegliere la situazione che più si avvicina alla situazione reale del servizio che si sta valutando. I 5 livelli di ogni item si convertono nei seguenti punteggi: A:1, B:2, C:3, D:4, E:5. Il personale educativo successivamente, è tenuto anche a valutare l'importanza che attribuisce a ciascun item, dando un punteggio da 1 a 10 (valutazione criteriale). La compilazione delle schede di risposta è consigliabile che avvenga in una sessione unica, con tutti gli educatori. Ogni educatore deve essere in possesso di una copia dello strumento e di un foglio per le risposte. La lettura e la compilazione delle risposte devono realizzarsi in forma individuale. Il tempo di compilazione varia da 1 ora a 1 ora e mezza. Quando tutti hanno terminato, si possono raccogliere i fogli di risposta per avviare l'analisi.

L'informazione si raccoglie anonimamente ma con l'indicazione dei dati delle persone che rispondono, al fine di poter analizzare le differenze secondo variabili quali gli anni di esperienza, gli anni di permanenza nel servizio, il ruolo ricoperto, ecc. La valutazione criteriale è utile per oggettivare ed esplicitare la concezione di servizio per l'infanzia di un educatore, del gruppo di educatori, dell'esperto o del gruppo di esperti. Si deve porre in luce a quelle item viene attribuito il punteggio criteriale più alto e a quale invece quello più basso. Si passerà successivamente ad indicare un modello ideale di servizio per l'infanzia. Le valutazioni criteriali evidenziano l' importanza che a ciascun item si attribuisce. Vale perciò la pena confrontare la valutazione del servizio con la valutazione criteriale. Quando un item ottiene una valutazione criteriale alta e un punteggio basso nella valutazione del servizio, si evidenziano o tensione o incoerenza. Operando il confronto per ogni item, possiamo incontrare 4 casi-tipo, che chiedono strategie di intervento differenti da parte del formatore o dei responsabili per costruire un piano di formazione: - Caso A: Il punteggio attribuito al servizio è alto, così come quello riconosciuto agli item: c'è coerenza. Devono essere messe a punto strategie di mantenimento; - Caso B: Il punteggio attribuito al servizio è alto, la valutazione criteriale è bassa: i valori attribuiti agli item vanno rivisti e devono promuovere forme di sensibilizzazione nei confronti dei fattori considerati dagli item, in modo tale da modificare l'atteggiamento degli educatori; - Caso C: Il punteggio attribuito al servizio è basso, la valutazione criteriale è invece alta: questa situazione evidenzia una forte motivazione degli educatori, più aperti al cambiamento e all' ottimizzazione. E' possibile mettere in atto un piano di intervento che intenda migliorare la situazione. Non appare necessaria alcuna forma di sensibilizzazione; - Caso D: Il punteggio attribuito al servizio è basso, la valutazione criteriale è bassa: appare necessaria una strategia di sensibilizzazione e di formazione degli educatori; I risultati ottenuti dall' ASEI non si possono considerare in modo definitivo o in modo statico. I dati sono indicatori del processo evolutivo, dello sviluppo istituzionale e vanno interpretati in modo flessibile con lo scopo di prendere decisioni per l'evoluzione e il miglioramento interno. L' ASEI non può essere utilizzato come strumento di valutazione esterna e sommativa, si tratta di una valutazione istituzionale. I valori ottenuti non rappresentano la realtà del servizio ma esprimono l'esplicitazione di tale realtà da parte del gruppo di educatori che ha risposto al questionario. Dopo aver confrontato i diversi risultati, vale la pena che tutti gli educatori modifichino in un certo senso la percezione che hanno del servizio: in tal modo si avrà una percezione più aperta, plurale, flessibile, non stereotipata, della complessa realtà che si sta valutando. Dunque, di conseguenza, si realizza un processo di auto- formazione individuale e gruppale: valore formativo dell'ASEI. MODELLO ASEI Il progetto educativo-> L' intervento educativo che si realizza nei servizi per l'infanzia risponde sempre ad un tipo di progetto. Il progetto educativo rappresenta la realizzazione e lo sviluppo dell'intenzionalità educativa di un servizio determinato, che considera le proprie peculiarità e caratteristiche specifiche, in modo sistematico e coerente, e al contempo, in modo aperto, flessibile e rispettoso delle necessità e degli interessi dei bambini. È necessario valutare l'esistenza di un progetto educativo quando si vuole valutare il funzionamento globale di un servizio per l'infanzia.

1. I valori: Ogni progetto educativo fa riferimento ad alcuni valori che lo orientano. I valori costituiscono le ragioni dell'azione educativa che ciascuno educatore e il servizio nel suo insieme mettono in atto. Per tanto tali valori devono essere resi espliciti ed è importante verificare se sono espliciti realmente e fino a che punto si riflettono nella pratica quotidiana. - Situazione A; - " B; - " C; - " D; - " E; 2. Partecipazione: I protagonisti dell'educazione infantile sono i bambini, i loro genitori, gli educatori e il personale ausiliario. Insieme concorrono alla realizzazione concreta del progetto educativo. E quindi importante verificare quanto la forma della partecipazione dei soggetti protagonisti al progetto educativo sia appropriata. 3. La definizione degli obiettivi: Gli obiettivi devono essere definiti e precisati, anche per iscritto, adeguati al servizio e all' ambiente in cui esso si inserisce, devono avere connessione con gli orientamenti e, infine, devono essere condivisi e messi in pratica dagli educatori. E' importante verificare se gli obiettivi sono stati definiti e se possiedono tali caratteristiche. 4. Gli aspetti educativi: Il progetto educativo deve prendere in considerazione tutti gli aspetti legati allo sviluppo del bambino. Ad ognuno di essi va data la stessa importanza ed essi vanno coordinati attraverso proposte di apprendimento globali. E' necessario che sia gli educatori e sia le proposte di apprendimento tengano conto delle differenze individuali dei bambini. E' importante verificare se gli aspetti educativi considerati sono definiti e sono adeguati alle capacità, agli interessi e al bagaglio culturale dei bambini. 5. L' orientamento metodologico: Ogni servizio educativo per l'infanzia si riconosce per uno stile d' azione, utilizza tecniche didattiche che seguono criteri teoricamente fondati e volti a conseguire gli obiettivi proposti. È importante verificare quanto la linea metodologica è chiara, il suo grado di rigidità o flessibilità, la creatività nell' applicazione delle differenti tecniche, il valore che si dà all' improvvisazione e alla riformulazione della pianificazione. 6. La gestione pedagogica delle routine: Accanto alle attività tradizionalmente considerate di apprendimento, nei servizi educativi per l'infanzia si compiono una serie di "attività quotidiane" o routine molto importanti che agevolano l'acquisizione di determinate abitudini e l’interiorizzazione di un ritmo nell' attività di ogni giorno. È importante verificare quanto il gruppo di educatori programmi e pianifichi in modo dettagliato questi aspetti. 7. Lo sviluppo dei bambini e la sua valutazione: I servizi educativi per l'infanzia devono tendere allo sviluppo del bambino, inteso come persona, nella sua globalità e pertanto devono fornirete condizioni più adatte perché ciò si realizzi. È importante verificare se le intenzioni educative sono precisate, valutarne il grado di realizzazione, oltre a verificare la validità delle strategie poste in atto per raggiungere questo obbiettivo. È necessario verificare anche le modalità d' intervento dell'educatore con ciascun bambino e con il gruppo. È fondamentale conoscere l'evoluzione individuale di ogni bambino e del gruppo. 8. Il ruolo dell'educatore: Il ruolo dell'educatore si basa sull' azione, sulla ricerca e sulla riflessione collettiva. Il processo di acquisizione della conoscenza è visto come il frutto di una costruzione condivisa tra adulto e bambino piuttosto che come trasmissione

del sapere degli adulti ai bambini. È perciò importante verificare se in tale processo l'educatore tiene presente che egli è un membro attivo all' interno del gruppo e che l'attività costruttiva del bambino dipende dalla qualità della relazione che stabilisce e dalla organizzazione del metodo che ha previsto. 9. Lavorare in equipe: Lavorare in equipe risponde alla necessità di apprendimento e di professionalità degli adulti e alla necessità che i messaggi che il bambino riceve durante la sua permanenza al nido o alla scuola materna siano coerenti e continui. E' necessario verificare se l'equipe adatta la proposta educativa alle necessità dei bambini e del metodo che ha scelto. 10. Il rapporto con le famiglie: Il rapporto con le famiglie è fondamentale per svolgere adeguatamente il compito educativo. È necessario verificare la presenza di un dialogo con le famiglie e il contributo degli stessi genitori alla linea programmatica del servizio educativo per l'infanzia. 11. Il rapporto con la società: Ogni servizio educativo per l'infanzia si inserisce in una comunità determinata, di cui fa parte e con la quale interagisce continuamente. La conoscenza e il rapporto con la comunità cui appartiene arricchiscono il servizio e lo rendono un agente attivo di partecipazione sociale. È importante verificare l'inserimento del servizio educativo nella comunità, la rete di rapporti con tutti i servizi del territorio, l'effettiva collaborazione con questi e l'utilizzo di tutte le possibilità offerte. 12. Valutazione del progetto: La valutazione è la prova della validità di tutte le strategie che si mettono in atto per sviluppare il progetto educativo. È molto importante verificare se il servizio prevede la revisione di tutto ciò che accade. L'organizzazione e la gestione del servizio: L'organizzazione e la gestione devono facilitare la vita dei servizi per l’infanzia, le relazioni tra i suoi membri, le strategie per comunicare atteggiamenti, valori e regole di funzionamento che vengono proposte ai bambini. Questo aspetto deve essere valutato e revisionato in vista di un miglioramento da del processo decisionale da parte della gestione. 13. Lo spazio educativo: Lo spazio di ogni servizio educativo per l'infanzia costituisce lo scenario nel quale i bambini agiscono e concorre a potenziare o inibire il loro sviluppo globale. E' necessario valutare le condizioni degli ambienti e degli spazi per verificare in che misura il servizio educativo risponde alle necessità dei bambini. 14. L'organizzazione del tempo: Un' organizzazione del tempo al servizio del progetto educativo deve prevedere una pausa periodica per poter analizzare e valutare: se si da tempo al bambino per esprimere le sue potenzialità; se l'educatore organizza e pianifica il proprio tempo in modo tale da trovare momenti di disponibilità per ogni bambino. E' necessario verificare la rigidità o la flessibilità della programmazione, la capacità di adattarsi ai differenti ritmi dei bambini, la diversità degli atteggiamenti individuali rispetto al piccolo e al grande gruppo. 15. I materiali didattici: E' importante mettere a disposizione dei bambini strumenti che stimolino e favoriscano tutte le loro potenzialità. Bisogna verificare in primo luogo se vi sono o meno materiali didattici e in che modo sono utilizzati. 16. Le modalità di formazione dei gruppi: Tra i criteri di formazione dei gruppi di bambini l'organizzazione adotterà quelli che considerano la necessità di favorire l'instaurarsi di legami stabili con l'adulto e di relazioni stabili e continue tra bambini. E' importante

verificare se i criteri adottati rispondono alle esigenze di flessibilità e di rivedibilità richieste dalla proposta educativa globale del progetto e se gli educatori collaborano alle attività dei diversi gruppi. 17. La formazione degli educatori: La validità dell'azione educativa passa necessariamente attraverso la formazione permanente e continua degli educatori. E' perciò importante verificare se la formazione permanente di ciascuno influenza l'intera equipe degli educatori. 18. La gestione: Per la realizzazione del progetto educativo è necessario prendere decisioni e attivare funzioni di coordinamento e di controllo degli aspetti pedagogici, economici, amministrativi ed istituzionali, per regolarli tra di loro. E' importante verificare se le funzioni di ogni organo sono chiare e definite e se ciascun organo agisce in modo funzionale. 19. Il coordinamento: Quando un insieme di persone o un'istituzione vogliono realizzare un progetto comune, risulta necessario coordinare gli orientamenti, i procedimenti di lavoro e le attività concrete. Coordinare vuol dire controllare affinché una pratica si lavori in comune, in funzione di un progetto. E' importante verificare se vi sia o meno il coordinamento, chi s' incarica di questo compito, in che modo sono coinvolte le diverse persone, ecc. 20. Il servizio: controllarlo e regolarlo. Nei servizi educativi per l'infanzia concorrono ambiti di azione provenienti da campi tra di loro differenti (pedagogico, amministrativo, economico), realizzati da soggetti diversi (educatori, famiglie, ispettori) ed anche in base a differenti bisogni. Le decisioni prese in questi ambiti possono generare conflitti che possono però rappresentare il motivo per avviare cambiamenti positivi. L' obiettivo del controllo è di individuare queste disfunzioni e di trovare vie positive di superamento. Ciò si può realizzare attraverso una regolazione adeguata dei differenti ambiti d' intervento che consenta di raggiungere un equilibrio nell' attuazione in ogni campo e in ogni momento concreto. E' pertanto necessario verificare se ciò avviene. 21. Il processo decisionale: Il funzionamento di ogni servizio educativo per l'infanzia esige che si prendano decisioni. E' importante verificare chi prende decisioni, e come si prendono. 22. L' equipe: comunicazione e informazione. La possibilità di portare a termine un compito comune nei servizi educativi per l'infanzia passa attraverso l'esistenza di una comunicazione efficace e di un'informazione rapida, chiara e operativa tra i suoi membri. E' importante verificare che la comunicazione tra i membri di un servizio sia adeguata e positiva. 23. Rapporti personali e ambiente di lavoro: I rapporti personali, nella misura in cui riguardano ciascun membro e incidono sulla sua soddisfazione e sul suo rendimento, hanno una ripercussione sull' intero servizio. Ogni educatore ha un proprio atteggiamento verso il compito che deve realizzare. Gli atteggiamenti ossiderai nell' insieme definiscono l'ambiente di lavoro che si crea nei servizi educativi per l'infanzia e lo stato d' animo con cui si fa ciò che si è proposto. E' dunque importante rilevare questo aspetto.

Schede ASEI e questionario per le famiglie: Gli aspetti amministrativi, demografici o ...


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