Catullo Carme 1 PDF

Title Catullo Carme 1
Author Donatella Esposito
Course Lingua e Letteratura Latina 1
Institution Università degli Studi del Molise
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Summary

Analisi e traduzione Carme 1...


Description

Il carme I di Catullo è il primo componimento del Liber, ovvero la raccolta delle opere dell’autore compilata molto probabilmente dopo la sua morte secondo un ordine legato alla metrica piuttosto che cronologico o tematico, ed è stata composta in endecasillabi faleci X X | ー◡◡ | ー◡ | ー◡ | ー X Noto anche come Dedica a Cornelio Nepote (storico e poeta dilettante del genere erotico, originario della stessa zona di Catullo nonché suo ammiratore) perché questi considerava Catullo come il maggior artista del suo tempo, così il poeta grato a chi seppe tralasciare le imponenti opere per apprezzare le sue nugae gli offre questo libellus: non è di certo il libro che noi oggi abbiamo bensì di un più ristretto gruppo di brani (c’è anche chi sostiene che sia stato Cornelio stesso a curare l’edizione dell’opera). Nel primo verso l’autore immagina di avere in mano il primo esemplare del suo libellus e si domanda a chi dedicarlo, secondo l’uso alessandrino di aggiungere una dedica sulla parte esteriore del volume. Nel secondo verso invece descrive l’aspetto di questo libretto che si presenta appena levigato con la ruvida pietra pomice, secondo l’uso di lavorazione del rotolo di papiro. Segue una lode a Cornelio e una notazione temporale di questa ammirazione legata a quando egli aveva steso la storia universale in 3 volumi dotti: si tratta dei perduti Chronica. Prosegue Catullo di accettare questo libro qualunque e qualsiasi ne sia il valore e successivamente a questo invoca l’immortalità della sua opera: che possa essere ricordata non nei secoli ma molto modestamente quantomeno per più di una generazione.

TRADUZIONE A chi potrei donare il nuovo e grazioso (lepidum) libretto (libellum) appena levigato (expolitum) con l’arida pomice (arida pumice)? - l’aggettivo lepidum sta ad indicare il fascino e la grazia che derivano da un’attenta elaborazione formale, come previsto dai canoni alessandrini A te (tibi), Cornelio: infatti tu eri solito ritenere (putare) che le mie piccole cose (nugas) valessero (esse) qualcosa - v. 4 iperbato: meas e nugas Già allora (iam tum) quando unico tra gli italici osasti esporre (explicare) un'intera età (omne aevum) in tre libri (tribus cartis) dotti (doctis), per Giove, e frutto di lunghe fatiche (et laboriosis) Perciò accetta questo libretto per quel che è e qualunque ne sia il valore, il quale, o vergine protettrice (o patrona virgo), possa vivere (maneat) perenne ben oltre una sola generazione (perenne plus uno saeclo)...


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